Da bambino andavo allo stadio solo per vedere Vincenzo. Quando stava in panchina, era una brutta domenica. Piú che un idolo; un amico, un compagno di viaggio di questo transito terreno...
Intervista lucida, pacata, interessante: la rivedo spesso. D'Amico idolo della mia infanzia, classe e tecnica sopraffine, parla di tutto in maniera libera e appassionata, grazie all'intelligenza dell'intervistatore. 48 minuti, per chi guarda e ascolta, di ...emozionata malinconia. Grazie.
da romanista sfegatato quale sono e che si è incazzato contro di lui allo stadio quando ci segnava nei derby voglio dire a Vincenzo grazie perché è con i calciatori simbolo che il calcio appassiona i tifosi...e poi come persona era molto simpatico c'aveva un solo difetto ma nessuno è perfetto...un abbraccio
Grande Vincenzo, uno dei più grandi talenti del nostro calcio , effettivamente qualcosa hai lasciato per strada ma sarai sempre nei nostri cuori. Forza Lazio!
Bella intervista. Ho memoria di interviste a calciatori professionisti di quegli anni; faccio notare che avevano una vivacità di linguaggio ed una scorrevolezza comunicativa, che i loro contemporanei a confronto sembrano analfabeti. Esempi di eccezioni c'erano anche a quei tempi, non si può negare. Il calcio era in bianco e nero, ma il gioco e i commenti avevano mille colori.
C'era anche un rapporto diverso tra l'intervistatore e l'intervistato, perché nella maggior parte dei casi c'era amicizia e si viveva tutti i giorni a stretto contatto, per anni. Mentre oggi i giocatori sono chiusi (per volontà delle società) in vere e proprie bolle in cui è praticamente impossibile entrare... Comunque, grazie per i complimenti!
Che peccato quella incomprensione con Bearzot. Forse il vecio avrà pensato che D'Amico contestava la posizione in campo dove lo mise , ma la domanda fatta dai giornalisti fu probabilmente tendenziosa, anche se D'Amico disse semplicemente quello che era e cioè la sua posizione in campo. Pensiamo che Mancini per una sua uscita di sera a New York, rientro in ritardo e Bearzot non gli perdonó il fatto di non essersi quantomeno giustificato se non avergli chiesto scusa.
D'amico è l'unico che ha sucitato in me interesse tra le varie interviste....forse per la sua genuinità....un personaggio vero....pur essendo juventino andavo a vedere la Lazio in quanto abitavo e abito a Roma....ma quella era una Grande Lazio....quella dei primi anni 80
Grande talento e bella persona, sono juventino, nel 73-74 avevo 10-11 anni ed avevo anche una simpatia x quella splendida Lazio....D' Amico era il mio idolo di bambino insieme a Causio in quegli anni indimenticabili...riposa in pace grande campione
Vincenzo amico io sono Pablo amico di Lio e Bruno e abbiamo palleggiato insieme al Maestrelli una volta quando i due gemelli ♊ de Roma erano stati squalificati per il calcio ⚽️ scommesse sportive. Vedi Trinca e Cruciani