Il XVI campionato europeo di pallavolo maschile si svolse a Örebro e Stoccolma, in Svezia, dal 23 settembre al 1º ottobre 1989. Al torneo parteciparono 12 squadre nazionali europee e la vittoria finale andò per la prima volta all'Italia.
In realtà cominciò tutto 10 anni prima. In uno dei rari casi in Italia di buona programmazione e investimento per il futuro, dopo il sorprendente secondo posto nel Mondiale di Roma 1978, federazione e società cominciarono a battere a tappeto le scuole per trovare nuovi giocatori. La pallavolo era diventata interessante anche per i ragazzi, e non solo una versione un po' sfigata della pallacanestro. E poi raduni, ritrovi, collegiali in cui furono esaminati centinaia di ragazzi (ci finii dentro anch'io, classe 1965, ma ero scarso e durò poco :-) ) La pallavolo stava cambiando e avevano le idee chiare: volevano atleti di 2 metri e più - quando in serie A giocavano anche centrali di meno di 190 cm - palleggiatori di almeno 190 cm; sui giovani selezionati veniva fatto un lavoro atletico d'avanguardia, mentre fino ad allora in Italia era stata privilegiata la tecnica, accontentandosi dell'atletismo "naturale" dei giocatori, senza troppi lavori specifici. Nel 1986 quella generazione di 20enni fu buttata in campo ai Mondiali di Parigi prendendo schiaffoni da tutti, compresa la Francia di Fabiani, il Brasile, i soliti Bulgari e Cecoslovacchi con cui eravamo abituati a perdere. Ci furono grandissime polemiche perché i "vecchi" avevano vinto il bronzo all'Olimpiade di LA 1984. Ma era l'Olimpiade del boicottaggio e senza i paesi dell'est europa non era indicativa delle vere graduatorie mondiali, se non per gli USA di Dvorak, Stork e Kiraly che cambiarono il gioco e per me inaugurarono la pallavolo moderna. Così debuttarono in un Mondiale i ragazzini Cantagalli, Lucchetta, Gardini, Vullo, Zorzi (Bernardi, Bracci e Tofoli erano più giovani e arrivarono dopo) con il grande Bertoli a far da chioccia assieme a Errichiello. Fecero una bella collezione di figuracce, ma lì si posero le basi. Poi arrivò Velasco che fece fare uno scatto soprattutto di mentalità. E il resto è storia.
Ottima disamina. Velasco ebbe il grande merito di far rendere al massimo anche in nazionale giocatori che nei club dimostravano già da alcuni anni il loro valore. Cambiò il modo di allenarsi in palestra e, come hai scritto, fece un egregio lavoro motivazionale, ponendo fine alla teoria degli alibi. Quei giocatori dovevano sempre entrare in campo x vincere, subito e contro chiunque, perché erano in grado di farlo. Il resto è storia.
Ottima analisi. Diciamo che un grosso contributo alla autostima del movimento arrivò dalle vittorie in Coppa dei Campioni di Parma, E dai buonissimi risultati nelle altre coppe da parte delle varie Modena, Torino, Bologna eccetera. La grandezza poi della squadra di Velasco è testimoniata dal fatto che si è vinto quasi tutto senza schierare uno dei migliori palleggiatori all-time, Vullo, visto che nella economia del gioco era più efficiente Tofoli, con Fefè De Giorgi di scorta!
Splendido....lo vidi in diretta, ricordi indelebili.....ancora però non si sperava quello che sarebbe arrivato dopo. Grande anche Jacopo Volpi..... i telecronisti Rai di quegli anni sono stati i migliori della storia del nostro giornalismo .... peccato che la nuova generazione non abbia come riferimento loro ma quello che gli dicono qualche espertone di marketing che magari ha fatto qualche stage di qualche giorno in paesi anglisassoni e via di falso show .....
Come condivido in pienissimo !!!! Le ho vissute tutte in diretta ai tempi ed ho imparato molto della pallavolo proprio da Volpi. Ho ascoltato le telecronache recenti e sono lontane anni luce. Solo urla di nomi senza aggiungere nulla. Come si vede e soprattutto si sente la differenza !!!!! tra chi conosce ed ama lo sport che segue e chi non lo conosce e non lo capisce nemmeno. Ti fanno perdere la voglia di ascoltare e guardare. Cari telecronisti di oggi dovreste riciminciare tutto da capo ed ascoltare fino allo sfinimento Nicolo' Carosio , Nando Martellini, Enrico Ameri, Sandro Ciotti, che facevano le " telecronache " alla radio.
