Nel luglio del 2011, qualcosa di profondamente sentito mi indusse a scegliere Budapest, era scoppiata in me la Rivoluzione! Attraversando piazze infinite e i larghi incroci sui lunghissimi percorsi dei viali, a cui si prospettano palazzi monumentali rimasti ancora anneriti da quell’ombra di fuliggine come le sfocature di un negativo fotografico, sentivo ad ogni passo la commozione che mi fluiva dentro il sangue. L’asfalto della “Rakoczi ut”, segnato dai binari del tram e quei pietrini dei marciapiedi erano come i solchi di un disco in cui incidevo i miei piedi per rivivere l’impressione che si sviluppava sotto una luce incolore, sullo sfondo di immagini convulse dai contorni sonori. Alle mie spalle uno stridere di frenaggio incontro ad un gruppo di gente che vedevo scappare verso Ponte delle Catene, qualcuno vicino mi diede un colpo di spalla da farmi sentire il suo respiro infondersi ai fumi di battaglia... Poi partì lo strappo rombante di un diesel a cui seguì il clangore dei cingoli con un tremore di ritorno sull’asfalto, quando sul filo di brezza dal Danubio giungeva un cupo tamburellare di colpi. Fu il primo “68 per l’Europa, una Rivoluzione di riscatto e di illusioni in quei giorni ungheresi dal 23 ottobre al 4 novembre 1956, che l’intellighenzia occidentale per grave viltà non volle capire. Civitavecchia, 27 ottobre 2021 di Rodolfo BROGNA
Brazil is in a moment of transition from the extreme left to the extreme right ... the lazio crowd is far right, nothing more just to support the cause.