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Lo stesso sta succedendo nel collezionismo di CD e vinili di nicchia. Molti tengono i CD sigillati o vinili "Mint" mai suonati, per mantenerne ed aumentarne il valore, in modo da poterli rivendere in futuro con estremo profitto. Ma va a periodi, qualche picco, poi passa la fantasia e calma piatta. Credo che il problema sia che a un certo punto con il crescere dell'età e per nuove priorità si comincia a perdere il senso e la passione originale che si aveva per questi oggetti, e si innesca un meccanismo mentale dove tutti questi oggetti vengono visti oramai come un investimento fatto negli anni, e che deve essere massimizzato. A questo punto assumono una nuova funzione, si insinua pian piano il lucro e l'investimento, e bisogna arricchire la collezione con pezzi rari e costosi da mantenere intonsi nella scatola, col miraggio che "tra qualche anno vendo tutto e ci ricavo una fortuna". Purtroppo non è mai così, tranne se qualcuno è costantemente dedicato ad una attività commerciale di modellismo, dove magari potrà mettere a segno qualche colpetto disponendo di un parco clienti facoltosi. E' molto molto difficile vendere a spizzichi e mozzichi tra siti web e commissioni e ricavarci somme importanti. La legge di mercato della domanda e dell'offerta spesso gioca brutti tiri. Molti lo hanno vissuto durante il Covid, quando in preda alla disperazione economica, hanno cercato di vendere tutto il vendibile, e persino chi collezionava lingottini d'oro e argento del Poligrafico dello stato, ha avuto problemi a vendere ad un prezzo decente. In quel periodo i "compro oro" hanno fatto valangate di soldi. Quindi mi sento di dire: se oramai non sentite più la passione per il modello, e per voi il valore economico è diventato molto più importante del modello stesso, iniziate a vendere subito ora che il mercato è in rialzo, e investite in preziosi, ricaverete di più soldi alla lunga e probabilmente sarete più soddisfatti. Se invece siete veri modellisti, basta comprare pappa pronta, approfittare delle tecnologie odierne come le stampanti 3D e i servizi di stampa, e costruitevi i vostri modelli, unici, e irripetibili, con tutto il livello di dettaglio che volete.
Il rivendere qualcosa dopo tempo ci sta, ma rivendere al doppio del prezzo pagato il giorno dopo è fuori dal mondo, cmq si ahimè colpisce molti settori la cosa
A dire il vero non ci sono solo le vendite con "prodotti limitati" a far lievitare i prezzi....Ad es. i carri gru... Roco li vende a 795€ , Trix/Marklin a quasi 1000€ e la produzione non è cessata il che dimostra che ci sono compratori! Roco ha recentemente rimesso in vendita la DB10 sound con fumo dinamico che esce sia dal fumaiolo che dai cilindri, a quasi 700€. Tre anni fa il modello costava 620€ ed alle aste lo si poteva comperare a 300-400€. Oggi alle stesse aste il prezzo di partenza è non meno di 450€ (allora era di 1€). Quindi, a mio modo di vedere, non sono solo i produttori a fare prezzi eccessivi ma anche i proprietari dei siti di aste che "consigliano" prezzi di partenza troppo alti . La DB10 (nuova) parte da 419€, quella usata poco meno. Se si è fortunati si trova qualcuno che mette in asta prodotti con prezzo di partenza di 1€ (e sono quelli che vendono di più!).Ad esempio il carro spazzaneve a turbina Roco (nei negozi,in esaurimento, li troviamo a 560€) me lo sono aggiudicato per poco più di 300€.....ma sono pochi. Le automotrici di cui parli sono andate a ruba. Tra qualche tempo la ACME ne rimetterà in vendita un altro lotto, a prezzo sicuramente superiore, e anche queste andranno a ruba. Quasi sicuramente chi ha comperato il primo lotto, ne ha comperati vari pezzi e se un collezionista ne vuole uno o paga (un prezzo sicuramente "gonfiato") o rinuncia...Politica che sta interessando anche la produzione normale e che sta allontanando molti potenziali clienti.
