Ciao! Sono Michaela, una counselor, che accompagna donne dipendenti a raggiungere la piena autonomia emotiva.
Le aiuto a sviluppare una nuova relazione con se stesse, a darsi valore e ad innamorarsi di sé, per poter finalmente vivere relazioni profonde ed appaganti.
Negli ultimi dodici anni, ho affiancato moltissime donne, che si sentivano insicure, inadeguate e mai abbastanza, e che finivano spesso in relazioni tossiche.
Con il percorso "Libera di Amare e di Essere Amata", le ho guidate a riscoprire il proprio valore e la propria unicità.
In questo canale, ti racconto qualcosa di questi straordinari percorsi al femminile e ti offro suggerimenti pratici, per iniziare ad amarti di più!
Ciao @robertasarcina1837, certo, potresti avere uno stile di attaccamento evitante, ma è anche possibile, che le tue difficoltà relazionali derivino invece da una paura inconscia dell'intimità, comune nelle persone emotivamente dipendenti. Per toglierti il dubbio, potresti prendere il libro "Dimmi come ami e ti dirò chi sei" e rispondere al questionario, che gli autori propongono, per determinare il proprio stile di attaccamento.
Ciao @MarinelaVuksani-i8p, io direi, che la differenza è sostanziale: l'uomo evitante lotta con le proprie emozioni, può provare una forte attrazione, ma ha difficoltà ad impegnarsi, a mostrare la propria vulnerabilità, per paura di perdere la propria indipendenza, mentre un uomo non interessato semplicemente non è preso, non è coinvolto, non vive quindi questo conflitto interno.
Ciao Emanuela e grazie mille, per le tue parole gentili! Sono davvero felice, che i miei video ti siano d'aiuto. È una gioia per me poter condividere ciò che so, e ricevere commenti come il tuo, mi sprona sicuramente ad essere più costante. Grazie ancora!
Riesco a riconoscere il pericolo e posso anche dire di no ad una persona che mi pare sospetta, tipo un latin lover, ma la mia parte istintiva continuerà a sbavargli dietro.
Ciao @grymoniaracemosa4062, allora, è normale che la tua parte istintiva si senta attratta da questo tipo di persone: probabilmente questo dipende dal tuo imprinting relazionale. Se sei cresciuta con un caregiver emotivamente distante, o incoerente, potresti inconsciamente essere attratta da uomini emotivamente non disponibili. Al tempo stesso, il fatto che tu riesca già a riconoscere questi schemi e a dire di no rappresenta un grande passo avanti. La consapevolezza è sempre fondamentale per spezzare questo ciclo!
Ciao, è vero, spesso gli uomini con uno stile di attaccamento evitante tendono a respingere l'aiuto, perché la loro indipendenza emotiva è una difesa contro la propria vulnerabilità. Accettare aiuto significherebbe ammettere un bisogno di connessione, cosa che può spaventarli molto. Al tempo stesso, è sempre vero che il cambiamento, deve partire da una consapevolezza personale, non può essere mai imposto dall'esterno.
Ciao Alessandra, grazie! Sono contenta che il video ti sia stato utile. Capisco il tuo desiderio, che questa persona cerchi aiuto, al tempo stesso, credo che sia molto saggio, da parte tua, lasciare a lui la responsabilità di questa scelta.
Ciao, capisco cosa intendi, in effetti, una donna emotivamente dipendente può essere attratta da uomini con stile di attaccamento evitante proprio perché, queste dinamiche, attivano in lei un ciclo di intensa emotività, assimilabile al sensation seeking, una ricerca inconsapevole di emozioni forti che riempiono temporaneamente il vuoto interiore. Il fatto che tu ne sia consapevole è già un buon inizio!
