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Fabrizio Cece: storie di Gubbio.
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Approfondiamo la storia di Gubbio, dei suoi abitanti, dei suoi edifici e di taluni fatti che l'hanno resa celebre.
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Комментарии
@matteoghiandoni6230
@matteoghiandoni6230 3 месяца назад
Grazie Fabrizio!!! Saranno interessantissimi son sicuro!!
@danielecerbella
@danielecerbella 4 месяца назад
Grande Fabrizio, sempre in attività, non mollare
@danielecerbella
@danielecerbella 4 месяца назад
Fabrizio come sempre ottima storiografia, volevo chiederti... dove trovare quel filmato del 1924?
@tuttosugubbio
@tuttosugubbio 4 месяца назад
Era stata pubblicata una cassetta tanti anni fa. Poi un DVD. Si chiamava "Ricordi in Bianco e Nero". Ora non so se sia più in vendita. Forse da FOTOLIBRI posso dirti qualcosa. Sicuramente lo avranno alla biblioteca Sperelliana.
@tuttosugubbio
@tuttosugubbio 4 месяца назад
Eccolo ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-pbEEtAwyUk8.html
@danielecerbella
@danielecerbella 4 месяца назад
@@tuttosugubbio Grazie
@serafinogradi2665
@serafinogradi2665 5 месяцев назад
Mio nonno è nato a Gubbio
@mariocostanzi270
@mariocostanzi270 7 месяцев назад
bellissimo
@YozBahcem
@YozBahcem 9 месяцев назад
Mukemel manzara nefis 🎉🎉😊
@c-historia
@c-historia 9 месяцев назад
magnifico! complimenti vivissimi
@tuttosugubbio
@tuttosugubbio 9 месяцев назад
Grazie!
@tuttosugubbio
@tuttosugubbio 9 месяцев назад
Non è una visuale, è proprio una "visione"!
@Luigino_Brunetti
@Luigino_Brunetti 10 месяцев назад
Quanto era alto ? In parte era a due piani ? Grazie.
@tuttosugubbio
@tuttosugubbio 10 месяцев назад
Purtroppo non esistono (o non sono stati ancora rintracciati) disegni in scala se non in pianta. Quindi l'altezza si può dedurre solo da alcuni disegni d'epoca i quali, essendo appunto disegni, non danno alcuna garanzia di esattezza. Le prima due logge adiacenti al palazzo dei consoli erano sopraelevate per ospita gli archivi del comune. Questo disegno può dare un'idea non tanto del numero delle arcate - che è errato, conoscendosi da un rilievo del 1838 la posizione esatta dei pilastri - ma dell'altezza delle logge, soprattutto della parte sopraelevata se raffrontata alla finestra del palazzo dei Consoli che si trova praticamente nell'ambiente che ospita le tavole eugubine. facebook.com/photo/?fbid=10226707182444658&set=gm.10159088618387204&idorvanity=59502802203
@Luigino_Brunetti
@Luigino_Brunetti 10 месяцев назад
Grazie
@danielecerbella
@danielecerbella 10 месяцев назад
Grazie Fabrizio per le perle di storia della piu' bella città del mondo
@tuttosugubbio
@tuttosugubbio 10 месяцев назад
Grazie a te e a tutti i visitatori.
@tuttosugubbio
@tuttosugubbio Год назад
Alcune pagine del manoscritto sugli orologi solari. facebook.com/photo/?fbid=10213427930191651&set=pcb.10155085872957204
@tuttosugubbio
@tuttosugubbio Год назад
Il ritratto di padre Colomboni. facebook.com/photo/?fbid=10227531394329440&set=gm.10159331566167204&idorvanity=59502802203
@tuttosugubbio
@tuttosugubbio Год назад
Una primissima traccia: "... da guarire i putti bevuti dalle streghe ..." www.studocu.com/it/document/universita-degli-studi-di-urbino-carlo-bo/storia-moderna/storia-della-prima-eta-moderna/59654501
@tuttosugubbio
@tuttosugubbio Год назад
1860 maggio 16 Dalle memorie del notaio Luigi Lucarelli. " (...) e ieri nella solita corsa de' Cerî a mezzo lo stradone si ruppe per antichità quello di San Giorgio e convenne portarlo a piazza Grande e da lì a Sant'Ubaldo come corpo morto disteso sulla barella".
