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Ermanno Profazio
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The channel is meant to publish folk music, with special focus on the songs and videos of Otello Profazio, who was my father.
Stornelli della Sila - Otello Profazio
2:54
19 часов назад
Ciuri ciuri - Otello Profazio
2:47
14 дней назад
Amuri amuri - Otello Profazio
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21 день назад
Tu non ci si - Otello Profazio
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2 месяца назад
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'A Marvizza   Otello Profazio
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3 месяца назад
Комментарии
@AdrianaTrevisson-o4t
@AdrianaTrevisson-o4t День назад
Buongiorno 🎉🎉🎉
@PatSmith-wi1kz
@PatSmith-wi1kz День назад
Questa canzone è un capolavoro di emozioni
@PatSmith-wi1kz
@PatSmith-wi1kz 3 дня назад
Bellissima
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 3 дня назад
GRAZIE!
@bepy860
@bepy860 7 дней назад
Canzone di indiscusso valore che in calabria conoscono quasi tutti quanti. La versione di Profazio riesce poi ad impreziosirla al meglio e meriterebbe perciò di essere sempre messa in bella vista, considerando anche il fatto che porta la firma di uno degli autori del brano. Non sapevo cmq che anche Profazio si fosse impegnato per dargli vita, io pensavo che l'avesse solamente interpretato con il suo stile inconfondibile che riusciva ogni volta ad imporsi con grande autorevolezza. Sapevo invece che Profazio aveva supportato Minervini quando si impegnò per realizzare questi due brani: ''beddha vorria partiri'' e ''la luna è janca''. Il primo dei due lo conobbi di recente e non mi dispiacque affatto, pur trovandolo ovviamente inferiore rispetto a ''stornelli della sila''. L'altro invece mi è del tutto sconosciuto perché è ormai scomparso dalla circolazione, nonostante abbia avuto un discreto successo di pubblico all'epoca, dovuto anche al film ''il lupo della sila'' in cui venne scelto come colonna sonora. Lei come lo giudicò quando ebbe l'opportunità di poterlo ascoltare per la prima volta?... per il momento mi accontenterei anche solo di conoscerlo attraverso la sua opinione. La saluto e grazie come sempre per l'ottimo lavoro che sta svolgendo in onore di suo padre.
@Bruno1951-f4f
@Bruno1951-f4f 13 дней назад
Il mio Pensiero per GABRIELLA FERRI il 18 Settembre 2024. "Cara Maria Gabriella, ti scrivo come si scrive ad un'amica che mi accompagna da più di sessant'anni, oggi 18 Settembre 2024 compi 82 anni ma per me, e credo non solo per me, sei rimasta e rimarrai per sempre la bella dolce cara ragazza, fattasi poi magnifica donna, che con la Tua bellissima voce calda, a volte roca, quando il pathos raggiunge il suo acme, ci hai saputo donare tanto e forse tutto di Te facendo tue, in maniera indelebile, le tante bellissime canzoni del repertorio romano, che Tu hai ampliato con quelle bellissime scritte da Te, tanto che i giovani "romani di oggi" come me, io ho appena 73 anni, non possono dire "sono romano" senza citare Te come la loro musa. Tutte le volte che ti ascolto, e sono tante tutti i giorni e fino a notte tarda, non posso che sentire una grande nostalgia, una grande gioia ed una grande tristezza pensando quante altre belle emozioni avresti voluto e saputo regalarci. "Remedios" è un esempio. "Quanto sei bella Roma" è un'altra perla del tuo modo di vivere e di farci vivere la bellezza di una città che molti vedono sommariamente per la sua immensa arte, ma che un romano, come Te, vive col cuore. "Sinnò me moro" insieme a "Barcarolo Romano" e "Madonna degli Angeli" sono sicuramente le liriche nelle quali ti sei più incarnata e che resteranno per sempre, con il tuo pathos, il simbolo struggente della tua sensibilità di vera Romana. La tua sentita interpretazione di "Grazie alla Vita", letta a posteriori conoscendo la storia della sua autrice, Violetta Parra e della Tua, mi fá capire ancora di più quanto eri sensibile e profonda. La "Tammurriata nera" insieme a "Malafemmena" sono le due estremità della Tua enorme ecletticità espressiva capace di incantare chi ti ascolta, perlomeno me. La Tua grandezza è quella di essere stata capace di esprimerti al massimo, in maniera naturale, nelle tante canzoni "profonde", dove c'hai spaccato il cuore, così come nei tanti Stornelli/Aritornelli Romaneschi, e uno per tutti è "Stornelli a Dispetto" con Claudio Villa, dove hai superato te stessa per la simpatia e la bravura che hai saputo dimostrare regalandoci perle di genuina freschezza ed allegria. Hai saputo interpretare in manira superba tante canzoni latinoamericane e lasciare in quei Paesi un ricordo indelebile, come è possibile verificare dalle tante testimonianze nei commenti alle tue canzoni. Spero che Tu, dall'alto, possa sentire in queste poche parole il sentimento di profonda stima, ammirazione ed affetto che ho per te. Grazie per averci lasciato un patrimonio veramente prezioso che per un "romano" è inestimabile. Buon Compleanno ❤, r.i.p. e continua a cantare, lì dove sei nell'immensità del creato, così possiamo sperare di sentire ancora la tua voce, che ci accompagna e non ci fa perdere la nostra romanità." 🎉 Bruno
@vincesarano
@vincesarano 13 дней назад
Molto particolare, rende molto bene l'idea del lamento. Grazie Ermanno
@francescoporcaro-b4m
@francescoporcaro-b4m 14 дней назад
GRANDE TRA I GRANDI
@claudiabarilla8502
@claudiabarilla8502 16 дней назад
Salve sono LA NIPOTE DIRETTA DI COSIMO BARILLÀ, in quanto mio NONNO PATERNO, la poesia/testo come hanno scritto sopra si trova a PAG 74 del libro ed è una poesia, sarei lieta se mi contattasse per email e le manderò una copia del libro, ed anche la foto dei manoscritti originali, mio nonno morì nel 1956 ma molte poesie furono musicate e diventate canzoni popolari anche durante la sua vita. La pregherei da parte della mia famiglia di indicare l autore del testo. Aspetto sue notizie per farle avere il tutto.