Ciao Roberta, certamente! Il mio libro del cuore, sull'argomento, è questo: "Homecoming: Reclaiming and Championing Your Inner Child", di John Bradshaw, credo però, che esista solo in lingua inglese. Sempre in inglese, ti suggerisco "The Self Parenting Program: Core Guidelines for the Self-Parenting Practitioner" di John Pollard. Libri validi in italiano, invece, sono: "Genitori di sé stessi: Mindfulness e Reparenting" di Nicoletta Cinotti e "Cura il tuo bambino interiore" di Erika Chopich e Margaret Paul. Buona lettura!😉
Vorrei tanto mandargli questo video ma ho paura che si offenda... Non è il mio ragazzo è un vicino di casa e siamo solo "amici", cioè non siamo mai usciti insieme!! Vorrei frequentarlo ma non credo sia interessato... Grazie
Ciao @PaolinaTrebisonda, inviare il video potrebbe riflettere una parte di te, che si sente “crocerossina” e desidera “salvarlo”. Personalmente, credo che sia importante non colludere con questa parte; mi impegnerei invece a comprendere meglio i bisogni e le motivazioni profonde, che ci sono dietro.
Hai perfettamente descritto il grande problema dell' evitante. Anche se sono uomo, posso dirti che essere evitante è un grande problema x chi lo vive. Sono un giovane di 37 anni, con una vita sociale quasi inesistente, passo gran parte del tempo a lavorare e vivo con i miei genitori (che amo tanto). Purtroppo la grande timidezza e l' evitamento mi impedisce di avere amicizie, di fidanzarmi (non lo sono mai stato) e di vivere come tutti gli altri. La cosa che mi ha ferito di più, frutto del mio essere evitante, è proprio quello che mi è successo poco tempo fa. Infatti, una signora più grande di molto (cinquantenne), molto amica dei miei, mi ha fatto delle avances e quando ci siamo trovati da soli, appena ho capito le sue intenzioni (voleva fare l'amore), con una scusa sono "scappato" via, quasi spaventato, anche xchè sarebbe stata la mia prima volta. Questo fatto mi ha fatto e mi fa sentire male, e da allora cerco sempre di evitare di restare solo con lei. Mi sento molto ferito, sia come persona, sia come uomo perchè non sono stato in grado di unirmi a lei.Non so se devo continuare ad evitare oppure se sarebbe meglio riprovarci e vedere se è un' esperienza che sono in grado di fare. Da quando è successo, penso sempre a questa cosa anche perché non ho con chi confidarmi, soprattutto perché i miei non sanno nulla della "figura" che ho fatto con questa signora. Ho tanti timori... Non so se è meglio rinunciare per evitare delusioni o umiliazioni oppure se davvero stia perdendo un' opportunità per iniziare a sbloccarmi...
E' difficile darti un consiglio. Prendi in esame che su tu decidessi di provare forse non riusciresti a farlo...e allora dopo sarebbe ancora peggio..la vergogna di sovrasterebbe e staresti ancora più male. Prendi contatto con uno psicoterapeuta..e fai un percorso con lui......se non vuoi rovinarti ancora più la vita
Caro @mikyrossi6805 , grazie per aver condiviso qui il tuo vissuto. Il mio suggerimento, è di valutare la possibilità di rivolgerti ad un professionista, che possa accompagnarti in un percorso evolutivo. A prescindere dal tuo stile di attaccamento, mi sembra, che ci sia la necessità di lavorare sul tuo processo di individuazione. Io credo che chiedere aiuto, quando serve, sia un atto di grande coraggio!
