il canale della web serie comica di due barellieri che portano dei malati molto origilani sulla loro ambulanza. Un solo ambiente e due personaggi fissi e dei malati che descrivono l 'italia di oggi.
È un video oramai datato ma dato che ho letto che chiedevi alternative e poiché lo usan diffusamente nella mia zona da anni, se può tornare utile faccio riferimento alla lotta biologica al cinipide con l’impiego di “Torymus sinensis (Kamijo)”. Magari in questi anni/mesi ne avrai già sentito parlare tu stesso, ma confermo comunque che I risultati son stati molto positivi: han contenuto il diffondersi del fitofago in modo rapido ed efficiente per anni. Ci son poi anche altre pratiche colturali che aiutano ed evitano lo stress di tagli così drastici e vincolanti. La malattia dominante ora è (sempre parlando del mio areale) diventato il cancro: ma anche per quello, benché ci sia ancora poco in termini di lotta vi son già svariate opzioni usabili e a relativa basso impatto: ceppi ipovirulenti del cancro stesso (x contrastare quello più virulenti, che Dan la classica colorazione Rosso mattone), impacchi di terreno e funghi, e tagli selettivi mirati all’eliminazione delle branche infette. Mio modesto suggerimento sia come agronomo che come persona che vive in un’area ricca di castagneti da frutto. Spero possa tornare utile
Innanzitutto grazie per la risposta e i suggerimenti. tengo però a dirle che le piante erano deperite e con il fagliene scarso i frutti piccoli. preciso che non mi pento di aver fatto questo tipo di intervento per i risultati che ho ottenuto quest'anno le castagne capitozzate hanno prodotto dei frutti mostruoso sia per la qualità che per la misura un 60/65. le piante hanno acquistato un rigoglio incredibile se ho occasione le potrò mandare una foto del risultato
@@DominickTambasco di nulla si immagini. Non dubito quanto dice ne do giudizi sulle tecniche adottate: ognuno sceglie quello che ritiene più opportuno in funzione di ciò che vede e ha a disposizione in quel momento; ancora di più dato che dar opinioni a distanza sarebbe come far una diagnosi medica al telefono. Per pezzatura superiore delle castagne e rigoglio visto che si tratta di castagni è indubbiamente logico; da considerar altresì che può iniziare a dar sviluppo di segni di alternanza, con annate di gran produzione seguite da altre di solo fogliame. Il gran numero di ricacci può portare anche ad una perdita di equilibrio nella pianta, portandola a focalizzare la spinta ormonale tutta sulla produzione di legno “verticale” a discapito di branche secondarie/più orizzontali; tutte cose che in genere si ripercuotono sul lungo periodo, forzando ad un aumento degli interventi di potatura. In breve la capitozzatura può portare ad un aumento considerevole della mole di lavoro, rispetto ad una impostazione più pianificata dell’albero (quale che sia la forma di allevamento scelta): sia per il lavoro richiesto dagli interventi di potatura in se (più lunghi e numerosi) e sia per chiudere in modo adeguato i tagli effettuati. Dato che tra cancro ed altre patologie, come accennava, si rischia di moltiplicare esponenzialmente i punti di ingresso per detti patogeni. Se posso dar un suggerimento, visto il clima molto altalenante delle ultime annate e l’arrivo esponenziale di epidemie, cercherei nei limiti del possibile di aiutare il processo di cicatrizzazione dei tagli: anche senza acquistare prodotti commerciali, ci son svariate formulazioni disponibili online a costo estremamente contenuto, non inquinanti e sicure da realizzare anche a casa. Tutto ciò, detto solo in termini teorici, e come accennato senza voler far diagnosi a distanza, visto che i lavori van visti da chi è sul campo.
