Mi sembra di vedere il Brahmasūtra con il commento di Adiśamkarācārya Bhagavatpāda edito da Aśram Vidyā là dietro, e forse anche altri libri dello stesso editore. Puoi contattare tu stesso il curatore - kevalasangha - e farti raccontare della malafede di quell'editore ed altro che non stò qui a raccontare. Quello che voglio dirti, è che se sei interessato all'autentica Advitīya Siddhānta, dovresti quantomeno prendere con le pinze quanto pubblicato per i tipi di Aśram Vidyā. Anche senza le controversie che ha fatto emergere "gruppo kevala", la posizione adottata nei libri è quella veicolata dalla ramakrsna mission, con tutto ciò che ne consegue (posizioni devianti post-Śamkariane, mūlāvidyāvāda, Bhamāti, contaminazioni dal Patanjalayoga, ecc.). Fino a qualche anno fa, Aśram Vidyā era una delle uniche possibilità per un aspirante di farsi una conoscenza dottrinale, studiare il Prasthānatraya Bhāsya, ecc., prima di intraprendere in loco la cerca del Guru/Dikśaguru; ora, se cerchi, puoi trovare materiale per la prima volta in italiano aderente all'autentica Advitīya Paramparā, con contributi degli stessi Jagadguru, di veri Samnyāsin (non quelli "californiani" che violano il kala pani), Acārya, Siddhā, Pandita, e anche Sādhaka, ma tutti riconducibili alla stessa millenaria successione Guru-Śisya, specialmente al ramo di Srngeri. Fatti dare un consiglio; a meno che tu sia un regolare Dikśita di Advaita Vedānta con una profonda conoscenza dottrinale impartita da vere e proprie autorità tradizionali, lascia stare quell'editore, o perlomeno, vacci con i piedi di piombo, e fai Manana su ogni parola che leggi prima di farla tua.
Questo mio commento sopra è stato scritto dopo pochi secondi di video. Proseguendo nell'ascolto, devo - ahimè - dirti la verità, sperando che sia per te di sprono a cercare meglio: quanto affermi in merito alle Upaniṣad è profondamente sbagliato, frutto di quell'indologia occidentale e missionaria che si è sempre rivelata squalificata a ricevere Dikśa e la relativa Jñāna, e perciò ha sviluppato gravi lacune che ha riempito con la confusione, l'errore è la mutua sovrapposizione tra Sé e non-sé.
Ciao David, Ti invito a cercare su google la frase "politicamente corretto", riflettere sul senso e considerare se il tuo commento è effettivamente attinente agli argomenti affrontati. Secondo me no, ormai si usa questo termine in maniera completamente errata, così come "mainstream". Oltre a essere un giudizio un po' facilone e riduttivo rispetto ad un argomento così ampio
Ciao io sono Tere una bambina che il 24 maggio è venuta a visitare questo fantastico museo e vedere lo spettacolo dei paladini di Francia 🖤🖤🖤🖤🖤🖤🖤🖤🖤🖤🖤🖤🖤
The program: Rosario Perricone (Museo Internazionale delle Marionette “Antonio Pasqualino”), Moderator. Welcoming remarks. [00:00 - 12:54] Jo Ann Cavallo (Columbia University), Introduction. [12:55 - 19:12] Paula Richman (Oberlin College), “When Heirs to the Throne are Exiled in the Indian Ramayana.” After introducing the Ramayana and the puppet theater tradition of southwest India (Tolpavakuttu), Prof. Richman discusses Rama’s exile to the forest and his key encounters therein. She examines in particular an episode developed by Tolpavakuttu puppeteers not found in their source (Kamban’s Tamil text) that disrupts the notion of Rama as a perfect man and creates sympathy for the female demon Shurpanakha whose home is the forest. [21:44 - 36:11] Elizabeth Oyler (University of Pittsburgh), “Shunkan on Devil Island: Domesticating Political Exile in the Puppet Play Heike nōgyo no shima.” Prof. Oyler begins with a brief introduction to the Tale of the Heike and Japan’s puppet theater (ningyō jōruri), and then turns to a discussion of how Chikamatsu Monzaemon’s early modern puppet theater version refashions the Heike’s story of the Buddhist prelate Shunkan (banished to Devil Island following a botched coup attempt) in order to draw attention to the oppressiveness of the early modern polity, with its strict regulations regarding social status and mobility. [38:34 - 1:03:07] Olga M. Davidson (Boston University), “The Shahnameh’s Zal: From Exiled Infant to Star-crossed Lover.” Prof. Davidson offers background information on the shadow puppet play Feathers of Fire: A Persian Epic, based on Ferdowsi’s Shahnameh and conceived, designed, and directed by Hamid Rahmanian. She focuses in particular on the character of Zal-his birth and immediate expulsion due to his white hair, his exiled childhood, and his later marriage to Rudabeh-as well as Zal’s son Rostam, one of the epic’s most beloved heroes. Feathers of Fire premiered as a puppet play in 2016 and can now be seen in its cinematic version. [1:05:18 - 1:21:40] Anna Carocci (Sapienza Università di Roma), “Metamorfosi del tema dell’esilio: l’Oriente magico e l’incontro con l’Altro.” Il cavaliere in esilio che si addentra in terre pagane costituisce un tema ricorrente e caratterizzante della letteratura cavalleresca fin dalle sue origini; nel corso dell’evoluzione del genere questo tema è destinato a trasformarsi e ad arricchirsi di nuove componenti, prima fra tutte la sovrapposizione tra “altrove” esotico e “altrove” magico, con le molte avventure nei regni incantati vissute dai protagonisti di Boiardo e Ariosto. Dopo aver tratteggiato le caratteristiche principali del tema dell’esilio, l’intervento si concentra sulla sua declinazione nella Storia dei paladini di Francia di Giusto Lodico e nell’opera dei pupi attraverso l’analisi di un caso particolarmente significativo: la storia del figlio adottivo di Rinaldo, Morbello detto Malaguerra, e delle sue imprese lontano dalla Francia, tra prove magiche e scoperta della propria identità. [1:21:40 - 1:48:53] Alessandro Napoli (Marionettistica dei Fratelli Napoli, Catania), “Dolori e trionfi di Rinaldo imperatore nel poema La Trabisonda.” Nel poema anonimo La Trabisonda si racconta dell’esilio di Rinaldo in Oriente e della sua ascesa al soglio imperiale di Trebisonda. Vedremo quali significati questa storia cavalleresca potesse veicolare nella seconda metà del Quattrocento e poi presso i ceti popolari siciliani dell’Ottocento e del Novecento, che leggevano la Storia dei Paladini di Francia di Giusto Lodico e assistevano ogni sera agli spettacoli dell’Opera dei Pupi. [1:48:54 - 2:15:27] The three presentations in English include Italian subtitles. This webinar was part of the Humanities War and Peace Initiative, through the Division of Humanities in the Arts & Sciences at Columbia University. More information at: edblogs.columbia.edu/worldepics/2021/11/08/world-epics-in-puppet-theater-italy-india-iran-japan/
Il passaggio di Serena intorno all'ora e mezza sulle sex worker è musicalmente ben sintetizzata da De André "Quella che di giorno chiami con disprezzo / Pubblica moglie / Quella che di notte stabilisce il prezzo / Alle tue voglie". E' la solita storia del perbenismo della piccola borghesia. Grazie per averne parlato (sebbene della Castelli e della Olcuire conoscessi già la vastissima competenza sul tema del seminario"