Che non arrivi nessuno però non è vero,c'è un sistema di soccorso in cui ogni sede va a supporto o in sostituzione delle altre sedi in caso di necessità,quindi non è vero che non arriva nessuno,semmai aumentano le tempistiche di intervento. Almeno da vent'anni si sarebbero dovute aprire ulteriori sedi(anche volontarie) per coprire meglio il territorio.
Sono un operatore della Protezione Civile e Vi dico, tagliate, tagliate la protezione Civile e convergete i fondi nei Vigili del Fuoco! Noi siamo solo un piccolo aiuto…convergete tutto nei VF!
Il grosso problema è la mancanza di consenso politico e l'incapacità dell'amministrazione del corpo di fare fronte a questa problematica. Talvolta si ha l'impressione che nonostante il reale problema non ci sia interesse e l'intenzione da ambo le parti di intavolare una soluzione concreta. Nel frattempo si nega a migliaia di giovani ragazzi la possibilità di potersi realizzare in questo campo. All'interno del corpo l'età media è sempre più alta e la domanda sorge spontanea. A che punto si vuole far arrivare il corpo nazionale? Aspetto dal 2019 di poter fare un corso da volontario con l'obiettivo poi di fare il concorso da permanente. Da 19 anni sono arrivato a 23 e il tempo passa, come me tanti altri ragazzi. Alcuni hanno aspettato 10 anni per entrare volontari passando da aver fatto domanda a 20 ad essere entrati a 30. Quando in altri paesi a noi vicini i percorsi per entrare in questo mondo sono molto più dinamici e brevi come giusto che sia. Qui c'è qualcosa che non torna da anni ormai.
Gentilissimo, sa che nelle due province autonome tirolesi di Bozen e di Trient i ragazzi e le ragazze dai DIECI anni di età possono iniziare la formazione come ALLIEVI vigili del fuoco volontari ?
Spiegatemi una cosa governa la sinistra, scioperi, e casini , governa la, destra idem , la soluzione trovatevi voi , tutti, bravi a criticare come il popolo italiano ,
C’è carenza perché ci impiegano anni a formare un gruppo di persone, tra test di ammissione impossibili e tempo di attesa per visite o altro non lunghi, di più!!
Gentilissimo sig. Barbagallo, perché non sarebbe possibile, secondo lei, riformare il CNVVF come avrebbe sempre indicato il dott. Giuseppe Zamberletti ?
@@carmelobarbagallovigilidelfuoc La ringrazio per la risposta. Tuttavia è oggettivo che il modello addestrativo del CNVVF non consenta di avere personale in numero sufficiente alle esigenze dell'intero territorio italiano (a esclusione dei territori di Aosta, Bolzano e Trento). A fronte del numero di operatori che lasciano l'incarico per limiti di età. Ogni concorso dovrebbe consentire l'addestramento di almeno 10 mila nuovi operatori. Con un solo migliaio di nuovi operatori, le caserme e i distaccamenti saranno sempre in sofferenza di organico. Il sistema di addestramento dei corpi comunali (volontari) presente nelle province autonome di Trento e Bolzano, attraverso i gruppi giovanili, consente di avere un ricambio molto più efficace.
@@carmelobarbagallovigilidelfuoc i volontari specie in tn e bz intervengono egregiamente, la professionalità non prescinde dall'essere volontari o meno, tutto sta nella formazione e nella sinergia tra volontari e permanenti che soprattutto per i grossi centri devono sempre esserci, l'obiettivo deve essere sempre quello di garantire il miglior servizio possibile, non altro, tantomeno fare la guerra tra poveri. Nel settore AIB ad esempio molte regioni i VVF possono anche imparare dai volontari delle associazioni e dei gruppi intercomunali e comunali eppure spesso si vedono e si sentono vvf permanenti che parlano malissimo di questi ultimi, per quello parlo di guerra tra poveri.
