Istituto specializzato nell'apprendimento e nella gestione dei conflitti. Fondato e diretto dal pedagogista Daniele Novara. Attivo in ambito educativo e formativo.
Ho ascoltato con piacere questo incontro. Sono mamma di 4 figli tra i 28 e i 17. In tempi non sospetti io e mio marito abbiamo deciso di non dare uno smartphone ai nostri figli fino al raggiungimento dei 16 anni. Non è stata una scelta facile, specialmente con la seconda e terzo figlio, ora di 25 e 23 anni. Erano gli unici a non avere uno smart. Con la quarta figlia abbiano avuto la fortuna di condividere il percorso delle medie con genitori altrettanto attenti per cui nella sua classe erano una decina a non avere uno smartphone di proprietà...purtroppo il Covid ha reso davvero faticosa la fase successiva. È stata una scelta molto impegnativa perché abbiamo dovuto sostenere i figli nelle logistiche legate ad attività che, tolti gli smart, hanno riempito il tempo vita dei nostri figli. Oggi siamo soddisfatti dei percorsi che hanno saputo scegliere ed affrontare. Siamo assolutamente certi che molti dei loro risultati sono stati raggiungi grazie alla ricchezza delle esperienze vissute negli anni della preadolescenza e dell'adolescenza. L'essere stati privati dello smartphone ha regalato loro tempo che ai loro coetanei è stato rubato dai social e lasciato competenze, autostima e un alfabeto emotivo ricco e consapevole, tutti elementi che vedo essere molto carenti nei giovani di questa sfortunata generazione Grazie per la vostra generosa dedizione a questa difficile causa .
Purtroppo i genitori nn sanno dire un bel NO sekko, persino in bus ai bimbi in passeggino piazzano il cell. in mano e se il bimbo protesta ke nn sente gli si alza i volume noncuranti degli altri. Ma poi ke importa degli altri.. basta ke il figlioletto stia buono e nn rompa ai genitori.. Nn fateli i figli se poi nn avete TEMPO da dedicargli!
Ne riparliamo quando avrà dei figli, che dice?! Non generalizzi, e impari a scrivere, che a leggere tutte queste K viene da pensare che non abbia avuto TEMPO da dedicare allo studio della grammatica.
Bellissimo il richiamo a educare ed educarsi come comunità di genitori e figli (quando parlavate del caso dei bimbi al parco con smartphone...). Se ci risolviamo il problema in casa, in qualche modo, facile che non tenga botta. Se magari lavoriamo, assieme, sul "quartiere" un cambiamento positivo ben più possibile. Grazie di cuore!
Grazie Dottore ❤🙏 io la Stimo Ma non sono assolutamente d'accordo che la mortalità durante i parti sia diminuita grazie ai cesarei. È quasi una bestemmia, a parer mio. È diminuita grazie al fatto che i ginecologi & Co. , dopo ogni parto, hanno iniziato a dare più importanza all'igiene dunque si lavavano le mani. Per approfondire parli con #GiulianaMieli @Giuliana Mieli Con stima, Sara.
"Domande di controllo, inquisitorie, che soffocano, fanno male: qualcuno vuole controllarti. La domanda maieutica è un'altra cosa: sollecita l'autostima dell'interrogato. Basta le domande di controllo che fanno soffrire! Via alle domande maieutiche, che sono vitali, generative, costruiscono l'autostima!" L'idea del sig. Novara ( al limite della diffamazione) è che gli insegnanti vogliano controllare gli alunni, li vogliano soffocare, portare dove vogliono loro, gli insegnanti. Ma è proprio così? Gli insegnanti odiano gli alunni come i pedagogisti odiano gli insegnanti? Gli insegnanti trasmettono le proprie fissazioni personali oppure trasmettono le discipline - lettura, scrittura, grammatica, aritmetica, scienze, storia, geografia? E le discipline si restringono a un mucchio di inezie (le isole di Napoleone) o forniscono gli strumenti indispensabili di conoscenza e abilità? E apprenderle è un gioco o un lavoro? E se l'apprendimento è un lavoro, il controllo è un inutile tormento o una necessità inderogabile? Ma poi, il sig. Novara è proprio sicuro che la 'maieutica' esalti l'autostima dell'interrogato? Nel 'Teeteto' si legge che il compito maieutico non è soltanto facilitare il parto: "E il pregio più grande in questa nostra arte, è mettere alla prova... se il pensiero del giovane partorisca immagini o menzogne o invece un qualcosa di fertile e di vero". E la prova maieutica non sembra meno stringente di un controllo a scuola: "E se poi, esaminando le cose che tu dici, avrò giudicato che qualcuna è fantasia e non verità, io te la strapperò e la butterò via; ma tu non adirarti come fanno le donne che partoriscono per la prima volta per i loro neonati". E invece gli interrogati da Socrate si adiravano, al punto che l'interrogante finì condannato a morte. Tanto poco la maieutica socratica ha a che fare con l'autostima.
ma l'ordine era veramente necessario per far sì che educatori e pedagogisti venissero considerati professionisti? Non bastava la legge 27.12.2017 n. 205 comma 594 e successivi aggiornamenti che già sancisce che solo chi ha determinati requisiti (gli stessi che la legge 55/2024 ha previsto per iscriversi all'ordine) può svolgere la professione? A me sembra sinceramente che l'ordine sia una balzello, forse utile alle cooperative sociali che non devono più in prima persona assumersi la responsabilità di controllare i requisiti legali ma possono ora demandare il controllo all'ordine. E ancora: se prima la professione era poco attrattiva ora credo lo sia ancora meno per via dell'obbligo di iscrizione all'albo e del conseguimento degli ECM, che comportano una spesa e un impegno, a fronte di una professione sicuramente poco remunerata.
Ottima ed esaustiva introduzione. Grazie Dott. Novara. Ancora più motivata a seguire le sue lezioni. Attendo informazioni per potervi partecipare. Daniela da Palermo
Io credo che insegnanti con formazione adeguata non indicato il colpevole e lasciano parlare i bambini, ma credo che questo metodo sia purtroppo superato, ogni anno i bambini sono più problematici, e dopo questa pandemia non ne parliamo, tutti ripiombati nel loro egocentrismo.
Bellissima, io credo tantissimo nella didattica laboratoriale, learning by doing, certo ma sono stata accusata di " non fare lezione" dai genitori e colleghi. Mi indiche lei la soluzione, grazie