Sono d’accordo. Oggi, intendo almeno da un secolo, mi pare che il commercio di fatto determina il prezzo. Pensiamo alla influenza enorme della pubblicità a prescindere dalla qualità della merce e dal lavoro !
Heidegger solo con Aristotele,emozioni,ecc.? Altri poverini non hanno riflettuto ? Da Cartesio, Hobbes,Spinoza, Hume al tedesco austriaco non Hitler ma Freud
A differenza di cio che si pensa , milano era detta la seconda roma da quando divento' capitale d' occidente . Il nome che costantino conio" per la nuova citta' sorta vicino a bisanzio fu nova roma . Un modo di emulare milano che fu per anni sede imperiale di costantino . Costantino replico' il modello di milano come seconda roma a costantinopoli fondata dopo il terrenoto che distrusse nicodemia . Ma di nova roma non aveva niente . Cambiarono anche il suo nome latino in quello greco di citta' di Costantino che in greco appunto e' costantinopoli . Citta' balcanico/greco/mediorientale . Per nulla romano occidentale .
"Liberare marx dall'abbraccio mortale del marxismo e del comunismo" significa ridurre Marx a un idealista, significa porre le catene al suo pensiero e relegarlo a filosofo fine a se stesso. Marx era un rivoluzionario e il suo pensiero non è semplice filosofia ma tattica rivoluzionaria base per il processo rivoluzionario.
Bravissima, Federica, poiché non è facile esprime così chiaramente il sentire interiore di un animo lucido e tormentato come quello di Simone. E grazie a chi organizza questo tipo di incontri. I contemporanei, fuorviati come sono da luccicanti specchietti per le allodole, ne ha un grande bisogno.
Il Dio persona e creatore dell'ebraismo non ha nulla a che fare con l'infinito Brahman. Separare sempre la visione semita: ebraismo cristianesimo e islam, dalla concezione Indoeuropea totalmente opposta!
00:00 Comprende la rilevanza del pensiero marxiano dall'Ottocento a oggi. 18:36 Liberare Marx dall'"abbraccio mortale e fuorviante" del marxismo e del comunismo. 34:57 Giungere alle scoperte di Marx attraverso la critica dell'economia politica. 54:56 Svelare l'arcano della produzione capitalista in maniera oggettiva.
Sorvola sulla questione centrale: la sventura, Dio sulla croce, l'uomo che giace bastonato ai lati della strada e per questo Dio lui stesso. Parole chiavi continuare ad amare nella sofferenza per trovarsi al di là del nostro essere crocifissi, alla presenza di Dio stesso: verità giustizia gioia splendore ...
Che piacere ascoltarla dottoressa! Io Da quando ho scoperto Simone Weil non sono più riuscito a lasciarla. E’un nutrimento . Grazie dottoressa Neri! Come si capisce che la ama! E Simone Weil merita l’amore di ogni essere umano. “ Povera, la nostra petites Simonette!” pronuncia il padre senza riuscire a trattenere le lacrime quando viene a sapere che la sua grande, immensa figlia è morta. Come si fa a non amare Simone Weil una volta che tramite i suoi scritti là si è conosciuta?
grazie per questo belissimo video ,un discorso sicuramente molto vasto,Athma e la enargia dentro di noi,la vita,la mente,lo spirito dentro di noi,qui si parla degli varie stai della mente anche quando uno dorme oppure mentre fa le meditazioni.anima che si separa dal corpo fisico ,un infinito energia,che puo essere fermato soltanto arrivando al nirvana,cioe neutralizzando ,non ri nascita,
Assolutamente no! E basta anche solo leggere i pochi mantra della Mandukya Upanisad per capirlo. Ātman significa "Sé", ed è l'esistenza-coscienza non-duale in noi, ed è Assoluto; in quanto tale, per il Vedānta, l'Ātman è identico al Brahman.
non fra loro hanno giw scritto quello che la scienza dice adesso tanti secoli fa quella gente era superiore con la scoperta di se tramite meditazioni con la conoscienza consciossness
Il Professore Giuliano Pisani, al quale dobbiamo l'edizione con testo a fronte di "Tutti I Moralia " di Plutarco (Bompiani ) , oltre a farci amare Plutarco e Omero, ci trasporta , con profonda cultura , con semplicità e perfetta lettura nel mondo Pascoliano , la cui opera relativa ai classici non è certamente inferiore a Myricae e ai Canti di Castelvecchio , come a suo tempo dimostrò il mio professore , Cesare Federico Goffis, in un suo bellissimo libro dal titolo "Pascoli antico e nuovo," Paideia Editrice ,già nel lontano 1969. Come il Professore Pisani non capisco perché il "De musica" venga definito dello Pseudo Plutarco, perché non compare nel Catalogo di Lampria, preteso figlio di di Plutarco stesso. Comunque la lettura pascoliana ci commuove per l'altezza del sentire , per la bellezza e la raffinatezza dei versi , come del resto tutta l'opera di Pascoli , malgrado la critica crociana . Grazie Professore Giuliano Pisani per questo momento poetico veramente coinvolgente.