Gentilissimo, cosa ne pensa del fatto che nelle due province autonome di Bozen e di Trient il 90% di TUTTO il personale dei vigili del fuoco è composto da corpi comunali volontari ? Dal momento che le due province esercitano la competenza primaria sull'anti-incendio e difesa civile al posto del ministero degli affari interni e applicano una normativa risalente all'impero d'Austria che impone la presenza di una caserma di vigili del fuoco volontari in ogni comune (anche di poche migliaia di residenti).
La soluzione fu proposta decine di anni fa dal dott. Giuseppe Zamberletti: "tornare ai corpi comunali (volontari) dei vigili del fuoco". In Welschtirol (TN) sono presenti 6500 vigili del fuoco comunali volontari; in Südtirol (BZ) sono presenti 12000 vigili del fuoco volontari comunali. Senza contare migliaia di giovani allievi vigili del fuoco, tra i 10 e i 18 anni di età ! il dott. Zamberletti avrebbe voluto "esportare" questo modello ereditato dall'impero d'Austria in tutto il territorio italiano. Non gli fu permesso... Ora, altrove, si raccolgono i risultati di questa scelta.
@@davidglc pensa che i Comuni possono far fronte alla gestione di uomini, caserme e sopratutto mezzi? Questi ultimi, vista la loro complessita' operativa, hanno bisogno di continue manutenzioni e fare questi lavori sono soldi e soldi. I Comuni grandi e per cosi' dire ricchi possono far fonte a queste spese ma i Comuni piccoli? L'unica alternativa per risolvere questi problemi e' quello di aumentare il numero di concorsi per poter per lo meno pareggiare il numero di pensionati con quello dei neo assunti
@@Tonis1969 Gentilissimo Tonis, qui le caserme sono di proprietà dei comuni. Quindi è in carico a loro gestire la manutenzione delle sedi. Mentre le attrezzature e i mezzi sono in carico alle due province autonome. Che sostituiscono in tutto e per tutto il ministero degli affari interni. Pagando direttamente il 10% del personale dipendente, presente solo nei due rispettivi capoluoghi, e rimborsando tutti i volontari per le ore dedicate al servizio, durante le quali hanno dovuto assentarsi dal lavoro ordinario. Qui anche il comune di due mila abitanti deve avere la propria caserma dei vigili del fuoco. E' una disposizione di legge ereditata dall'impero d'Austria. Qui funziona così da sempre (a parte il periodo 1920-1945) e il servizio funziona bene. Durante la tempesta Vaia questa organizzazione così capillare ha consentito di gestire tutta l'emergenza senza richiedere l'intervento di personale da fuori regione. Qui il ricambio delle persone è assicurato soprattutto dalle squadre di allievi, ragazzi dai dieci ai diciotto anni, che vengono formati anno dopo anno. Questa è la stessa organizzazione del servizio di vigili del fuoco presente in Austria, Germania, Svizzera etc.
Difatti nelle due province autonome tirolesi di Bozen e di Trient i ragazzi e le ragazze dai DIECI anni di età possono iniziare la formazione come allievi vigili del fuoco volontari comunali.
@@mariopaoletti3609In questo modo si raggiungono due risultati: 1. si addestrano e si responsabilizzano i ragazzi 2. si hanno migliaia di giovani allievi che, nel tempo, sostituiscono gli operazioni anziani che non possono più svolgere il servizio attivo per raggiunti limiti di età. In provincia di TN sono presenti 8000 vigili del fuoco volontari, in provincia di BZ ben 12000 ! Perché le due province gestiscono in totale autonomia il servizio di anti-incendio e difesa civile, in sostituzione del ministero degli affari interni italiano. E applicano la normativa ereditata dall'impero d'Austria, di cui hanno fatto parte fino al 1919. Che prevede l'OBBLIGO di una caserma di vigili del fuoco comunali volontari in ogni comune. Anche di poche migliaia di abitanti. Difatti non esiste il corpo nazionale "italiano" dei vigili del fuoco nelle due province autonome di TN e BZ.
Ascoltare queste parole fa rabbia e fa pensare in che condizioni siamo oggigiorno 😮 La tecnologia va avanti troppo velocemente, ed invece le cose importanti e necessarie vengono lasciate indietro 😡