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 15 дней назад
Ho la prova che avete ragione. Sul disco stesso, che é visibile alla fine della canzone, c'é scritto chiaramente: FIMMINI MAVARI, canzone di G. La face - C. Barillá - O. E. Profazio. Mi scuso, ma non me ne ero accorto. Mi farebbe comunque piacere avere una copia del libro di suo nonno. Mi puó contattare su FACEBOOK o MESSENGER profilo OTELLO ERMANNO PROFAZIO.
@Bruno1951-f4f
@Bruno1951-f4f 18 дней назад
Gabriella, non cantava, non interpretava le canzoni, le viveva con tutto il suo animo. Amava quello che viveva, le canzoni profonde, nelle quali viene fuori tutta la sua interiorità, così come le canzoni per Roma, la nostra città che Lei ha amato profondamente, gli allegri Stornelli e Aritornelli che ha scritto anche in prima persona dandogli un tocco di giovanile gioiosità. Non bisogna dimenticare le sue interpretazioni al Bagaglino dove diventò la voce ufficiale, in televisione con Mazzabubù, Dove sta Zazà e le tante altre cose che ha fatto, oltre che in Italia, anche all'estero. Grande... Grande... Grande... Gabriella ❤ vivrai per sempre nel cuore di chi Ti ama e ama Roma. 🎉
@Bruno1951-f4f
@Bruno1951-f4f 18 дней назад
Storia struggente, solo Gabriella Ferri poteva interpretarla in questa maniera così appassionata, con un tale tormento interiore che fa trasparire tutta la sua anima. Non è possibile arrivare alla fine della canzone senza avere un groppo in gola, e qualche lacrima che è lì che esce, per un dramma di tante, troppe, coppie che hanno subito e subiscono una prova della vita che distrugge l'anima e la voglia di vivere. Gabriella sente e vive le emozioni, sue e degli altri, in maniera profonda e veramente intima. Di Gabriella parlo sempre al presente perchè nei cuori di chi la ama è, e sarà, sempre viva. ❤ È un vero onore averla avuta, ed averla, come compagna di vita. 🎉
@domenicocorigliano5452
@domenicocorigliano5452 20 дней назад
Carissimo Ermanno, cantavo anch'io così questa strofa: Ciuri di ruvittaru e spini santi... s'iddha passannu cantati mi senti... non cantu non p'amuri non p'amanti: perchí mancu mi passi pi la menti!... Mi sono in realtà accorto che Otello canta: s'iddhu passannu cantati mi senti... quindi credo che il protagonista si riferisca al nuovo lui della sua ex-fidanzata a cui rivolge il canto. Non ci avevo mai fatto caso, ma ciò rende, secondo me, ancora più poetico e profondo il testo. Come non vedere un richiamo al classico della canzone napoletana "Voce 'e notte" di Nicolardi-De Curtis, Si 'sta voce, che chiagne 'int' 'a nuttata Te sceta 'o sposo, nun avé paura Vide ch'è senza nomme 'a serenata Dille ca dorme e che se rassicura dove il protagonista suggerisce all'amata che ascolta la serenata cosa raccontare a suo marito accanto a lei. Cambia comunque il contesto: in 'voce 'e notte' si percepisce una partecipazione affettiva da parte dell'amata, nel caso di 'ciuri ciuri' sembra (sembra) che l'amata sia completamente distaccata dal vecchio amore. Grazie mille di queste pubblicazioni, ci fanno sentire ancora Otello vicino.
@GiovannaRosaci
@GiovannaRosaci 20 дней назад
Grazie....conoscevo solo il ritornello
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 20 дней назад
Grazie per questa precisazione! Ho controllato e corretto il testo della canzone nella descrizione. Ringrazio per l'attenzione, per le citazioni e riferimenti alla canzone napoletana. Del resto le canzoni popolari riecheggiano in tutte le regioni d'italia, simili, ma con sfumature diverse: il popolo si é sempre appropriato delle canzoni riinterpretandole ed usandole secondo la propria sensibilitá, contesto ed esigenze. Perché, come diceva Troisi nel film "Il postino": la poesia non é di chi la scrive, ma di chi gli serve!
@domenicocorigliano5452
@domenicocorigliano5452 13 дней назад
Grazie a lei. Sono pienamente d'accordo: la poesia è patrimonio di tutti e può e deve essere derubata, e di contro la creazione deve sempre tenere conto di chi ci ha preceduto, soprattutto se si parla di folklore tradizionale.
