Ciao, Martina. Aggiungerei alla tua lista: "Siamo nati e non moriremo mai" che racconta la storia vera di Chiara Corbella Petrillo, "Il colore viola", "The help", "Va dove ti porta il cuore" di Susanna Tamaro, "Insegnami la tempesta" di Emanuela Canepa, "Tempo di imparare" di Valeria Parrella, " Amore di madre" di Laura Anello, storia vera da cui è stato ispirato il film "Il figlio della luna", " Il vestito di Arlecchino" di Giusi Manduca Sorci, " Quando eravamo femmine" di Costanza Miriano, "Anna Karenina", " La lingua salvata" di Elias Canetti
Sei super cara Ima. Io anni fa lessi La madre di Gorky, Pensavo ne parlassi. Classe operaia, scioperi, volantinaggio, sindacalismo, assemblee... un periodo nero ed una madre sempre presente nella lotta del figlio operaio. Lo metto sempre al primo posto. Grazie Ima❤❤❤
@@SimonaNobis Sicuro! Madame Rosie è una madre non biologica ma assolutamente una vera mamma: amorevole, combattiva e unica ❤ Devo dirti che "La vita davanti a sé" mi è rimasto impigliato nel cuore. 😊
Ciao Martina, io mi sono innamorata della mamma descritta in Furore, di John Steinback, chiamata in modo significativo semplicemente "Ma'". Una donna forte, tenace, che nel momento più drammatico per la sorte di tutta la famiglia prende in mano le redini della situazione con coraggio e speranza nonostante le enormi avversità e le poche prospettive per il futuro. Questo personaggio si evolve man mano che il romanzo scorre, divenendo, secondo me, il centro della storia.
È vero: Ida è una donna umile, ma che per il piccolo Useppe dimostra un grande amore, cure, attenzioni, preoccupazioni nonostante sia figlio di una vi0l3nz4 subita personalmente e in una città in guerra e presto bombardata.
"I REMEMBER MAMA" di Kathryn Forbes, poi trasformato anche in una piece teatrale a Broadway, quindi in un toccante film di George Stevens in b/n d'epoca.
Cara Martina parole sante! La maternità o la paternità per me corrisponde ad essere un esempio di vita per altre vite. Puoi essere una zia, una conoscente,un insegnante…Io non sono madre posso dire per senso di responsabilità;è senso materno anche decidere di non essere egoisti e se non ci sono i giusti presupposti, non farli. Ma il pregiudizio e l’etichetta in questo paese è incredibile! Ma lasciamo perdere se non mi sale la carogna… Tra i romanzi in cui ricordo una splendida figura di donna e’la madre di Meggie in Uccelli di rovo: un romanzo e un’autrice molto sottovalutati.
È esattamente il video che mi aspettavo in questa giornata così importante. Sono mamma biologica e ho trovato meraviglioso e interessante (soprattutto col libro di Mary) come tu abbia preso il concetto di maternità e l'abbia esposto a 360°. Ho appuntato tutti i libri che hai menzionato nel video. Ti ho scoperto da poco perché cercavo informazioni su un libro che volevo approfondire e sono davvero contenta. Grazie Martina
Condivido in pieno il tuo pensiero sulla maternità, intesa come "capacità generativa" non necessariamente legata alla sfera fisiologica. Premesso questo, non posso non citare l’ultimo libro che ho letto (di cui ti ho lasciato un commento nel video dedicato dell’anno scorso😊) e che è L’arte della gioia di Goliarda Sapienza, madre in mille modi diversi. Poi mi vengono in mente: L’albergo delle donne tristi di Marcela Serrano, la spettacolare, intensissima e lunga saga di Dune, di Frank Herbert, con il personaggio di Lady Jessica (ma non solo). Poi la Elinor di Blackwater di Michael McDowell, così come, Bonaria Urrai di Accabadora di Michela Murgia. Al momento non me ne vengono in mente altri, ma effettivamente non è così immediato trovare questo genere di personaggi femminili. Grazie come sempre per tutti gli spunti di riflessione e, ovviamente, di lettura!❤❤❤
Ciao Martina, mi piacerebbe molto conoscere dei titoli che raccontano il rapporto madre-figlia anche sotto gli aspetti più irrequieti e conflittuali della maternità, purtroppo non conosco molti libri a riguardo.. faresti un video in proposito? P.s. ho apprezzato molto tutti i lati della maternità che hai proposto qui!
Ciao Martina, credo che anche la mamma di Tom joad di Furore sia indubbiamente una grandissima mamma. Ti seguo da poco, sei molto brava, continua così!
Ciao Martina, arrivo in ritardo ma vorrei suggerire la saga di Brendan O'Carroll che inizia con "Agnes Browne mamma". Forse li hai già letti, in caso contrario te li consiglio caldamente. Un abbraccio 😊
Ciao Martina. Grazie per le tue riflessioni materne. Qualche settimana fa, la mia cara figlia è diventata mamma per la prima volta. Vederla quale madre è per me una cosa meravigliosa. Finora lei è stata sempre una 'high flyer', cioè una donna che ha eccelso prima in campo accademico e poi in campo lavorativo. Insomma, sempre impegnata, indaffarata, occupata. Ora è mamma di un neonato, e lei è tranquila, serena, bellissima. Ieri mi è venuta in mente all'improvviso l'immagine che stavo cercando, ossia l'allodola, l'uccello che vola in alta quota, che canta una musica celestiale, ma che costruisce il nido per terra. Ho scritto questo haiku per mia figlia: Clear as a skylark She soars and sings without rest But mothers on earth.
