Sono il figlio di Aurelio,volevo ringraziarla dal profondo del cuore,per questo immenso regalo…i miei figli e i miei nipotini,avranno un ricordo in più del loro’grandissimo ’nonno…un abbraccio fortissimo da parte di tutti noi e un grazie anche dal mio amatissimo Babbo,che nonostante siano passati 9 anni…e’sempre tra noi❤
MIO PADRE ERA UN GIORNALISTA E SCRITTOREera amico della FA uglia Sacco e della famiglia Vanzetti. Insieme al suo amico Nucolas Papandreu , presidente della Repubvlica greca alla cui Resistenza aveva ampiamente xollaborato; fondando due giornali clandestini inizio a lottare per far riaprire il processo E ci riuscì con l'aiuto di tanti nobili uomini e donbe; italiani e stranieri. SCRISSE UN LUBRO XHE ANCORA SI STAMPA. VENNE GIRATO IL FULM CON LE MUSICHE DI @Morricone e le voci di Joan Baez e Bob DylanMio padre andò in America ad intervistare i superstiti. Il processo si riapri venne fuori la verità dell'innocenza di @Nicola e @Bart e la grande America fu costretta a dichiararli innocenti, a chiedere scusa alke famiglie ed all'Italia. Tutto venne trasmesso in TVIm IO c'ero ed erano ancora vivi i parenti di questi martiri PapÀ era un partigiano ma diceva sempre che aveva un sogno; la riabilitazione morale, civile;umana di Saccove VanzertuE c'è riuscito io vengo da questa scuola ed ho avuto questo Maestro MIO padre. Nobile, ricchissimo colto ha lasciato tutto per dedicarsi alla Resistenza. ERA AMICO DI Pasolini perché scrivevano sul Corriere della Sera dove s'incontrano e di @Giusepoe DI Vittorio il creatore del Sundacalismo e della lotta al bracciantato infame ed al caporalato piaga del Sud tutto in mano agli agrari; dei negrieri che praticavano ancora lo "Jus prime noctis" io sono una che per tradizione antica so mangiare con le posate d'argento ma quando ero giovane sapevo cos'era una Molotov ora e sempre Resistenza era il nostro grido e papà aveva ragione: IL fascismo non muore mai.
Perché avete cancellato la mia proposta di dedicare una Stella al Che'? FA COSI SCHIFO? e poi perchè non rispondete? SIETE PESSIMI, MI ERO PERSINO AFFEZIONATA A VOI. siete stati molto gentili con me @You TubeScrivendomi quelle belle parole una volta. ADESSO NON VI CREDO PIU E NON VI CONSIDERO PIU AMICI I VERI AMICI SI PERDONANO, ANCHE SE HANNO DETTO O FATTO UNA PUTTANATA. certo non si censurano e non cmsi dice loro il perchè E nemmeno si manda la minaccia dei comandamenti che riguardano l'educazione prima che io commetta un reato in base alle vostre regole. ADDIO you Tube.
Straordinaria testimonianza di una grande Donna! Avevo visto la trasmissione dal titolo "sono innocente" tempo fa che ripercorreva il percorso della montatura giudiziaria con una interessante intervista a lei... Ho appena letto il libro "come una lama" in un pomeriggio..."tutto di un fiato". Trovo incredibilmente reale come queste vicende (giudiziarie repressive diciamo) abbiano molteplici aspetti comuni ed enormi difficoltà ( di vario genere) che si debbano affrontare purtroppo oltre le già dure vicende giudiziarie e carcerarie. Nel libro anche questi aspetti sono raccontati con una profondità che ho trovato elevatissima. Sono storie individuali ma collettive allo stesso tempo. Grazie per aver scritto questo bel libro e per raccontare con leggerezza senza omettere la drammaticità degli eventi rielaborando la storia in modo semplice e molto profondo allo stesso tempo. Non ho "social" e raramente"commento" su RU-vid ma nel mio piccolo volevo dare contributo per chi fosse interessato perché la rielaborazione che ci ha fornito è davvero molto valida. Lorenzo K. M.
