1 STUDENTE su 3 sta MALE 

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ho 22 anni e faccio 5° liceo. Per 4 anni ho scelto di mettere la mia salute mentale prima dello studio. OGNI persona che ho incontrato e ho avuto vicino in quegli anni diceva: "ma dai finisci scuola che ti manca poco e sei piu tranquillo", "tutti stanno male e odiano la scuola ma vanno lo stesso, la tuaè solo pigrizia", e via dicendo..è stato un periodo terribile ma sono fiero di aver continuato a ignorare tutti e rimanere solo per poi ricominciare anni dopo con una mentalita(non odiare piu la scuola, sapere perche ci vado, curiosita in tutte le materie, e migliaia ancora) che non avevo e non trovo in nessun mio compagno. Vorrei dire a tutti quelli che hanno problematiche simili alle mie che prendersi una pausa per se stessi non significa perdere tempo, se avete bisogno di vivere, fatelo. Avrete sempre modo di rcuperare e crescendo capirete davvero cosa volete fare e ricomincerete (o no) piu tardi ma con un sorriso al posto dell'odio. tutti vi andranno contro ma posso dirvi che io sono fiero di me e non ho alcun tipo di rimorso nonostante i miei amici siano gia laureati o quasi. Non esistono binari prestabiliti, standard. ognuno ha la sua vita e solo voi sapete cosa e giusto per voi. ah e come ho gia detto nessuno vi corre dietro, vivere non significa perdere tempo.

Concordo sul fatto che il sistema universitario italiano non è fondato sulla meritocrazia, ma sul darwinismo.

In Statale da Settembre toglieranno la possibilità di seguire le lezioni in Dad, non ho parole per la miopia e l’egoismo di questa decisione.

Un'altra cosa che secondo me andrebbe aggiunta alle università è quella di implementare metodi diversi (tipo il metodo anglosassone, l'ha fatto mio cugino, avrei molte più soddisfazioni) in modo da andare incontro alle diverse modalità di espressione degli studenti. Io quando devo affrontare un orale sono intrattabile, la vivo davvero male, mentre consegnare assay periodicamente, fare ricerche e approfondire argomenti mi divertirebbe e stimolerebbe ad ogni esame. E' utopia lo so, ci piace sognare

Menomale esiste qualcuno che parla di queste tematiche in questo mondo… grazie di cuore!!

io mi ritrovo in una situazione molto difficile per l'università.... mi sta creando realmente disagio tanto da farmi dire dalle persone mie più care che sono diverso, sono sempre o spesso "nel mio mondo" e non so proprio come uscirne tanto che per quanto mi piace la mia facoltà mi sento a volte di lasciare tutto per la mia salute mentale. condivido il fatto che l'uomo si tiene tutto dentro e poi esplode.... vorrei piangere e sfogarmi ma non riesco per questo motivo portandomi ad avere problemi nella relazione con la mia compagna. è veramente una merda voler conoscere qualcosa a costo di pagare in questo modo....😢

Ciao Ale, volevo aggiungere qualche riflessione riguardo la didattica mista: 1) poter rivedere la lezione è utile anche per chi frequenta! Averne bisogno non significa necessariamente superficialità nel seguire le lezioni o incapacità di produrre appunti. 2) in realtà alcuni professori, da quel che ho visto, non vogliono utilizzare la telecamera ecc perché associano il tutto a determinate idee politiche che evidentemente non condividono 3) questa è più un'assurdità: ho visto che a inizio lezione il prof inizia a registrare il tutto dal computer per poi caricarlo non si sa bene dove; il professore stesso ha detto di non sapere dove vengano archiviate (?)

La condizione psico-fisica spiacevole in cui si trovano tante ragazze e ragazzi a causa dell'università è al limite dell'umano ed è tutto fuorchè un percorso di formazione; assomiglia più a un percorso di "deformazione" in cui chi si tappa di più il naso e ingoia più rospi (ovvero esami dalle modalità assurde) senza risentirne, vince. La didattica anche è ormai alla frutta e l'eliminazione delle lezioni online non aiuta. Attualmente il mio obbiettivo è quello di cercare di finire il mio percorso universitario prima possibile per cercare di uscire da questo incubo; peccato, perché non dovrebbe essere questa la motivazione che spinge uno studente a concludere gli studi. Sempre complimenti per le riflessioni approfondite che porti sul canale.

in questa live stai fotografando perfettamente il corso di infermieristica: 2° anno, 8 esami a gennaio,dicembre passato in tirocinio. Vince chi resiste e passa tutti gli esami subito,a discapito della effettiva formazione. Ha senso?assolutamente no,soprattutto per una professione essenziale nella sanità. Sono delusa e in ansia di dover rimanere al passo, pena sentirmi una merda?sì,molto.