Il primo successo di quella che diventerà la squadra di volley maschile più forte di tutti i tempi! Non a caso la nazionale Italiana maschile di pallavolo è stata nominata nel 2002 dalla FIVB "squadra del secolo" e Lorenzo Bernardi "giocatore del secolo". Ancora brividi su e giù per la schiena a rivedere queste splendide immagini e a sentire Jacopo Volpi urlare: "e siamo campioni d'Europa, siamo i campioni d'Europa, non era mai successo, è meraviglioso... l'Italia campione d'Europa..." Mi ricordo che seguimmo la partita al bar dove ci ritrovavamo a quei tempi con i miei amici, e poi tutti in giro per Firenze in Vespa a festeggiare con la bandiera Italiana! In effetti inizia da qui il periodo d'oro della nazionale maschile che tra il 1989 e il 1999 ha vinto tutto, o quasi tutto, quello che c'era da vincere guadagnandosi l' appellativo di "generazione di fenomeni" coniato da Jacopo Volpi nel 1994. Se nello sport in generale è difficilissimo vincere, ripetersi a certi livelli e per un così lungo lasso di tempo lo è ancora di più. Vale la pena ricordare che nel periodo in questione l'Italia, citando solo le manifestazioni principali, ha vinto: 3 titoli mondiali consecutivi ('90, 94' e '98) ed è stata la PRIMA SQUADRA AL MONDO tra TUTTI gli sport di squadra (dalla pallanuoto all'hockey su prato) a riuscire in un' impresa del genere; si è SEMPRE classificata tra i primi 4 classificati nelle 10 edizioni della World League ('90-'99) vincendo 7 ori (di cui 3 consecutivi '90, '91 e '92), 1 argento, 1 bronzo ed 1 quarto posto nel '98 quando comunque vincemmo il mondiale, è SEMPRE salita sul podio ai campionati Europei (sei edizioni dall' '89 al '99) vincendo 4 ori, 1 argento ed 1 bronzo; ha conquistato 1 argento olimpico nel '96 battuta in finale dall' Olanda 17-15 al 5° set; inoltre 1 oro, 1 argento ed 1 bronzo nella Coppa del Mondo (3 edizioni dall' '89 al '99). E scusate se è poco....
@@apicione Ma non è più importante il mondiale,per sapere,poiché ho cominciato da poco a seguire la pallavolo,perlomeno in altri sport l'olimpiade è meno importante del mondiale
@@apicione Capita, purtroppo, che ci siano delle partite o tornei jellati. Se a noi che le abbiamo vissute in diretta (ricordo quanto stetti male alla prima Olimpiade) pensa agli atleti ......
"Non era mai successo"... e non sapeva cosa sarebbe successo da lì in poi, negli anni immediatamente a venire con la generazione di fenomeni e poi coi loro eredi fino a oggi, 2021 campioni d'Europa, 2022 campioni del mondo, di nuovo. "Non era mai successo"... nessuno di noi aveva idea di come sarebbe proseguita quella storia. Questo era solo il primo passo di una leggenda.
Francamente preferivo la pallavolo di allora. Le nuove regole hanno rovinato la pallavolo. Potrebbe pero` essere semplice nostalgia di tempi in cui ero piu` giovane. :-D
@@pietroleone1595 ...chiamarle nuove regole è quantomeno inappropriato. Il cambio palla non c'è più da più di venti anni ormai. Senza questo cambio di rotta il movimento pallavolo si sarebbe scordato la visibilità che ha adesso. Col cambio palla si forzava la battuta sempre quindi all'inizio del periodo col rallypoint sistem avevamo timore di sbagliare. La cosa è durata pochissimo per tutti i livelli. La battuta va forzata allo stesso modo che col cambio palla. In questo il "nuovo" sistema non ha cambiato nulla. Anzi. Ha tolto le interminabili fasi in cui il punteggio poteva rimanere sul 2/2 che francamente rompevano per primi chi ci giocava. Ora ogni pallone è fondamentale, come nel Tennis. La differenza tra chi ha più fame si vede di più.
Vero, è da parecchio che ci sono le regole nuove, ma non le ho mai digerite, per molti avranno un senso, ma io continuo a preferire la pallavolo di allora, infatti quella attuale non la seguo più. De gustibus.
@@pietroleone1595 non sono d'accordo si impoverito aspetto tecnico troppi strafalcioni si vedono ora solo potenza e i centrali non sanno più difendere e ricevere ed è per quello che per un ventennio non abbiamo più avuto bande degne di nota
Senza nulla togliere alla grande generazione di fenomeni il set ball del terzo set era ampiamente dentro... Sarebbe stato cambio palla per la Svezia... Comunque, sempre forza azzurri!!!
Ho perso il conto di tutti gli sport dove abbiamo vinto finali o semifinali a casa loro, su tutte la semi dei mondiali 2006 di calcio, la semi dei mondiali volley in Brasile 1990 e la 4x10 sci di fondo olimpiadi in Norvegia vinto davanti a 120.000 Norvegesi. Insomma specialita di casa Italia prestazioni mostruose a casa loro.
@@apicione e aggiungi pure la vittoria della nazionale di volley maschile in casa della Polonia! Capolavoro! Campioni del mondo di nuovo dopo 24 anni!!
In quegli anni potevamo schierare praticamente due o più sestetti in grado di battere chiunque. Per quell'europeo x esempio Velasco si prese la grande responsabilità di lasciare a casa campioni del calibro di Vullo e Galli, ma vincemmo lo stesso
