CH'ÉL CHÌ CHÈL LÉ è un modo di dire bresciano che si usa quando non si conosce qualcuno. CH'ÉL CHÌ CHÈL LÉ sono storie e spifferi bresciani rischiarati da Roberto Capo ed Enrico Fappani. Uno sguardo originale sulle curiosità che tanto piacciono ai bresciani ma che spesso non si accorgono di avere accanto
Grazie. Avevo sei anni, ricordo l'esplosione perché alla scuola elementare di borgo Trento si sentì un boato anche se noi piccolini non ne potevamo capire l'origine... La nostra maestrina, giovane e incinta fu chiamata e avvisata; tornò piangendo e ci raccontò un'altra storia. Alla fine ci abbracciò tutti. Rientrata a casa seppi cos'era successo veramente e che mia madre ( insegnante di ed.artistica alle medie) aveva rinunciato alla manifestazione perché pioveva...
Mi inchino a così tanta chiarezza nel raccontare un fatto di cronaca così toccante della nostra città. Peccato che facciadalibro non sia così d'accordo ,al fine di censurarmi la condivisione di questo video. No coment............
Avevo 10 anni. Ricordo la bidella irrompere in classe in lacrime: " i gá mitít 'na bomba en Piasa de la Loggia". Dopo il tuo racconto è tornata la commozione. Grazie Roberto.Grazie.
Spero solo che i colpevoli se ancora vivi,possano essere erosione dalla coscienza che gli pesi sull'anima come un macigno..e se invece sono trapassato,che le loro anime possano vagare in eterno nell'oscurità e nella dannazione eterna.Riposino in pace quella povere persone che ci anno lasciato. Complimenti per video bellissimo!
in realtà però lo zafferano è un introduzione recente , una volta il giallo era dato da un particolare fiore che mangiavano le vacche al pascolo , poi diventando anti-economico produrre il fieno in loco ed importandolo da altre zone (macerata soprattutto privo quindi di tale fiore) il particolare colore giallo è stato ottenuto con lo zafferano ! almeno questo è quello che mi raccontarono i Forestali locali
Bravo Robi, ma le quattro lettere ai quattro angoli della pietra in vicolo San Clemente non sono forse A G L A, come nella formula ebraica (qui traslitterata in caratteri latini) A(tah) G(ibor) L(e-olam) A(donai), successivamente reinterpretata in ambito germanico come A(llmächtiger) G(ott), L(ösche) A(us)? A quando (e a chi) possiamo fare risalire per certo l'installazione di quella pietra?
