MITO E PSICHE PER LA VITA QUOTIDIANA - Ogni mercoledì un nuovo video!
Joseph Campbell, uno dei più grandi studiosi di mitologia comparata, affermava: “È ben possibile che il mancato funzionamento della mitologia e dell’aspetto rituale nella nostra civiltà possa essere la causa del malessere che ha fatto sì che il nostro tempo sia chiamato L’Età dell’Ansia.”
Il Dr. phil. I UNIZH Andreas Barella si occupa da anni dell’arricchimento dell’esperienza psichica delle persone, attingendo al patrimonio universale degli esseri umani custodito nelle storie mitologiche. La mitologia è un insieme di immagini poetiche e archetipiche, concepite - come tutta la poesia - a livello profondo, ma suscettibile di essere interpretata a vari livelli. Le menti più frettolose vi vedono delle metafore moralizzanti per bambini; le più profonde, il primo stadio dell’Infinito.
In questo canale esploriamo, in modo serio e leggero assieme, le connessioni tra mitologia, psicologia e sviluppo personale.
Rimane insoluto il (potenziale) legame tra la teoria della "tempesta di plasma polimerizzante" e quello del cambiamento climatico forse legato a el niño. Dinner sé l'è due teorie non si parlano troppo (la prima evento rapido, il secondo lento)
@deborahricci3289 grazie per la domanda! Direi che il verbo "accadere" e l'impero accadico, dal punto di vista etimologico, non abbiano nulla in comune. Il verbo "accadere" ha origine dal latino ed è formato dalla particella ad- più il verbo "cadere" e il significato è, appunto, "quando le cose ti si presentano davanti, ti cadono addosso senza preavviso". L'impero accadico invece prende il nome dalla città di Akkad, vocabolo che (probabilmente) deriva dal sumero e significa qualcosa tipo: "corona di fuoco". Le due parole, quindi, anche se suonano allo stesso modo hanno due origini completamente diverse!
Bellissimo documentario. Ma vorrei chiedere se sia possibile che il nome di questo antico impero sia alla ', origine del nostro attuale verbo "accadere".
@deborahricci3289 grazie per la domanda! Direi che il verbo "accadere" e l'impero accadico, dal punto di vista etimologico, non abbiano nulla in comune. Il verbo "accadere" ha origine dal latino ed è formato dalla particella ad- più il verbo "cadere" e il significato è, appunto, "quando le cose ti si presentano davanti, ti cadono addosso senza preavviso". L'impero accadico invece prende il nome dalla città di Akkad, vocabolo che (probabilmente) deriva dal sumero e significa qualcosa tipo: "corona di fuoco". Le due parole, quindi, anche se suonano allo stesso modo hanno due origini completamente diverse!
Nei programmi e nelle riviste di Storia non viene quasi mai mostrata neanche una sintetica "cartina geografica" che aiuterebbe a inquadrare e a capire meglio l'argomento di cui si sta parlando
@angelosecchi4053 da ricercare online, dove si trovano belle e complete cartine... nei due video menzionati sotto il documentario, dove presento alcuni miti mesopotamici, qualche cartina c'è! Un cordiale saluto, Andreas
30:52 Quell'archeologo ha lo stesso pennello da tinteggiatura che ho anch'io😅 Voler attribuire la fine di una civiltà con una causa non è un po' riduttivo?🤔
Attenti, Jung era deista, non cristiano o altro. La sua visione spirituale è quella degli Illuministi, dei padri fondatori degli USA e di molti scienziati. Rifiutava le varie Chiese, ma credeva in Dio. Nello specifico, afferma di "sapere" dell'esistenza di Dio perché lo ha visto con i suoi occhi durante un'esperienza di pre-morte. Chi non ha vissuto la sua esperienza non può dire, come lui, di sapere. Noi possiamo solo credere o non credere. E va bene così.
Vero Nicolas. Ma a me la risposta di Jung pare un ottimo esempio di una persona che ha fatto un'esperienza spirituale e in essa ha riconosciuto l'esistenza del divino. La mia interpretazione è che lui non "creda" con la razionalità, o per scelta, ma "sappia" con il cuore e la pancia. E la risposta mi commuove per la sua passione. Jung era una persona altamente razionale, la sua risposta mi meraviglia anche per questo. Un cordiale saluto, Andreas
E' roba forte, è del 2003 e Madera preannuncia ciò che saranno gli anni '10 e '20 di questo secolo, troppo chiaro, troppo evidente, il woke, la cancel culture, lo slogan di marketing "esclusivo" che diventa una legiferazione dell'"inclusivo", il "vietato vietare", perchè "noi (normali) non possiamo sapere quale dramma sta vivendo quel ragazzoe o ragazzae" un dik tat più fascista di così, non saprei quale possa essere. E l'ombra collettiva dei popoli, che passate le ultime generazioni che hanno vissuto la guerra, s'ingigantisce e a cui si aggiunge di un inquietante e terrificante carattere che mai prima d'ora nella storia dell'umanità, almeno per quanto riguarda l'Occidente, è stato presente, ovvero l'amnesia, l'oblìo, il non sapere e dimenticarsi, il cancellamento dalla memoria (collettiva appunto) di quanto possa essere orribile la guerra. Ecco un altro indizio a favore di chi preannuncia catastrofi a catena di natura termonucleare.
