Sono Giuseppe Conte di Makers at Work e da (quasi) 10 anni mi impegno ad aiutare gli amanti del fai da te a portare i loro progetti al livello professionale, condividendo e promuovendo questa nobile arte.
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Ciao! Se non metto il battiscopa alla base di una libreria in cartongesso, come posso proteggere/coprire/trattare il cartongesso che è a contatto con il pavimento? Grazie
Nei primi attrezzi non si parla mai della troncatrice con il pianetto. Nei primi anni del fai da te per me è stato un attrezzo che mi ha permesso di portare avanti centinaia di progetti (tavoli panche armadi casette da giardino e molto altro )anche senza banco sega Ciao
Concordo, senza dubbio il più pericoloso è il banco sega. Anche usando con la stessa frequenza altre macchine, il banco sega rimane quello che può arrecare il maggior danno. E rispetto alla sega a nastro è più infame per il tipo di movimento della lama; la nastro va dall'alto verso il basso, è lì, ti tagli solo se tocchi la lama. La lama del banco sega ruota, è piu imprevedibile perché porta con sé anche il rischio kickback. Non ti tagli solo avvicinando troppo la mano, quindi io consiglio: anche se c'è abbastanza spazio tra lama e battuta, usare un push block.
Ciao Giuseppe, posso permettermi di dissentire sulla tua affermazione. A mio avviso, l'attrezzo più pericoloso è un altro, che spesso e volentieri dimentichiamo di 'accendere'. Ti starai chiedendo quale sia? Ebbene, te lo svelo: è il cervello. Quando non lo portiamo con noi, o peggio ancora, non lo 'accendiamo' e usiamo, è praticamente sicuro che ci faremo male. Che si tratti di noi hobbisti o di te come content creator, basta un attimo di distrazione mentre si lavora con lame affilate. Quindi, è fondamentale liberarsi da preoccupazioni, ansie o altri pensieri prima di avvicinare le mani a strumenti taglienti. Nel mio percorso, prima da figlio di falegname e hobbista poi, mi sono fatto male più volte da giovane per inesperienza. Ma da adulto, ho rischiato di amputarmi un dito tagliando un morale 5x5 con una sega da giardiniere. In conclusione, attenzione e concentrazione sono le nostre vere armi per evitare incidenti che, con un po' di accortezza, sono facilmente prevenibili.
Si vede che hai una cultura della sicurezza che si è impostata nel tuo passato professionale e che hai fatto crescere in un nuovo, diverso, ambito. Complimenti sinceri.
Prima non si avevano ne collanti , ne viti soprattutto, i chiodi al massimo, i più avanzati avevano i chiodi torti col profilo a vite, lavorare con gli incastri aumenta il valore dell’opera, se vi chiedono un manufatto funzionale senza fronzoli viti e colla fanno un gran lavoro , ma qualche tenone e mortasa non fanno mai male. ✌️👋
Si la sega ad immersione ti è indispensabile se comperi i pannelli interi di compositi, per tagliare in grosso e poi rifinire con il banco. Un pannello da 2,5 per 1,20 è difficile e pericoloso da tagliare con il banco sega a meno che tu non abbia integrato la sega in un banco da 2x2 metri!
