In questo spazio troverai dei video dedicati ad approfondire alcune tematiche nel campo della psicologia e che riguardano in particolar modo di emozioni e comunicazione.
Il modo in cui ti tratti, riflette la qualità delle relazioni e della vita che hai, per cui, lavorando su questo, potrai cambiare piccole cose che apporteranno un miglioramento significativo nella qualità della tua vita. Inoltre ti parlerò anche di emozioni, motore fondamentale nella vita di tutti i giorni.
Sono appassionata della mente e dei meccanismi che la governano, motivo per cui è nato il mio podcast "La mente che mente" che puoi ascoltare nella playlist dedicata e in altre piattaforme Podcast.
Se hai piacere di approfondire qualche argomento o hai delle domande scrivimi, potrò condividere dei video ad hoc che potranno essere utili anche ad altre persone. Insomma, parliamone!
@@annaiannotta1134 come dicevo nel video, ogni situazione è a sé , quindi non è possibile fare una generalizzazione. Se mancano certe caratteristiche, tra cui quelle elencate nel video, probabilmente non funzionerà.
@@ClaudiaUngaro-zt3bf dipende che cosa si intende per abusante. Ad ogni modo qualsiasi sia la relazione, la responsabilità in coppia è sempre condivisa. L'abusante di abusarne, la vittima di rendercisi. Ad ogni modo ogni situazione specifica è a sé, non si può rispondere in modo generico. Come dico nel video, il tema è complesso.
@@AnnaAntinoro Conosci l’abuso narcisistico? L’abusante inganna e rende la vittima dipendente da sé. Chi non conosce queste dinamiche non ha i mezzi per difendersi. Sprofonda come nelle sabbie mobili
@@Hope11170 non ci sono cure che si possono attuare da soli se non prendere consapevolezza che si ha una difficoltà. È una questione chimica la sua elaborazione e come tale servono degli specialisti. Se ci sono delle fatiche emotive che non si vogliono affrontare si possono usare dei farmaci prescritti dallo psichiatra che però senza un percorso terapeutico non sono "risolti" ma coperti. Alla sospensione del farmaco i sintomi possono riprendere.. Elaborare da soli un trauma è come avere il ginocchio rotto e sistemarlo senza l'aiuto dall'ortopedico.
Ottima video! 🙂 È molto difficile gestire questo tipo di situazione tossica, ma esistono soluzioni e tecniche per affrontare molestie, manipolatori, persone dominanti e mancanza di rispetto di ogni tipo, al fine di preservare la propria dignità ed evitare che le cose vadano troppo oltre. Personalmente, consiglio il libro "FARSI RISPETTARE", di Nathan Stone. Contiene tutto quello che c'è da sapere ed è il libro più completo su come affrontare le situazioni tossiche. Identifica bene tutti gli aspetti e può essere adatto a tutti, questo è l'aspetto positivo! 👌
@@samanthadigregorio9051 sono felice che ti piaccia questo nuovo viaggio e mi auguro che durante ogni puntata possa prendere degli spunti su cui riflettere per aumentare l'efficacia della tua comunicazione (che è già in trasformazione) 😊❤️
Si evince il trauma infantile non risolto poi da adulti porti sofferenza. Ma nulla si puo fare nel bambino durante l infanzia se esposto a traumi infantili senza aspettare l eta adulta? I bambini somatizzano le ferite profonde...come interpretarle e poter almeno da parte di qualcuno l aiuto? Magari giungono dal pediatra per sintomi senza evidenti cause organiche o ad escluderle ma poi ? Le do questo spunto poiché non c'è attenzione nel dare indicazioni al genitore se non a medicalizzare o a passare che il non dar peso e il disinteressarsi sia una risposta per mettere tutto a tacere...nel domenicatoio. O meglio forse che dimentichino per sopravvivere, i bambini? Grazie ❤
Buongiorno e grazie per la bellissima domanda. Credo che in effetti quello del trauma nei bambini sia un campo da approfondire e da studiare, perchè spesso i sintomi comuni come i disturbi del sonno, dell'alimentazione e del comportamento, vengono sottovalutati nell'infanzia dai pediatri o da chi in generale, si occupa di quel periodo di vita. Credo che alla base di tutto per gestire il vissuto traumatico nel bambino che lo vive ci vada una buona formazione e informazione in primis nei professionisti sanitari e di conseguenza poi anche nei genitori che accompagnano i loro figli nella crescita. Grazie a questo spunto ho deciso di fare prossimamente un video su questo studiando a dovere questa informazione per poter dare una risposta più accurata. Detto