La ACME sicuramente proporrà altre versioni, lo stampo è nuovo e costa un sacco, dispiace che i pochi che se lo sono accaparrati lo abbiano fatto con il solo intento di lucrarci sopra
Beh i prezzi sono assurdi , e la qualità dei modelli è abbastanza scadente , le plastiche sono di qualità scarsa e quando si va a smontare si rischia la rottura , poi non parliamo dei ricambi introvabili , non riguarda questo problema Piko Roco Trix Brawa ( guarda caso tedeschi ) inoltre i modelli prodotti per il mercato italiano hanno raggi di azione spesso improponibili un raggio 500 chi se lo puó permettere ?? Io ho un piccolo plastico riesco a far girare quasi tutto ma ho dovuto rinunciare a tutte le produzioni Acme a parte pochi pezzi , rivarossi due 633 in coppia le ha fatte uscire a 530 € dicendo sound digitale e motorizzate ma la realtà una sound l’altra digitale normale ……. Inoltre lo stampo del 1990 forse un pó troppo costose per quello che offrono …… Aixm che ho ho ammirato dal vero bella niente da dire ma il raggio percorribile …… assurdo ….. la piko gira ovunque ed è senza limiti di raggio , le scalette se le monto gira in raggio 500 …… ma se non le mette ci gioco ovunque ……..
a me sembra che tutte le varie ditte vogliano fallire ,in questo modo come si fa' a far avvicinare nuovi appassionati a questo mondo ? anche io per decenni mi sono allontanato per poi ricominciare ma solo ed esclusivamente con modelli usati e a basso costo ,anche non funzionanti per poi sistemarmeli da solo sono diventato una sorta di rottamaio che acquista modelli che altri avrebbero buttato per poi sistemarli ,a volte con ottimi risultati a volte no, ma mai e poi mai potrei vorrei spendere 80/90 euro per una carrozza o 2/300 euro per una loco dove gli stampi sono in funzione da piu di 50 anni e periodicamente un po aggiornati
Che dire, queste serie limitate sono un ottimo colpo di mano per gli spennapolli. Riguardo i prezzi purtroppo bisogna adeguarsi, non credo di andare oltre i 190€ per una loco nuova, quindi io con il fermodellismo ho chiuso
Buongiorno a Tutti Voi e FAMIGLIE da EUGENIO. Come per esempio la TARTARUGA E444 - 005 di A.C.M.E. Che quando era uscita in EDIZIONE LIMITATA costava €180. Adesso se la trovi, ci sono prezzi che variano dagli 600 fino addirittura a 1200€. Ma SIAMO MATTI🤷🏻♂️🤷🏻♂️🤷🏻♂️🤷🏻♂️🤦🏻♂️🤦🏻♂️🤦🏻♂️🤦🏻♂️🤦🏻♂️. Quindi per conto mio, ci PERDE ANCHE L' AZIENDA che ha prodotto il modello. Mi iscrivo al tuo canale RU-vid 💯💯💯👏👏👏👏
Salve a tutti io faccio modellismo aeronautico in scala 1/48 È successo la stessa cosa anche nel settore plastimodellismo negli anni 90 un buon modello si acquistava sulle 30000 lire oggi x un buon modello ci vogliono quasi 100€ E non voglio tornare agli anni 80 che con 6/7000 lire compravo un modello Ahahahah 😂🤣😂🤣
Ciao! LIMA?? La Lima ha prodotto una vaporiera predisposta a decoder sound e annessa resistenza per il fumo, o la loco è stata adattata? A proposito di Loco, questa meraviglia è la Gr.740? Le centoporte invece? sono ROCO o HR? Scusami per le numerose domande! è che Amo il fermodellismo (anch'io lo sono!) e Amo documentarmi!! seppur sembrasse che io stessi facendo l'inquisizione Spagnola, Ahahaha! Complimenti per plastico e composizione!! SUPER!
