24 ore a digiuno nel deserto.
Il presupposto ideale per un’altra corsa-avventura!
Ma andiamo con calma e spieghiamo dove sono e cosa andrò a fare.
Ci troviamo in questo momento nella città fantasma di Al Madam, in un tratto di deserto tra Dubai e Sharjah. Dove stiamo per allestire il campo base in attesa dell’orario di partenza della mia prossima impresa sportiva. Il termometro domani prevede 38 gradi, ma la presenza dell’umidità rende questo caldo soffocante e in più sono previste anche tempeste di sabbia.
Questo villaggio è stato costruito a metà degli anni ’70 con l’obiettivo di fornire residenza permanente alla popolazione beduina del luogo, appartenente alla tribù Al Ketbi.
Ma quando a metà degli anni ’90 i residenti hanno lasciato la città, questa è stata completamente sommersa dalla sabbia, lasciando spazio a credenze popolari e storie di fantasmi.
Oggi l’area è in via di valorizzazione e diventerà presto un’attrazione turistica a tutti gli effetti.
Dopo aver trascorso la notte nel bivacco che stiamo per allestire in perfetto stile Dakar, domani mattina mi preparerò per correre fino alla Pink Rock e tornare qui. La distanza che andrò a coprire sarà di circa 40 km, più o meno una maratona ma completamente in deserto. Ma il tutto simulando un digiuno. Ho infatti deciso che da questo momento fino al rientro al campo base previsto domani entro il tramonto, avrò a disposizione solo 1 litro di latte di cammella e 7 datteri. Non mi priverò dell’acqua, sempre a disposizione grazie all’auto di supporto.
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12 сен 2024