Antonio Giampaoli, assergese Doc, si occupa dei contenuti del blog: "Assergi Racconta", cercando ogni giorno nuove notizie, foto e video per mantenere aggiornati tutti i lettori affezionati che trovano nel blog un modo per rivivere la loro terra...
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TESTO DEL CANTO IN VERNACOLO CALABRESE A’ Madonna dâ Muntagna (Alla Madonna della Montagna di Polsi) Versi di Domenico Caruso Musica di Camillo Berardi Sup’Asprumunti c’è ’na gran Signura, Maria di la Muntagna esti chiamata: jèu mu’ l’arrivu no’ cci vìju l’ura e no’ mi stancu di la caminata. E comu i nostri patri sonu e cantu, ’u cori ’n manu a’ Vèrgini presentu e no’ mi movu di lu locu santu se no’ si poni fini o’ me’ tormentu. Rit. Matri adorata, no’ m’abbandunati ca’ li bisogni me’ Vu’ li sapiti, vògghju gridari pe’ tutti li strati: “Veniti genti e di prèju ciangiti!” Rigina chi lu Celu cumandati, la paci sulu Vu’ potiti dari: . pecchì pentutu su' di li peccati, li Vostri gran virtù vògghju lodari! E quandu a la me’ casa jèu ritornu mi sentu veramenti ricriari e pregu la Madonna notti e jornu pe’ li figghjòli e li perzuni cari. ALLA MADONNA DELLA MONTAGNA (Traduzione in lingua dal dialetto calabrese) Sull’Aspromonte c’è una gran Signora, Maria della Montagna è chiamata: io a raggiungerla non vedo l’ora e non sono stanco della camminata. E come i nostri padri suono e canto, il cuore in mano alla Vergine presento e non mi muovo dal luogo santo se non si pone fine al mio tormento. Rit. Madre adorata, non mi abbandonate perché i miei bisogni Voi conoscete, voglio gridare per tutte le strade: “Venite gente e di gioia piangete! “ Regina che il Cielo comandate, la pace solo Voi potete dare: poiché sono pentito dei peccati le Vostre gran virtù voglio lodare! E quando alla mia casa io ritorno mi sento veramente ricreare e prego la Madonna notte e giorno per i giovani e le persone care.
Maria Assunta Adamo ha scritto: Ho appena ascoltato la struggente musica scritta da te e letto la poesia di Padre Luigi sono bellissime, purtroppo sono legate ad un evento che non può lasciare nessuno indifferente, vedere quelle case sventare, che potranno essere ricostruite con gli anni, è un supplizio. Potranno ricostruire le case, ma a nessuna persona potranno ridare i ricordi che vi erano custoditi, ogni oggetto ogni pietra era un pezzo di storia che è andato perduto. Ma a volte la natura si dimostra matrigna e ci colpisce in ciò che abbiamo di più caro. Non ci resta che soffrire e pregare il nostro Dio di darci la forza di continuare il cammino che ci è stato riservato. Mi fa piacere che ogni tanto mi mandi qualche tua composizione e mi auguro che qualche volta ci si possa rivedere a qualche convegno. Un caro saluto da Maria Assunta Adamo.
Le parole dell’amica Maria Assunta Adamo sono precise e commoventi e il cammino di sofferenza prosegue imperterrito nello smarrimento totale: la ringrazio cuore, peraltro, con l’approssimarsi del 7° anniversario del sisma, ormai vicinissimo, la città di Amatrice è ancora un deserto agghiacciante, dominato dal silenzio e dalla solitudine.
ECCO IL TESTO DEL CANTO AMATRICE PATRIA MIA DILETTA Versi di Mons. Luigi Aquilini Musica di Camillo Berardi O Amatrice, patria mia diletta, tu che grandeggi per le glorie avìte, deh! Ora ascolta quel che il cuor mi detta! Voi tutti amici miei udite udite! Cara chiesetta amena della Croce! Domini solitaria sull'altura ove il pastor con l'eco della voce invita il gregge suo alla pastura. De la Matrice Tu sei la vedetta! Dacci tu, sempre, segnali d'amore! O Croce santa ovunque benedetta a Te sia lode, gloria e tanto onore! Non conoscesti Giotto, né il gran Santo, ma i natali desti a un grande artista che a la Matrice donò lustro e vanto di Roma andando pure a la conquista! Nicola Filotesio e poi Cappelli esaltaron la terra amatriciana affascinati dal pittor Crivelli poi che lasciò la patria veneziana! Un cappuccino vedesti poi santo: fu dal sultan dei turchi al gancio appeso! Lo liberò il Signor come d'incanto Sì da tornare ad Amatrice illeso! La pastorella giù tra i boschi in fretta Raduna il gregge incontro alla collina ignara del mister che già l'aspetta; attratta dal fulgor la fronte china! Tra lo stupor dei dodici estasiati ascende Cristo al cielo, vera luce; qui sulla terra come figli amati per man sua Madre ancora ci conduce! Per voi difesi dalle antiche mura ora propongo una meta ardita: "Amate il cielo azzurro e l'aria pura, cercate di salir tutta la vita!" AMATRICE PATRIA MIA DILETTA Versi di Mons. Luigi Aquilini Le glorie di Amatrice Musica di Camillo Berardi O Amatrice, patria mia diletta, tu che grandeggi per le glorie avìte, deh! Ora ascolta quel che il cuor mi detta! Voi tutti amici miei udite udite! Cara chiesetta amena della Croce! 1* Eremo e Chiesetta delle Croce Domini solitaria sull'altura ove il pastor con l'eco della voce invita il gregge suo alla pastura. De la Matrice Tu sei la vedetta! Dacci tu, sempre, segnali d'amore! O Croce santa ovunque benedetta a Te sia lode, gloria e tanto onore! Non conoscesti Giotto, né il gran Santo, 2* Pittore Cola Filotesio (Cola dell’Amatrice) ma i natali desti a un grande artista che a la Matrice donò lustro e vanto di Roma andando pure a la conquista! Nicola Filotesio e poi Cappelli 3* Pittore Dionisio Cappelli esaltaron la terra amatriciana affascinati dal pittor Crivelli 4* Pittore Carlo Crivelli poi che lasciò la patria veneziana! Un cappuccino vedesti poi santo: 5* S. Giuseppe da Leonessa fu dal sultan dei turchi al gancio appeso! Lo liberò il Signor come d'incanto Sì da tornare ad Amatrice illeso! La pastorella giù tra i boschi in fretta 6* Chiara Valente - Santuario di Filetta Raduna il gregge incontro alla collina ignara del mister che già l'aspetta; attratta dal fulgor la fronte china! Tra lo stupor dei dodici estasiati 7* Pittore Pier Paolo da Fermo ascende Cristo al cielo, vera luce; qui sulla terra come figli amati per man sua Madre ancora ci conduce! Per voi difesi dalle antiche mura ora propongo una meta ardita: "Amate il cielo azzurro e l'aria pura, cercate di salir tutta la vita!"
