"U Campanaru”, la pietra forata che sta come una sentinella sulla cima del Monte Arcivocalotto, un luogo magico, dove realtà e leggenda si confondono tra le nebbie del tempo che ricoprono la sua vera origine e funzione. Si dice che anticamente doveva esservi una campana appesa all’interno o addirittura il campanile di una distrutta chiesa. Ma non si ritrova alcuna traccia. Rivolto a nord-ovest, si nota come il monolito “appoggi” su una piattaforma residua lavorata dalle mani dell’uomo, sulla quale è incisa una figura geometrica costituita da quattro quadrati concentrici raccordati da altrettanti segmenti perpendicolari e una nicchia nella sua parte inferiore dove una persona distesa di media statura e peso vi entra comodamente.
Trovandosi al cospetto di questo notevole manufatto si prova un grande senso di stupore e di meraviglia: nel suo isolamento millenario sprigiona intatto il fascino del mistero sul suo reale utilizzo, sulla cultura che lo ha prodotto, sul suo valore sacro. Nessuno può infatti risolvere con certezza gli enigmi, anche se negli ultimi anni sono stati condotti studi archeoastronomici che sembrano avere inequivocabilmente chiarito che il megalite è orientato all’alba del Solstizio invernale. Lo scopo de “U Campanaru” sarebbe quindi stato quello di essere un arcaico calendario astronomico a fini pratici o rituali.
"U Campanaru”, the perforated stone that stands like a sentinel on the top of Monte Arcivocalotto, a magical place where reality and legend merge in the mists of time that cover its true origin and function. It is said that in ancient times there must have been a bell hanging inside or even the bell tower of a destroyed church. But no trace is found. Facing north-west, we note how the monolith "rests" on a residual platform worked by human hands, on which is engraved a geometric figure made up of four concentric squares connected by as many perpendicular segments and a niche in its lower part where a reclining person of medium height and weight fits comfortably in it.
Standing in the presence of this remarkable artefact, one feels a great sense of amazement and wonder: in its millenary isolation it releases intact the charm of mystery about its real use, about the culture that produced it, about its sacred value. In fact, no one can solve the puzzles with certainty, even if archaeoastronomical studies have been conducted in recent years which seem to have unequivocally clarified that the megalith is oriented at dawn on the Winter Solstice. The purpose of "U Campanaru" would therefore have been to be an archaic astronomical calendar for practical or ritual purposes.
24 окт 2024