Pienamente d'accordo! Noi parquettisti, usiamo tanto la troncatrice, e tutti comprano quella con il pianetto sopra per sfilare i listelli per lungo!ebbene , tutti i parquettisti che hanno perso delle dita o si sono fatti parecchio male, è proprio nel usare il pianetto, che come nel banco sega, noi portiamo il pezzo dentro la lama! Come secondo ci metterei la pialla a filo, dato che spesso premi la superficie del legno , in prossimità , dove sotto gira un cilindro pieno di lame affilatissime!Dai Son contento che tra poco, allora posso festeggiare i 10 anni di iscrizione al tuo canale!CDTB Giuseppe
Ci sono attrezzi più pericolosi di altri invece, vale a dire gli attrezzi che non sono assicurati a un banco, quindi il pantografo o una fresatrice che muoviamo su un pezzo di legno, oppure una moletta/flex/frullino con lame da legno, sono più pericolose di altre semplicemente perché un eventuale contraccolpo proietterebbe la macchina e quindi la lama potenzialmente contro l’operatore, mentre se si parla di strumenti fissati e assicurati a un banco, come anche una moletta o un pantografo è il pezzo che può essere proiettato, e in quel caso si che vale il discorso del non usare correttamente la macchina calcolando le forze in gioco, mentre con lame che girano ad alte velocità su attrezzi a mano libera, diventano più pericolose perché se dovessero accidentalmente impuntarsi e dare un contraccolpo in un momento dove la presa e meno salda, non si avrebbe nessun controllo sulla macchina come lo si avrebbe su una da banco dove il solo allontanarsi dall’interruttore a grilletto provocherebbe l’arresto della macchina. Poi in generale vale la frase detta all’inizio, nessun oggetto è pericoloso, è l’uso che se ne fa ad essere pericoloso o in sicurezza. Fare se,pre molta attenzione, anche perché più attenzione si fa migliore sarà il risultato finale.✌️
Ciao Giuseppe che il Signore benedica anche e famiglia. Sono d'accordo il banco sega solo per la sua velocità e la lama si vede e non si vede, ci da una certa paura, io voglio aggiungere un altro elemento, che se utilizzato prendendolo sotto gamba è micidiale, LA CORRENTE Elettrica, occhio ai fili spelati attorcigliati , mai a spiralare un cavo elettrico e poi utilizzare un utensile di proporzioni grandi , si crea un campo magnetico fino a fondere la gomma del cavo.
Ogni falegname che conosco o che ho conosciuto in passato ha un suo ricordo personale o della tupie o del banco sega o della sega a nastro,da noi si dice,tanto per prenderla alla leggera, che non sei un falegname esperto se non ti manca almeno un dito!
@@MakersatWork Facci caso,almeno per quanto riguarda i falegnami più anziani,perche quelli giovani con i macchinari con le protezione molto più raramente subiscono incidenti.
@@atreo2691 mah ... non sono d'accordo, spesso gli incidenti alle mani sono quasi sempre, frutto di distrazione. Gli anziani artigiani amavano chiacchierare con l'amico o il conoscente che sostava in bottega, improvvisavano jig raffazzonati, oppure trascuravano l'ordinaria manutenzione con conseguenti spesso prevedibili, incidenti. Pochi infortuni sono da imputare alle macchine utensili, delle quali molte seppur vetuste, a tutt'oggi continuano a lavorare. In quanto alle amputazioni mi piace evidenziare che un mio parente, ultraottantenne, con 60 anni di ebanisteria pura sul groppone, mostra con orgoglio le sue mani complete in ogni sua parte: amputazioni e moncherini non gli appartengono. Per lui sono vero motivo di vanto.
Porca miseria io ho una paura matta del bancosega. Per ora sia per spazio che per puro timore non lo acquisto. Docessi mai prenderlo lo prenderei sicuramente coni sistema di blocco automatico. Ci sono estremamente affezionato alle mie dita😢 Ho acquistato una sega ad immersione con 2.8 metri di binario, per ora mi arrangio così. Quando avro la possibilità prendero' il bancosega che reputo sicuro
Ciao Giuseppe, sono un aspirante neofita maker :D in altre parole benchè ormai sia avanti con l'età ho deciso solo ora di lanciarmi in questo mondo e sto cercando un posto dove iniziare :D La colpa ovviamente è tua, almeno è questo che dico a mia moglie per spiegarle perchè sto acquistando un po di attrezzi per iniziare. Scherzi a parte vorrei chiederti un consiglio. Voglio restaurare la scrivania di mio nonno in rovere degli anni 30 del secolo scorso, che è in ottimo stato e vorrei sapere: 1) cosa usare per eliminare i vecchi strati di olio/cera e levigare le superfici, in un tuo vecchio video ho visto che usavi una paglietta "0" e facevi l'attività a amano, ma mi chiedevo perchè non usare una levigatrice orbitale.2) cosa usare per dare una finitura. Sempre nello stesso video ho visto che usavi gommalacca e olio di tung. Vanno bene anche per il rovere? Capisco che è un po vaga come richiesta ma qualsiasi info mi aiuterebbe... se in un prossimo video riuscissi a darmi due o tre dritte te ne sarei grato. Che Dio ci benedica tutti. A presto.
