Studio moda e più vado avanti più capisco quanto la fast fashion rovini il lavoro di chi vuole fare/fa moda made in italy poichè i costi della materia prima e della produzione sono alti a causa della buona qualità e la gente purtroppo preferisce spendere poco più frequentemente piuttosto che spendere un po' di più, ogni tanto e avere capi unici e di qualità. Sono molto colpita da questa cosa e sto cercando di sensibilizzare come posso le persone vicino a me, sarebbe bello che la gente lo inizi a capire e a farlo a loro volta.
A chi fosse interessato a questo tema consiglio il documentario “The True Cost”. Spiega a pieno tutto quello che c’è dietro la fast fashion e a me ha davvero aperto gli occhi
Lavoro in una piccola azienda, che crea e produce abbigliamento sportivo (soprattutto per realtà minori). Per mia esperienza posso dire che non solo la fast fashion, ha rovinato la percezione di quanto e cosa acquisiamo, ma anche i grandi brand (che crediamo siano di qualità) sia esteri che Italiani, per il quale siamo riconosciuti in tutto il mondo, hanno creato un'aspettativa oltremodo folle del made in Italy, aspettativa che le piccole aziende/artigiani non sempre possono soddisfare, mantenendosi competitivi nel mercato. Grandi brand che oltretutto, a volte dislocano le produzioni all'estero per abbassare ulteriormente i costi. Pagare 200€ una t-shirt di Gucci lo vediamo come un vanto, senza sapere se quello che acquistiamo sia davvero made in Italy o anche semplicemente un prodotto di qualità, che valga quella cifra (oltre che lo statuto quo). Avremmo però delle remore a dare anche solo 1/4 di quella cifra ad un prodotto locale, di qualità certificata e che rispetta lavoro/laboratori, solo perché magari non ti garantisce la stessa esposizione sociale di un brand di lusso.
Esatto.. io lavoro in un negozio dove tutti i prodotti sono made in italy.. magliette circa costano 40/50 euro, pantaloni 80/90 vestiti sui 100/120.. però stiamo chiudendo molti punti vendita xke l gente preferisce spendere 300 euro x una maglia di gucci fatta in Bangladesh
E' un peccato per la qualità audio di chi intervistate, perchè non sempre è godibile; ma si compensa con la qualità del contenuto. Tuttavia spero che questa problematica possa essere risolta perchè non tutti sono disposti a trascurarla. Io però guardo volentieri i vostri video volentieri e continuerò a farlo ❤
Tutto giusto e tutto vero ma più consigli pratici? È stato detto solo di personalizzare gli abiti e pensare a cosa c'è dietro ad una maglietta da 5€. Sarebbe stato utile citare dei siti di seconda mano (per esempio Armadio Verde), citare dei brand sostenibili italiani o stranieri, portare delle esperienze etc. Capisco che poi la briga di informarsi si lascia alla persona singola ma dare degli spunti pratici rende meno utopico il cambiamento.
Molto interessante questa discussione, sarebbe ancora più interessante e, forse, completo avere delle liste di imprese/negozi italiani e Made in Italy con un buon rapporto qualità(e sostenibilità)-prezzo con cui sostituire una volta per tutte gli acquisti di fast fashion. Sicuramente è una ricerca infinita (chissà quanti negozi e quante città) ma potrebbe essere anche una vera risorsa!
Grazie per aver portato più consapevolezza su questo importantissimo tema! Personalmente è da tempo che rinuncio al comprare le solite magliettine a 5€ (che compravo senza cognizione, per colmare chissà che vuoto) e devo dire che mi sento meglio e maggiormente rappresentata da ciò che indosso... Nel mio piccolo vorrei consigliarlo a tutti ❤
Una serie di brand che non fanno fast fashion, con uno spessore etico predominante nelle scelte produttive? Una problematica con cui mi scontro quotidianamente è l’ignoranza (mia). Mi addentro in un territorio completamente obnubilato. Devo acquistare un reggiseno e dei top per la palestra da molto ormai, rimando l’acquisto in vista di trovare un brand che si adegui ai miei filtri selettivi, però non è semplice. In breve: non so assolutamente dove acquistare
Di quelli più presenti in Italia: Asos, Bershka, Guess, H&M, Giordano, Massimo Dutti, Pull&Bear, Stradivarius, Zara, Benetton, Mango, Primark, Decathlon, Victoria's Secret, Nike, per citarne alcuni
La qualità del prodotto comporta spese di produzione quindi prezzi alti. Solo il prodotto di bassa qualità può costare poco. (vedi mac). I grandi nomi a diffusione popolare o sono fake o sono risultato di forme di sfruttamento (da Nike in giù).....