Grazie conferenza utilissima, gli scritti degli storici sulle vicende dei Cesari paiono un po' vicine alla "soap opera", veramente illuminante capire i retroscena politici che sono messi in ombra.
Bravissima Oriana perchè come sempre sei chiara ma non banale, precisa e riesci a trasmettere tutta la tua passione e la tua competenza a chiunque ascolti, esperto o semplice curioso. Sicuramente, come hai detto, Palazzo Tozzoni è una miniera senza fondo di curiosità, storie e misteri da svelare da utilizzare per i prossimi decenni. Grazie e alla prossima
Ci fa molto piacere, vorremmo che le conferenze e gli incontri continuino a vivere anche dopo la serata dell'incontro! Continua a seguire il nostro canale RU-vid e ne troverai sempre di nuove! 🙂
Michele Danieli è INSOPPORTABILE e purtroppo non riesco a seguire tanto lo trovo eccessivamente gigione ....peccato!l'argomento per me sarebbe interessantissimo,magari con Giovanni Sassu al suo posto.
Complimenti, soprattutto per aver sottolineato quello che forse fu il dato principale della traversata di Colombo, al di là dei suoi errori e delle sue debolezze umane, ossia aver individuato in anticipo quale sarebbe stata la strada del ritorno
Grazie Michele, il prof, Vanoli ci ha conquistati con la sua capaxctà di leggere a tutto tondo la figura di Colombo, portandola fuori dalla dimensione riduttiva e scolastica che ognuno di noi conosce.
Grazie Lisa per la tua presentazione. Mitica, supercompetente e chiara come sempre la nostra Liliana Vivoli, una garanzia nel panorama culturale imolese per la sua passione che riesce sempre a trasmetterci.
Conobbi Germano alla fine degli anni 70, frequentando la galleria Marino sotto il centro centro cittadino a fianco del bar Roma. Io conoscevo Marino che mi aveva introdotto in galleria facendomi esporre qualche quadro. Nei pomeriggi un po' vuoti, ci fermavamo a prendere un caffè e a parlare del più e del meno. Un giorno entrò questo uomo dall'aspetto strano, magrissimo, con un volto da indio, occhi penetranti , olivastro di pelle, labbra grosse. Si accese una sigaretta e Marino disse...questo è Germano Sartelli. Avevo visto qualche suo aquarello e mi piacquero molto, per la loro povertà, c'era qualcosa di mistico, uno era tutto nei toni del verde, di una semplicità desolante, una bambina in altalena. Ormai non dipingeva quasi più la scultura lo aveva preso completamente. Anche se alla mostra di Bologna che andai a visitare da lì a poco non poteva chiamarsi " scultura" erano i suoi primi quadri " nature" fatti con i filtri di migliaia di sigarette. Probabilmente quasi tutte sue in quanto fumava molto. Era una bella mostra in cui comparivano anche bottiglie , brocche oggetti colorati di plastica , chiusi dentro a forme geometriche in prevalenza cubi di vetro semiopaco. Tanto da far risultare la composizione interna molto vaga. Ci incontravamo abbastanza spesso a Faenza , io ero molto giovane e speravo sempre mi tenesse aggiornata sui suoi lavori, le sue mostre. Ma era uomo schivo, parlava pochissimo, osservava molto e poi si estraniava, come avesse un mondo tutto suo. Io abitavo vicino alla Rocca e lo vedevo spesso uscire dal Lolli, o entrare, e sapevo che insegnava pittura ai malati psichiatrici. Della mostra non ne seppi niente, però mi disse che potevo andarla a vedere quando volevo all'interno dell'ospedale stesso. Ma andai ad abitare a Lugano e lo rividi dopo tanti anni , tornando a casa di mio padre. Ci trovammo a cena in un ristorante di Casalfiumanese , dove servivsno tartufi neri. Non era cambiato molto, aveva sempre quegli occhi che sembravano contenere punte di spillo .Marino chiuse la galleria per malattia. Io non abitavo più lì. Ho sempre pensato che fosse un artista in toto. Non stava mai fermo con le mani, poteva creare al momento qualcosa perfino con la sua scatola di fiammiferi. Ha lavorato tanto, sempre a rovistare in ogni luogo e soffermare il suo sguardo là, proprio in ciò che spesso sfuggiva ai più. Quegli angoli di casolari, di boschi dove si era fermata l'opera della fatica umana o gli scarti di un passaggio naturale. Legni abbandonati dall'albero, bruciati dal sole. È così l'artista degli avanzi e degli scarti. Con cui ha lavorato dandogli una miracolosa bellezza. Era un uomo "essenziale" anche nel vestire. Amava maglioni col collo alto scuri e cose pratiche, pantaloni di velluto, e giacche uguali. Mai niente di eccessivo. Mai un atteggiamento da artista. Piuttosto un operaio dell'arte, umile e semplice. Ha avuto una lunga vita piena fi soddisfazioni e bellezza.
Sempre straziante e commovente la testimonianza dei sopravvissuti, molto ben costruito il ricordo e toccante la narrazione, bravissimi tutti gli interpreti, grazie.
Complimenti per il video. Grazie davvero :-) il reperto visibile al minuto 8 , Biblioteca Mozzi Borghetti, non è una scatola per dagherrotipi. Si tratta infatti del dorso di un montaggio per dagherrotipo in confezione da parete europea (french frame). Praticamente è il relitto di una confezione completa che evidentemente conteneva il dagherrotipo originario. Si osserva facilmente lo sportello di installazione nel quale andava montata la lastra. Un altro pregevolissimo dagherrotipo preso in esterni con il conte Tozzoni, la sua famiglia ed un consistente gruppo di personaggi di massimo rilievo storico è custodito in collezione privata. Sarebbe stupendo vedere un giorno le pochissime opere superstiti della Dubray finalmente riunite per un evento espositivo. Mi auguro che in un futuro non lontano sia possibile valorizzare adeguatamente la figura di questa grande, libera e coraggiosa donna, prima dagherrotipista in italia e forse prima al mondo. Grazie per questo prezioso contributo video.
Grazie mille, ormai il video era registrato e non abbiamo potuto cambiare ma la dott.ssa Orsi ha recepito la correzione e in futuro sicuramente riporterà in maniera esatta. Grazie ancora e a presto!
il primo brano è la meditazione di Thais redenta dell'opera composta da Massenet.Il secondo lo so ma lascio che qualcun altro lo scriva. Interessante il servizio che ho interamente guardato.
Grazie, Umberto Marfisi è stato un grande ceramista ingiustamente poco noto. Ci fa piacere che abbia visto il video a lui dedicato. Quanto alla sua competenzamusicale, chapeau!