Cara @@michaelasbarra, ti ringrazio per il consiglio. Già in passato, sono stato diverse volte dallo psicologo, senza grandi risultati. Sarà forse che non ne ho mai trovato di buoni, ma sicuramente la volontà è di andarci prima o poi, anche xchè da soli , non ci si riesce. Piuttosto, la cosa che mi preoccupa nel breve periodo, è che più passa il tempo, più penso che l'opportunità di fare esperienza con questa donna possa perderla. Sicuramente ho tante paure ed io stesso sono stato il primo a non voler andare oltre (date le mie ansie), però non ti nego che, in cuor mio, c'è sicuramente una grande attrazione fisica verso lei. Capisco che non si può parlare di innamoramento, né di eventuali sviluppi futuri (data la grande differenza d'età), però rifletto e penso che effettivamente mi sento male a non voler accettare l'amore ( seppur fisico) di una signora che mi vuole amare e che vuole essere amata da me. In poche parole mi piacerebbe passare qualche ora in intimità con lei... Però le paure ci sono e sono tante, anche perché non ho esperienza. In poche parole vorrei aver il coraggio di buttarmi, anche se ho paura di non riuscirci... Non so se riprovarci o se lasciar perdere per evitare delusioni. Per il resto, nel lungo periodo sicuramente dovrò avere il coraggio di andare da uno psicoterapeuta che mi aiuti. Grazie
@@mikyrossi6805 mi permetto di darti un consiglio, a volte una pratica esperienza di vita può essere più utile di una terapia: buttati, senza pensarci troppo, verrà da sé e sarà la tua rinascita. Non pensare ancora, fallo, non è mai troppo tardi...
Devono lavorare su di loro e basta..portano sofferenza a chi si affeziona e poi nel mio caso personale all'inizio non si è presentato così..non ci sono giustificazioni che reggono, tutti abbiamo ferite che ci portiamo dall'infanzia
Comprendo bene la tua frustrazione Stefania, al tempo stesso, credo sia cruciale riconoscere la nostra responsabilità personale nelle relazioni. Focalizzarci solo sulle mancanze dell'altro, senza prima riflettere sulle nostre azioni e decisioni porta solo ad ulteriori delusioni. Questo non significa giustificare comportamenti dannosi, ma capire che abbiamo sempre il potere di decidere chi vogliamo nella nostra vita e come reagire alle loro azioni.
Ma io credo onestamente che anche se una persona ha molta autostima ed ha uno stile di attaccamento sicuro con la persona evitante è normale cadere in dubbi e diventare un po' insicuri. A meno che non si capiscano bene la dinamiche mentali di queste persone.. il tutto rimane molto molto difficile,ma non impossibile...
Ciao Andrea, grazie per aver condiviso il tuo pensiero, che tra l'altro. condivido: gestire una relazione con una persona, con stile di attaccamento evitante, può essere davvero complesso, anche per chi ha molta autostima e un forte senso di sicurezza emotiva. È importante ricordare però, che è possibile lavorare su queste dinamiche per costruire relazioni più sane e soddisfacenti.
Sì, Sabrina, è esattamente quello che prova una persona con stile di attaccamento evitante: il timore di essere invaso, addirittura fagocitato dall'altro/a. E' sempre importante tenerlo a mente, per evitare di cadere nella trappola di pensare, che non ci vuole, o ci tiene a distanza, perché siamo noi a non valere, a non essere abbastanza.
Grazie mille Roberta!🙏 😊 Riconnetterci a noi stesse, è un viaggio sfidante, a tratti, anche molto doloroso. Sicuramente il primo passo è rivolgere lo sguardo su di noi, diventare testimoni, osservatrici della nostra realtà interna: pensieri, emozioni, bisogni, dialogo interno, postura, situazioni attivanti (trigger che provengono dal passato) ecc...
Ma mi perdoni, perche' lei parla di "uomo" evitante e "donna" dipendente? Mi permetta ma vi sono anche donne evitanti da cui, mi sia concesso, per la propria salute mentale, e' bene allontanarsi, specie se si e' dipendenti affettivi....ma anche se non lo si e'...
Salve, certo, glielo spiego volentieri, anzi la ringrazio per la domanda, perché mi da modo di precisare questa cosa: io ho semplicemente scelto di narrare il fenomeno, osservandolo da una prospettiva femminile (scelta dettata dal fatto che, da anni, accompagno le donne in percorsi di crescita personale), ovviamente i ruoli possono sempre essere invertiti.