Perché deve essere, sempre ai colori di filosofi, con contenuto tutto ed intero. Loro non sono gente?! Tutti sono, sensa difetto, esempio io dal Carl Marx, prendo IDE e contenuto di kooletivita, però lui ha parlato, ha datto un esempio che funziona, nel comune di Parigi, però non ha datto ai suoi richeza nessuno. Hegel era pro proprietà privata, ed non ha regalato a nessuno. Seneca, prima volta sentito, io da fare rumore ed casino per niente, per secondo voi , potevo shegliere strada diversa, da quello che ho scelto. Non so se era filosofo Diego Fusaro, cosa poteva fare. Tutti voi che state parlando, nessuno non siete rimasti senza amore, nel mondo sono pazzi come Beqiri, che fida nel leggi, nella sua filosofia, però a chi non interessa, ti fa sconvolgimento. Nessuno non è a strada e chiede pietà, però non è il mio colpo se trovi anche persone brava, però mai come pensa alcuno. Libero di scelta con libero della famiglia, sono due cose ben diverse. Altrimenti ogni uno sta nel suo parte. Regole della famiglia, per me sono base ed fondamentale, vergogna ai genitori, per chi sbaglia di non danno esempio ai figli. Se genitori non sono aposto i figli a che esempio prendono. E facile anche se trovi una cualsiasi, però vita è breve, Io ho cercato Diego, mi hanno detto se adesso è Draghi. Io di nuovo ho il mio IDE politico per un altro sistema. Dove entra coolettivita anche Privatismo, di nuovo famiglia ho altri regole norme ed legge, per giustizia e un altra, per diferenza dei detti di nuovo altri. Tutto coolettivita mai, perché abbiamo provato, tutto nazionale compreso al politica militare, abbiamo provato, si un stato circondato dai nemici, non può vivere. Serve buon vicin, buon senso, ed Euro - Balcani va bene. Servono komunist i decisionali. Non da questi parlamentari in Italia ed in Albania, questi sono traditori di interessi del popolo. Tu che dice prima vieni ti dico anche ultimo, di colaborare. Voi ditte, Beqiri cattivo numero uno, a me fa male denti(fatte bel la vita) voi mangiate prugno.
Buona lettura a parte alcune pronunce, che non dovrebbero essere secondarie. La mandukya come le altre upanishad NON sono una speculazione filosofica metafisica. Semplicemente e' possibile fare l'esperienza di essere turiya. C'era una civilta' abbastanza merdosa, di militari e guerrieri, che pero' ha avuto anche qualche saggio, che ha effettivamente fatto l'esperienza col proprio essere del NON divenire. L'atman e' la totale assenza di eventi, piu' che l'assenza dei corpi. L'assenza dei "dharmin", perche' gia' allora qualcuno aveva capito che il mondo e' cio' che accade, eventi, il dharma, non corpi in uno spazio assoluto. Quando si fa l'esperienza di turiya, tutte le upanishad da incomprensibili, diventano addirittura banali. Aum aum aum.
@@drakken975rispondo perche' non ho solo la consapevolezza intellettiva di essere non nato e senza secondo, ma perche' la "esperienza" di essere atman la ho perfettamente realizzata. Ovviamente parlo di "esperienza" per usare una convenzione linguistica. E' chiaro che, come e' scritto sopra, si tratta di totale assenza di eventi, quindi in nessun modo e' una "esperienza" in senso letterale. Il commento era stato fatto per confutare la tesi che sia impossibile "ritrovarsi" atman senza maya, shiva senza shakti o essere senza divenire, come sostenuto da varie dottrine.