@flavioaddazio2917
@flavioaddazio2917 20 дней назад
Che perla
@bepy860
@bepy860 20 дней назад
Ricorda molto nella melodia e nel modo con cui va interpretata, le prime canzoni sfornate da Modugno. Il testo poi rappresenta il suo vero punto di forza perché riesce a rendere molto bene la figura dell'uomo di piazza che, svolgendo sempre il suo lavoro con grande cortesia e genuinità, finisce per entrare nel cuore della gente, talmente tanto che avrebbero voluto vederselo attorno perfino negli anni in cui la vecchiaia aveva ormai preso il sopravvento su di lui limitandolo nelle uscite. Un tempo in effetti non era difficile incrociarsi con tali personaggi a cui nessuno avrebbe mai negato loro un saluto perché capaci di sapersi fare benvolere grazie alla loro semplicità. È bello cmq il lasciarsi trainare da brani come questo qui che conducono dritti verso i tempi andati, i quali conserveranno sempre una propria identità fatta di usi e tradizioni che gli appartengono in maniera esclusiva. Figlie dei tempi passati, erano anche i fimmini mavari, alle quali venne dedicato un brano interpretato da Profazio,che porta il loro nome e che io ho conosciuto grazie a lei. Anche Profazio punto di riferimento di un modo di trattare la musica popolare che ormai non esiste più?... io direi proprio di sì e forse questo brano, come ha detto pure lei giustamente, gli diede maggiori motivazioni per portare avanti i suoi progetti, perché riuscì ad immedesimarsi nel suo protagonista. Per quel che mi riguarda, significativo sia il brano che la sua presentazione, posso quindi ritenermi soddisfatto ed ora rimango in attesa degli altri a me sconosciuti,che sono sicuro non mi deluderanno nemmeno.
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 20 дней назад
È vero che ricorda le prime canzoni di Modugno. Anche nel modo il suonare e percuotere la chitarra. Pensi che neanch'io ricordavo questo brano ed é stata una scoperta emozionante, tanto che ho esitato e aspettato mesi prima di pubblicarlo, perché volevo tenermelo per me...ma poi ho pensato che c'é gente come lei che ama questo genere di musica ed aspetta con ansia che "tutto venga svelato". È chiaro che non tutte le opere sconosciute di mio padre sono dei "capolavori", qualche delusione qua e la é inevitabile. Giá ne ha avuto un assaggio con "Marito? No!", scritta sempre da Mimmo Aracri, canzone invecchiata male, come giustamente lei ha commentato. Credo comunque che Aracri componendo "Il venditore ambulante" si sia ampiamente riscattato.
@bepy860
@bepy860 27 дней назад
Non mi era ignota perché fece parte di un corposo pacchetto dedicato alle rarità di Profazio che venne pubblicato su RU-vid nel recente passato per la gioia di chi come me ha sempre desiderato andare oltre le incisioni di Profazio più conosciute e rinomate. Fu una scoperta che non ebbe affatto il difetto di deludermi perché la canzone la trovai orecchiabile, garbata ed eseguita nella maniera che risultava la più congeniale per valorizzarla al meglio. Naturalmente mi ha fatto enorme piacere risentirla attraverso la sua pubblicazione perché lei come al solito riesce tutte quante ad impreziosirle con i suoi scritti che sanno fare ogni volta la differenza. Certo per me il piacere è doppio quando il suo modo di operare lo mette al servizio di brani interpretati da Profazio che non ho mai ascoltato in precedenza. E devo ammettere che sono state tante le chicche di Profazio che ho conosciuto grazie a lei, l'ultima delle quali è stata ''ninna nanna all'amuri perdutu''. Ovviamente sarei strafelice se me ne facesse sentire delle altre di chicche e, per agevolargli il compito , le dico quali sono quelle che non conosco, che poi sarebbero in sostanza quelle che mancano su RU-vid: finestra vascia,la luna è janca, cielo senza stelle, stornelli burleschi,ostinazione,il venditore ambulante, mottetti calabresi, l'ombrellone a strisce blu,le nuvole cadranno dalle nuvole,la colonna, tarantella ravagnesota,scialacori, o scuitato ed u gualanu.
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 27 дней назад
Grazie per i commenti! Cercheró di soddisfare a poco a poco tutte le richieste che sto ricevendo, ma ci vorrá un po' di tempo, perché non posso dedicarmi a questa piacevole attivitá "full time". Solo una domanda: non trovo la canzone intitolata "la colonna", mi conferma che il titolo é corretto?
@bepy860
@bepy860 27 дней назад
@@ermannoprofazio7066 Ho quel libro della squilibri editori dedicato a Profazio che dava in allegato due cd con le canzoni che hanno caratterizzato la carriera dell'artista in questione. In quel libro veniva illustrata anche la sua discografia ed io è da lì che sono venuto a conoscenza dell'esistenza del disco di Profazio uscito nell'ottobre del 1963 che dava la possibilità di poter ascoltare questi due brani: ''sciruni'' e quello che interessa a noi che si chiama appunto ''la colonna''.
@bepy860
@bepy860 27 дней назад
@@ermannoprofazio7066 Ho quel libro della squilibri editori dedicato a Profazio che dava in allegato due cd con le canzoni che hanno caratterizzato la carriera dell'artista in questione. In quel libro veniva illustrata anche la sua discografia ed io è da lì che sono venuto a conoscenza dell'esistenza del disco di Profazio uscito nell'ottobre del 1963 che dava la possibilità di poter ascoltare questi due brani: ''sciruni'' e quello che interessa a noi che si chiama appunto ''la colonna''.
@bepy860
@bepy860 27 дней назад
Ho quel libro della squilibri editori dedicato a Profazio che dava in allegato due cd con le canzoni che hanno caratterizzato la carriera dell'artista in questione. In quel libro veniva illustrata anche la sua discografia ed io è da lì che sono venuto a conoscenza dell'esistenza del disco di Profazio uscito nell'ottobre del 1963 che offriva la possibilità di poter ascoltare questi due brani: ''sciruni'' e quello che interessa a noi che si chiama appunto ''la colonna''.
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 26 дней назад
Ho controllato, é un errore di stampa. Il titolo corretto é "la caloma".
@GiovannaRosaci
@GiovannaRosaci 27 дней назад
La prima volta che ascolto questa canzone. Conoscevo l' altra di cui titolo pensavo fosse " Amuri Amuri" , ma a quanto pare non e' così, ma e' solo " Amuri" bellissima a mio parere la piu' bella in assoluto . Cmnq anche questa a me sconosciuta fino adesso e' anche una canzone interessante.
