Il Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis è stato fondato a Torino nel 1969 da Renzo Gandolfo, col proposito di ridare vigore e dignità alla cultura regionale, studiata e vissuta in chiave europea e internazionale. Nei suoi primi 45 anni di attività il Centro Studi Piemontesi -Ca dë Studi Piemontèis ha pubblicato oltre 400 titoli; ha organizzato 30 Convegni nazionali e internazionali e di tutti ha pubblicato gli Atti; ha organizzato in collaborazione con altre istituzioni 20 mostre con i relativi cataloghi; 25 Concerti; oltre 1000 le conferenze e le presentazioni di libri a Torino, in Italia, all’estero; 87 i numeri della rivista (oltre 25.000 pagine di cultura del Piemonte inviate nel mondo); 27 anni di partecipazione (dall’allestimento al disallestimento tutto a cura interna) al Salone Internazionale del Libro Torino; custodisce una Biblioteca specializzata di circa 20.000 volumi; e un Archivio di carte e documenti.
Splendide riprese. Un documento eccezionale, che riesce a restituirci le emozioni che dovevano provare gli aeronauti degli anni '20, fra i primi ad ammirare il loro territorio dal cielo.
2 gli arrangiamenti sono mediamente orrendi. Meglio voce e chitarra. Ma in quel periodo non è un'eccezione. Basta sentire i giudizi di Mussida sugli arrangiamenti di de André...
1) farassino non è folk. Ha fatto anche, in modo del tutto secondario, alcune interpretazioni di brani "tradizionali" ma senza alcuna pretesa filologica
Personaggio importante di Mango ,con le sue poesie in piemontese (non facili, un po’ dure). Mi dispiace che venga ricordato da altri e non dai Manghesi. Me lo ricordo invitato da Raoul a una festa dell’uva nel giardino del castello. Una persona ormai canuta, ma ancora autorevole e distinta.
Tutto bello e interessante, ma quale lingua usava tale magnifica amministrazione? In che lingua veniva somministrato😅 l insegnamento?😅. Saluti dalla Sicilia. Viva Nelson
Grazie della spiegazione della medaglia di cui ne possiedo un esemplare in bronzo dorato acquistato in asta essendo un modesto collezionista di monete e medaglie di Carlo Alberto. A buone future occasioni! Marco Lasagno
👏👏per aver citato le fontane non più gestite che danno un grande senso di abbandono. Alcune sono state proprio pensate male, perché "a laghetti" che attirano le zanzare. Era molto bella quella davanti alla chiesa del Redentore, simili a quelle davanti a palazzo madama, ma da anni inutilizzate
Al quartiere della Crocetta erano in Corso Galileo Ferraris, I furono miei zii materni Alberto Passerin d’Entrèves e la consorte Irene della Rocca, sorella di mia madre Albertina della Rocca Bisiachi, coniugati entrambi al terzo matrimonio e cugini in primo grado. Sono socia, credo morosa per il 2022, del Centro Studi Piemontesi. (Provvederò al più presto). Cordialità e saluti al Direttivo CSP da Irene VALPERGA di Masino e Caluso Bisiachi.