@@marcomassara8861 Ma Lei si rende conto di quello che ha scritto? Se lei fosse realmente un Brahmajñāni la sua "esperienza" sarebbe, dovrebbe, essere in identità con la Prasiddhānubhava, l'intuizione di essere l'Ātman, e quindi in accordo con la Śruti, il Śabdapramana, l'unico valido strumento di conoscenza riconosciuto tradizionalmente nel Vedānta, che si compone essenzialmente del Prasthānatraya, ossia Upanisad, Bhagavadgītā e Brahmasūtra. Si fa presente poi che lo Śastra, per ritenersi valido mezzo di conoscenza, deve essere in accordo con l'esperienza diretta e con la logica. Questo è ciò che è insegnato all'interno dell'Advitīya Paramparā, la catena ininterrotta di Maestro-Discepolo risalente direttamente ad Adiśamkarācārya Bhagavatpāda. Quindi, se lei fosse veramente un Brahmajñāni come va dicendo - solitamente già il fatto che una persona si pavoneggi di esserlo lo esclude dall'esserlo realmente - la sua "esperienza" di realizzazione sarebbe in accordo con questa sentenza, di questa stessa Upsnisad di cui il video tratta (in maniera inappropriata), e che lei a quanto pare ignora sommamente. "Non è cosciente dell’interno, non è cosciente dell’esterno, non è cosciente di entrambi, non è una unità omogenea di coscienza, non è cosciente, non è non-cosciente; è non-percepibile, privo di atività relazionata, inaferrabile, indefnibile, impensabile, indescrivibile; è l’essenza unica della consapevolezza di sé, è la soluzione della manifestazione, è pacifcato, benefico, non duale. I saggi lo considerano il Quarto. Quello è l’ātman, Quello deve essere conosciuto. Questo mantra è l'esatto Apavāda che confuta l'iniziale - ed assunto volontariamente Adhyāropa. La prima parte usa il metodo del "Neti-neti", mentre successivamente è "indicata" positivamente la natura dell'Ātman. "Indicata", poiché questa non può mai essere espressa in alcun modo, ma solo conosciuta per mezzo dell'intuizione "questo Ātman è proprio il Brahman". Vorrei quindi portare la sua attenzione alla porzione di Mantra che indica Turīya, il Quarto, come "Śantam Śivam Advāitam". Viene quindi indicata la natura essenziale di Turīya come Pacificata, Benevola e Non duale. Prosegue e conclude poi dicendo "Quello è l'Ātman", ossia Quello=Brahman è l'Ātman=Sé, "e come tale deve essere conosciuto, "Sa vijñeyah". Se lei avessi veramente l'intuizione dell'Ātman realizzata, le sue asserzioni dovrebbero essere in accordo con questa sentenza, con l'intera Śruti, e, soprattutto, con la Prasiddhānubhava, l'esperienza comune e la logica. E invece, basta leggere il suo commento iniziale per dedurre con certezza assoluta che lei è un ajñāni. Le sue affermazioni sono in contrasto con la Śruti, e sono addirittura duali ed illogiche (non corpi in uno spazio assoluto. A parte il fatto che "spazio assoluto" costituisce una contraddizione in termini, poiché l'Assoluto è aspaziale, mentre lo spazio è relativo. Questa sua affermazione, suggerirebbe comunque dualità, poiché si presuppone - da essa - che vi sia qualcosa che compenetri un'altra cosa). Dice poi che "l'Ātman è assenza di eventi più che assenza di corpi". Eppure nelle Upanisad si dice sempre dell'Ātman che sia "akaya", come ad esempio nell'ottavo mantra di Īśa Upanisad. Se il sommo Mantra della Īśavasya non bastasse, c'è l'intera dottrina della "Pancakośaviveka" contenuta nella Taittiriya Upanisad. Per concludere con la superficiale disamina delle sue alquanto discutibili affermazioni, dirò che il mondo, nella Śruti e nell'esperienza diretta dello Jñāni, è mithya jñāna, ossia la falsa conoscenza dell'Ātman. A tal proposito si rimanda all'Upodgata del Brahmasūtra, l'inyroduzione di Adiśamkarācārya Bhagavatpāda conosciuta come Adhyasa Bhāsya, il commento sulla sovrappisizione, sunto imprescindibile se si vuole quantomeno comprendere il Vedānta Advaita. Śamkara dice che per realizzare il Mahāvākya si debba comprendere il senso implicito edvesplicito di ogni singola parola che compone la sentenza. Le Upanidad devono quindi essere comprese prima, dalla voce del Maestro, riflettute e contemplate. Solo allora si potrà realizzare le verità da esse enunciate, e non diventeranno mai banali (ma le pare?). Per finire, le dico che A-U-M sono le tre matra che compongono l'Omkara, ma formano un monosillabo, tale monosillabo si scrive e si legge "Om", poiché secondo le regole della grammatica Samskrta, la "au" diventa "o". (E si che siamo sotto un video della Mandukya, dove non si dovvrebbe specificare che a-u-m sono le matra di Om, il che corrisponde alla fase di Adhyāropa, la intenzionale assunzione di un punto di vista difettoso, seguita poi dall'Apavāda, la confutazione del precedente punto di vista, che in questo caso suggerisce l'Omkara come "amatra", "apada". Tutte le Upanisad si compongono dell'Adhyāropāpavāda; parlare di esse presupporebbe quantomeno la consapevolezza di tale fattore dottrinale. Si dice che solo uno Jñāni possa riconoscere un altro Jñāni. Ma se per il non conoscitore non è possibile dire con certezza se uno è conoscitore, è senz'altro possibile capire chi conoscitore non lo è affatto, e lei, ha dimostrato di non esserlo. Le consiglio quindi di riprendere da capo, con umiltà, i suoi studi Tradizionali; dopodiché potra recarsi in India, per ricevere Dikśa e lavorare per conseguire le predisposizioni necessarie. A quel punto, potra farsi accettare da un Guru di Advaita Vedānta regolarmente appartenente all'Advitīya Paramparā, e portare avanti con esso il "metodo" diretto, la Sakśat Sādhana, consistente in Śravana-Manana-Nidhidhyasana.