questo il mio personale parere sul campo dell'infanzia è questo. I bambini sono per natura resilienti, DEVONO sopravvivere al contesto in cui si trovano. Il periodo dell'infanzia non è così roseo come le storie narrano, nella vita è anzi uno dei periodi più faticosi emotivamente in quanto siamo COMPLETAMENTE dipendenti dalle figure adulte che abbiamo attorno che, se ci va bene, sono sufficientemente buoni (non serve essere perfetti) e responsivi, se va male, si creano parecchi pasticci. I bambini, ma il cervello in generale, per natura ha una buona capacità di far fronte al trauma. Ognuno di noi vive dei traumi nella crescita, non si possono evitare. Il problema non è il trauma di per sè, che se è uno, due o comunque sono a spot nel tempo, vengono smaltiti in parte fisiologicamente e in parte grazie alla riparazione relazionale. Il problema è il trauma cumulativo che nell'infanzia, è tendenzialmente quello relazionale, cioè quello tra gli adulti e i bambini. Cosa voglio dire? le emozioni non accolte, i sentimenti svalutati, l'interpretazione dei vissuti, l'attaccamento simbiotico perpetrato nel tempo, i bisogni non soddisfatti, ecc ecc.. questa dinamica ripetuta per x anni, crea una struttura di personalità che poi si trasforma in un disturbo. Lo sculaccione del momento, o il bisogno non accolto spot, non disregola la personalità, anzi, è assolutamente naturale. L'importante è riparare. Ne parlerò... ad ogni modo i sintomi nei bambini sono temporanei ma, se i problemi che emergono durano nel tempo, si cronicizzano e aumentano di intensità, c'è probabilmente qualche informazione che il cervello del bimbo non sta elaborando e sta accadendo qualcosa (che ripeto, di solito è legato alla relazione con qualcuno). Cosa fare? imparare ad alfabetizzarsi emotivamente per educare anche il bambino in questo. E' importante sapere che intelligenza emotiva e cognitiva sono cose completamente diverse. Spesso molti adulti desiderano bambini intellettualmente intelligenti, peccato che è l'emotività che "salva" e preserva l'equilibrio mentale, non quello cognitivo. Spero di aver risposto in parte alla domanda che merita sicuramente approfondimento. Grazie dello stimolo!
Aggiungo un ultima cosa... i traumi non vengono solo vissuti direttamente, ma si trasmettono a livello transgenerazionale. Gli ultimi studi affermano fino a 5 generazioni. Per cui, è anche importante elaborare i propri vissuti traumatici affinchè non "passino" indirettamente anche ai figli... ovviamente, si fa quel che si può :)
Sono molto d'accordo. Anche sull'attenzione che di debba adottare sui reali motivi dell'isolamento trasversale che alcuni tra loro evitano la socialità pratica e sviluppano gratificazione soltanto da uno strumento digitale e non nella costruzione dei rapporti interpersonali. E la famiglia è un perno oggigiorno ancor più necessario dei tempi in cui noi adulti del terzo millennio abbiamo il dovere di occuparcene. Purtroppo per mille motivi l'istituzione famiglia oggi è addirittura quasi più un bilico degli adolescenti stessi. C'è da farsi una enorme e urgente pronta riflessione . È un tema molto delicato. Direi pure senza azzardo alcuno che loro questi bellissimi ragazzi d'oggi anch'essi con mille doti e mille virtù andrebbero ascoltati indirizzati guidati e supportati doppiamente rispetto a quel che ne fu io nostro storico percorso. Loro sono importanti quanto se non più di quanto lo eravamo noi. La nostra storia adolescenziale non può essere paragonabile a quella odierna. Ma nemmeno è giustificazione plausibile addossare la maestosa indifferenza sociale e il mancato ascolto soltanto per comodità e credenza metropolitana ai giovani d'oggi. Noi abbiamo avuto certezze oggi quasi del tutto estinte. Parliamo coi giovani. Il loro sorriso è oggi il nostro dovere totalmente eguale al dovere dei nostri genitori che vi hanno insegnato a trovarlo e a fortificarlo. Non bastano i libri e un abbraccio qua e là . Dobbiamo soutarli ad intraprendere il loro sentiero... proteggendo non accusando loro ingiustamente ma educandoli a non aver paura di esprimersi e chiedere. Domandare è lecito. Rispondere è nostra piena responsabilità. Magari fossi padre spenderei ogni goccia di me per scrivere un libro nuovo accanto a un figlio i una figlia o ad entrambi. L ho fatto da compagno di donne con figli di altri ed è stata ad oggi la più bella storia di me stesso e di tutta la mia età.