Dopo tre anni con una donna evitante, che ho amato, seppur lei sia stata due anni in terapia, posso dire ....in bocca al lupo a chi continua a starci. Io, stremato da un mancato "ti voglio bene" in tre anni (non me lo ha mai detto) benche' la supplicassi, ho mollato. Comunque analisi ottima ed esaustiva. Unica cosa: spero che il "lui" sia impersonale😊
Grazie 🙏 Lo stile d'attaccamento evitante riguarda l'essere umano, di qualsiasi genere, così come tutti gli altri stili (sicuro, ambivalente, disorganizzato), anche se possono esserci delle differenze in termini di distribuzione (nelle donne sembra prevalere l'ansia, negli uomini l'evitamento).
Sei grandiosa ❤ io single da 1 anno,sola con due bimbe piccole ma padrona della mia vita,della mia felicita,della mia e nostra emotiva a 360° 🥰 se vogliamo e ce ne rendiamo conto sara' un vivere nuovo,meraviglioso.😊 grazie cio che dici l ho vissuto e lo vivo ogni giorno.. sono stata molto male e se avessi avuto le forze lo avrei fatto prima.😢
Io ho il disturbo di personalità evitante e sto facendo un percorso...lavoro difficile. Purtroppo dottoressa ci sono persone che secondo me non si rendono conto e continuano a dare colpa agli altri. Grazie un bel video😊
Grazie! 🙏 Ognuno di noi arriva ad un certo livello di consapevolezza, riuscire ad accettare l'inconsapevolezza altrui è molto difficile, lo so... di fatto però non abbiamo il potere di cambiare nessuno, possiamo solo scegliere chi vogliamo al nostro fianco 😉
@FrankieCS76 in realtà, non è possibile convincerlo, è sempre possibile, però, chiedere ciò di cui NOI abbiamo bisogno, evitando assolutamente accuse e giudizi ed utilizzando sempre il "messaggio IO"; per es: "IO mi sento trascurato, quando tu non mi chiami per giorni". Questo è in nostro potere farlo, la risposta dell'altro invece è fuori dal nostro controllo.
Quello che puoi fare, all'interno della relazione, è spiegare all'altro ciò di cui hai bisogno (spazio, autonomia, tempo per te...) e come ti fa sentire un suo determinato comportamento, per es: "IO non mi sento a mio agio, quando tu mi fai una sorpresa, perché mi sembra di non avere più il controllo su ciò che accade". Ovviamente, sarebbe auspicabile chiedere poi anche al partner di cosa sente il bisogno e cercare insieme un compromesso, che tenga conto delle reciproche esigenze.
Grazie del contenuto, mi ritrovo pienamente in quello che dici. Aggiungo che nella società odierna dove mariti separati finiscono sotto un ponte, l'uomo evitante non è incoraggiato a cambiare la sua situazione.
@blancaolivia969, se la tua amica ha uno stile di attaccamento evitante, tutto quello che puoi fare è chiedere assertivamente ciò di cui hai bisogno, per stare comoda all'interno della relazione e poi valutare, a secondo della risposta che ricevi, se restare, chiudere, o rimodulare la relazione con lei. Piccolo spunto di riflessione per te, prova a chiederti: "Perché l'altro ha il potere di farmi sentire in colpa? Quale parte di me cade nella trappola del senso di colpa?".
Grazie per questo video: breve, conciso e ricchissimo di spunti di riflessione per me che ascoltandolo (e ascoltando anche altri video su questo argomento) ho capito di essere un "evitante" di 58 anni, madre di famiglia, moglie, sorella e figlia. Soprattutto ho capito il perché e questo mi fa molto piacere perché posso lavorarci sopra. Mi dispiace non averlo capito prima perché sicuramente anch'io (come mia madre) ho ferito chi mi sta intorno credendo che la mia era prudenza negli affetti. Grazie d.ssa.
@gerardataronna3915 grazie a lei, per aver condiviso qui la sua testimonianza. Personalmente, stimo molto le persone, che hanno il coraggio di guardarsi dentro e porsi delle domande. Sono certa, che questa sua nuova consapevolezza potrà esserle molto utile: fortunatamente, come esseri umani, possiamo cambiare ed evolverci per tutto il corso della nostra vita.
