Ciao! Mi chiamo Alessandro e amo il Cinema. Negli ultimi anni ho tenuto lezioni di Storia e Critica del Cinema in alcuni licei di Milano e ho curato (e curo) gli approfondimenti cinematografici de La Corte dei Miracoli di Milano. Iscritto all'Università di Lettere, ho dedicato la Tesi Magistrale alla scrittura del personaggio nelle opere di David Lynch. In questo canale tratto di teoria e storia del cinema e analizzo i film esclusivamente da un punto di vista tecnico, condividendo un'impostazione critica che può tornare utile per apprezzare il linguaggio dei film.
Film molto bello. Un' approfondito scavo dell' animo umano: emozioni, la forza del passato e il conflitto col presente. La semplicità e la linearità del racconto è incredibile. Sono completamente d'accordo con la tua analisi.
Grazie per la recensione! Hai avuto modo di guardare "Ritorno a Seul"? Mi è piaciuta la sovrapposizione delle tematiche (personale, società e politica internazionale) e l'attrice. Al momento il film è molto spinto da Mubi
domanda legittima! rispetto al carrello la Louma può muoversi anche in maniera obliqua e assomiglia a una gru, il carrello (dolly) parallelamente rispetto al terreno e scorre sui binari o viaggia su ruote. Il risultato può essere simile (per esempio quando la louma muove la macchina da presa come fosse posizionata su un carrello). Tieni anche conto che la louma permette un movimento più fluido, il carrello, specie in film low budget o di una certa età, può far sobbalzare la camera.
ciao,sono una studentessa del corso di letteratura ,arte musica spettacolo. sto preparando l'esame di Storia del cinema, ti ringrazio dei tuoi video, sono molto esaustivi e mi aiutano molto ad approfondire quello che sto studiando. Grazie di cuore.
Ciao,si può anche partire accompagnando la scittura da delle rappresentazioni fatte con disegni o fumetti?Con la scrittura faccio molta fatica a esprimere quello che voglio rappresentare
Buonasera a tutti. Scrivo per un'informazione: a un concorso dovrò utilizzare OpenOffice per scrivere una sceneggiatura desunta. Qualcuno sa dirmi i margini e gli spazi per impostare le parentesi? Grazie
Sei un grande, sto preparando delle lezioni sulla storia del cinema italiano per studenti cinesi, e i tuoi video si stanno rivelando di grande aiuto per rispolverare alcuni concetti di base sulla teoria del cinema...grazie mille, di cuore!
una playlist salva vita per chi ha esami da dare, ma soprattutto esaustiva e di facile comprensione. è stato veramente interessante seguire lo studio con i tuoi video, grazie per la passione e l'impegno che ci metti.
@@alessandrolonardo7337 Sì, dai. Alcuni argomenti sono un po' complicati da capire, come appunto la focalizzazione, ma cerco di guardare i tuoi video più volte per capirci. mi aiuto anche con i libri di cinema. :)
il 2,35:1 era il formato di Sergio Leone. il pioniere in questo rapporto. ti volevo chiedere se hai fatto un video o ne farai uno sulle lunghezze focali degli obiettivi da usare per crerare i vari campi (grand angolo per i lcampo Lungo, medio, americano etc) grazie.
precisiamo che Hollywood ha solo trasportato nel cinema la struttura ariastotelica del teatro greco, non è che abbia inventato la struttura in tre atti.