@marcoloconte8530 grazie per questa riflessione. Sono d'accordo su ogni cosa che ha espresso. Su questa tematica trovo illuminante il discorso di Crepet che fa sull'educazione di oggi e sul suo libro "mordi il cielo" che consiglio. Un caro saluto
@@AnnaAntinoro grazie a Lei: è stata molto chiara e mi sono ritrovata in tante cose. È da un po' che non capivo perché la mia vita ha subito una frenata notevole...ora mi è chiaro che parte il sabotatore in molte occasioni. Farò tesoro dei suoi consigli.🙏
@@FlavioMosconi si può succedere. Ci sono dei contenuti traumatici che possono essere stati rimossi/negati e che poi ad un certo punto riaffiorano alla memoria.
Non so che università scegliere, mi piace disegnare da una vita e mi è stato fortemente consigliato di continuare con questa passione perché fin da una giovane età sono state riconosciute le mie capacità, ma mi piace anche la nutrizione e la salute, mi garantirebbe un futuro più stabile e mi sentirei d'aiuto per gli altri
@@franz6359 che bello avere tante passioni! Ti permetterà di avere una vita più stimolante e chissà, magari potrai integrarle insieme in qualche modo. Soffermati a chiederti qual è la tua priorità in questa fase di vita e sulla base di questo scegli ciò che è più congeniale a soddisfarlo. Ricorda che se una cosa non la scegli ora non significa che tu debba annullarla dalla tua vita. Ogni cosa ha suo tempo 😊
Buongiorno, non so se ho elaborato o no il mio trauma. Però soffro di depressione da allora, insonnia, ansia, fallimento di tutti i miei progetti di vita. Provo una grande infelicita. Cose che non cambiano ne con la psicoterapia ormai 20ennale ne coi farmaci. Cosa potrei fare?
La tecnica migliore per elaborare i traumi è quella dell'emdr, non so se l'ha già fatta o meno. Bisognerebbe approfondire un pó di più per capire la situazione. Le suggerirei di confrontarsi con i professionisti che la seguono per capire se la terapia che svolge è adatta alla sua situazione o meno.
@@Luana-t4t bisogna capire da cos'è originata. Diciamo che tanto fa la relazione terapeutica e agire su cose concrete per evitare di creare dei loop nella mente che a volte alimenta il rimuginio. Rimanere troppo nell'astratto e nel passato è più bloccante.
Penso che il conflitto emotivo sia tipico di una certa generazione, quella nata tra gli '80 e i '90. Educata secondo l'antico sistema del controllo ad ogni costo ("non piangere", "non c'è bisogno di arrabbiarti", "non urlare", "il riso abbonda ecc. ecc., " elenco solo alcune delle massime che ho sentito da bambina), si è trovata poi a essere adulta in un mondo completamente diverso, quello di oggi, nel quale le emozioni vengono sempre più liberate. Il risultato è il sentirsi inadeguati, sia secondo il vecchio che secondo il nuovo modello ....
Buongiorno la ringrazio innanzitutto del commento e della riflessione. Ha ragione, c'è sicuramente una discrepanza di forma mentis tra l'educazione che è stata e quella che è ora. Siamo passati all'epoca 'piangere è per deboli' all'epoca del 'piangi come vuoi e quanto vuoi' (ovviamente è più complesso di così ma è per spiegare un po' l'abisso di approccio a cui lei fa riferimento e accenno). Oggi la tendenza è a rischio di andare nella situazione opposta, che l'emotività non ha limite e non C'è una buona gestione di accoglienza e contenimento per timore della repressione.. Insomma, sarà interessante vedere come si svilupperà tutto questo nel tempo. Grazie ancora del feedback 😊
Si , é vero quello che dici tu , io l'ho provato su di me con un suicidio in famiglia anni fa , ci sono molti individui come me che non vogliono andare dallo psicologo perchè non sono a favore , non deve essere una cosa costrittiva andare dallo psicologo , ma appena mostriamo la nostra contrarietà, ci viene detto che siamo ignoranti perchè non abbiamo studiato e perció non possiamo criticare in maniera negativa ecc.... , voi potete avere studiato anche tutto quello che volete , ma non saprete mai una persona come si sente dopo un trauma , é questa la presunzione che mi fa arrabbiare molto .