@@hardstylelife5749 il trattamento con “Torymus sinensis (Kamijo)” è stato fatto per più anni e d effettivamente la malattia è sparita ma le piante si erano impoverite , molti rami secchi e il frutto malato. io credo che oggi si sia una tendenza che sia dettata più dalla moda che vede l'uomo "preoccuparsi " per la natura e gli animali in un modo poco naturale. non sarò un agronomo come lei ma sono figlio di un contadino che ha scelto strade diverse. L'atteggiamento che vedevo in mio padre , sia nei confronti della natura che degli animale era totalmente diverso perchè non c'era quel sentimentalismo che a mio modo di vedere oggigiorno è diventato un po' troppo esagerato. prenda il commento che c'è qui sotto di questo @channelsoldierb4st lo vede il tono? sente che c'è qualcosa che stona? come ci prende gusto a colpevolizzarmi. è probabile che a lui delle piante non gliene importo poco ma usa l'argomento nel modo più efficace per farmi sentire in colpa. Le piante si ammalano e deperiscono come tutto ciò che è in natura. il metodo è antico e le dico che lo hanno fatto anche in altre zone con risultati ottimi. e poi parliamoci chiaro siete sicuri che al pianta soffra? perchè ad un malato di diabete si tagliano le dita dei piedi va bene e ad una pianta che è malata non posso fare lo stesso? Con il mio potatore abbiamo aspettato tanto prima di procedere e abbiamo dovuto tagliare diverse piante perchè ormai morte.
@@DominickTambasco condivido che le esagerazioni non portino alcun beneficio, in nessuna delle due direzioni possibili. Nel mio piccolo provo a dissociarmi sia da quello che definisce “sentimentalismo” poiché spesso (come giustamente cita) è più frutto di una tendenza/moda o di un qualcosa che propone chi non ha conoscenza alcuna del settore in questione è giunge a conclusioni basate sugli occhi più che sulla realtà dei fatti. Dall’altro mi dissocio altresì dal dogma del “fatto dal contadino ergo fatto da chi la terra la lavora, quindi ben fatto”, poiché arrivando io stesso da famiglia di agricoltori per generazioni ho potuto ben vedere come sia frequentemente il diametrale opposto dell’esempio a cui faceva riferimento; con eccessi dati proprio dalla mancanza di una visione a tutto tondo del problema, basandosi esclusivamente sulla produzione e su pratiche agricole oramai considerate, non per moda ma per semplice logica, in disuso per motivi di obsolescenza e migliori alternative. Tento quindi di basarmi su qualcosa che possa esser una prova tangibile e nei limiti del possibile verificabile: se tale prova arriva da un agricoltore, quale che sia il suo livello di conoscenza teorica, più che felice di imparare e applicare tale metodo, così come se questo arriva da una nuova scoperta/ricerca/ o quant’altro. Non difendo ne supporto alcun concetto per partito preso e vedo come un’ottima cosa quella di confrontare differenti opinioni ed esperienze dato che lo vedo come l’unico modo per compensare alla reciproca ignoranza, che tutti (nessuno escluso) abbiamo. Detto ciò, che già accennavo nel precedente messaggio non miro ne a criticare, colpevolizzare (ce già un ampia selezione di persone interessate a prender quel posto come nota lei stesso), ne a ritenere le mie teorie migliori di quelle altrui: cito meramente quello che ho potuto vedere e sperimentare, con tutti i dovuti limiti, eccezioni e incongruenze. Ben relaziono anche alla situazione delle varie malattie, come citavo precedentemente: dal vivo si notan cose che nessuno di noi può vedere ne giudicare da un video, quale che sia il livello pratico di conoscenza sulla materia. Lei era lì, quindi lei è l’unico che poteva sapere in quali condizioni le varie piante versavano. Solo per curiosità teorica, senza desiderio di sottolineare ne dibattere, posso se interessa dar una risposta relativamente chiara alla domanda “se la pianta soffra”? La risposta breve e generalizzata è si, per svariate ragioni, sia di natura fisiologica che biologica. Detto ciò non andrei certo a cavillare sul tipo di taglio: soffre per una capitozzatura come soffre per una potatura di altro genere, al pari di un fulmine che la colpisca o neve che la spezzi. L’unica differenza che si può argomentare è data dalle conseguenze di una piuttosto che l’altra. Un taglio importante darà ovviamente più ripercussioni di una potatura stagionale blanda, una carie darà meno danno che una grandinata e così via, come saprà anche lei meglio di me. L’analogia medica