@donatellabrizzi2813
@donatellabrizzi2813 Месяц назад
Ci manchi Gabriella!
@GiovannaRosaci
@GiovannaRosaci Месяц назад
Una canzone molto orecchiabile, difficile che non rimane in testa tipo tormentone....ogni volta che l' ascolto mi fa ridere molto😅
@PatSmith-wi1kz
@PatSmith-wi1kz Месяц назад
Hai la prima versione degli anni 50? Grazie
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 Месяц назад
Il disco che ho utilizzao per la pubblicazione é un 45 giri del 1958, che una "ristampa" del 78 giri del 1954. Quindi la canzone é quella originale del 1954.
@PatSmith-wi1kz
@PatSmith-wi1kz Месяц назад
Penso che non ho mai sentito questa versione. Grazie di nuovo signor Profazio
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 Месяц назад
È un piacere far scoprire canzoni di mio padre che erano state dimenticate. It is my goal.
@PatSmith-wi1kz
@PatSmith-wi1kz 3 дня назад
@@ermannoprofazio7066 un giorno vorrei salutarti in persona.
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 3 дня назад
Volentieri!
@vincenzo2881947
@vincenzo2881947 Месяц назад
Mi compiaccio. E` bello sapere del nostro grande professore Profazio.
@FrancescoBarillà-k2x
@FrancescoBarillà-k2x Месяц назад
Ho verificato il testo si trova alla pagina 74 del libro "Poesie Dialettali" di Cosimo Barillà editore Mario Penna A D 2013 anche con mia prefazione !!! Ciccio Barillà
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 Месяц назад
Non voglio mettere in dubbio quello che lei scrive, ma solo far notare che la canzone venne incisa nel 1961 e depositata alla SIAE con testo attribuito a Giuseppe Laface/Otello Profazio, mentre il libro del cugino di suo padre é stato pubblicato nel 2013, piú di 50 anni dopo.
@artemisia222
@artemisia222 Месяц назад
@@ermannoprofazio7066 Se è stata depositata alla SIAE da Giuseppe Laface/Otello Profazio è stato commesso un ILLECITO perché la poesia è di Cosimo Barillà e possiamo dimostrarlo
@FrancescoBarillà-k2x
@FrancescoBarillà-k2x Месяц назад
@@ermannoprofazio7066 Per completezza di informazioni, faccio notare che quando si legge la data di pubblicazione del libro (pagina 3) alzando di poco lo sguardo potrà leggere anche la scritta "In copertina foto dell'autore Cosimo Barillà (1911 - 1956), poco tempo prima della sua prematura scomparsa, avvenuta nell'anno 1956, all'età di 45 anni" e porsi "ragionevoli interrogativi" in merito. Ciccio Barillà
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 Месяц назад
Ho premesso che non metto in dubbio quello che lei dice. Ma non ho il libro e non le so dire se mio padre e Giuseppe Laface siano mai stati in contatto con Cosimo Barillá. Non lo escludo. Comunque mi piacerebbe avere il libro per poterlo leggere. Mi sa dire come posso fare per comprare o ordinare una copia?
@claudiabarilla8502
@claudiabarilla8502 16 дней назад
Giusto Ciccio.. Speriamo che il Signore mi contatti in privato per ogni chiarimento in merito.
@FrancescoBarillà-k2x
@FrancescoBarillà-k2x Месяц назад
Ma questa canzone ka conosco bene !!!!!! se non mi sbaglio è stata scritta dal carissimo cugino di mio padre il poeta COSIMO BARILLA' di Archi (Reggio di Calabria) !!!!!!
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 Месяц назад
Non voglio mettere in dubbio quello che lei scrive, ma solo far notare che la canzone venne incisa nel 1961 e depositata alla SIAE con testo attribuito a Giuseppe Laface/Otello Profazio, mentre il libro del cugino di suo padre é stato pubblicato nel 2013, piú di 50 anni dopo.
@RITABARILLA-zt3sh
@RITABARILLA-zt3sh Месяц назад
@@ermannoprofazio7066 ciò non toglie che la poesia è di Cosimo Barillà! Chi l'ha depositata alla SIAE ha commesso un illecito
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 Месяц назад
Come ho detto, puó darsi abbiate ragione, ma intanto alla SIAE le canzoni vengono depositare come opere musicali e, da quello che capisco, Cosimo Barillá era un poeta, non un musicista. Inoltre, come detto, la canzone é stata incisa e divulgata nel 1961. Oggi nel 2024 questa segnalazione giunge tardiva essendo morti (purtroppo) tutti i progonisti della storia. Cercherei di evitare atteggiamenti bellicosi e parole grosse. Gradirei invece avere una copia del libro. Mi farebbe veramente piacere.
@artemisia222
@artemisia222 Месяц назад
@@ermannoprofazio7066 La segnalazione arriva ora perché ora siamo venuti a conoscenza dell'esistenza di questa canzone. Il libro è stato pubblicato dopo un lungo lavoro di raccolta e trascrizione dei manoscritti, tra cui quello di "I fimmini mavari". Il libro è andato esaurito e non sono previste ristampe.
@claudiabarilla8502
@claudiabarilla8502 16 дней назад
​@@ermannoprofazio7066mi contatti.
@GiovannaRosaci
@GiovannaRosaci Месяц назад
Non pensavo che questa canzone che ho sentito piu' di una volta cantata da Profazio fosse stata incisa nel 1954.....cmnq sempre piacevole sentirla. Ricordo con grande simpatia l' espressione di Profazio quando la cantava ....ironica e allegra....Grande Otello e unico.❤. Uno di noi.😊
@giorgioinfantino1441
@giorgioinfantino1441 Месяц назад
Lu medicu non veni
@domdel1385
@domdel1385 Месяц назад
👏💓🌹🙏
@PatSmith-wi1kz
@PatSmith-wi1kz Месяц назад
Bellissimo duetto con una calabrese con una bella voce come lui
@PatSmith-wi1kz
@PatSmith-wi1kz Месяц назад
Che canzone spettacolare. Grazie. Le prime 4 incisioni di 78 giri mai fatte di tuo padre quale sarebbero?