Col senno di poi trovo ironica la cosa, ma alla fine dell'università avevo i nervi talmente a pezzi da avere un attacco di mutismo durante la discussione della tesi, senza contare che ci ho messo molti più anni del necessario (e se non avessi avuto un lavoro che mi consentisse di pagarmi gli studi e i libri in autonomia avrei probabilmente mollato il colpo, ritenendo ingiusto farmi foraggiare dalla famiglia ad oltranza).

Sono perfettamente d'accordo con la tua idea di didattica mista, tuttavia voglio proporti una lettura alternativa, che è solo un ipotesi ovviamente, del perché in alcuni professori questa possibilità trova così tante resistenze. Non potrebbe essere che alcuni di loro conoscendo il valore aggiunto, anche sociale, di una didattica in presenza temano che molti studenti si impigriscano anche quando non è giustificato non frequentare? Oppure anche che alcuni di loro beneficino, forse anche egoisticamente, del contatto con gli studenti proprio quando sono professori appassionati della propria materia e vogliano uno scambio e un confronto diretto? Magari invece sono proprio alcuni di quelli meno appassionati che preferiscono che gli studenti se ne stiano a casa e che non rompano con domande o richieste di vario genere. Al di là di queste considerazioni, io vedrei come soluzione una didattica in presenza, le cui lezioni vengano registrate e magari anziché poterle visionare anche on-line, vengano ove necessario corrette dagli stessi professori è su certi punti anche approfondite e vengano caricate sul portale dell'Università, e messe a disposizione di tutti gli studenti che possono rivederle in differita a prescindere dal fatto che siano frequentinanti o meno. Certo è che si tratterebbe di avere una visione un po' più aperta e moderna.

Bello bello bello, grazie ragazzi di parlare di questi argomenti

Cm convincere a registrare le lezioni?... l'intera classe si mette d'accordo e minaccia di non pagare la retta,visto che il servizio è carente, scommettiamo che si adeguano?!

Stessa cosa medicina a Ferrara solo modalità in presenza e niente parte telematica che oltre ad aumentare l'accessibilità rende anche ri-fruibile il materiale per una ri-analisi di passaggi che magari si sono compresi peggio. Il covid aveva portato un efficientamento della formazione, ma porca miseria perché he si deve tornare indietro, sono sbigottito...

ciao adc, qualche live il weekend? non ho abbastanza giga per seguire le live fuori casa 😂 1:19:00 ho iniziato l'uni ed è il poli che dice ai prof di non farlo, ma se ne sbattono di quelli online. "se sei online non ho problemi, ma non potrai intervenire", poi c'è uno che non registra neanche anche se, in teoria, è ancora obbligatorio (per le regole del poli)

"Le prove che affrontiamo definiscono chi siamo" Roberto Albanesi

Buongiorno Ale, sono uscita depressa da questa live 😅 e dalla miopia e malafede di questa classe insegnante. Questo paese riuscirà mai a fare qualcosa per i giovani e soprattutto per gli studenti? Vorrei creare qualche mobilitazione ma non so come fare, visto che ogni ateneo è a sé

Ciao, a 1h 7' e 58" ti fanno una domanda sui doppiamente eccezionali, tra l'altro riferendosi a persone autistiche col termine Asperger (ormai escluso dal DSM-V). Farai qualche approfondimento riguardo a metodi di studio e neurodivergenze?

Sto vivendo la condizione di universitario adulto che ha solo quello come prospettiva: avere già una base culturale ampia non proprio premia, anzi spesso il contrario. La mia scelta di studi è dovuta sia ad un orientamento personale, sociale e vocazionale: uso, in definitiva, la struttura ateneo strafregandomene ed andando avanti, anche se non non è così ovvio e semplice.

Live dalla qualità molto elevata. È il caso di riflettere e, per dirla con Nietzsche, ruminare. La riflessione non deve essere per forza veloce, accelerata. C'è almeno un caso in cui si verifica quanto segue: più una riflessione è condotta con lentezza, più sarà fertile. Il discorso che fai sulla meritocrazia, sulle meritocrazie in effetti, è persino liberatorio. Si noti che 'liberatorio' è più forte di 'consolatorio'. Gran parte della questione si riduce a questa simpatica formulazione: dobbiamo rifiutarci di essere arance da spremere a oltranza e senza posa. La società in cui siamo ab ovo immersi è fatta di talmente tanti meccanismi che pretendere di scardinarli è donchisciottesco. Al tempo stesso si può trovare l'audacia di sovvertire alcune dinamiche. Magari non avremo destrutturato l'intero paradigma imperante, ma ci prodigheremo per ritagliarci spazi e tempi e modi più nostri, forse più umani. Un saluto cordiale e un ringraziamento.