Si poi fai come me ti apri totalmente e loro cambiano da un giorno all'altro... Siete tutte uguali volete le emozioni forti e i misteri poi se ti apri ti lasciano perché sei scontato... Fate ridere..
@robertochiantia1494 sto immaginando tu sia molto arrabbiato e ferito, per ciò che ti accaduto, e ovviamente, a livello umano questo mi spiace; al tempo stesso, ritengo non sia proprio il caso di sfogare la tua frustrazione qui, con commenti svalutanti.
Si pensa sempre che nella relazione con un evitante ci sia una persona dipendente. Perché ? Non si può essere pienamente consapevoli delle dinamiche ma avere dei sentimenti verso quella persona e restare …con somma fatica ovviamente ? 😬
@danycatalano1163, innanzitutto, grazie per la tua domanda, che è molto interessante! Personalmente, mi concentro molto sulla dinamica dipendente-evitante, perché le donne che seguo (emotivamente dipendenti) sono fortemente attratte da uomini con uno stile evitante. In generale, si tratta di un argomento di cui si parla molto, poiché la maggior parte delle coppie che cerca supporto terapeutico presenta questa tipologia di dinamiche. Gli studi (Fisher & Crandell, 2001) ci indicano, però, che è assolutamente possibile che si formino coppie in cui un partner ha uno stile di attaccamento sicuro, mentre l'altro no. Questo tipo di relazione può essere correttiva per il partner insicuro, in quanto, il partner sicuro porta all'interno della relazione impegno, flessibilità e accoglienza. Di solito, queste coppie funzionano meglio quando è il partner maschile ad avere uno stile di attaccamento sicuro.
Personalmente a oggi sto con un evitante . Anche se la storia sta finendo perche io non sono soddisfatta e sicuramente voglio una relazione soddisfacente per me . Ma detto questo per me è la prima volta che ho a che fare con una persona con dinamiche tali . Quindi non è che sono particolarmente presa da certi atteggiamenti, anzi. Ho avuto sempre partner molto diversi tra loro . E se proprio non sopportavo qualcuno era chi era troppo attaccato e dipendente . Pero con un evitante si passa subito da dipendenti😅... ma anche no . Magari si genera attaccamento perche inizialmente lui non esprime questo evitamento ... quindi lo rivela dopo . Sono cose che possono accadere a tutti ..cmq si a un certo punto c e da decidere se chiudere i battenti o se vedere se c e un modo . Penso sia meglio chiudere . Ma sarebbe bello svagliarsi ..ogni tanto ..perche ogni.relzione ha i.propri problemi
@@valentinapaoli5475 hai ragione, ogni relazione "ha i propri problemi", nel senso, che la relazione perfetta non esiste e anche nelle relazioni più sane è necessario, a volte, fare dei compromessi, credo che il discrimine però sia il rispetto di se stesse. Se, per stare in una relazione, devo costantemente tradire me stessa, beh, allora quella relazione diventa sicuramente dannosa per me.
Interessante, mi sorge però una domanda pertinente alla parte finale dove viene consigliato di frequentare persone “poco interessanti”, (quindi sane rispetto a un contro dipendente? Attenzione perché passa questo messaggio). È un modo per sconsigliare di far incontrare due personalità di tipo dipendente e contro dipendente? E che ne è del contro dipendente? Posto che, come osservato da lei, viene generalmente tacciato come il cattivo della situazione, bisognerebbe considerare anche le difficoltà e quindi la posizione di quest’ultimo. Dando ad esempio delle indicazioni e si, parlo per mia esperienza personale… Esistono dei modi per far coesistere queste persone? È bene prendere consapevolezza e non sconsigliare a due persone con questi tratti di rinunciare a propri, no? Passa un po’ il messaggio che assolutamente e tassativamente una persona dipendente non possa frequentarne una contro dipendente. Penso ci sia del lavoro da fare e si, parlo per esperienza personale. Io e la mia fidanzata ci stiamo ri avvicinando dopo esserci lasciati ormai 4 mesi fa proprio per queste ragioni e, Da persona con tratto contro dipendente, sto affrontando questa problematica in terapia poiché mi desta disagio e vivo perennemente nel conflitto, tra il soffocamento, Conseguente distaccamento e desiderio incredibile dell’altra persona.