Grazie Lorenzo, mi ha fatto molto piacere leggere le sue parole, sono contenta perché vuol dire che ho fatto bene a raccontare quello che è successo a me perché, appunto, non è una storia "privata" , anche se ha sconvolto il mio mondo privato! Per questo non mi sento una grande donna, come me tante e tanti si sono trovati o sì trovano in storie così! Ma grazie, mi ha fatto proprio piacere! Un abbraccio Maria Vittoria
@@mariavittoria4456 Grazie a lei Maria Vittoria. Non mi aspettavo una sua risposta/commento, sono davvero contento che le abbia fatto piacere. Le mie sono state parole scritte col cuore e di pari passo frasi e concetti in cui credo fortemente. Uno su tanti il fatto che molti tendono a "privatizzare" vicende come la "sua", la "mia" e tantissime altre: a mio avviso è frutto del non volere per molti prendere atto della realtà così com è! Concordo pienamente che purtroppo parecchi si trovano in storie simili ma mi permetto di insistete su un punto ( sarò forse cocciuto)...il fatto che siano presenti innumerevoli vicende /storie non cancella il fatto che è una grande donna a mio avviso...come per fortuna altri e altre che affrontano con molta dignità queste vicende, anzi il fatto che non si sente tale a mio avviso rafforza tale convenzione ovvero l' umiltà è un altra caratteristica. Dirò una banalità, molti però si abbruttiscono dopo vicende del genere...un primo bivio a mio parere è qui... ovvero tra chi subisce gravi ingiustizie c'è chi le affronta riperpetrandole e chi invece continua in senso opposto. Inoltre io ho ritrovato in lei questo senso di serenità senza sorvolare le enormi drammaticità che appunto ci ha fornito giustamente e la trovo una cosa molto importante e difficile allo stesso tempo da realizzare. Credo sia molto più difficile di quello che sembra rielaborare ( e a distanza di anni) vicende sconvolgenti collettive e che allo stesso tempo hanno sconvolto chi le ha vissute in maniera diretta. Non mi dilungo oltre ma mi hanno colpito parecchi aspetti in cui, con molteplici differenze del caso mi ritrovo. Ecco mi ha fatto un sacco piacere che è stata felice delle mie parole. Ha fatto benissimo a scrivere questo libro e mi auguro la massima diffusione. Un forte abbraccio Lorenzo K. Minani
@@lorenzom8974 grazie ancora, ho capito che anche lei ha vissuto qualcosa di simile e mi dispiace proprio! siamo in tanti, e, dati i tempi, chissà quante e quanti ancora! è importante rimanere con i piedi per terra e la testa lucida, non sempre è facile! un abbraccio grande, grato !
Um tributo à FEB. O Pracinha Brasileiro foi eternizado modelo de soldado intrépido e sociável. Combateu o inimigo com coragem e honra, e foi querido pela população italiana, mais do que aos próprios soldados de seu país, aliados dos alemães, que os espoliavam do pouco que tinham e os tratavam mal.
"Come una lama" di Maria Vittoria Pichi - Racconto autobiografico di una carcerazione ingiusta avvenuta nei bui "anni di piombo" facebook.com/Come-una-lama-di-Maria-Vittoria-Pichi-165665000298695/?notif_id=1603434455204923¬if_t=page_tag&ref=notif Il libro racconta la storia dell’autrice, la farmacista Maria vittoria Pichi, militante politica di sinistra arrestata insieme al compagno per un crimine politico mai commesso nel 1981 e rinchiusa in carcere per 100 giorni prima di essere scarcerata e prosciolta. Una scrittura asciutta che non sconfina mai nell’analisi sociologica o nell’affresco politico ma che si concentra nello svelare l’urgenza della narrazione. Parole che cercano di afferrare un passato profondo come una ferita. Man mano che le pagine scorrono si scompongono le immagini di una stagione precisa della storia recente del nostro paese: il sequestro del generale americano Dozier e la necessità delle forze dell’ordine di arrivare ai colpevoli in tempi rapidi, l’esperienza di vita prima che politica all’interno del movimento, la fatalità di alcuni volantini lasciati nel momento e nel luogo sbagliato. E poi un vortice di forzature ed errori, fino all’arresto di Maria Vittoria nella farmacia a 20 chilometri di Padova e il suo trasferimento nel carcere femminile di Venezia. Un racconto che restituisce il senso di straniamento di quei mesi vissuti dalla protagonista: l’interrogatorio nel quale la costringono a scandire il significato di una canzone in dialetto marchigiano regalatale da un amico del padre, come fosse un pericoloso messaggio in codice, la permanenza alla Giudecca con le zingare compagne di cella alla quale scriveva le lettere indirizzate ai loro mariti, la vita durissima in carcere e quella solidarietà che nasce solo nelle condizioni di estremo dolore. Un viaggio doloroso fino al termine della notte, per scoprire che non è mai finita fino in fondo perché dopo quei giorni nulla è stato più come prima. La conversazione con l'autore è accompagnata dalle letture di Arci Voce e dagli interventi musicali del Duo Acefalo.
Molto molto commovente!!Complimenti per l'interpretazione. Sono la nipote di Concetta Moschetto,conosco bene la storia mia nonna fino all'ultimo ha sempre raccontato la strage...ricordava tutto...ogni istante ogni momento😥
Grazie per le belle parole e per la testimonianza. Ci sarebbe piaciuto davvero recitare questo dialogo dal vivo, direttamente sul posto. Ritroveremo l'occasione.