Le sue considerazioni, MrBrown, corrispondono ahimé a una visione del mondo che a volte condivido. Scrivo "a volte", perché altre volte l'ottimismo fa capolino nelle mie riflessioni e vedo la situazione meno... "ombrosa". In quei casi mi ricordo che l'ombra proprio questi aspetti descrive e rappresenta. Ma non di sola ombra viviamo... un caro saluto!
Qualche anno fa... uno dei luoghi migliori per la memoria... :) Ricordo diversi bei lavori assieme... E la frequentazione e i bei lavori assieme continuano, direi! Evvivaaa
Cosa vuol dire " io so ! "....io so di non sapere..... perché accettare il non senso della vita non ci puoi arrivare con la mente ..... difficult to answer dear Jung 🙏❤️
Grande prof. Galimnerti! A me il libro è piaicuto sì e no, l'ho trovato un po' ripetitivo. Ma le indicazioni bibliografiche e il suo discorso di fondo sono validissime. Sembra un libro "in fieri", una ricerca in corso. La ricerca di una via che non ci porti al disastro...
Vero? Lo penso anche io! Beh, non resta che condividerla in giro per farla guardare anche ad altre persone! :) Spero abbia apprezzato la nuova traduzione e sottotitolatura! Mi è costata ore e ore di lavoro.
Bellissima intervista di circa 40 minuti su yt . Jung rifiuta la parola credo da buon analista. Sa ! neppure i cosiddetti junghiani si spingono a tanto. Sapeva pure della reincarnazione.
Grazie @FaustoFabio1 per il suo commento. Condivido il suo entusiasmo per l'intervista! A me (noi) è costata un sacco di lavoro per ritradurla in un italiano comprensibile e sottotitolarla. Una fatica che abbiamo fatto volentieri in quanto l'intervista è davvero notevole! Ogni volta che la riguardo mi commuove. Un Jung umano e pungente, ricco di spunti e di stimoli intellettuali e spirituali! Un cordiale saluto, Andreas
Ahaha ha ragione Ettore! La saggezza popolare non sbaglia mai... il filmato e lo scherzo però sono di classe! Il coleottero dello spaghetto poi è fenomenale 😅
Vi ricordo che nella descrizione del filmato vi è un link che porta alla bibliografia ragionata di tutte le opere e gli autori citati nella intervista. E nelle prossime settimane pubblicheremo le bio e bibliografie sia di Hillman che di Silvia Ronchey. Insomma... un sacco di materiale interessante!😊
Grazie Simonetta! È davvero una intervista ricca e variegata. Hillman è illuminante e le domande di Silvia Ronchey sono stimolanti e mai banali. Insomma un filmato da guardare e riguardare!😊
Benvenuto Giuseppe! Evviva! Poi ci faccia sapere cosa ne pensa! Con tutta l'impegno che ci abbiamo messo nel tradurla, ogni commento è un balsamo! :) Buone Feste!
Molto interessante questo video come quadro (😂) di lettura della mitologia! Quando dici che il ruolo sociale della mitologia in tempi recenti non è più così rilevante, mi sentirei di dire che forse è la forma del mito che è cambiata piuttosto che la sua funzione. Forse dove c'erano un tempo titani, divinità ed eroi, oggi hanno preso il loro posto ideologie, movimenti sociali e nuove forme di comunità uniti comunque da una forma di mythos condivisa?
Grazie @atte3825 per le tue considerazioni. Hai ragione: ideologie, movimenti sociali e comunità di vari tipi hanno occupato il ruolo che aveva, nelle culture antiche, il mito. Abbiamo "eroi" e "divinità" anche noi, seppur secolari e meno "spirituali" o "sacre". Non meno importanti, però: come dici bene tu, la FUNZIONE psicologica delle immagini che utilizziamo noi, è la medesima di quella dei nostri antichi progenitori. Le differenze sono essenzialmente due. La prima è il grado di CONDIVISIONE e di ACCETTAZIONE di tutto un popolo di queste "spiegazioni": ogni persona si costruisce il suo pantheon personale e forse lo condivide con i suoi cari, ma non è universalmente accettato. La seconda differenza è l'IMMUTABILITÀ delle immagini mitologiche: le ideologie cambiano e si evolvono, e così è più difficile trovarvi quel senso psicologico (spirituale) costante che la psiche necessita. Grazie ancora e ne riparleremo in altri video, in quanto l'argomento che hai sollevato è enorme, ramificato, ricco e affascinante!
Grazie mille Khalillisi! Hai ragione: lasciar risuonare queste idee sullo sfondo del cervello arricchisce sicuramente la nostra possibilità di arricchire il nostro modo di leggere il mondo che ci circonda!
Ottima idea! L'ho appena programmata e la preparerò probabilmente in gennaio, accorpando diversi "grandi peccatori" del mito greco! Grazie mille per l'ottimo suggerimento!❤