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 Месяц назад
questi sono i primi 13 78 giri incisi negli anni 1953-55. CETRA DC5686 U ciucciu U figghio d'u mastru pettinaru 1953 CETRA DC6087 Mi vogghiu maritari Riggitana 1954 CETRA DC6088 Chiamatimi 'u medicu Amuri amuri 1954 CETRA DC6089 Stornelli calabresi Tarantella calabrese 1954 CETRA DC6271 Chi bellu mussu Calabrisella 1955 CETRA DC6272 Ch'era cafuni lu pecuraru Ninna nanna all'amuri perdutu 1955 CETRA DC6273 A malavita U me sceccu 1955 CETRA DC6274 La soggira Mi maritai 1955 CETRA DC6275 Nchianu unu, scindu ddui Serenata amorosa 1955 CETRA DC6276 U pecuraru Stornelli di sdegno 1955 CETRA DC6439 Tarantella paesana Prima dicisti si 1955 CETRA DC6440 Mi ficiru sindacu Stornelli della sila 1955 CETRA DC6441 Amuri muntagnolu Stornelli d'amuri 1955
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 Месяц назад
A mio padre piaceva questa canzone e aveva il rammarico di non aver avuto occasione di inserirla in qualche 33 giri per valorizzarla. Comunque fammi sapere se c'é qualche brano che ti interessa , vorresti ascoltare, ma non ho ancora pubblicato.
@PatSmith-wi1kz
@PatSmith-wi1kz Месяц назад
@@ermannoprofazio7066 mi piacciono le gemme folk musicali non tanto conosciute. Per caso suo padre aveva una collezione di altra musica non cantata da lui di musica calabrese e siciliana e di fiasrmonica degli anni 30 40 50 60 su dischi? Io sono un gran amatore di musica calabrese siciliana e altro folk italiano e fisarmonica.
@PatSmith-wi1kz
@PatSmith-wi1kz Месяц назад
@@ermannoprofazio7066 grazie di cuore per questo elenco. Suo padre aveva una voce melodica suave. Vorrei ascoltare da 78giri Prima dicisti di si.. Serenata Amorosa. Colapesce Stornelli Della Sila Stornelli Damore. Ha fatto duette con donne calabresi? Ha fatto Canzoni con fisarmonica cornamusa e mandolino?
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 Месяц назад
Prima dicisti si, Stornelli d'amore e stornelli della sila verranno pubblicati a breve Serenata Amorosa é giá stata pubblicata: ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-gf9Jfl0ahBs.html Di "Colapesce" é stata pubbllicata una versione live, eseguita nel'ultimo concerto a ROMA il 14 maggio 2022: ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-NZLCSMiesdU.html Credo abbia fatto dei duetti nei concerti. Forse ha inciso qualche canzone con Francesca Prestia. Non credo abbia usato a zampogna in qualche canzone. Riguardo il mandolino non ricordo. La maggior parte delle sue canzoni sono accompagnate solo da una o due chitarre. Talvolta é presente il marranzano suonato da Salvatore Schiliró.
@PatSmith-wi1kz
@PatSmith-wi1kz Месяц назад
Mi piacciono tanto i suoi brani con il fisarminicista
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 Месяц назад
Il fisarmonicista nei primi dischi era il fratello di otello (Vincenzo Profazio), si era molto bravo.
@PatSmith-wi1kz
@PatSmith-wi1kz Месяц назад
@@ermannoprofazio7066 concordo..aveva un suono molto che attrae lorecchio
@PatSmith-wi1kz
@PatSmith-wi1kz Месяц назад
Le sue migliori Canzoni sono state incise prima degli anni 65
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 Месяц назад
Grazie per il commento. Ovviamente il picco di creativitá si ha in gioventú, ma penso che anche dopo il 1965 mio padre abbia prodotto delle cose interessanti. Penso ad esempio al disco QUA SI CAMPA D'ARIA 1974, piú di un milione di copie vendute, record per un 33 giri di musica folk italiana, o anche all'ultimo CD "LA STORIA " del 2018, prodotto da Squilibri.
@PatSmith-wi1kz
@PatSmith-wi1kz Месяц назад
@@ermannoprofazio7066 si ma anche la voce vibrante e melodica e anche la entourage di fisarmonica era speciale se solo includeva banjo e mandolino. Questa canzone è un capolavoro
@trebisonda7104
@trebisonda7104 Месяц назад
Immortale come la Sua Musica! Ci manchi!
@flavioaddazio2917
@flavioaddazio2917 Месяц назад
Album in musicassetta prodotto per la Fonit Cetra! La stessa etichetta di Villa e compagnia bella! Grande immenso e colto Profazio
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 Месяц назад
In realtá in origine era stato pubblicato su un vinile 33 giri nel 1969. La musicassetta é una "ristampa"
@flavioaddazio2917
@flavioaddazio2917 Месяц назад
Copertina dell'album sollazzevole disegnata da Bonvi noto fumettista e umorista italiano! Ma questo lo sanno in pochi
@flavioaddazio2917
@flavioaddazio2917 Месяц назад
San giuseppe l'ebanista fu lo primo socialista...
@flavioaddazio2917
@flavioaddazio2917 Месяц назад
La laurea in lettere si vede eh! Grande Otello
@flavioaddazio2917
@flavioaddazio2917 Месяц назад
Queste versioni sono inestimabili,hanno un valore immenso poiche irriperebili altrove!