Le stupidaggini sul solito cd “nazismo” di Heidegger non potevano mancare. Poveri noi! La conclusione sulla paura sono penosi. Davvero! La solita vigliaccheria per espungere dal nostro pensiero il problema posto da Heidegger. Berti quale homo academicus appartiene o no al novero di coloro che tremano di paura?
@@u.m.m.u.2085 Vorrei precisare che il nazismo dispiegato è una forma estrema di criminalità politica (in cui il senso della polis è annientato). Esso si fonda interamente sulla visione biologista dell’uomo e delle comunità umane - donde appunto il “razzismo” applicato ferocemente al popolo ebraico (che appunto subì l’orrore “tecnico” dell’Olocausto). Ora, il pensatore che più di ogni altro ha mostrato la barbarie e la rozzezza e quindi la violenza e il pericolo e l’intrinseco carattere criminale della visione biologista dell’uomo, si chiama - mi spiace per il prof. Berti - Martin Heidegger. (Berti su questo punto saprebbe solo balbettare, e come lui tanti altri critici da “salotto filosofico”, o da “convegno”, dove l’unica cosa importante non è né la filosofia né la scienza, ma la “politica delle cattedre”, e schifezze simili.) Infatti Heidegger “aderì” al partito di Hitler quando il nazismo non era ancora pienamente dispiegato in senso razzista-biologico; esso si muoveva innanzitutto in senso “germanico” e “nazionale”. I dieci mesi “nazisti” di H. appartengono a questa fase. Infine un punto importante: il razzismo biologista ha origine nel mondo americano e nella cultura biologista inglese (pensi a Galton e alla cd. “Eugenetica”); vi è una vasta letteratura in merito che certamente Berti ignora preso com’è dal suo tratto “anti-Heidegger”. A volte siamo presi da una smania incontrollabile: ci impegniamo nel distruggere proprio un pensiero che potrebbe aiutarci a comprendere qualcosa di essenziale. Una sorta di invidia che in fondo ci consuma e ci rende idioti.
Induismo. Una religione che non ci appartiene. Obiezione: non è una religione è uno schema di pensiero. Braman non è come i nostri dei è tutto è un concetto è non può essere nominato. Domanda come si chiama? Braman. Ah. Ok tutto chiaro. E poi? Poi ci sono i Veda e le Upanishad. Che cosa sono? Libri scritti da uomini e poi tradotti nella nostra lingua. Ma i religiosi che credono nella Bibbia sono dogmatici. E poi credono in un libro tradotto. Ok tutto chiaro. A me sta bene tutto finché non si dichiara la religione come spiegazione sbagliata e la scienza come spiegazione meccanicistica e poi per spiegare la fede indiana si usano gli stessi esempi presi dalla scienza o dalla religione. Siete chiusi in un labirinto costruito da altri e non ci sono uscite.
non fra loro hanno giw scritto quello che la scienza dice adesso tanti secoli fa quella gente era superiore con la scoperta di se tramite meditazioni con la conoscienza consciossness
Uno dei più grandi studiosi di Aristotele e non solo, che riesce rendere semplici anche i concetti più difficili della filosofia. Ma Berti è anche un grande uomo e ora mi manca moltissimo. Restano le sue lezioni e i suoi libri, caro Mastro, e io Le sono infinitamente grato!