@ducciofrancescomelosi, innanzitutto, la ringrazio molto per lo spunto di riflessione e per aver condiviso qui la sua esperienza personale. Questo suo commento mi offre anche l'opportunità di chiarire alcuni aspetti, che potrebbero necessitare di un ulteriore approfondimento. Quando parlo di donna dipendente, mi riferisco alla donna, che soffre di dipendenza affettiva. Questo tipo di donna presenta uno stile di attaccamento insicuro-ambivalente, ed è proprio per questo motivo, che è attratta da uomini emotivamente non disponibili, ossia uomini che hanno uno stile di attaccamento insicuro-evitante. Il suggerimento, che do loro, è di uscire dalla comfort zone, di non ricalcare sempre lo stesso copione, provando a dare una chance anche a quegli uomini, che di primo acchito, potrebbero sembrare loro “noisi” (perché, proprio a livello biochimico non c’è quel rilascio adrenalinico, solamente presente invece quando interagiscono con l’evitante). È importante precisare, però, che mi riferisco a nuove frequentazioni. Naturalmente, se stiamo parlando invece di due individui, che sono già in una relazione consolidata, la dinamica cambia, specialmente, se entrambi i partner sono disposti a mettersi in discussione e a lavorare su se stessi, per migliorare la loro coppia. Nel corso degli anni, ho avuto l'opportunità di seguire diverse coppie con dinamiche simili, formate da donne dipendenti e uomini evitanti (sempre facendo riferimento allo stile di attaccamento); alcune di queste coppie sono riuscite poi a fare notevoli progressi, grazie al counseling di coppia (e ovviamente al loro grande impegno). Tra l'altro, proprio recentemente pensavo, che potrebbe essere interessante discutere di questo argomento in un video, e non escludo di farlo in futuro. Direi quindi, che no, assolutamente non ci sono buoni e cattivi: ci sono solo stati bimbi, che non hanno purtroppo ricevuto quell’amore senza condizioni, di cui avevano tanto bisogno e si sono dovuti adattare alle richieste ambientali, per cercare di sentirsi al sicuro. A seconda di quelle che sono state le richieste, e del conseguente adattamento, si è venuto poi a formare il loro specifico stile di attaccamento, purtroppo sempre di tipo insicuro (ambivalente, evitante, o disorganizzato). Personalmente, penso che sia davvero degno di ammirazione chi ha il coraggio di mettersi in discussione e di migliorare se stesso, quindi, non posso che farle un grosso in bocca al lupo, per il suo percorso personale e per la sua coppia!
Stesso caso e capitato con la mia ex. Era separata da un narcisista, quando mi ha conosciuto e frequentato e diventata una donna felice. Avevo impostato il rapporto con equilibrio e rispetto. Ho posto dei paletti per controllare i suoi eccessivi bisogni. Gli ho fatto capire l'importanza del rispetto nelle dinamiche di coppia e soprattutto la crescita nella relazione. Era felice in tutti sensi anche sessualmente. Nell'ultimo periodo ho avuto un problema molto serio in famiglia che mi ha comportato un forte stress. Gli ho chiesto dello spazio e spiegato il perché mi serviva per elaborare la soluzione. Sono riuscito a trovare una soluzione ideale comportando una svolta per il mio futuro personale e lavorativo. Eravamo rimasti in contatto solo con la chat. Quando la chiamo gli spiego che sono riuscito ad elaborare la soluzione con successo. Mi disse che lo spazio lo voleva anche lei. X rispetto gli ho detto che giusto così. Dopo una settimana mi chiama piangendo come una bambina dicendomi che aveva già iniziato una frequentazione da oltre 2 settimane con un'altra persona. Deluso gli chiudo il telefono. Scopro il giorno dopo che alcuni giorni prima, più volte ha contattato dei miei cari amici dicendo che era molto innamorata di me. Loro ovviamente spiegarono che anche io lo ero e che il periodo che stavo attraversando era molto difficile. Quando gli ho riferito della sua decisione di intraprendere una nuova relazione, si sono fatti una pessima opinione di lei. Il giorno dopo mi ricontatta per chat con giustificazioni penose, li ovviamente prima l'ho rimproverata su i vari atteggiamenti ambigui che ha utilizzato con i miei amici e successivamente rimproverata x il gesto inqualificabile verso noi come coppia. Alla fine la blocco su tutti i fronti. A cercato di contattarmi il giorno di natale ma è stato inutile. In fretta e furia a iniziato la relazione con il nuovo partner anche lui frettoloso bruciando tutte le tappe. Adesso sono gia arrivati in pochissimo tempo a postare le foto sui social. Premesso che lui è un altro narcisista possessivo. Si lamentava del ex marito narcisista e dei suoi modi cafoni con lei e i figli. Adesso sta con il nuovo. Lei a scelto di vivere sui social? Io ho scelto di crescere e realizzare i miei obbiettivi.