La locomotiva è una gr.740 della Rivarossi, uscita con Sound e predisposizione fumogeno (aggiunto in un secondo momento). Le cento porte invece sono Roco
Bah , non sono le Rivarossi che son care , sono i produttori che non sono organizzati . Ed i profitti che generano sono solo ed esclusivamente dei privati . Ormai si potrebbe far dipingere sponde e pianali da una macchina cnc comandata da la AI . I pezzi di qualsiasi carro , anche vagone letto , uno per uno valgono decimi , i ganci centesimi , e via . Gli anziani potrebbero insegnare a decine di appassionati , per poi , e chi lo sa , farli giocare . Quando Putin avrà vinto , parlerò a Xi di tutto questo . I Russi sono i maghi del figurino e del soldatino . Ci metteranno del loro . Ed anche qualche anziano ferroviere delle nostre linee . Chi guarda i treni passare è una brava persona . . L
Dirò solo questo: ho di recente acquistato 8 vetture (2 mdve, una uic-x grigio ardesia, e 5 carrozze SBB) ed una Re6/6 SBB per un totale di 300€ complessivi. La locomotiva è una Lima, cardanica e con un livello di dettaglio accettabile. Nella confezione della loco ho trovato lo scontrino originale dell’epoca. Venne acquistata ad agosto del 1987 per 99000 lire, che convertite in euro e tenendo conto dell’inflazione, ammontano a 135€ circa. Una locomotiva simile, seppur aggiornata e più dettagliata, sta per uscire a marchio Roco (sicuramente fatta meglio e con meccanica molto più raffinata) ad un prezzo che è il doppio, e con buone probabilità andrà a ruba nel giro di pochi giorni, settimane nel peggiore dei casi. Oggettivamente si tratta di modelli quasi sempre molto belli ormai praticamente da parte di tutte le varie marche, ma questi prezzi sono assolutamente folli. Considerando la componentistica e i materiali usati, il margine di guadagno per i costruttori è comunque molto elevato. Io ormai acquisto solo roba d’occasione e solo quando ha dei prezzi consoni. A meno che non si tratti di un modello a cui sono estremamente legato, ormai non considero più il nuovo come prima opzione. D’altro canto, c’è chi vende modelli di 10 o 20 anni fa a prezzo da nuovo in Italia, a mio avviso è una follia. Quei modelli usati, a prezzi esagerati, dovrebbero rimanere invenduti a vita.
I prezzi dell' usato sono alti perché in primis il nuovo viene venduto a peso d'oro e perché spesso alcuni modelli non vengono riproposti per oltre 10 anni. Prova a cercare le Fanta o le Ale 803 di Le Models, introvabili e se capita di vederle in vendita costano una follia
@@treniinminiaturachiaramente è assurdo. Io non ho un focus particolare sul materiale italiano, prendo un po’ quel che mi piace. Su ebay ho facilmente trovato nel corso del tempo varie loco (tedesche, spagnole e via dicendo) digitali a poco più di 100€. A me piacerebbe prendere un sacco di materiale italiano, ma questi prezzi sono davvero fuori scala.
Nel modellismo in generale,quando si arriva a certi meccanismi, si compra fuori prezzo, e quindi compri oggetti che non hanno quel valore,oggettivamente neanche da nuovi,figurati al doppio😂😂
Lo stesso problema che affligge la compravendita di biglietti per eventi di richiamo. In quel caso c'è il limite di serate e di posti, e ci sono sistemi praticamente automatici di acquisto. Ma qui il problema è aggirabile creando dei lotti di immissione sul mercato; si fa una indagine di mercato (per esempio con i distributori), si stima la tiratura necessaria, e la si indirizza su canali diversi (online, distributori, fiere), a piccoli lotti nell'arco di 6 mesi o giù di lì. A volte ci sono degli appassionati produttori che non sanno come gestire un mercato e massimizzare il (proprio) ritorno economico.
Quanto poco basterebbe per riavvicinare le persone (specialmente i giovani) a questo hobby. Alzare i prezzi in cambio di “esclusività” è la morte del commercio in qualsiasi settore del non necessario. Prima o poi l’hype finisce e non trovi più clienti disposti a farsi spremere. Se portassero i prezzi a livelli più umani (ma basterebbe anche solo portarli da 350 a 250 nel caso dei locomotori) sono convinto che innescherebbero un volano che sul lungo periodo premierebbe le aziende e fidelizzerebbe la clientela.