@tuttosugubbio
@tuttosugubbio Год назад
Piazza Grande poco prima del 1970. facebook.com/photo/?fbid=10221875079405102&set=gm.10157625711942204
@tuttosugubbio
@tuttosugubbio Год назад
1858 gennaio 23 Progetto di riparazione ai Voltoni di Piazza grande. facebook.com/photo/?fbid=10224571347850128&set=gm.10158460919137204&idorvanity=59502802203 facebook.com/photo.php?fbid=10224571349010157&set=p.10224571349010157&type=3
@tuttosugubbio
@tuttosugubbio Год назад
1605 maggio 16 Il messo ducale arriva in piazza Grande e annuncia al Magistrato e agli eugubini la nascita di Federico Ubaldo Della Rovere. facebook.com/photo/?fbid=10207906339955346&set=gm.10153484288027204
@tuttosugubbio
@tuttosugubbio Год назад
1571 dicembre 15 "Recordo come a dì 15 de decembre nella piazza grande di Agubbio si atacò fuoco in un barile di polvere de un fabrianese et abrugiò circa da venticinque persone infra grandi et piccoli".
@tuttosugubbio
@tuttosugubbio Год назад
1746 luglio 27 Editto del Gonfaloniere e dei Consoli per regolare lo scarico dei "melonari". "Il Gonfaloniere di Giustizia e Consoli del Popolo della Città di Gubbio. Inerendo agli Editti d’altri Nostri Antecessori, proibiamo a tutti quelli che portano a vendere in questa Città i meloni l’andarli a scaricare in case e Palazzi de’ particolari, ma debbino detti melonari a diritura portarsi a scaricarli e venderli li giorni di mercato nella Piazza Grande e gl’altri giorni nella Piazza di S. Antonio e S. Martino sotto pena di due scudi per ciascheduno e ciascheduna volta, della perdita de’ meloni et altre a nostro arbitrio; e perché i detti melonari aducono la scusa che non li portano in piazze suddette perché alcuni si rendono arditi di rubarglieli, noi assicuriamo li suddetti che se col detto d’un sol testimonio degno di fede veremo assicurati d’un tal furto, se i delinquenti saranno ragazzi procederemo alla carcerazione e immediatamente gli faremo dare cinquanta nerbate ed emenda, se poi ci saranno adulti ne daremo parte all’Em.mo Legato, acciò ne commetta la procesura per condannarli come richiede la Giustizia. (...) Alessandro de la Branca Gonfaloniero. Giacomo Barbi Segretario". SASG, Fondo Comunale, Carteggio, b. 142, fasc. 1746.
@tuttosugubbio
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1819 maggio 6 Patti per lo svolgimento di due steccati in piazza Grande. Almeno 20 vacche dalla Maremma, di cui 12 da far ferire. Premio per i migliori cani e le migliori vaccine. Giostratore abile. Anfiteatro simmetrico e stabile. Intervento della "musica militare" o banda a spese del Comune. Tutto ciò per contribuire a sconfiggere la "melanconia" e la "tetraggine" degli eugubini. Spesi centinaia di scudi. facebook.com/photo/?fbid=10226614775614545&set=gm.10159064629262204&idorvanity=59502802203
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1482 settembre 17 Morto il duca Federico, tutto il popolo eugubino riconosce il conte Guidubaldo vicario, rettore e governatore generale di Gubbio. Con in testa il gonfaloniere del comune, vanno per piazza Grande - appena completata nella sua estensione con la realizzazione del quattro grandi arconi - e le strade pubbliche dicendo ad alta voce e con animo lieto: "Viva viva il conte Guido Baldo nostro novello Signore".
@tuttosugubbio
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1452 aprile 10 Contratto del comune di Gubbio con i fratelli Sabatino e Agostino, fornaciai, figli di Giovanni Floris. I due si impegnano a fornire 25.000 mattoni per la pavimentazione di piazza Grande al prezzo di 34 anconetani ogni 1.000 mattoni. facebook.com/photo.php?fbid=10227384523857770&set=p.10227384523857770&type=3
@tuttosugubbio
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Nei pressi del palazzo del Podestà, forse nei pressi di via XX settembre, c'era un loggiato, ben documentato negli anni trenta del XV secolo, ma anche nel trentennio successivo quando, addirittura, fu rinnovato. 1434 agosto 21: pagamento eseguito sotto il portico di piazza grande. 1435: citata la loggia vicino il palazzo del Podestà. 1436: lavori eseguiti alla loggia della piazza.