Grazie per aver condiviso la tua esperienza! Crescere e realizzare i propri obiettivi mi sembrano ottimi propositi; al tempo stesso, credo sia necessario anche darsi un tempo e uno spazio, per elaborare la sofferenza, che, inevitabilmente, la fine di una relazione comporta.
Ciao Sonia, se ti va di comprendere qualcosa di più, rispetto a questo tuo "blocco", potresti usare la scrittura, prova a completare questa frase, di getto: "All'idea di uscire con qualcuno io mi sento....".
Ciao Lorenza, scrivimi un'email a info@michaelasbarra.com, così possiamo fissare un colloquio conoscitivo gratuito e valutare, se ci sono le condizioni per lavorare insieme. A presto!
Grazie🙏Un bambino ha bisogno di essere visto e accetto per l’individuo unico e speciale che è. Nel mondo ideale, un genitore dovrebbe fornire questo: amore incondizionato al proprio figlio. Però, come esseri umani, possiamo dare agli altri solo ciò che abbiamo ricevuto e molti genitori, non avendo mai fatto questa esperienza, come figli, non sono a loro volta in grado di dare amore, senza condizioni. Il reparenting è quella pratica, che ci consente di dare a noi stessi, da adulti, ciò che non abbiamo ricevuto da bambini: accoglienza, accettazione, sostegno, conforto, cura, incoraggiamento, attenzioni amorevoli, rispetto, protezione; ma anche struttura, limiti e disciplina (dolce). Tra le cose più semplici, che si possono fare, c'è questa: fermarsi, più volte al giorno, e domandare a se stesse: "Di cosa hai bisogno in questo momento (tuo nome)?"; ascoltare ciò che emerge e darle valore, anche se non è possibile dare riscontro immediato a quel bisogno. L'importante è comunicare a te stessa, che tu conti, che tu sei importante, che c'è qualcuno, che ascolta le tue esigenze e se ne prende cura. Beh, poi, per altri gli esempi pratici, mi sa che ci vorrebbe un video, sennò scrivo un papiro 😉
Grazie mille Roberta! Il senso di vuoto, in sintesi, ha origine da una disconnessione profonda dal nostro "vero sé", per garantirci la vicinanza e l'amore dei nostri caregiver: è senz'altro un argomento interessante per un video😉
Personalmente ho raggiunto la consapevolezza non soffro piu non sento piu quel senso di vuoto molto forte riesco a gestire la situazione in maniera serena certo che perdo tempo ma non ho qualcuno che mi aspetta ma comunque voglio uscire e lavoro per realizzare la mia indipendenza non voglio fare passare anni so che non resta molto tempo ma non voglio vivere con l ansia di non riuscire a realizzare quello che desidero almeno posso dire che ci provo il resto non e prevedibile mi manca anche fare l amore con la persona che amo. Un saluto sincero grazie.