Sono d'accordo. Studiare un trauma non significa viverlo, quello che possiamo fare è spiegare come è possibile elaborarlo e provare a fare qualcosa per sentirsi meno pesanti (nemmeno più leggeri). La mente funziona in modo soggettivo e non è uguale per tutti. Se non se la sente di iniziare un percorso ne ha tutto il diritto, ognuno sceglie ciò che è buono per sé . Un caro saluto e grazie comunque del feedback 😊
@@AnnaAntinoro Grazie per questa risposta perché é la prima "decorosa" che ricevo dopo altri miei commenti simili su altri video , penso che nel mio caso non sia il fatto "di non sentirsela" per paura delle psicoterapie , é una scelta personale , le psicoterapie prevedono una collaborazione da parte di chi le esegue , che se non é presente , penso che sia inutile cominciarle , perciò (intendo per chi la pensa come me) seppure con molte sofferenze , bisogna districarsi da soli anche negli aspetti negativi della propria vita , penso che tu sia brava nel tuo lavoro, complimenti 😇😁 ciao 🤩
Probabilmente hai trovato nell'incontro con te un buon posto sicuro in cui ricaricarti e di conseguenza dovrai fare delle scelte ponderate per uscire con persone che sono a te affini in un tempo da te definito 😊
Un video assolutamente fondamentale in un contesto in cui ancora, purtroppo, vengono dati antidepressivi come se fossero caramelle e a tempo indeterminato, e senza informazione. Non solo c'è il problema degli effetti collaterali sessuali e affettivi (non sempre del tutto reversibili), ma c'è anche il problema qui evidenziato, dato che gli antidepressivi riducono le risposte neurali agli eventi e questo implica riduzione di emozioni e sentimenti (emotion blunting), oltre che di cognizione. Il dolore serve per prendersi cura di sé (non lo sa solo la psicologia, ma anche la biologia). Nel lungo termine poi si paga il conto
Grazie del suo commento e anche della riflessione associata alla biologia. Alla fine siamo esseri bio-psico-sociali, per cui è un terreno assolutamente condiviso. 😊
Assolutamente il meccanismo che mi sabota di più è il perfezionismo!!! ...e anche l'iperattività... Grazie dottoressa...sempre precisa e stimolante... ❤
Felice che ti sia piaciuto! Ci sono dei meccanismi che sembrano utili ma in realtà ci fregano, meglio saperli riconoscerli per poterli gestire al meglio. 😊 un abbraccio e grazie del feedback! 🫂
Vorrei condividere i sintomi di stanchezza che accuso ultimamente visto che somatizzo molto; forse potrà essere utile per chi leggerà i commenti e vi si riconoscerà : Sonno disturbato, dolori articolari (schiena, collo, caviglie) , gonfiori addominali e cattiva digestione. Ho notato anche che quando attraverso dei periodi emotivamente provanti anche il mio ciclo mestruale avverte un arresto, fino a quando torno al mio equilibrio interiore.
Il corpo assorbe molto della stanchezza mentale, soprattutto quando a livello di pensieri queste cose non si gestiscono e si evitano, a quel punto arriva il corpo ad avvisare che siamo "pieni". Grazie mille della condivisione 🙂
Grazie Dottoressa, ho trovato finalmente riscontro su tutto quello che ho pensato da sempre ! Sono una persona che soffre spesso di stati depressivi e mi accorgo che quando mi sento in vena di curarmi un po' la mia giornata cambia radicalmente in positivo ! 🙏😊👍💖
Grazie Margherita di questa condivisione, mi fa piacere che sia riuscita a riconoscere come questo ha un effetto positivo sul suo umore. A volte bastano delle "semplici" accortezze per sentirsi un pó più in equilibrio e trovare queste alternative rende un pó per volta più solidi.. un caro saluto 😊
Non so se la sofferenza post lutto serva ad insegnare qualcosa ma soffrire dopo aver perso una persona cara è fisiologico, in quanto essendo un trauma richiede essere essere elaborato e la sofferenza è un sintomo dell'elaborazione che è in corso. Senza sofferenza, difficilmente sarà possibile sentirsi meglio.