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1971 gennaio 19 E' istituito il divieto di sosta su piazza Grande. facebook.com/photo/?fbid=10227147736338230&set=gm.10159213641322204&idorvanity=59502802203
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1839 Un disegno rappresentativo, ma non preciso, del loggiato di piazza Grande visto dal lato settentrionale. facebook.com/photo/?fbid=10226707182444658&set=gm.10159088618387204&idorvanity=59502802203
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1839 maggio 19 Dalle memorie del notaio Luigi Lucarelli. "Oggi si è incominciata la demolizione del porticato in piazza Grande che dalla parte di mezzogiorno univa il palazzo vecchio a quello detto delle carceri. Una parte del detto porticato era chiusa e formava la prima camera dello archivio che pure è stata demolita. Per verità quel porticato era estraneo all’architettura delle due fabbriche e si vedeva un lavoro fatto per ripiego dopo la fabrica principale. Non ostante dubito che quanto verrà sostituito a quelle arcate possa forse esser peggio di ciò che pure è stato bene per quattro e più secoli".
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2019 settembre 4 facebook.com/fabrizio.cece/videos/10217634022221323?idorvanity=59502802203
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SARAH MATILDA HOBHOUSE RANGHIASCI di Fabrizio Cece Nell’iniziale vita politica di Francesco Ranghiasci un ruolo fondamentale l’ebbe la moglie, Matilde Hobhouse, di famiglia liberale, in precedenza finita nelle mire del Foscolo. Tra i personaggi che hanno caratterizzato in qualche modo la storia di Gubbio un posto del tutto particolare deve essere riservato a Sara Matilda Hobhouse. Una figura, questa, come quella di altre donne (Susanna Le Maitre, Caterina Colonna Doria, Vittoria Mosca, Taide Conventini, tanto per fare qualche esempio), che meriterebbe un adeguato approfondimento. Sarah Matilda, nata in Inghilterra nel settembre 1801 da sir Benjamin Hobhouse e Amelia Parry, era sorellastra di John Cam (1786-1869), personaggio di spicco del partito liberale, amico di Byron e futuro lord. Nel 1818 John Cam, che si interessava anche di letteratura, venne in contatto con Ugo Foscolo, espatriato nella terra d’Albione nel 1816 per non aver voluto giurare fedeltà agli austriaci. Il Foscolo, conosciuta Matilda, se ne innamorò e, tra l'altro, le dedicò le Rime di Petrarca (questo libro, con dedica autografa, si conserva ancora dagli eredi Ranghiasci). Nel 1822 sir John e le sorelle Amelia e Matilda intrapresero un viaggio in Europa e ovviamente si recarono pure a Roma. Secondo quanto si legge nei diari di sir John, nel marzo 1823 Foscolo, che allora aveva 45 anni, chiese la mano di Matilda. Probabilmente per la pessima fama di “sciupafemmine” che aveva il poeta e forse anche per il timore che fosse stato colpito dalla sifilide, sir John rimase disgusted a tale idea. Matilda, almeno così pare, ci restò malissimo. Non conosco i dettagli seguenti, fatto sta che Matilda se ne andò o, più probabilmente, seguì qualche membro della sua famiglia in Roma e lì conobbe il conte Francesco Ranghiasci (1800-1877). Evidentemente le cose si misero subito al meglio perché nel maggio 1827 i due si sposarono, dopo l'abiura di Matilda, la quale abbracciò la religione cattolica (era protestante-presbiteriana). Ora bisogna riflettere sul fatto che per Francesco gli zii Luigi, abate Lateranense, e Giacomo, canonico della basilica Liberiana a Roma e futuro vescovo di San Severino, avevano predisposto per il nipote un percorso di studi che l’avrebbe proiettato in poco tempo ai vertici della gerarchia ecclesiastica. Francesco, dopo aver frequentato il Seminario eugubino e non volendo seguire la carriera ecclesiastica, fu spedito nel 1815 a Roma per studiare giurisprudenza. Ammesso tra le Guardie Nobili del papa Francesco iniziò a frequentare i salotti della nobiltà romana. L’incontro con Matilda e l’inevitabile frequentazione degli Hobhouse deve aver condotto il Ranghiasci ad abbracciare le idee liberali. I novelli sposi giunsero a Gubbio per la prima volta il 16 maggio 1827, ma qui si fermarono per poco tempo, sufficiente però a destare un gran curiosità tra gli eugubini. Dopo un viaggio a Firenze, il 13 settembre furono di nuovo nel palazzo di