la condivido altresì: se una parte è malata, e non vi sono soluzioni meno invasive, rimane poca scelta se non tagliare, e saldare/cicatrizzare nel miglior modo possibile. E ritengo che questo sia per l’appunto buon senso, che non richiede ne studio ne altro; e che può esser applicato sia in un’ottica produttiva che in una estetica o qualche si sia la situazione. Concludo dicendo che sparare a zero sul lavoro altrui non è mai cosa consigliabile, dato che nessuno conosce tutte le circostanze ne è graziato di scienza infusa, quindi i commenti volti a colpevolizzare restan a mio modesto avviso relegati alla tradizione dei social media di voler creare fazioni a tutti i costi, buoni e cattivi. Si argomenta un dibattito con tesi, test ed esperienze: il resto son parole. Lo stesso dicasi per il “tono”: una domanda ha un effetto molto migliore che un offesa. Un confronto di competenze ed esperienze lo vedo molto più utile al fine di imparare qualcosa (che mai guasta), evitare reciproci malumori e diffondere ancora più confusione su argomenti di cui c’è ne già fin troppa :) Comprendo la reazione istintiva di alcuni commenti, data magari dall’ aver visto atteggiamenti veramente insensati nella propria esperienza personale, ma ovviamente non conoscendola ne sapendo in pratica cosa stesse facendo, risulta normale che si cada in facili criticismi e biasimi. così come comprendo la sua reazione e desiderio di non voler esser messo alla gogna dopo aver tentato di attuare la soluzione che in buona fede riteneva la migliore. Come mi accennava, Se avrà alcune foto sarò felice di vederle. Non ho competenza alcuna sulla coltivazione del castagno e osserverei volentieri i risultati
Film bello di anni (la seconda metà degli anni ‘90) in cui il cinema italiano aveva voglia di proporre qualcosa di nuovo e prendere le cose migliori dall’estero
Ti faccio sapere n mm a ti prego di tener conto che a volte data la situazione bisogna prendere delle decisioni rischiose e quelle castagne già prima della diffusione del cinipide erano molto scarse sia nella quantità che qualità
Mi scusi ma mi permetto di dubitare che lei sia un bravo potatore perchè quest'anno le piante potate due anni fa hanno dato già dei frutti : castagne del calibro 60/65, per fortuna le cose sono andate diversamente da come lei mi aveva augurato.
@@DominickTambascosul muro della stanza della tipa ci sono 2 poster uno accanto all'altro e sono appunto Kurt e Riky martin.dalle mie parti(Firenze)si dice: è come il cavolo a merenda.
@@juandelosmortos7824 a volte quando si gira un film si lascia fare alla scenografa e il regista è talmente preso da tanti problemi che poi si perde certi dettagli. comunque hai ragione. Sarei curioso di sapere che pensi del film . comunque grazie
Anche io porto tutto in un secchio, è molto comodo. A livello tecnico, a me hanno insegnato a tagliare verso l'interno ed a non toccare assolutamente le zone cambiali, tu quando tagli spesso ci passi le dita sopra e poi le lecchi, credo che questo modo di fare riduca la tua percentuale di successo.
accetto la tua critica. ti posso chiedere se lo hai visto tutto fino alla fine e che cosa in particolare non ti è piaciuto? e poi s posso quanti anni hai?
@@DominickTambasco ma che ragionamento e questo!!! ma se la castagna o marrone che era è non aveva seccume e aveva spazio per la luce ....non c'era praticamente nessun motivo sensato per capitozzare, e in questo modo che prendono il cancro e certamente la produzione diminuisce nettamente, perché se è sana e con la luce la pianta non va potata proprio perché cerca l'alto produce nettamente di più...al massimo sfoltire il bosco per portarlo all alto fusto e letamarlo se possibile
Beato te che sai tutto e pure quello che il cinipide hs fatto a queste castagne per più di cinque anni. Io mi regolo su quello che hanno fatto gli sltri e che hanno avuto buoni risultati
Ti confesso che sono rimasto stregato dalle forme e gli spazi poi mi ha incuriosito come si muoveva la gente nello spazio. E per documentarlo bene volevo. He si avesse il tempo necessario in altri video sono molto diverso
I am depressed to discover it seems impossible to find this movie for sale. Thank you for posting it... But now I cannot completely understand it without English subtitles, because I am deficient.
Ciao Pierfrancesco é la prima volta che ascolto questo monologo non ci sono parole per dirti quanto sei grande!!!!!!!!!!!! I ascolterei per delle ore ore