Posso capire la passione, il collezionismo, ecc. ma alla fine si tratta di modellini di plastica e metallo di questa ditta che come mi è sembrato di leggere dalle recensioni dell'Arlecchino, pareva non avesse un funzionamento impeccabile. Inoltre pagare il doppio del prezzo, già altissimo, significa che al momento di rivendere la collezione, sicuramente non si avrà un guadagno su quel modello ma probabilmente una perdita. Per non parlare poi se si dovesse avere bisogno di un ricambio perché qualcosa si è guastato.....valore modellistico a picco.....
Negli ultimi anni ho acquistato molti elementi Lima Ale 601 e rimorchi (rottami a pochi euro) e piano piano li sto rimaneggiando togliendo i difetti, aggiungendo particolari, riverniciandoli. Non saranno ai livelli di acme ma si avvicinano molto (vedete il convoglio Ale 601 SCMT pubblicato su una nota rivista). A mio parere basta veramente poco, e da molta più soddisfazione poi. Ciao!
Mamma mia se è vero... una vergogna 😑 ho 2 cari amici che hanno mollato tutto proprio per questo motivo, persone con molta passione... ma cosí é impossibile andare avanti! Stanno rovinando un hobby stupendo...
Il discorso è semplice, se non riesci ad aquistarlo all'uscita e non lo trovi piu nei negozi lo aquisti usato ma a patto che il prezzo sia uguale o inferiore al prezzo di listino, altrimenti amen!!!
Io da ragazzino giocai parecchio con i trenini elettrici, costruii anche un piccolo plastico ferroviario. Crescendo, nonostante la passione per i treni mi sia rimasta, mi sono allontanato da questo mondo, proprio per via dei prezzi esorbitanti dei modellini e della chiusura di tutti i negozi di modellismo nella mia città.
Comunque lo stesso fenomeno si è visto un mesetto fa con le carrozze UIC-Y Gosa slovene. Sono state fatte delle numerazioni in livrea nuova e una in livrea vecchia come parte del set "IC Drava". Se le nuove sono durate 3 giorni, quelle in livrea vecchia nemmeno sono arrivate nelle vetrine dei negozi o nei loro siti. Bruciate tutte in poche ore senze neanche essere annunciate e pochi giorni dopo apparse sul noto sito di aste a quasi 200 euro al pezzo. A carrozza. Fortunatamente almeno le nuove sono state rifatte in un altra partita e si sono trovate per qualche settimana. È diventato un sistema malato
IN PASSATO HO COMPRATO UNA BR06 DELLA BRAWA, NEL GIRO DI POCHI ANNI, HO DOVUTO FARMELA SOSTITUIRE DALL'AZIENDA, IL MOTIVO ERA LA ZAMAAAAAAA...OCCHIO GENTE QUANDO COMPRATE!!!!! HO DOVUTO PAGARE ANCORA, QUANDO IL PROBLEMA ERA LORO.....RIPETO CI MANGIONO!!!!!!
La ACME comparve sul mercato subito dopo il disastro RR e Lima. RR questo vizietto lo ha sempre avuto con la " Edizione Galletto" e non mi meraviglierebbe se presso ACME ci sia un ex dirigente RR. Al momento sembra che tutto il settore sia di nuovo sotto una nefasta influenza del recente passato. La unica cosa positiva, é che sembrerebbe che abbiano capito cosa il pubblico gradisce, ovvero i classici del passato. Evidentemente comprare un modello di una Vectron in tutte le salse, alla fine stufa. O mi sbaglio? HRR e Acme si sono svegliate in questo senso dopo che PIKO ha lanciato sul mercato italiano le Diesel da manovra e le E428.