@flavioaddazio2917
@flavioaddazio2917 Месяц назад
Questa è la versione contenuta nel disco "Profazio canta Buttitta" ed è la 4 traccia e parla del socialista Turiddu(salvatore) Carnivali il quale viene ucciso dalla Mafia.
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 Месяц назад
Si, spero abbia avuto modo di leggere i miei commenti nelle descrizioni dei brani. Inserisco sempre commenti, testo (lyrics) e traduzione in italiano e (su richiesta) anche in inglese, perché ha diversi estimatori in Canada, Australia, Brasile e altri paesi dove si recava spesso a cantare per le comunitá italiane.
@flavioaddazio2917
@flavioaddazio2917 Месяц назад
@@ermannoprofazio7066carissimo penso che sono l'unico 20enne tra l'altro Romano che conosce tutta la produzione di tuo padre. Il tuo lavoro è immenso ed è di ricerca proprio come quello di tuo padre. Tuttavia penso che se sono finito sul canale è perchè sono ossessionato dall'unicità dal raro. Spettacolari le versioni originali di "lu capubastuni" "donna candia". Grazie grazie grazie Ermanno!
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 Месяц назад
Grazie a te. Sono questi i commenti che mi incoraggiano a continuare. Voglio rendere fruibile a poco a poco tutto quello che mio padre a fatto. Ma non voglio limitarmi a pubblicare i brani, perché penso sia importante dare una chiave di lettura, commenti ed aneddoti che permettano a chi ascolta di comprendere meglio di cosa si tratta, oltre al testo e la traduzione (non tutti capiscono il dialetto calabro-siculo).
@flavioaddazio2917
@flavioaddazio2917 Месяц назад
@@ermannoprofazio7066io il dialetto lo capisco benissimo perche ho parenti a Pellaro (Rc) dove viveva lui, tra l'altro le chiedo gentilmente se si puó rinvenire un disco mai ristampato in cd "i paladini di Francia" dove praticamente anticipa anche lo stesso De Andrè trattando dei paladini di Francia e dell'Orlando Furioso. Grazia mille Ermanno
@flavioaddazio2917
@flavioaddazio2917 Месяц назад
@@ermannoprofazio7066ma penso appunto di essere l'unico estraneo praticamente a capire quel dialetto risciacquato di Otello che più fruibile e comprensibile di così non si puo! È un dialetto che veramente e misto a locuzioni italiane è internazionale
@GFY365
@GFY365 Месяц назад
Salve, parecchi anni fa ebbi l' occasione di ascoltare dal vivo un brano che ad oggi non sono più riuscito a trovare. La canzone parlava di un matrimonio per interesse ed il marito decantava ironicamente la bellezza della sposa. In una strofa si diceva (italianizzato): ha le gambe di ferro filato, quando cammina cammina di lato, ah bella è più bella di lei non c'è n'è. Mi sapreste dire il titolo?
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 Месяц назад
La canzone si chiama "quant'é brutta la me' zita". Purtroppo credo che mio padre (Otello Profazio) non l'abbia mai incisa su un disco. Comuqnue ci sono alcuni video su RU-vid di concerti degli anni 70 e 90, dove é possibile riascoltarla, per esempio questi due: 1976/77 BARI ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-gY5ngZ0Fsnw.html 1996 - MILETO ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE--3xk_SCBasQ.html
@GFY365
@GFY365 Месяц назад
@@ermannoprofazio7066 Grazie gentilissimo, appena ne avrò l'occasione li guarderò.
@ClaudioMancuso
@ClaudioMancuso Месяц назад
❤ Ho l'originale 45 giri❤
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 Месяц назад
Bene! Quindi siamo almeno in due 😊
@PatSmith-wi1kz
@PatSmith-wi1kz Месяц назад
@@ermannoprofazio7066 c'è una versione su 78giri?
@linasalemme9184
@linasalemme9184 Месяц назад
Bellissima canzone è quanti ricordi ❤❤❤
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 Месяц назад
GRAZIE!
@octavius5324
@octavius5324 Месяц назад
Ciao, spero che tu stia bene. Se puoi, potresti postare la canzone "Al mercato", cantata da tuo padre, e il testo, per favore? Sono un brasiliano a cui piacciono le canzoni di tuo padre, in particolare La Leggenda de Colapisci e Al Mercato, ma non riesco a trovare il testo della seconda canzone citata.
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 Месяц назад
Ciao, 1- riguardo "La leggenda di Colapesce" puoi trovare canzone e testo nel seguente video da me pubblicato: ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-NZLCSMiesdU.html È uno stralcio dell'ultimo concerto a Roma di mio padre (2022 - Auditorium) 2- "Al mercato" devi aver pazienza: la pubblicheró la prossima settimana.
@flavioaddazio2917
@flavioaddazio2917 Месяц назад
Ricercatore della canzone folk e popolare! Unico nel suo genere! Chi riuscì alla sua stregua fu solo de andrè con Creuza De Ma. Ora immaginate che tutta la sua produzione sono 25 creuza de ma! Così sintetizzo Otello Profazio unico rappresentante della canzone popolare oltre i vari busacca e Strano!
@flavioaddazio2917
@flavioaddazio2917 Месяц назад
Produzione Profaziana sottovalutata,sia per ricerca maniacale dell'unico,del raro,del bello,dell'estetico che noto in ogni sua opera! Inoltre il "calabriano" cioe in idioma calabro(reggino) misto a italiano che narra con sarcasmo e ironia ma anche sincronismo fra canzoni e tempi che viveva! Sottolineo la ricerca maniacale dell'unico, quasi un esteta della canzone folk! UNICO
@antonygallo3546
@antonygallo3546 Месяц назад
Otello profazio era un grande cantastorie
@margheritafronterre-nc5vl
@margheritafronterre-nc5vl 2 месяца назад
Un forte abbraccio a chi ha trovato questi pezzi ci riportano a bei ricordi che ormai ci eravamo dimenticati ❤😂🎉👏💯👍
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 Месяц назад
GRAZIE!