grazie Alessandro, sono innocente ✋🏻, a parte gli scherzi, potresti utilizzare la roto orbitale con il rischio di eliminare la patina che si è creata negli anni. Il restauro può essere conservativo come io fatto in passato oppure integrativo dove vai ad integrare non sono una nuova finitura, questo decidi tu in base alle tue preferenze, con la levigatrice sarà più aggressivo
Ciao sono d'accordo, però la cosa più pericolosa entrando in laboratorio è non accendere il cervello!!! Bisogna vestirsi in maniera adatta, niente svolazzi, lasciare fuori le preoccupazioni, e non distrarsi
Ciao Giuseppe, scusami se mi permetto di chiederti un parere. Vorrei prendere una pialla e sono indecise tra la pialla a spessore della vevor e la pialla filo spessore della compa (compo mini kompacta 250-2). Da quello che ho visto su Internet entrambe non hanno il difetto dello scavo in ingresso o e in uscita e visto che la maggior parte dei progetti che farò, userò legna da carpenteria e quindi non so quale scegliere. Grazie per il tempo.
l'attrezzo più pericoloso è l'elettroutensile ! Lo controlliamo solo in minima parte, in concreto e in astratto: in concreto con on/off, in astratto con l'esperienza, per il resto è assolutamente autonomo perché senza avvisaglie può slittare, incepparsi, ingripparsi, prendere fuoco, folgorare, amputare ...fare male, tanto male. L'unica difesa è la prudenza e l'esperienza, evitando di improvvisare.
Il coltello separatore risolve il problema della chiusura per rilascio tensione del massello. Ma se maneggi un pezzo anche solo di truciolato a mano libera fa poco e niente. E ci sono video di gente che fa ste cose senza avvertire del rischio (ovviamente non qui, anzi, grazie per avermi insegnato parecchi trucchi su sicurezza attiva e passiva)
Mano ferma, senza paura (che spesso occupa il cervello più del dovuto) ma restando sempre sul pezzo, controllando come si comporta il pezzo che stai tagliando: se tende a chiudersi sulla lama oppure se può saltare in fronte ecc ecc
Lo strumento più pericoloso è sempre quello che si usa senza attenzioni, anche un semplice cacciavite usato in maniera diversa dal girare viti può tagliare o ferire una mano
Sono d'accordo in parte.. con tutti gli utensili ti puoi fare male e il danno è proporzionato al tipo di utensile. Un cutter ti puoi aprire un dito, un cacciavite ti puoi bucare una mano, un trapano idem ma con il banco sega puoi morire. Chiaramente tutto va usato con attenzione.
@@morenogiovacchiniper morire ti devi impegnare ma proprio di brutto…. Però per rimetterci dita o devastarti una mano basta usare poca attenzione o poca conoscenza… basta vedere uno che fa restauri e nel video fa vedere che taglia a mano libera stando pure in fronte alla lama….. brividi
Eh... Posso condividere anche se per me l'attrezzo più pericoloso è in realtà quello (qualsiasi) usato di fretta... Che sia magari un cacciavite o un cutter...
ciao Giuseppe ,come sempre sei un grande , ti volevo chiedere una cosa che mi è venuta in mente non c'entra con questo video ,ma visto che tu hai molta più praticità e esperienza di me, volevo dirti come si usano i maschi e filiere scusa la domanda sciocca ma ho visto molti video dove si usano molto ,vorrei sapere che foro bisogna fare prima che tipo di maschio usare ad esempio se faccio un buco da 8 e così via ..