Romagna slang è un canale dedicato interamente alla lingua e alla cultura romagnola. Impara divertendoti: qui troverai clip dedicate ad alcuni dei più tipici modi di dire della cultura popolare ma anche storie e racconti della tradizione. I video, brevi e divertenti, propongono la conoscenza etimologicamente corretta del dialetto romagnolo.
si vorrei sapere la provenienza però perchè terra che vai usanze e romagnolo che trovi... il romagnolo non è quello di un paese.... il romagnolo è la lingua di un territorio e varia da territorio in territorio!! quindi .... E' SAPUTO' O SAREB MEI C'O GESS LA PRUVENIANZA ED QUEL COS RACONTA!!! A ME' ON PE' CA SAN TLA BASSA, MO O IE' ANCH FURLE' E ZISENA, PER NO PARLE' ED R'MNE
La cosa incredibile è che burdël, tabach e bastêrd in dialetto emiliano seppur pronunciati alla stessa maniera assumono significati completamente diversi ossia bordello/casino/confusione il primo, e rispettivamente tabacco e bastardo il secondo ed il terzo.
Grazie! Non conoscevo i nomi delle altre carte, ma solo quello dell'asso di bastoni, che a Cesena viene chiamato "piscialetto" perchè nel gioco chi rimaneva col "piscialetto" in mano, a noi bambini dicevano che alla notte avremmo fatto la pipì nel letto. 😂
A Cesena "ciapè una scoffia" significa esattamente quello che avete detto voi. E si dice anche "ciapé una cota" ovvero, prendersi letteralmente una cotta(scottata) per qualcuno. Invece nella zona di Rimini-Riccione ciapè una brétta(berretta) significa prendere uno scappellotto sulla testa. 😂😅
Mia nonna spesso chiamava i filarini anche "Candlùn". Cioè, i candlùn erano quei filarini così giovani che avevano(metaforicamente) ancora la candela al naso. 😂
😅 Mi viene in mente anche "Incanté" o Incantéda" che significa poco sveglio-a, insomma tontolone-a. O imbrané o imbranéda (Imbranato-a). Significa di persona poco capace.
Sentire il dialetto parlato così mi porta indietro a quando mia nonna e i suoi fratelli, originari di Casola e dintorni, erano ancora al mondo ed io, da bambino, stavo spesso con loro. Sono l'unico a parlarlo così nel mio giro di conoscenze. Quanti ricordi!
In Piemonte, nell'alessandrino, la Morte veniva chiamata invece "Cicchina", ovvero Franceschina. Quand q'ul vègn Cicchina a pijeti... cioè quando morirai...😂😂😂
Issavano il tricolore quando la costruzione era finita e si faceva là bandega. .io figlio di muratore che lavorava in una grossa ditta imolese mio padre mi portava con lui avevo 10 anni. ..ma io faccio altro nella vita. .Ma ricordare i nostri antenati e un dovere. Ps amo i vostri video
Io abito. Poco. Lontano. Il. Babbo. Faceva. Il. Pane. E. Me lo portava. La sua. Mamma. Faceva dei biscotti meravigliosi Sono. Bravissimi. E. Insegnano. Hai. Giovani
è sempre un piacere sentire il vero dialetto romagnolo. Caterina Sforza era famosa anche a Solarolo, questo personaggio era usato anche nei giochi dei bambini
Miga e Brisa derivano entrambe dall' briciola, e si usano pressoché I'm modo indifferente in una negazione. Solo che "mica" a volte serve a smentire un'ipotesi. T'an magnaré miga cla roba? No, an la megn brisa. Chi fa la domanda suppone che tu voglia fare quella cosa, e per scongiurarlo usa "miga". Chi risponde può dire "miga" o "brisa" , o "gnanc s'im pêga" 😂