Purtroppo secondo me è uno dei motivi per cui non ci sarà mai un ricambio generazionale in questo hobby che sarà destinato a morire. Premesso che con la questione prezzi si taglia automaticamente tantissima gente soprattutto giovane, in ogni caso presi quei giovani che hanno la disponibilità, ripetendo all'infinito materiale che non hanno mai neanche visto non si avvicineranno mai a questo mondo. Modellisticamente il più delle persone fanno ciò che vedevano da bambini e se per la maggioranza è stata l'epoca III e IV, per me e tutti i più giovani, che ora in molti casi sono cresciuti e lavorando potrebbero permetterselo, sono nati e cresciuti nel primo XMPR di fine anni '90 e inizio 2000, laddove purtroppo oltre al vuoto assoluto c'è un odio inspiegabile da parte dei piu anziani che sicuramente tiene lontane le ditte da quel materiale. Attendo da una vita il TAF e le UIC X revamp della DTR e mai nessuno ha mai pensato di farli. Materiale oramai verso il pensionamento che dopo 20 anni di servizio non è mai stato preso in considerazione, eppure si vedeva in larghissima quantità ovunque. Certo i classici sono belli, ma mi sono stufato di vedere solo castano isabella e simili girare tra le novità nei negozi. Contento delle Ale601, tuttavia con l'amaro in bocca pensando che nelle edizioni di serie rivedremo sicuramente per l'ennesima volta il Marco Polo e le Alitalia e molto meno probabilmente le svariate versioni XMPR che sono sempre state dimenticate da tutti e che tuttavia al vero hanno circolato per anni e anni in svariate varianti. Sarà la volta buona che acme ce le proporrà?
@@carloboninsegna1189 il TAF lo doveva fare Vitrains, purtroppo il COVID bloccò tutto e ahimè non se ne fece più nulla... Purtroppo il mercato italiano è sempre più di nicchia, ci sono marchi che ripropongo lo stesso modello da 15 anni cambiando solo livree (devono dire grazie a Trenitalia) o i numeri di servizio
@@treniinminiatura Penso Vitrains avesse abbandonato ben prima del COVID... purtroppo tutto vero, mercato di nicchia fatto per accontentare sempre il solito gruppo di persone
Salve, trovo la riflessione azzeccatissima. Io personalmente ho abbandonato il collezionismo (non la passione) per questioni economiche. Sono consapevole che il mercato ha le sue regole, che è un hobby di nicchia, che gli stampi costano ecc… È vero anche, a mio parere, che se vi fosse un’azienda del tipo vecchia Lima anni ‘70/‘90 questa passione si diffonderebbe, assieme alla cultura ferroviaria. Certo avremmo modelli non “esatti”, ma accessibili a tutti, che potremmo elaborare senza essere terrorizzati di scassarli, e che faremmo correre sui plastici senza relegarli in vetrina. Alternativamente, come ha già detto un utente, le aziende “esatte” facessero modelli statici, visto che meccanicamente lasciano parecchio a desiderare. Infine, i miei complimenti per il canale. 👍🏼
Condivido. Mi permetto di aggiungere, come già detto in passato quale riferimento, anche la vecchia Fleschmann: modelli dettagliati più che a sufficienza, senza aggiuntivi, maneggiabili senza problemi e circolanti su tutto. Ma evidentemente siamo gli "ultimi giapponesi"...
Sono d'accordo, ma so con certezza che produrre un modello motorizzato costa poco di più che uno non, quindi anche se i modelli sono prettamente da vetrina vengono cmq motorizzati. In questo caso il problema non è il prezzo (ahimè nella media), ma l aver prodotto volutamente solo 200 pezzo
Ottime riflessioni con retrogusto amaro. La ciliegina sulla torta è che, esaurito in circa 24 ore, viene giù dichiarato da uno dei più importanti negozi come"fuori produzione" ....
C'è poco da pensare. In piccolo è quello che succede nel settore delle supercar. Per il resto c'è pure poco da dire, se c'è chi compra... evidentemente i conti alle aziende tornano e non mi meraviglierei se a farne incetta al prezzo di presentazione siano stesso dei rivenditori ("a pensar male si fa peccato ma ci s'indovina" G. Andreotti) Per quello che può valere (nulla, ovviamente) per me se li possono tenere. Anche perché (pur se per me nulla cambia) non stiamo parlando di, ed es., Lemaco in metallo dove dietro c'è tutto un lavoro artigianale, ma di prodotti in plastica di produzione orientale. Brutto andazzo comunque, che alle fine non fa bene al settore, perlomeno a mio modesto parere. P.S. Si chiama "aggiotaggio".
