Martedì 27 Febbraio ore 21.00 “Voi dunque pregate così: PADRE...” Esercizi spirituali c/o la Basilica di Sant'Ambrogio Predicatore: don Luigi Maria Epicoco supporto tecnico - www.safebit.it www.retenetvis...
Giuste indicazione nel come predisporsi a comprendere certe apparenti contraddizioni, ma non ha il coraggio di svelarle del tutto : iniziando da questo Nome che bisogna santificare (questo Dio Padre non è già tre volte Santo?) , come non ebbe lo stesso Gesù a farlo, se non provocando allora i suoi e come ancora oggi, ma quanti?
Un caro saluto a don Luigi Maria Epicoco dalla sua parrocchia itinerante. Che il Signore vi colmi di grazie e possiate ancora e sempre annunciare con gioia l'appartenenza a Cristo.
Gesù non è morto in croce per solidarietà verso di noi, per condividere le nostre sofferenze, ma per redimerci dai nostri peccati, perché è il sacrificio perfetto del Santo dei Santi. Una catechesi che elimina il peccato, ed il significato salvifico della Croce. Dove è finito il peccato? Gesù ci conforta per le difficoltà della vita, tutto qui ? Per caso è stato abolito l'inferno, il peccato, il male, la tentazione? Quindi che cosa è la Messa e l'eucarestia? Non è più il corpo offerto in sacrificio per noi ?
Il concetto di "sacrificio" è stato inteso spesso in modo molto distorto nei secoli, quasi che Gesù dovesse offrire al Padre delle sofferenze così da "espiare" le colpe dell'uomo, ma questa è in fondo una visione pagana, come gli uomini primitivi (e anche il popolo ebraico) che sacrificavano animali (o peggio) o portavano offerte a qualche tempio per INGRAZIARSI Dio, un Dio arrabbiato e in fondo sanguinario, che bisogna placare con regali e commerciare con lui per ottenere la sua benevolenza. Questo non è assolutamente il Dio Padre cristiano. Quindi anche la morte in croce di Gesù non è da intendersi come fosse una compravendita di favori, quasi come più si soffre (Gesù sulla croce) e più si obbliga la controparte (Dio in questo caso) a diventare favorevole a noi, mentre prima Dio odiava il genere umano. La morte in croce è la testimonianza che scegliere il bene e l'amore fino alla fine è possibile anche di fronte all'odio (invece di scegliere la strada ad esempio di annientare chi lo voleva morto), che l'essenza di Dio è amore e lo è per gli uomini (altrimenti Gesù sarebbe fuggito in cielo quando stava per essere ucciso), che la morte non è l'ultima parola perché Dio è Signore della vita, che nonostante tutto il male che l'uomo può compiere Dio può sempre perdonare ("non sanno quello che fanno"). Tanti significati importanti per la morte in croce, completata però dalla resurrezione, e rimane validissimo il valore di Messa ed eucarestia, ma proprio non sacrificio nel senso pagano di "comprare" da Dio qualcosa; purtroppo nei secoli questo è stato presentato spesso in modo non corretto anche da rappresentanti della Chiesa.
