Nella mia ultima esperienza, ho notato questo segnale inequivocabile di cui parli: trascorrevamo sempre meno tempo assieme. Si è innescata una dinamica "inseguimento-fuga" che ha portato, almeno a me, enorme sofferenza. Ho interrotto la relazione per sfinimento.
Buon pomeriggio caro Sergio. Credo che bastino già questi pochi elementi per riconoscersi quando si è in una crisi di coppia.Le tue parole e le immagini che le accompagnano gettano una luce molto triste e reale su quella che è la vita di coppia alla quale per diverse ragioni , che potrei spiegarti solo privatamente,io mi sono da sempre sottratto... Come sempre, grazie per il tuo impegno e per la passione che trapela in questi video che ci costringono benevolmente ad abbandonare la superficialità con cui spesso guardiamo il mondo e la vita per coglierne gli aspetti più importanti e profondi ....Grazie...
Buongiorno Sergio,i tuoi video hanno il pregio di evocare riflessioni sulla propria vita. Ci spingi su questa strada attraverso l'esperienza raccontata in modo semplice,diretto,efficace. Quest'anno sono 32 anni di matrimonio e molte volte ci siamo trovati dentro momenti di crisi. Un aspetto ci ha sempre accompagnati ed aiutati:la capacità di ridere,di non prenderci troppo sul serio e valori profondamente condivisi. Ho riconosciuto le fasi iniziali di alcuni segnali e per fortuna l'impegno c'è stato da parte di entrambi. Buona settimana Sergio e,come sempre,grazie!❤
@@SergioOmassi come spesso dici tu Sergio, non è stato facile, ma certamente, nel nostro caso, è stato piuttosto naturale e io mi sento fortunata,tantissimo!❤😘
Ciao Sergio, ci siamo già scritti ed anche sta volta tocchi argomenti che frequentemente attraversano il mio vissuto, in questo caso è particolare ovvero ho superato la fine condivisa di un matrimonio con figli che credo sia stata una splendida crescita, mentre non riesco a liberarmi mentalmente da una breve relazione, circa un anno, che mi fa costantemente mettere a confronto le conoscenze che ho avuto successivamente. Pur lasciandoci in buoni rapporti, sarà che la scelta è stata la sua ed io vivo un senso di irrisolto? PS ne questa o altre relazioni hanno determinato la conclusione del suddetto matrimonio.
Ehhh in più punti mi sono ritrovata ... Tutto vero ...a volte sei presa da casa lavoro e figli e nn ci si rende conto ..poi i figli crescono...ehhh lì si fa i conti con la realtà...😒
Il letto, innanzitutto come luogo d'incontro per la passione e la tenerezza, insieme al dialogo. Quindi il letto inteso come necessità o desiderio o impegno al confronto o semplice gioia di svegliarsi accanto e di svegliare o lasciare che l'altro dorma. _Ho mal di testa_ _Domani devo alzarmi presto_ _Quanto russi, dormo di là_ _Finisco di vedere questo film e ti raggiungo_ (e invece resti anche dopo il film e pure la aera successiva stessa cosa) Quando viene meno...
