Giri e giro di parole per negare l'anima. Se ne accorgerà quando mollerà il corpo della sua esistenza. Ma, a quel punto, sarà in totale confusione perché dovrebbe essere morto, ma non lo sarà. Chissà che giri di parole penserà per continuare ad avere ragione.
È uno spettacolo questa canzone , la sento ogni giorno e mi fa una carica incredibile , peccato che qualcuno non la prenda per remix farebbe un successo estivo
Bello, era già quasi tutto in un post nel mio blog co altri giochi di parole interessanti, curiosamente sempre una ventina di anni fa. 6:03 il verbo è semplicemente la parola, e "dio" disse ecc... e la dice tutta (appunto) sul loro concetto di successione degli eventi. La ragione è una cosa ma correlandola al verbo ne risulta una prospettiva d'ascolto, passiva, in altri termini un "dio" che da la luce dicendo che c'è a presunti ciechi; il problema è che la considerazione di fondo è semplicemente "perché sì", come dire che l'ossigeno non esiste finché non arriva qualcuno a scoprirlo e dirlo (ragione fatta carne) che è l'esatto opposto di cosa esiste e perché, e quella cognizione è palesemente quella di chi "comanda" l'esistenza delle cose "perché sì" ma senza alcuna logica, un po' come un qualche sovrano stupido e lagnoso, un "re" che una certa cortigianeria tende ad idolatrare (il signore degli eserciti? Sì ma nella realtà esistono anche gli altri eserciti). Non a caso primo giorno, secondo giorno ecc... sì ma solo dalla prospettiva antropocentrica di un imbecille, dalla prospettiva spaziale non è mai finito ne iniziato alcun giorno, e bastava qualche osservazione delle ombre anche all'epoca per accorgersene. In altri termini una concezione di un "dio" che è palesemente in contrasto sin dal principio verso l'esistenza di un qualsiasi vero Dio correlato alla logica riscontrabile nella natura. L'umanità fa secondo logica, una volta scoperta la logica intrinseca nella natura (una caterva di leggi fisiche, una infinità) si riscontra che l'umanità fa parte della stessa natura ma questa una ovvietà semplice, niente di che, diventa chissà cosa solo quando qualche imbecille si era andato a fare per "dio" chissà cosa estraniando totalmente l'uomo dalla natura; ovviamente non è mica detto che l'umanità in quel modo operi secondo natura; quella è la "caduta". Non è cosa è scritto nella genesi ma è proprio quel libro stesso, la "caduta" è la concezione di divisione tra umanità e natura, quindi dalla logica stessa e con l'inevitabile conseguenza che possa operare anche in contrasto con la stessa natura (tratto dalla terra?) e in fin dei conti anche contro la propria specie e direttamente o indirettamente anche contro se stesso.
A me invece mi vengono i brividi e da piangere testo bellissimo ritmo azzeccato Alan e un mito e Jenny b fantastica sottovaluta che purtroppo valorizzano la amoroso e company voce da 100 &lode❤
Anche io scelgo questo brano per carburare la mattina, soprattutto quando "I FEEL BLUE". Il ritmo, l'atmosfera, la voce di Jenny, il carisma di Alan che ho conosciuto personalmente. Ora sono uscita dal lavoro e mentre rientro la ascolto. Va bene a tutte le ore, per combattere la noia e la stanchezza. Mi ridà la carica che mi serve, che nemmeno il Pocket Coffee ..
LA VERITA' NASCOSTA (il Regno di Dio): E' sulla Terra: "Coloro che cercano (la verità), cerchino (senza stancarsi), finché (presto o tardi) troveranno (che i fanciulli vivono il Paradiso di delizie - Genesi 2.7/8 - che poi l'adulto colpevolmente perde perseguendo la cultura affettiva carnale senza ricordarla per imposizione divina - Marco 4.12 - Giovanni 12.40). Quando troveranno (analizzandosi e rendendosi conto di aver vissuto anche loro l'Eden nella fanciullezza), resteranno commossi (piangeranno lacrime amare). Quando saranno turbati (dallo scempio commesso perseguendo l'amicizia prima e l'innamoramento poi), si stupiranno (della infinita stupidità umana), e regneranno (in virtù del proprio sapere) su tutto (sull'intera conoscenza possibile passata, presente e futura)": Vangelo di Tommaso 2
Riguardo la parola "anima" (un discorso analogo si puà fare per la parola spirito) in conseguenza, posto che il fatto che la coscienza sia o non sia riducibile alla sola attività celebrale è ancora tutto da dimostrare, quindi basare il proprio discorso su una posizione o sull'altra, dandole per scontate, inficia in partenza la validità del proprio ragionamento (teismo e ateismo sono entrambe fedi proprio perché entrambe affermano verità che non sono in grado d dimostrare, secondo me), qui la questione si potrebbe benissimo ridurre ad un problema esclusivamente etimologico, nel senso che, avendo intuito il concetto di qualcosa di non materiale, di etereo, a cui poi era necessario dare un nome, Platone (che io sappia è stato il primo ad usare il termine "anima") abbia semplicemente usato l'aria, in quanto sostanza etera (o quantomeno non-solida) come metafora, come termine di paragone. Poi, ovviamente, nel tempo ognuno ne ha fatto un po' quel che voleva, di questo termine e del suo nuovo uso, come hanno fatto ad esempio i cristiani. La reificazione del termine, quindi, riguarderebbe solo l'uso che ne viene fatto, o meglio, il senso che ha acquisito nella nostra cultura, non dice nulla in merito all'esistenza o alla non esistenza di qualcosa di metafisico nell'essere umano o nell'esistenza, a prescindere da come lo chiamiamo (o dalle caratteristiche che gli attribuiamo, cosa assurde, perché attribuire caratteristiche a qualcosa che non si può dimostrare esistente è ridicolo, come è ridicola ogni teologia, ma vabbè). Qui mi pare che Odifreddi stesso, dopo averlo denunciato come modo improprio di procedere, stia identificando il linguaggio col mondo, cioè stia procedendo come se la parola sia una realtà effettiva (perché coincide appunto col mondo, con la cosa del mondo) e non una convenzione usata per descrivere una cosa del mondo (che, come ogni convenzione umana, è elastica, diciamo, mutabile): nel senso che, dato che la parola pneuma originariamente era usata per descrivere l'aria, il respiro, il soffio, allora esista solo l'aria e non possa esistere nessuna anima in senso metafisico. O almeno a me pare, magari sbaglio, però ho l'impressione che Odifreddi pensi come il primo Wittgenstein, quello che poi fece un passaggio ulteriore quello che stupì molti, Russel per primo. Certamente Odifreddi ha ragione, nel dire che dare per scontato che i termini anima e spirito indichino delle "cose", dei dati di fatto, è logicamente sbagliato. Questa non è opinione ma mi pare ("non è opinione ma mi pare", si, lo so...) essere realtà innegabile. Ma il salto logico che ne fa per negare ogni forma di metafisico sinceramente non lo trovo giustificato. Anima e spirito in senso metafisico, così come potrebbero essere due parole che non parlano di nulla, potrebbero anche essere due parole che parlano in modo improprio di qualcosa. E questa si che sono convinto essere verità. Si tratta di vedere se lo è davvero, cosa che per adesso solo qualcun altro potrebbe mostrami. :-) Che sia chiaro: la mia critica non toglie nulla al valore di Odifreddi, ci mancherebbe; né toglie nulla al godimento che ho tratto da questa sua lezione. Grazie al prof. e grazie a te, Roscio.