Negli anni '90 una loco Rovarossi o Roco costava mediamente 150mila lire. Negli anni 90 lo stipendio medio era di 2 milioni di lire al mese. Oggi una locomotiva media costa 350€. Ok, digitale, lock sound, decoder, ecc.ecc. ma se vai a scavare in fondo, questi accessori hanno un costo produttivo totale, e di vendita, di circa 100€. Quindi, una loco senza tali accessori costa 250€. Gli stipendi medi però oggi sono di 1600€. Facendo un raffronto, c'è una netta sperequazione tra aumento del costo del modellismo ferroviario, e aumento degli importi stipendiali. Ne consegue che chi è appassionato del.settore, sempre più si rivolge al mercato dell'usato, on-line, annunci e mercatini. Ma non sempre si riesce a fare "l'affare". Quindi, possiamo dire che oggi, sempre meno gente può accedere a questo particolare hobby, che è sempre più orientato alle possibilità di meno persone.. purtroppo...
Se poi ti accontentavi di Lima spendevi anche meno della metà di Rivarossi. Le rifiniture non erano un granché, ma ad esempio per i carri merce seriali erano passabili. D altra parte la gran parte degli appassionati ha iniziato con Lima.
@@alessandrobernardi9347 difatti anch'io ho iniziato con la lima. Prima versioni "giocattolo" e poi pian piano, dai motori "G" sono passato ai cardanici. Poi ovviamente la mia collezione ha preso Marche diverse. Ma credo che il percorso che ho fatto io lo abbiano fatto la stragrande maggioranza dei fermodellisti.
@@luigicampone2601 Da modellista giovane e disordinato, ho mollato nei primi anni Duemila, sia per i prezzi sempre più alti, (quando si è giovani si hanno meno soldi e molte priorità, di solito), sia per le complicazioni crescenti, (ormai ci vuole una laurea in ingegneria elettronica), rinunciando. Da anni vorrei ritornare in argomento puntando però sul materiale americano, dove ad esempio nei Settanta ed Ottanta la Rivarossi era un leader mondiale, ma mi spaventano i prezzi. Vedremo.
@@alessandrobernardi9347 ed è quello che dicevo io. Ma come mi è stato risposto, il mercato fermodellistico è prevalentemente orientato su prezzi di quello tedesco, dove gli stipendi sono adeguati al costo della vita, e di conseguenza pure il costo del materiale fermodellistico. Purtroppo il divario tra costo e reddito degli italiani rispetto quello tedesco non è adeguato. Ne consegue che per noi, italiani appassionati, è diventato quasi un sogno potersi permettere questo hobby.
Aver abbandonato il fermodellismo, e stato come aver trovato posto in una delle scialuppe del Titanic. Da quello che vedo, ormai tra poco i la nave scomparira negli abissi, con i pochi sfortunati che restano aggrappati al relitto.
Buona serata a tutti, lo stesso avviene con l'usato, sul sito ben conosciuto qualcuno vende la coppia di carrozze aggiuntive per il pendolino livrea Cisalpino a 500 euro, che sono le stesse del pendolino 480 bianco/rosso, di Lima Collection, prodotto negli anni 90! Io ho preso a 200 il set da 4 iniziale, un mio amico ha provato a prendere il set Cisalpino da 2 carrozze offrendo 300 euro, rifiutato al volo, questo dimostra la disonesta vendita di 2 pezzi di plastica!
Il problema non è tanto delle aziende che fanno tirature limitate, e nemmeno troppo dei bagarini che se ne approfittano e vendono al doppio. Il problema è solo e unicamente di chi compra e rende determinati prezzi folli la "normalità"...
cmqe ho parlato con dei rivenditori a una mostra scanbio...faranno altre versioni tipo marco polo ecc..devono ripagrsi gli stampi...vederemo la risposta di hornby
