L’Accademia degli Astrusi, con la direzione musicale di Federico Ferri, dopo i molti significativi risultati di pubblico e critica, si è affermata come una delle realtà più importanti del panorama barocco internazionale divenendo nel 2013 artista Sony e nel 2019 Warner recording Artist. Numerose recensioni, trasmissioni radiofoniche e televisive testimoniano il successo ottenuto in contesti internazionali. L’Accademia degli Astrusi ha realizzato un progetto pluriennale di riscoperta dell’opera omnia strumentale di Giovanni Battista Martini, rilevante patrimonio musicale in gran parte inedito. Il pregevole lavoro del compositore bolognese viene riproposto sia con l’edizione discografica in prima assoluta in 9 CD, che con l’edizione critica in 80 volumi edita da Suvini-Zerboni a cura di Federico Ferri e Daniele Proni.
Testo del Metastasio : No perdonami, o Clori, io non intendo Quest’ingiunta ira tua che dissi al fine Qual è la colpa mia dissi ch’io t’amo; Il mio ben ti chiamai; questo ti sembra Un delitto sì nero ah se l’amarti Rende un cor delinquente, Chi mai non ti mirò solo è innocente. Trova un Sol mia bella Clori Che ti parli e non sospiri, Che ti vegga e non t’adori, E poi sdegnati con me. Ma perché fra tanti rei Sol con me perché t’adiri Ah se amabile tu sei Colpa mia crudel non è. Placati o pastorella, Ritorna a farti bella ah non sai come Ti sfigura quell’ira a me nol credi Specchiati in questa fonte è ver t’inganno Riconoscerti puoi quel fosco ciglio, Quella rugosa fronte, Quell’aria di fierezza Non scema per metà la tua bellezza Vi son per vendicarti, Vi son pur altre vie, se il dirti io t’amo, Se il chiamarti mio bene oltraggi sono, Oltraggiami tu ancora, io ti perdono. Sopporterò con pace Anch’io da te, ma tu sorridi, oh riso Che m’invola a me stesso Specchiati Clori mia, specchiati adesso. Guarda quanta bellezza Quel riso accresce al tuo sembiante or pensa Che faria la pietà! Confesso anch’io Che d’un volto ridente è grande il vanto, Ma un bel volto pietoso è un altro incanto. Torna in quell’onda chiara Solo una volta ancora Torna a mirarti o cara, Ma in atto di pietà. Mille nel volto allora Nuove bellezze avrai Più que’ vezzosi rai Sdegno non turberà.
Their bow hands are interesting. They are much farther away from the frog that usual. Is this to try to match the style of the shorter bows of the period, or is the teaching style different in Europe?
A composition with everything, sweet lyricism and burning red-hot notes at break- neck speed. Musicians got the chops, giving the music its due! Gotta hand it to the musician on that giant lute -- he's playing an instrument obviously designed for a race of giant humans.
A very interesting production , different from other productions that are more tuned to Baroque style of Purcell , at the beginning the music reminds me of Beethoven and later on Vivaldi , yet it is nice and the singers are excellent.