Grazie Martina, come sempre 🩷 una mamma che aggiungerei è quella di Accabadora di Michela Murgia, in cui è ben rappresentata una forma non consueta di maternità. È una lettura che offre molti spunti di riflessione, sul tema della maternità ma non solo.
Io direi il personaggio di Mami di Via col Vento (seppure non lo sia biologicamente, rappresenta per la protagonista una madre a tutti gli effetti in termini di cura, fermezza e sostegno che dimostra). Valeria in Quaderno Proibito, rappresentando il rapporto madre figlia anche riportando sentimenti di invidia e incomprensioni varie, E infine Marilla in Anne dai tetti verdi. Grazie per i tuoi contenuti ❤
Ecco, me ne è venuto in mente un terzo, un piccolo albo illustrato da regalare a un figlio o a una madre..."Un giorno" di Alison Mcghee e Peter Reynolds, un percorso di crescita, amore, distacco e profonda connessione fino alla morte fra mamma e bambino. Non lo guardo più perché ogni volta piango...
Io, invece, ho pensato alla madre biologica della Calandrone, che si è uccisa, ma non l'ha portata con sé, permettendole di avere una vita migliore. "Dove non mi hai portata"
Come d' Aria di Ada D'Adamo. Hai ragione la letteratura è piena di madri controverse e rapporti complicati con i figli/figlie... forse perchè il padre tende purtroppo ad essere sempre più assente rispetto alla mamma e meno centrale rispetto alla crescita di un figlio e quindi i romanzi ci parlano di più di padri "eccezionali" e "madri complicate" in quanto madri presenti, seppur con tutti i limiti umani, sono "abbastanza" frequenti nella vita di tutti i gioni. Non riesco a esplicitare bene il concetto... voglio dire che una madre che fa grandi gesti, azioni, per i figli è quasi considerato "normale", da non scriverci un libro ecco... fa molto più presa un uomo come Jean Valjean rispetto alla mamma di Piccole Donne... 😅
Personale classifica mamme vede al primo posto kizzy la figlia di Kunta kinte (oltre la moglie)nel libro Radici di Alex Haley, che cresce il figlio tramandando la storia orale come una eredità da non scordare mai. Al secondo la vecchia curatrice che salva e adotta il protagonista di La meccanica del cuore di Malzieu, che sacrifica anche se stessa. Infine la madre di Wendy in Peter Pan, magari poco protagonista e donna insolita, ma molto madre.
"L'osservazione della vita vera di Lucia dice che m a i lei inoltra richiesta di privatezza, agisce anzi allo scoperto, vive quello che sente sotto gli occhi di tutti. Non incurante, ma risoluta e cosciente del proprio volere, e del diritto naturale del suo amore." 'Dove non mi hai portata' Maria Grazia Calandrone
Sai che sottoscrivo tutte, tutte le tue riflessioni e, quindi, non mi resta che farti ancora gli auguri per tutta la maternità che contrassegna la tua vita, in ogni sfaccettatura. Un abbraccio enorme 🌹🤍🌹
Interessante la scarsità di modelli materni positivi, a confronto con ql maschili...mi hai lanciato una sfida e starò più attenta al tema d ora in poi! Al momento ti cito due libri molto diversi fra loro: - "Il primo fiore di zafferano" di Laila Inrahim; lei lavora nella psicologia multirazziale negli Usa, appartiene alla chiesa unitariana di Oakland, ed è madre di due donne insieme alla sua compagna. Un modello decisamente anticonvenzionale 😅. Il romanzo vale tantissimo come riflessione sulla maternità. La protagonista è Mattie, balia di Lisbeth, la bambina della padrona bianca, che deve accudire a prezzo del distacco dal proprio figlio, Samuel. La madre biologica di Lisbeth è anaffettiva e le trasmette un modello (ql schiavista sudista) in cui Lisbeth non si riconoscerà, una volta divenuta adulta. Vale meno come letteratura black per così dire...si sente qd un bianco, per quanto con delicatezza e senso storico, scrive della schiavitù e qd invece lo fa un autore/autrice nero. La profondità della tragedia umana è ben diversa (penso a toni morrison o Haley o a 12 anni schiavo). - sul tema della maternità in senso lato rilancio "Gita al faro": il prrsonaggio della signora Ramsey che si consacra e si realizza nell'incarnazione della maternità, nell'accudimento e nella crescita di una famiglia numerosa, a confronto con il personaggio di Lily, alter ego di Virginia Woolf, che compie un processo altrettanto lacerante nella ricerca della sua identità di donna artista, e che riuscirà a realizzare finalmente il suo quadro quando Cam e il fratello, ormai grandi, compiranno la fatidica gita al faro. Ho sempre pensato con struggente tenerezza a come si sentisse Virginia nel tratteggiare qs due modelli femminili opposti. Penserò ancora ad altri esempi!!! Scusa la prolissità, auguri di buona festa a tutte le mamme❤
@@ImaAndtheBooks il quadro di Lily è il suo parto, altrettanto travagliato...ed è commovente che lo realizzi quando si compie il viaggio al faro. Un abbraccio
No mi spiace ma per me la signora Calandrone è quanto di più lontano ci possa essere da una grande madre, certe volte sembra veramente una psicopatica (altro che la madre naturale che si suicida, che può essere piuttosto lei un modello perché fino all'ultimo nonostante la disperazione cerca di assicurare un futuro dignitoso alla figlia), la scena in cui lascia la figlia chiusa fuori di casa mi ha lasciato scioccata.
Un libro purtroppo un po' dimenticato degli anni 70 di Ferdinando Camon " Un altare per la madre" autore friulano legato alla terra con la visione di un' Italia contadina ormai scomparsa La religiosità della figura della madre
