L'asina è però metaforica. Era una ragazza. Consanguinea purtroppo del protagonista, come spesso accadeva in passato in Gallura, dove per ragioni geografiche e antropologiche le comunità erano piuttosto chiuse. In questa canzone De Andrè ha insegnato a noi galluresi le potenzialità musicali della lingua gallurese. Magistrale il gioco "ea ea ea - ae ae ae" che non sono solo vocalizzi molto azzeccati (in pratica il ritornello) ma sono portatori di significato, infatti ea significa acqua e ae significa "bave", tipiche del cisto in gallura, che cola una secrezione che sembra appunto bava di lumache. Un grande. Bella anche l'interpretazione, rispettosa e bella.
Il vento soffia ,le giornate in autunno ed in inverno scorrono lente, nelle valli galluresi della Sardegna. La Gallura un isola nell'isola , antiche litanie si sentono , nel sibilo di un astore /falco ,libero e maestoso ,come il mio amore per la mia Isola. Fabrizio ,grande cantore del tempo e della bellezza. Grazie.