Quando un ignorante parla di quello che non ha minimamente capito crea solo problemi e diffonde l'oscurità dell'ignoranza... Si consiglia di ascoltare le letterature trascendentali di Srila Prabhupada come la Sri Isopanisad, Bhagavad Gita cosi com'è e Srimad Bhagavatam per una perfetta realizzazione spirituale.
Nonostante concordi sul fatto che Pasqualotto non abbia rivevuto una trasmissione adeguata delle Upanisad, in accordo con la Śruti e la Prasiddhānubhava, l'ignorante che parla di cose che non ha capito è proprio Prabhupada. Possiamo discuterne da un punto di vista dottrinale se vuole, portando a supporto delle nostre posizioni gli esatti passaggi scritturali della Śruti.
Non vorrei fare il contestatore, ma per il bene della taologia, aggiungo all'esempio della forza distruttiva dell'acqua che si esaurisce nelle golene che io in quel capitolo ho capito che nelle golene ci arriverebbero 10 000 (ricorrente nel Daodejing) quantità d'acqua ma senza forza distruttiva (com'è deducibile in quel capitolo 4/81)... agire senza agire io l'ho spiegato in prosa con qualche parola in più ma non è stato facile descriverlo nel contesto di un intero capitolo 25 volte più grande di 3 ideogrammi
Bellissima lezione. Vorrei fare una domanda al Professore Erle. Ho avuto occasione di leggere un suo libro, molto interessante. Leibniz, Lully e la Teodicea, Il Poligrafo . Pur essendo Lully un grandissimo, accanto a Leibniz avrei visto molto bene Bach, ma è un parere solo personale. Grazie per la bella lezione.
Provai ad'ascoltare pasqualotto tempo fa, e mi fermai dopo 10 minuti. Oggi mi sono fermato a 1:49, dove dice che le Upanisad sono testi in commento ai Veda. Le Upanisad formano l'intero Jnanakanda del Veda, e sono dette "Vedanta", "Veda+anta", ossia, "il fine ultimo dei Veda". E pur vero che alcune di esse si trovano fisicamente alla fine della Samhita; ciò non significa che "anta" nella parola "Vedanta" si riferisce a ciò. Definire le Upanisad un commento al Veda mi pare riduttivo, in quanto sono saldamente parte del Veda. A mio insignificante parere sono più rilevanti dell'intero Karmakanda. Sono andato avanti di 1 minuto.. 3:04 è il massimo sulla time-line in cui mi posso spingere; la prospettazione Upanisadica del Brahman, non ha assolutamente carattere speculativo; si tratta infatti dell'esistenza stessa. Brahman è presente ovunque, è pura consapevolezza: nel Drgdrśyaviveka si dice che qualsiasi esperienza possiede 5 caratteristiche: tre di queste fanno riferimento a Sat-Cit-Ānanda, e sono il Brahman stesso; le altre due sono nama e rupa, nome e forma, ed appartengono alla māyā, più precisamente sono il potere del Brahman detto Vikśepaśakti. Che poi l'ente individuato cerchi il Brahman come cerca un qualsiasi oggetto di conoscenza, e non trovandolo pensa all'impensabile come fosse speculazione, non toglie nulla al fatto che il Brahman sia la fondamentale realtà di tutte le cose, il Sostrato immutabile sempre esistente. Non è conosciuto come oggetto, ma è più che conosciuto; è auto-rivelato.
Concordo pienamente. Mi pare che Pasqualotto abbia le idee un po' confuse sia su cosa sia il Brahman, su cosa sia il Brahmā,, sia su come si pronuncia, per non dire di quella volta in cui fece una figura barbina ad un convegno su uno dei maggiori pensatori italiani, fra i fondatori della Scuola Romana di Storia delle Religioni, il quale, in una sua celebre opera aveva scritto correttamente il Brahmā, che è sostantivo maschile,, poiché gli indiani lo scrivono sempre così. I veri grandi studiosi di pensiero indiano e di storia delle religioni lo sanno. Gli occidentali invece usano il tema, il neutro Brahman senza sapere in genere questo. Pasqualotto si permise di dire che questo grande Maestro aveva... sbagliato, o che si trattasse di un refuso! Come no! L'opera è stata ristampata non si sa quante volte e ne sono state fatte molte edizioni! L'arroganza unita alla poca conoscenza di quanto invece dovrebbe conoscere... allucinante.