Ho visto per la prima volta padre Guglielmo mentre celebrava la Santa messa nella chiesa della Madonna dei sette dolori e non so perché lo associato immediatamente a padre Pio. Ne sono rimasta subito affascinata da questo frate ed ora seguo sempre le sue liturgie e guardando luì,mi sembra di avere accanto PAdre Pio. Grazie PAdre Guglielmo per le emozioni che provo nel vederla e nell'ascoltarla,! Preghi PAdre Pio per la mia famiglia e soprattutto per mia figlia e la mia nipotina Margherita e naturalmente anche per il papà. Grazie di esistere e ricordarci il grande PAdre Pio, che ci sta sempre vicino e Lei ce l'ho ricorda sempre. Grazie, grazie dì vero ❤️cuore 🙏🙏🙏
Cara Signora, se il mondo sapesse di quali gesta è stata capace, se solo il mondo si fermasse un istante e ricordasse quale donna e quale atleta lei sia stata: in entrambi i casi "formidabile" mi sembra l'aggettivo più calzante a lei; un atleta formidabile e vincente, sorta di "Blankers-Koen" ante-litteram, ha lasciato traccia delle sue imprese in tutte ma proprio tutte le gare atletiche che allora si disputavano, un record mondiale sugli amati 80 m hs in 11"6, a Berlino in semifinale, preludio al magnifico oro olimpico del '36, 35 record italiani sparsi fra i 50, 60, 80, 100 e 200 m piani, 80 m hs, lungo, alto, peso, disco, giavellotto e pentathlon; un record italiano di salto in alto di 1.56 m (l'anno prima con 1,60 si vincevano le Olimpiadi), stabilito il 5/9 del 1937 nel confronto internazionale Italia-Francia e durato 18 lunghi anni fino al 1955 etc etc. Una donna formidabile e coraggiosa che ha sfidato ed al contempo fatto svanire tabù ancestrali, personali, familiari e sociali, che vedevano la donna poco adatta alle attività sportive e che consideravano la sua partecipazione come un insulto al vigore ed all'orgoglio maschile, soprattutto nel periodo della dittatura mussoliniana in cui le attività sportive e l'atletismo erano considerate roba seria, per uomini di "sana e robusta costituzione".... Qualcuno dirà, vero, ha vinto tanto perchè allora c'erano poche donne nell'atletica, pasionarie più invasate che lungimiranti! Ed invece proprio per questo il suo è stato un ruolo fondamentale, non solo nello sport ma anche nello sviluppo del genere, dimostrando che la donna, talentuosa e caparbia, può tanto quanto l'uomo e nel suo caso anche di più, affermarsi e vincere, vincere sugli avversari fisici, sui pregiudizi e sui fantasmi costruiti da una società maschilista! il suo nome e le sue imprese cominciai ad apprenderle da alcune citazioni della Rosea (la tanto amata gazzetta dello sport) in un pomeriggio d'estate del 1983 quando ancora bambino comincai ad appassionarmi all'atletica leggera, e dopo tanti anni, in un caldo e lento pomeriggio d'agosto, colgo l'occasione per ringraziarla di tutte le battaglie che lei ha condotto in nome delle donne e mi piace pensare che un suo sorriso birichino da lassù (come quelli meravigliosi del filmato) mi dia compiacente conferma della consapevolezza della sua grandezza! Grazie per il post. per chi vuol sapere di più su Ondina: www.ondinavalla.it/
Il testo del componimento scritto da Monsignor Luigi Aquilini descrive le Glorie di Amatrice: • La chiesetta e l’eremo della Croce • Il pittore Nicola Filotesio • Il pittore Dionisio Cappelli • Il pittore Carlo Crivelli • San Giuseppe da Leonessa • Chiara Valente e il Santuario della Madonna di Filetta
Quest'anno il nevaio è scomparso a ferragosto; credo che per il Calderone sia l'anno peggiore a pari merito con il 2007. Con la differenza che quest'anno l'estate non si è rivelata molto calda, anzi giugno e luglio sono stati nella norma. La colpa di questo disastro è senz'altro da attribuire al passato inverno, eccezionalmene secco, e a una primavera calda e poco piovosa. Inoltre c'è da tenere conto del 2019 anch'esso molto pesante, questa volta a causa dell'estate caldissima (giugno e luglio infernali). Ormai perfino il ghiaccio fossile, comincia ad essere intaccato dal cambiamento climatico. Ora bisogna sperare in un autunno precoce e freddo, altrimenti saranno guai.