Eh, dipende dal motivo per cui hai strutturato in questo modo il sistema universitario. Se è per abituare i futuri lavoratori all'idea che lo sfruttamento ed il lavorare sotto pressione costantemente, in modo da poter mantenere ritmi folli senza aumentare le risorse, com'è vero per certi ambienti lavorativi (mi vengono in mente gli architetti ed i chirurghi, ad esempio), allora sì, il sistema universitario è strutturato bene.

Piccola analisi sui piani di studio: che produttività può avere, in un indirizzo giuridico-aziendale, mettere un'esame di diritto romano (ben venga la conoscenza delle basi) ma non di inglese commerciale o inglese giuridico, che possono essere scelti ma non sono obbligatori (a scapito di altri esami altrettanto utili ed interessanti)? È solo un esempio, ma a volte i piani non sono coerenti con quanto richiesto dal mercato: in una azienda la probabilità di avere a che fare con inglese commerciale o giuridico è leggermente maggiore del diritto romano.

Si vede il declino di una società da tante cose, la scuola e l'università sono una di queste. Siamo messi davvero male

GRANDISSIMOOOO Alè 👍❤️❤️❤️❤️❤️

Aspetto la risposta di Simone con trepidazione sull'espressione "test seri"

Sono davvero necessario tutti quegli esami ad ingegneria? Si. Anzi sono pochi. 😁

Ciao Alessandro. Ho una domanda sul ripasso: io solitamente dopo aver sottolineato le parole chiave provo a ripassare creando un discorso a bassa voce e poi a fare gli schemi. Cosa ne pensi di questo modo di procedere?

Ma sette anime è bellissimo Ale!!

Mi sembra un po' l' idea che " in Italia lavoriamo più degli altri quindi siamo meglio". È una mentalità pre moderna

15:53 qualcuno conosce questa citazione?🤔

Chi riesce a fare 12 esami all'anno, riesce poi nel lavoro a sostenere carichi massacranti e orari allungati, quindi riesce a far guadagnare il datore di lavoro. Tutto molto semplice.

1 studente su 3 sta male,gli altri 2 non lo dicono

Ma voi che meritocrazia preferireste? cosa consigliate?

Ma metodo ADC potrebbe essere pagato a rate mensili?

Secondo me va insegnato il metodo. La mia esperienza personale mi sono laureato triennale con un voto decente, ora sto facendo la magistrale con un metodo migliore ho dato molti esami con migliori voti. Facendo le solite ore faccio 4/5 ore ci vuole metodo e spacing.

Scrivo mentre ascolto, ma la domanda è: Tu Ale, sei strutturalmente/geneticamente poco resistente allo stress oppure non sei abbastanza allenato? Prendo te come esempio, ci mancherebbe

La cosa che mi fa più ridere è questa . Ho frequentato ingegneria elettronica triennale e magistrale, in magistrale ho dovuto sostenere esami assurdi di metodi matematici avanzati e di fisica quantistica, un mio ex compagno di triennale ha invece frequentato la magistrale a Londra. Ciò che mi ha raccontato mi ha fatto ulteriormente capire e realizzare come il metodo italiano sia pessimo : innanzi tutto là dura un anno, poi, lui non ha dovuto sostenere nessun esame di questo genere puramente teorico, 2 giorni a settimana di lezione per un totale di 16 ore, è anche riuscito a trovarsi un lavoro mentre studiava. Inoltre le modalità dell'esame sono uguali per tutti gli esami nel senso che sono tutti esami scritti con 6 domande aperte ed un progetto e con il prof che dice chiaramente gli argomenti che andrà a chiedere all'esame in modo da aiutare a comprendere veramente le cose più importanti. Sempre questo mio amico mi ha raccontato che l'ansia pre esame non sa più nemmeno cos'è e che riesce anche se studia e lavora (tra l'altro cosa impensabile per chi frequenta ingegneria qua) a godersi ampiamente la vita. Ora molti di voi diranno che allora hanno meno conoscenze in questo modo, potrà anche essere vero ma il bello è che se andate in una aziende inglese ne sanno esattamente quanto noi, se non di più e le maggiori aziende al mondo come Intel sono composte da gente che per la maggiore arriva da sistemi anglosassoni come quello ! Questa è la dimostrazione che di più non è sempre meglio soprattutto se farcisci il di più con materie puramente teoriche e totalmente sconnesse con quello che poi sarà il tuo lavoro....

Io da quando sono all’accademia di belle arti credo di essere diventata uomo. No, non sono transgender, è una cosa un po’ più pesante di essere transgender.