@valeriataraborelli5355
@valeriataraborelli5355 2 месяца назад
GRAZIE per ricordarlo❤❤❤❤❤❤
@angelab8237
@angelab8237 2 месяца назад
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 2 месяца назад
TRADUZIONE Turi Scordu, zolfataro, abitante a Mazzarino, con il Treno del sole si avventura al suo destino (va a cercare fortuna). Che faceva a Mazzarino se lavoro non ce n’era? fece sciopero una volta e lo misero in galera. Una tana la sua casa, sua moglie quattro ossa (uno scheletro), e la fame lo inseguiva con le carte dell’usciere. Sette figli e la moglie, otto bocche e otto pance e il cuore un grosso camion caricato di sofferenze. Ed in Belgio, invece, ora lavorava giorno e notte e alla moglie le scriveva: non mangiate fave cotte! Con i soldi che ricevi compra cibo e le lenzuola e le scarpe per i figli per potere andare a scuola. Le miniere del Belgio, le miniere di carbone, sono nere nere nere come sangue di dragone. Turi Scordu, un pezzo d’uomo, la sera dorme solo: dentro il letto con i piedi di fuori scalpitava come un mulo. Con le donne ci provava, ma, essendo analfabeta, Non aveva per sedurle le parole di un poeta. E faceva penitenza, Turi Scordo, lá nel Belgio: senza tonaca né mitra gli pareva un sacrilegio. Certe volte il pensiero lo riportava nella tana, e il cuore gli batteva come una campana a morto. Che se c’era la minestra di patate e di fagiuoli, nella tana c’era festa per la moglie e i figliuoli. Come un albero strappato senza radici né foglie, si sentiva Turi Scordu nel pensare a figli e moglie. Dopo un anno di patimenti finalmente si decise: «Moglie mia, prendi la roba, vienitene in questo paese». E partirono madre e figli salutando Mazzarino i parenti li seguivano salutandoli festanti. Una valigia di cartone con la corda per traverso; il lattante sopra il seno che succhiava a tempo perso. In avanti la nidiata degli zingari cammina con fagotti e sacchi in mano e montagne sulla schiena. La nidiata con la chioccia quando fu sopra il treno, non sapeva s’era in cielo... se toccava piú il terreno. Il paese, da lontano, ora sale ed ora scende e il treno che volava senza ali e senza penne. Ogni tanto si fermava A infornare passeggeri: emigranti zolfatari, figli e padri con le mogli. Padri e madri si presentano, li fa amici la sventura: gli emigranti una famiglia fanno dentro la vettura. «Il mio nome? Rosa Scordo». «Il paese? Mazzarino». «Dove andate ?». «Dove andiamo? Dove ci chiama il destino!». Quante cose si raccontarono! Ché i poveri, si sa, hanno milioni di guai, morsicati dalle api! Quando scese la nottata dopo Villa San Giovanni una radio tascabile intrattiene piccoli e grandi. Tutti sentono la radio, ce l’ha in mano un emigrante i bambini non hanno sonno e spalancano tanto d’occhi. Rosa Scordo ascolta e pensa, chi lo sa che cosa trova... Altra gente, altra nazione, una storia tutta nuova! E si stringe per difesa il lattante insonnolito mentre gli occhi tiene addosso agli altri figli al suo fianco. E la radio tascabile suona musica da ballo, un discorso di ministro, un minuto d’intervallo. Poi diede le notizie, era quasi mezzanotte, sono le ultime notizie le notizie della notte. ============================== La radio trasmette: «Ultime notizie della notte. Una grave sciagura si è verificata in Belgio nel distretto minerario di Charleroi. Per cause non ancora note una esplosione ha sconvolto uno dei livelli della miniera di Marcinelle. Il numero delle vittime è assai elevato». ================================== Ci fu un lampo di spavento che mozzò il fiato a tutti, Rosa Scordo sbarra gli occhi fuoco e lacrime s’inghiotte. ================================== La radio continua a trasmettere: «I primi cadaveri riportati alla superficie dalle squadre di soccorso appartengono a nostri connazionali emigrati dalla Sicilia. Ecco il primo elenco delle vittime. Natale Fatta, di Riesi provincia di Caltanissetta Francesco Tilotta, di Villarosa provincia di Enna Alfio Calabrò, di Agrigento Salvatore Scordo di Mazzarino...». Terremoto: «Mio marito! mio marito!» grida e piange. E le grida, sangue e fuoco dentro gli occhi come lance. Con una mano e cento bocche, ardente come una torcia, si lamenta e affonda l’unghie nelle carni e se le scortica. L’altra mano stringe e schiaccia il lattante tramortito, che piangendo si contorce soffocato e senza aiuto. E i figli? chi capisce, chi capisce e chi non capisce, annegati in mezzo all’onde di quel mare senza pesci. Rosa Scordo, sventurata, non è piú donna e nè madre, e i figli sono orfani sia di madre che di padre. Tutti intorno gli emigranti, Che non sanno cosa fare, pure loro in mezzo all’onde: trascinati da quel mare! Va il treno nella notte, che nottata lunga e scura: non ci fu il funerale, è una fossa la vettura. Turi Scordo al finestrino, ai vetri incollato, senza occhi, senza bocca: è uno scheletro bruciato. L’alba venne senza luce, Turi Scordo là restava: Rosa Scordo lo stringeva nelle braccia, e si bruciava!