piazza Grande: tre giorni prima, abbandonato da tutti e col solo sostegno della figlia, Ugo Foscolo era morto a Londra. Matilda e Francesco ebbero tre figli: Odoardo-Latino, Anna-Amalia, Federico-Latino. Il 29 gennaio 1828 fu attivato il nuovo sistema di governo locale e Francesco fu ammesso come consigliere del ceto nobile: iniziava così la sua carriera politica. La presenza in Gubbio della nobildonna inglese non passò di certo inosservata, specie in chi si divertiva ad annotare, magari con meraviglia mista a disgusto, le curiosità della vita cittadina: “la Sig.raRanghiasci inglese porta i suoi bambini a spasso per Gubbio e per il Corso, ancora nel gran concorso della gente, la sera delle feste, in una carrozzetta tirata dal suo servitore e si è vista ad allattare il più piccolo in diversi gradini di porte e botteghe e anche sulla gradinata di Santa Maria de’ Servi!!!!”. Sull'onda dei moti rivoluzionari di Francia anche in Italia si verificarono alcuni fenomeni di rivolta, primo tra tutti quello delle Legazioni emiliano-romagnole. L’avventura rivoluzionaria durò pochi giorni ma fu molto importante per la nostra storia. A rappresentare Gubbio nell'assemblea provinciale di Pesaro furono chiamati Francesco Ranghiasci e Girolamo Beni. Il Ranghiasci, addirittura, fu a Bologna, il 26 febbraio 1831, quando l'assemblea delle “Città libere d'Italia” votò la costituzione delle Provincia Unite d'Italia. In quella riunione sì proclamò “l'emancipazione dei suddetti paesi e provincie dal dominio temporale dei Papi e la loro unione in un solo Stato, in una sola famiglia”. Il consesso adottò, come bandiera, il tricolore. A Gubbio, il giorno dopo, fu inaugurato il nuovo vessillo: “Oggi è stata inaugurata la bandiera tricolore, data alla Guardia Nazionale dalla sig.a Ranghiasci, portata quindi per la Città con somma esultanza, ed infine piantata su di una delle finestre del Palazzo Comunale, nella sala cioè del Consiglio della parte dei macelli”. Gli Austriaci, come al solito, si incaricarono di ristabilire l’ordine costituito. Conquistata Bologna i membri dell’Assemblea ebbero la facoltà di imbarcarsi per l'esilio: Ranghiasci e Beni andarono a Corfù. Graziato da un’apposita commissione Francesco tornò a Gubbio: qui, infatti, si trovava sicuramente nel gennaio 1832. Il suo pensiero politico mutò radicalmente. Schieratosi ben preso su posizioni strettamente filo-papali le mantenne in tutte le fasi della successiva vita politica, dalla Prima guerra d’Indipendenza (1848) fino alla presa di Roma (1870). Di Matilda, invece, non si seppe più nulla. Qualche anno fa ho potuto stabilire che la nobildonna inglese morì in Inghilterra nel novembre 1853 per “fiero morbo”. Il 16 novembre fu tumulata nell’All Souls Cemetery di Kensal Green a Londra. GUBBIO OGGI, a. XVII (2007), n. 7, p. 26.
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1835 giugno Dalle memorie del notaio Luigi Lucarelli. "Giovedì. Festa del Corpus Domini. Durante la Processione un certo Ronchi, detto Tittone, che mandava alla lunga la campana maggiore del pubblico palazzo, avendo spinto il ceppo con troppa violenza, rovesciò il Campanone e restò schiacciato fra una colonna, o stipite del campanile, per il che morì sul momento".
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1834 maggio 14 Dalle memorie del notaio Luigi Lucarelli. "Questa sera nel mandare il Campanone alla lunga per le solite allegrezze preventive la festa ||[p. 201] di S. Ubaldo un certo Ubaldo Ercoli detto Faggiuolo, macellaio, che stava sul campanile ha voluto passare sotto il Campanone che andava alla stesa ed è rimasto colpito dal battocco che gli ha fracassato la regione frontale. Portato allo Spedale morì nove giorni dopo e così il giorno 23 senz’aver più parlato".
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Sulla moglie del marchese Ranghiasci. m.facebook.com/groups/59502802203/permalink/10157133160392204/
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I "Sette Cervelli", "Sfasciatrippe", "Stroppacerri", "le Cucuccione" ed altri. Un viaggio nei soprannomi eugubini dal XIV AL XIX secolo.
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Tanti turisti si fermano a commentare e fotografare. Magari sono alla ricerca di notizie e informazioni che, purtroppo, non possono avere.