Grazie di cuore! ❤️ cerco di fare del mio meglio per poter divulgare in maniera comprensibile ciò che ho imparato studiando e con l'esperienza clinica. 😊
Io sono stata molestata da piccola in famiglia, ho sempre ricordato ma mi davo "parte della colpa" accettandolo. Ma avevo solo sei, sette anni. La mia famiglia è stata ed è disfunzionale. Mi sono raccontato bugie per 40 anni, ora non li sopporto più. Tirano fuori la mia parte peggiore. Li odio, forse.
Mi spiace molto per quello che ha vissuto. La rabbia è un'emozione fisiologica in questo processo, aiuta a proteggersi da ciò che non si considera sicuro. Grazie per aver condiviso una cosa così profonda.
Grazie del feedback Anna, si la morte è un argomento complesso e difficile, ed è una paura diffusa e comune. Mi fa piacere che questo video possa averla in parte tranquillizzata, è importante parlarne in quanto essa, fa parte della vita e di tutti noi, consapevolizzarne la presenza aiuta ad averne meno paura, in quanto processo naturale. Un caro saluto 😊
Grazie Dottoressa ❤...ho ascoltato con attenzione il suo intervento sull argomento...purtroppo a me tocca in prima persona e.non che io non abbia fatto nulla per contrastare...ho seguito circa 2 anni di psicoterapia ma credo che il nocciolo sia anche resettare proprio uno schema mentale ...un attitudine al pensare in malo modo...a rieducare la propria mente al pensiero come si fa con le prime lettere dell alfabeto alle elementari...io purtroppo vado a periodi ....ci sono cicli di gg che sono tranquilla ed altri meno mi sento agitata ...problemi a prendere sonno ..intestino in disordine....non so cosa pensare ....non si può vivere con uno psicologo tutta la vita...ho 49 anni e vorrei tanto essere più serena mentalmente ❤😍
È un piacere Marta, grazie a Lei. Sono d'accordo, rieducare la mente a un alfabeto nuovo È un processo lungo e faticoso. A volte la fatica credo che stia nel considerare il proprio modo di funzionare sbagliato, al punto da volerlo come dice lei "resettare" ma in fin dei conti, se abbiamo imparato a funzionare così, abbiamo dei validi motivi. È importante puntare a costruire delle alternative che la mente può usare nel momento opportuno, in modo da riconoscere che si può fare qualcosa di diverso. A volte si riuscirà, altre no e, va bene così, l'importante è mantenere l'equilibrio, non essere perfetti. :) un caro saluto e grazie di questo scambio.
Riascoltavo questo vecchio video… essere lasciati dal fidanzato come può non essere un Trauma? La quotidianità ne viene stravolta eccome secondo me, oltre a causare un’onda emotiva travolgente.
Si, essere lasciati dal fidanzato è un trauma, ma con la t minuscola (che non vuol dire meno impattante) ma è un trauma relazionale, che nel tempo, scava anche in profondità. Gli eventi catastrofici sono considerati con la T maiuscola perché improvvisi, irruenti e interrompono drasticamente le connessioni cerebrali.
Salve io ho avuto una famiglia disfunzionale, per un trauma a livello alto...ossia mancanza di empatia, umiliazioni...mi hanno creato vuoti interiori...bassa autostima... purtroppo con una madre bipolare e un padre per certi versi un po' assente...sono adulta ho una famiglia propria con due figli che adoro ❤️🌸ma nn riesco a sconfiggere questi demoni interiori..per quanto possa essere forte... grazie mille per l'aiuto che date💖
Donatella innanzitutto grazie per la sua condivisone. Spesso si vedono i traumi come demoni da sconfiggere quando in realtà sono vissuti da elaborare (la sente la sensazione diversa nel cambiare prospettiva?). E' stata brava a darsi la possibilità di costruire una famiglia nonostante le fatiche vissute nella famiglia di origine. Può essere utile in queste situazioni elaborare ciò che si è vissuto attraverso un percorso di psicoterapia e/o di EMDR se il vissuto emotivo è ancora presente in modo importante nel suo presente. In bocca al lupo per il suo viaggio 🍀
Buongiorno, mi fa piacere che questo breve video possa averle offerto qualche spunto. Il mondo della psicologia alimentare è molto vasto e non sempre è semplice individuare il problema a monte. Un caro saluto
