Che meraviglia è stata! Panella è un gigante e voi siete stati così dosati e perfetti nel commentare il tutto... Grazie ancora 🫀 Porterò la serata per sempre nel cuore.
Quando avevo visto il video di Malamore non avevo ancora visto questo documentario, e ho esclamato "ma è Stefano Rosso"! E avevo visto giusto! E' bellissimo questo omaggio! Ci sono tanti grandissimi, da Claudio Lolli a Edoardo de angelis (quello di Lella, con Stelio Gicca Palli, con la variante nel testo "Projetti" e "Gigetto", chissà qual è il nome originale? Ma anche di tante altre bellissime cose che non sto qui a elencare), e poi Luigi Grechi, che ha la voce identica al fratello (chissà che macello quando telefonavano a casa, per capire che avesse risposto!): spero solo che sia più simpatico di Francesco! Tra l'altro ho scoperto che è "monteverdino" (vecchio) come me... E poi Ernesto "Bassingher" Bassignano e il ricordo di Rino Gaetano e di Giancarlo Cesaroni, e la storia di Baglioni, che bazzicava queste zone perché lui, di centocelle, aveva la fidanzata, Paola Massari (il suo piccolo grande amore), che abitava in via Donna Olimpia, e, ancora minorenne, ci arrivava con il 44. E, sullo sfondo, lo splendore di Roma, quella più vera, popolana e popolare. Bello, quasi commovente, sentire parlare ancora di musica. Complimenti all'autore, questo documentario andrebbe proiettato e diffuso su larga scala. Solo una cosa manca: la chiusura del suo ultimo disco, piccolo mondo antico, del 2008, con la canzone "Roma, romani e romanisti", che è quindi l'ultima della sua carriera, e parla di come Dio costruì Roma, ci mise dentro i romani ma poi, vedendoli tristi, senza radio né TV, costruì uno stadio, l'AS Roma e i romanisti. E' stato il colpo di coda di un grandissimo artista.
Che bello che ci sia qualcuno che ricorda che abbiamo avuto dei veri, grandi artisti; e che, soprattutto, li rispetta, non li stravolge o ne utilizza parti campionate per rendere orecchiabili motivetti insulsi. Progetto assolutamente lodevole quello di far riscoprire il grade Carella de Carellis, che in un mondo meritocratico avrebbe un gran riscontro, soprattutto mediatico, ma il mondo musicale odierno, purtroppo, rappresenta una continua lotta contro i mulini a vento...
Sono del 77 e non conoscevo Enzo Carella, quando ho ascoltato malamore un mese fa per la prima volta ho provato la stessa emozione di Maccio, come se conoscessi quel brano da sempre