@ermannoprofazio7066
@ermannoprofazio7066 2 месяца назад
TESTO DELLA CANZONE Turi Scordu, surfararu, abitanti a Mazzarinu; cu lu Trenu di lu suli s’avvintura a lu distinu. Chi faceva a Mazzarinu si travagghiu nun ci nn’era? fici scioperu 'na vota e lu misiru ngalera. Una tana la sò casa, quattru ossa la muggheri; e la fami lu circava cu li carti di l’usceri. Setti figghi e la muggheri, ottu vucchi ed ottu panzi e lu cori: un camiuni carricatu di dugghianzi. Nni lu Belgiu, inveci, ora, travagghiava jornu e notti: a la mogghi cci scriveva: nun mangiati favi cotti! Cu li sordi chi ricivi, 'ccatta roba e li lenzola, e li scarpi pi li figghi pe putiri jri 'a scola. Li minèri di lu Belgiu, li minèri di carbuni, sunnu niri niri niri comu sangu di draguni. 8. Turi Scordu, un pezzu d’ômu, a la sira dormi sulu 'ntra lu lettu, a pedi i'fora smaniava comu un mulu. Cu li fimmini tentava. ma, essennu analfabeta, nun aveva pi ncantarli li paroli di poeta. E faceva pinitenza Turi Scordu nni lu Belgiu: senza tònaca e né mitra ci pareva un sacrilegiu. Certi voti lu penséru lu purtava ntra la tana, e lu cori cci sunava a martoriu la campana. Ca si c’era la minestra di patati e di fasoli, nni dda tana c’era festa pi la mogghi e li figghioli. Comu arbulu scippatu senza radichi e né fogghi, si sinteva Turi Scordu quannu penza figghi e mogghi. Dopu un annu di patiri finalmenti si dicisi: «Mogghi mia, pigghia la roba, venatinni a 'stu paisi». E parteru matri e figghi, salutaru Mazzarinu; li parenti pi d’appressu cci facevanu fistinu. 'Na valiggia di cartuni cu la corda pi traversu, nni lu pettu lu nutricu chi sucava a tempu persu. Pi d'avanti la cuvata di li zingari camina: trusci e sacchi nni li manu, muntarozza nni la schina. ====================== La cuvata cu la ciocca quannu fu supra lu trenu, nun sapeva s’era 'n célu... si toccava lu tirrenu. Lu paisi, di luntanu ora acchiana e ora scinni e lu trenu chi volava senza ali e senza pinni. ====================== Ogni tantu si firmava pe 'nfurnari passaggeri: emigranti surfarara, figghi, patri, e li muggheri. Patri e matri si presentanu, li fa amici la svintura. L’emigranti 'na famigghia fannu dintra la vettura. «Lu me' nomu? Rosa Scordu». «Lu paisi? Mazzarinu». «Unni jiti ?». «Unni jiamu? Unni voli lu distinu!». Quantu cosi si cuntaru! ca li poviri, si sapi, hanno guai a miliuna: muzzicati di li lapi! Quandu vinni la nottata, dopu Villa San Giuvanni una radiu tascabili addiverti nichi e granni. Tutti sentinu la radiu, l’havi in manu n’emigranti. Li carusi 'un hannu sonnu: fannu l’occhi granni tanti. Rosa Scordu ascuta e pensa, cu lusapi chi va a trova... 'n’àutra genti e nazioni, una storia tutta nôva! E si stringi pi difisa lu nutricu 'nsonnacchiatu mentri l’occhi teni 'n coddu di li figghi a lu sò latu. E la radiu tascabili sona musica di ballu; un discursu di ministru, un minutu d’intervallu. Poi detti li nutizii, era quasi menzannotti: sunnu l’ultimi nutizii li nutizii di la notti. ==================== La radio trasmette: «Ultime notizie della notte. Una grave sciagura si è verificata in Belgio nel distretto minerario di Charleroi. Per cause non ancora note una esplosione ha sconvolto uno dei livelli della miniera di Marcinelle. Il numero delle vittime è assai elevato ». =================== Ci fu un lampu di spaventu chi siccò lu ciatu a tutti: Rosa Scordu sbarra l’occhi, fôcu e lacrimi s’agghiutti. La radio continua a trasmettere: «I primi cadaveri riportati alla superficie dalle squadre di soccorso appartengono a nostri connazionali emigrati dalla Sicilia. Ecco il primo elenco delle vittime. Natale Fatta, di Riesi provincia di Caltanissetta Francesco Tilotta, di Villarosa provincia di Enna Alfio Calabrò, di Agrigento Salvatore Scordo di Mazzarino... ». Terremotu! «Me maritu! Me maritu!» grida e chianci, E li vuci, sangu e fôcu dintra a l’occhi comu lanci. Cu 'aa manu e centu vucchi, addumata comu torcia, si lamenta e l’ugna affunna 'ntra li carni e si li scorcia. L’àutra manu stringi e ammacca lu nutricu stramurtutu, ca si torci mentri chianci affucatu e senza aiutu. E li figghi? Cu capisci, cu capisci e cu 'un capisci, annegati ammenzu a l’unni di ddu mari senza pisci. Rosa Scordu, sventurata, non è fimmina e né matri, e li figghi sunnu orfani di la matri e di lu patri. Misi attornu l’emigranti ca nun sannu zoccu fari: sunnu puru ammenzu a l’unni: stracinati di ddu mari. Va lu trenu nni la notti, chi nuttata longa e scura: non ci fu lu funerali, è 'na fossa la vettura. Turi Scordu, a la finestra, a lu vitru appiccicatu, senza occhi, senza vucca: è 'nu schelitru abbruciatu. L’arba vinni senza lustru, Turi Scordu ddà ristava: Rosa Scordu lu stringeva nni li vrazza, e s’abbruciava.
@flavioaddazio2917
@flavioaddazio2917 2 месяца назад
Rielaborazione stravagante e ricercata ispirata alla poesia popolare e basata sulle musiche vere del Li Causi.
@flavioaddazio2917
@flavioaddazio2917 2 месяца назад
Grande otello