Ciao! Ti volevo ringraziare per questo e tutti i video che pubblichi...ho guardato con estremo interesse tutti i video dedicati al linguaggio cinematografico e li ho trovati davvero ben fatti e soprattutto molto utili! Rispetto a questo film non mi sono trovato totalmente d'accordo su alcuni punti della recensione. A mio avviso la rappresentazione della banalità del male risiede proprio nel fatto che questa persona gestisca un campo di sterminio come gestirebbe un lavoro qualsiasi. Rispetto alla regia mi è sembrato che la camera fissa e la scarsità di primi piani o inquadrature ravvicinate sia una scelta ideologica intesa come una presa di distanza dalla vita dei protagonisti (non-immedesimazione o identificazione) e quindi non solo volta a descrivere il contesto freddo e algido in cui sono inseriti. Per quanto riguarda il personaggio femminile ho trovato molto interessante e originale la presa di posizione della moglie di non seguire il marito al momento del trasferimento, rompendo così uno schema di famiglia tradizionale dove la donna rimane succube delle scelte dell'uomo (a conferma di ciò, quando il protagonista comunica alla moglie il suo ritorno a casa quest'ultima non sembra particolarmente entusiasta...forse quello che più le interessa è mantenere il ruolo di "regina di Auschwitz"😅)
Ciao Matteo, grazie a te! Mi fa molto piacere che i contenuti che pubblico possano essere utili e interessanti! Per quanto riguarda le tue osservazioni direi che mi trovano d'accordo. Quello che però volevo sottolineare è che il tema della banalità del male, per quanto sia presente e stimolante, lascia comunque spazio a una riflessione, più o meno approfondita, sulle origini del male e che, personalmente, trovo più interessante. Per lo stile di ripresa, hai ragione. La coerenza risiede proprio lì. Diciamo che da un punto di vista narrativo secondo me il film avrebbe beneficiato di una scelta di piani leggermente più varia e che, sempre secondo me, non avrebbero intaccato l'effetto di distanza di cui scrivi. Riguardo la figura femminile, concordo su tutta la linea. Fermo restando che ho trovato nella figura del protagonista il vero elemento di originalità :)
È interessante che la storia di Past Lives sia in parte basata su una vicenda autobiografica della regista. In effetti è riuscita a trasporre perfettamente il sentimento di distacco dal paese di origine ed il “what if” di un'occasione perduta a fronte delle scelte intraprese dai due protagonisti. Mi è piaciuto molto!
0:44 A me alle superiori hanno detto che nello storytelling le parti sono 4: esordio, complicazione, peripezia e catastrofe. Poi a grandi linee siamo lì. Infatti gran parte delle storie di cui usufruiamo hanno infatti un contesto e dei personaggi che, in seguito a un determinato evento e/o motivo, li mette in una serie di situazioni che fanno evolvere la storia fino a una conclusione. Penso che poi ci siano varie eccezioni, dipende dai casi. 3:00 Ok, ma cosa determina cosa non va bene di preciso? Perché penso che poi in molti casi dipende. Ho visto gente criticare aspramente film elogiati dalla critica. Quali criteri segui? 8:02 Ma cosa determina se una sceneggiatura va bene o meno? Quali criteri?
No, la struttura in 3 atti è uno standard e si ritrova nel 99% dei film, quelle a cui fai riferimento sono le fasi di una narrazione, ma ridotte all'osso, in genere sono molte di più, un metodo noto è il viaggio dell'eroe che prevede 12 punti (tappe). La bontà di una sceneggiatura dipende da molteplici aspetti, infatti occorre molto tempo per imparare a scrivere. Gli errori più grossi impediscono perfino di girare delle scene se sono descritte in modo incompleto, altri errori semplicemente danno vita a un film brutto, perché avrà scene improbabili, dialoghi banali, personaggi che fanno cose insensate. Questo un bravo scrittore deve prevederlo e prevenirlo.
@@Raybilli Sì invece! Ha più senso. No, non lo è. Non in tutti i casi. Vabbè, poco cambia però. Ma anche no. Non è detto. Tutti possono scrivere. Ma cosa stabilisce ciò?! Non ha senso. Eppure ci sono sempre recensioni e pareri differenti su tutto, continuano a fare sempre prodotti differenti che fanno discutere in ogni caso. Quegli aspetti sono solo convinzioni che possono cambiare nel tempo e nel mondo. Ma "film brutto" è relativo, la qualità di un film è relativa. Il cinema è un'invenzione umana in continua espansione ed evoluzione. Ma "improbabili" e "banali" sono concetti relativi e non universali. Non è detto. Puoi benissimo fare un bellissimo film non seguenti questi criteri e viceversa. Il cinema deve essere libero da questi vincoli, a cui sono convinti certi nazicinefili. No, un bravo scrittore deve essere libero. Deve conoscere le tecniche, ma usarle come meglio crede. Il cinema è di tutti e per tutti.
@@AlanSmith555 ti assicuro che se un film è scritto male è una questione oggettiva e non di gusti, chi conosce il mestiere sa anche capire al volo quali sono gli errori. Bisogna studiare le cose per farle bene, con la moda dei tutorial e del "tutti possono fare tutto" o "è bello ciò che piace" stiamo producendo solo orrori, ci vogliono anni per imparare un mestiere, non 5 minuti. La libertà è un'altra cosa, hai molta più libertà se conosci le regole, e ogni tanto puoi anche trasgredirne qualcuna, a patto che tu sappia cosa stai facendo. Se fai senza sapere vai solo alla cieca, se fai per divertimento va benissimo così.
