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Francesco Coco
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#SAVEUNIAG
4:45
8 лет назад
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@scriverelibero6785
@scriverelibero6785 8 лет назад
MORTE DELL'UNIVERSITA' AGRIGENTINA, FALLIMENTO DELLA POLITICA Erano gli anni '60 e molti giovani non residenti in Agrigento affrontavamo mille sacrifici per raggiungere il capoluogo per studiare. La nostra fatica, calcolata in termini di viaggio quotidiano in ore mattutine e rientri da operai del Nord, ma anche in costi per le famiglie già dalle scuole medie, non essendo ancora la Scuola Media Unificata e molti Comuni ne erano privi, ci faceva amare forse, anche di più quello studio così fortemente anelato, e non aperto, certamente, a tutti. Le famiglie, già dalle Medie, selezionavano volontà, amore per lo studio e nascenti ambizioni, mandando a studiare in città solo chi dimostrava un autentico interesse ad uno studio sistematico, e già classico, delle medie ginnasiali. Molti di noi arrivavano al diploma, ma la meta per i più impegnati era l'Università, e allora davvero, con molto dispiacere, spesso ci si fermava, non tutte le famiglie potevano permettersi di mantenere i figli a Palermo, di pagare le tasse e i viaggi. Non c'era nulla, allora, per i più meritevoli, e così iniziammo a sperare che diventasse realtà un Polo Universitario nella nostra città. E fu solo negli anni novanta che iniziò a concretizzarsi ciò che era stato un sogno per molti giovani della provincia di Agrigento, abbiamo condiviso la raccolta delle firme perchè si aprisse un polo universitario nella nostra città, e, finalmente ciò accadde sebbene inizialmente con il solo Corso di laurea ai Beni Culturali, per poi, assistere all'apertura di altri corsi di laurea. E adesso? Tutto cancellato? Si torna indietro, regredisce la cultura che solo ad Agrigento non ha diritto di cittadinanza, per fare ripiombare la nostra città nel baratro dell'ignoranza, sempre di più all'ultimo posto in quella graduatoria nazionale che elenca quanti sono i giovani laureati, e i nostri rimarranno ancorati in quell'ultimo posto. E' con grande dispiacere che apprendo la notizia della chiusura di alcuni corsi di laurea, cosa rimarrà di tutto il Polo? Ma, innanzitutto, provo dispiacere per i ragazzi che siamo stati, noi che inseguivamo un sogno di natura solo intellettuale che non avevamo potuto realizzare, ma ci gratificava vedere che per molti altri esso era diventata realtà, il tempo e gli anni non erano passati invano. Oggi nessuno piange, si è solo diventati insensibili a tutto!