Le copio parte di un capitolo del mio primo manuale nel quale spiego a grandi linee la chimica nella coppia: FASE 1: La disponibilità Regia: Adrenalina e Dopamina La prima è una catecolamina della famiglia degli ormoni ed entra in circolo in situazioni di pericolo: a livello biologico, infatti, sembrerebbe che l’essere umano, poco prima di entrare nella fase della passione o dell’innamoramento, viva una sensazione di forte pericolo. L’adrenalina provoca una dilatazione pupillare non appena percepiamo di essere graditi all’altro, esattamente come avviene in una preda che fiuta o intravede il suo predatore. La dopamina è un neurotrasmettitore che potremmo chiamare tranquillamente droga pesante. Grazie a essa possiamo passare intere notti svegli insieme al nostro oggetto del desiderio, a fare l’amore o a parlare, o entrambe le cose, senza avvertire un minimo senso di stanchezza, ma un continuo desiderio di averne di più, di vivere altri momenti del genere, altre ricompense. Nel cervello esiste una zona, infatti, che si chiama sistema di ricompensa, costituita dal gruppo di strutture neurali responsabili della motivazione, dell'apprendimento associativo e delle emozioni positive, in parti-colare quelle che vedono protagonista il piacere come ingrediente prioritario (ad esempio, gioia, euforia ed estasi). FASE 2: La passione (o innamoramento) Regia: Feniletilamina Un alcaloide della famiglia dei neurotrasmettitori che aumenta l’aspetto prestazionale e accende ancor di più il desiderio, soprattutto sul piano sessuale. Ci sono pareri discordanti sulla durata media della fase 2: alcuni parlano di 2 o 3 anni; recentemente Massimo Re-calcati ha parlato di 7 mesi, dopo i quali entrerebbe in gioco, secondo lo psicologo milanese, la serotonina che abbassa drasticamente i livelli di coinvolgimento passionale, favo-rendo il passaggio alla fase successiva. FASE 3: Il consolidamento Regia: Ossitocina Questo ormone peptidico è prodotto dall’ipofisi e facilita stati d’animo di attaccamento, che possono naturalmente portare a un matrimonio o alla decisione di allargare la fa-miglia mettendo al mondo dei figli. Nel migliore dei casi c’è una trasformazione della passione in amore, o in una disillusa tenerezza. Nel peggiore dei casi la passione si trasforma, invece, in rassegnazione e sarà improbabile una quarta fase felice per entrambi. FASE 4: La maturità Regia: Endorfine Questi oppiacei endogeni favoriscono un effetto analgesico, calmante, molto simile a quello prodotto dalla morfina. In questa fase, sempre che le prime tre siano state fluide e felici, il partner, con la sua sola presenza, anche senza dire una parola, è in grado di stimolare nell’altro la produzione di endorfine e favorire, quindi, una naturale sensazione di benessere e tranquillità. Nella versione migliore di questa ultima fase del viaggio, la cosa è reciproca: entrambi i partner diventano un farmaco naturale che viene attivato dal semplice stare insieme.
Esiste una fase che dopo tutti questi oppiacei elencati , tra amici grandi si possa passare al piacere di raccontarsi piacevolmente dopo anni di conoscenza casuale e frequenza sporadica , perche imprgnati , nasca una amicizia indissolubile ?...oppure è corretto farela finire ?anziché ritagliarsi momenti di ascolto piacevole e comprensione empatica purché le vite sono opposte ?
Ciao Rita, non sono sicuro di aver compreso perfettamente ciò che mi chiedi: mi sembra che la tua domanda riguardi la possibilità o meno di chiudere una relazione di coppia rimanendo amici. È una tematica, se ho colto nel segno, veramente complicata, che mi è difficile trattare in un messaggio scritto, tuttavia posso dirti che alcune coppie si lasciano riuscendo a entrare in una nuova dimensione di amicizia, a volte anche molto profonda e senza la minima attrazione fisica. Purtroppo non è così frequente per mille motivi, tra cui il più gettonato è la presenza di un nuovo partner al fianco di uno dei due ex che non vede di buon occhio questa frequentazione. Spesso la dimensione della potenziale amicizia viene castrata proprio dai nuovi partner, che temono una riaccensione della fiamma anche sul piano passionale e quindi ostacolano la cosa. Per il quieto vivere, in questi casi, gli ex partner si lasciano andare, rinunciando a rivedersi, o facendolo di nascosto e accendendo una dimensione clandestina poco serena. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, secondo la mia esperienza, la dose di rancore ancora presente da parte di uno dei due ex, o vissuta da parte di entrambi reciprocamente, impedisce di spostare la relazione sul piano dell'amicizia e si finisce per non frequentarsi più. Spero di averti risposto. Buona settimana.