Questa “saghe” di storia e teoria del cinema sono veramente fenomenali e utili. Sei molto bravo, ti stra consiglio di riprendere e approfondire questi temi, che aiutano, intrattengono e soprattutto divertono gli appassionati. Grazie davvero❤
A mio modo di vedere la prima parte è veramente ottima, tutto viene costruito abbastanza bene. Ho qualche dubbio sulla seconda parte, in particolare negli atti successivi a quello della nave, sequenza che ho apprezzato molto. A un certo punto mi sono sentito quasi perso tra le "battaglie" che il film vuole portare avanti. Avrei preferito maggiormente la scelta di determinate battaglie, come sulla libertà sessuale o anche quella del peso di portare in grembo un bambino o ancora il tema dell'uomo troppo restrittivo, ma portate avanti in maniera consistenze e non appena accennate. L'ho visto come "un po' di tutto".
Opinione molto interessante! Anche a me è sembrato che il tema generazionale, ovvero il contrasto tra i personaggi più giovani (la nipote ed il collega) ed il protagonista, che rappresenta la vecchia generazione, sia trattato con superficialità. Ma poteva veramente essere il tema cardine del film, così come il contrasto tra vecchio e nuovo: le canzoni registrate sulle cassette ed i bagni pubblici di ultima generazione, come lo skyline di Tokyo con il grattacielo, che viene inquadrato più volte e gli interni modesti della casa del protagonista.
Ciao Alessandro, sono d’accordo su tutto in questo caso. Il film è carino ma non si può assolutamente dire che lasci il segno, tra l’altro mi ha ricordato particolarmente Paterson di Jim Jarmusch, che ho trovato peró di gran lunga più intimo
grazie Vincenzo, potresti provare con Manuale pratico di Sceneggiatura di Claudio Dedola. Ti consiglio anche di recuperare, se possibile, sceneggiature di film/sceneggiatori/registi che ami in modo da studiarle e prendere spunto.
Tutto perfetto, va specificato però che le prime due scene quando dichiari la differenza di montaggio analitico e contiguo, sono entrambe di due film di David Griffit. Intolerance 1915 e The Lonedale Operator 1911.
Innanzitutto complimenti per la recensione, il film è veramente spettacolare ed ho voluto visionarlo una seconda volta per gustare meglio alcune scene e coglierne più a fondo l'essenza. A questo punto però la domanda sorge spontanea, che fine avrà fatto Haemi ovviamente nelle intenzioni del regista? Non riesco a fare a meno di domandarmelo continuamente...
Amore mio stai dormendo in piedi senza,a offese le prime due poesie manca inizio e la fine tesoro mio non sono nella tua testa ops forse si è tutto lì il problema amore❤❤❤❤
Sto studiando x l'esame di cinema, essenziale accompagnare le spiegazioni ai clip di come funzionano i movimenti di macchina... Spiegazione utilissima, grazie :)
perdonami ma io non ho ancora capito la differenza tra piano e inquadratura. Tu dici che il piano rappresenta la porzione dello spazio delimitata dai bordi dell'inquadratura. Cosi mi sembra che sia la stessa cosa dell'inquadratura. Due sinonimi. Alcune definizioni dicono che il piano è solo quello dove c'e' la figura umana. Sono confuso 😁🤕
ciao Paolo, il piano è il quadro, l'inquadratura la cornice. Che ci sia o meno la figura umana è ininfluente. L'inquadratura di un panorama (tipo film western) prevede comunque un piano.
Grazie sempre denso e analitico. Credo tu sia laureato al Dams e ti sia preparato sul manuale di Rondolino perché ritrovo lo stesso linguaggio che leggo e sento a lezione in questi giorni
La linea nel film infatti non è molto chiara nella parte centrale ma L impianto registico sembra del 2049 😊 . Attendiamo altre recensioni se si può. Visti The Chaser, The Yellow Sea, Li Honqi , Tsai Ming Liang è il maestro in assoluto coreano ? Grazie 🙏!
grazie a te! se non erro Tsai Ming Liang è taiwanese. Per quanto riguarda il maestro del cinema coreano non saprei dire, ognuno dei grandi registi degli ultimi anni (Ki-duk, Chan-wook, Chang-dong, Joon-ho ecc) ha delle peculiarità, direi che la scelta dipende molti dai gusti.