Bei ricordi !!! Quante guardie in area lancio !! Ho fatto il servizio di leva nel 1993/94 243°corso.N.B.Dando le spalle all'ingresso principale, sulla sinistra appena dopo la postazione con le vetrate, in mezzo alle sterpaglie c'è la botola x il rifugio sotteraneo anti NBC.
Sicuramente hai conosciuto anche Salvatico ( era molto fetente come nonno ...ma per fortuna io NON ero Vam e in camerata generici di 143 ( miei nonni ) ce ne era solo uno ed era bravissimo ( era un missilista ... Zannoni Massimo di Reggio Emilia )
Buon giorno...sono un ex VAM 150° corso ...ho prestato servizio nel 65 gruppo IT Montichiari nel 1985... Lei è entrato dall'area lancio dove erano situate le 3 sezioni lancio..A B C... A e B erano recintate da un'ulteriore perimetro. In teoria metodo adottato per separare le due sezioni dotate di testate nucleari ma che sappia io al 65° non ci sono mai state...alcune cose ..tipo le cisterne e il "fortino" con scritto esplosivi non c'erano...altri edifici sono stati creati in seguito ...dopo la chiusura del 65° ..la basa è passata all'esercito con il nome caserma Serini...la strada larga che nomina nel primo pezzo non è altro che una pista aerea della seconda guerra mondiale se non ricordo male tedesca...l'ingresso è quello del lancio..scendendo si arrivava al controllo dove c'erano i radar..poi altro ingresso e si scendeva alla logistica...era tutto collegato....ora il lancio è completamente staccato dal resto della base perché con la costruzione dell'aeroporto civile hanno diviso la struttura...per altre info mi contatti pure
Tu sei entrato nell'area lancio del 65° Gruppo I.T. la base Nike più ad ovest delle 12 schierate. Forse anche la meno importante se non per la presenza della Scuola Sistemi Missilistici.
Ciao, a proposito di testate nucleari. Quelli erano anni nei quali l'Italia si fregiava di essere denuclearizzata e quindi il termine nucleare per le testate era assolutamente bandito e sostituito con speciale. Montichiari poi, dove ho fatto il corso, era una base scuola e anche se poteva essere operativa al mio tempo era dedita al solo a fare corsi, splendidi ufficiali tra l'altro. Come dicevo il termine identificativo per i missili era solo convenzionale cioè normale TNT o simili e speciale dove si presume nucleare ma mai dichiarato ufficialmente. Resta il fatto però che dove vi erano queste testate la gestione completa di queste era esclusiva del personale americano e pochissimo personale italiano e rari avieri di leva, io ero uno di questi 80° gruppo IT. In ogni caso solo in alcuni momenti e quando lo permettevano potevi entrare nella loro area recintata e controllata da loro. Ricordo che durante una esercitazione NATO europea hanno fatto ritardare l'inizio perchè non avevano terminato il cambio della guardia. Ecco, questo per dire che allora non si poteva usare il termine nucleare negando l'evidenza e adesso non si vuole affermare la cosa che in Italia eravamo il magazzino atomico.... Grazie in ogni caso dei tuoi video che rinfrescano un tempo, per me, anche gioioso dove dove trovavo una consapevolezza critica verso quello che volevano farci credere. Forse le dinamiche non sono cambiate.
Le testate nucleari erano e sono a Ghedi. Sono bombe da aereo. La notizia adesso è riportata anche su internet, l'ho appena vista e parla di 20-40 bombe con potenze variabili da 1 a 340 kilotoni (Hiroshima 25 kilotoni). Allora lo si sapeva da indiscrezioni "locali". Potenzialmente gli Hercules-Nike potevano montare teste nucleari in alternativa alle testate convenzionali. I sistemi missilistici Nike-Hercules allora in dotazione al 65°, e quelli in dotazione dell'Esercito, Hawk che erano in riparazione al ReRiMisCa di Montichiari (mai visto uno), erano due sistemi sistemi missilistici antiaereo. I NIke più potenti intercettavano bersagli sulla lunga distanza e partivano da rampe di lancio fisse. Il sistema missilistico Hawk disponeva di un lanciatore multiplo, 3 missili per lanciatore, di uno shelter (centrale lancio) e di due radar, ricerca e aggancio bersaglio. Era un sistema missilistico mobile. 6°/79 di stanza al ReRiMisCa
Ero di stanza al ReRiMisCa 6°/79, non eravamo un reparto operativo ma eravamo inquadrati nella NATO. Verso la fine inverno 79/80 anche da noi venne eretta una pseudofortificazione in Porta Centrale con gli stessi mattoni (vuoti), dopo che fu fatto un tentativo di assalto ad un'armeria dell'Esercito in una caserma di Verona o Brescia non ricordo quale con precisione. Dopo quell'assalto come consegna dovevamo fare il giro del recinto in due con colpo in canna in orari casuali. Probabilmente la stessa pseudofortificazione fu fatta anche all'ingresso del 65° per lo stesso motivo. N.B. un colpo di 308 Winchester, munizione civile e quasi identica per grani palla, carica di lancio e livelli pressori al 7,62x51, Nato può passare tranquillamente quel muro. Nelle cavità dei mattoni da noi non fu inserito ne cemento ne calcestruzzo ne ferro..... per questo l'ho chiamata "pseudofortificazione". Ho ancora la foto della Porta Centrale con quel gabbiotto con feritoia nei miei ricordi della naja.
Non facciamo confusione con il Reparto Riparazioni Rifornimenti di Montichiari, erano vicini ma uno era sotto aeronautica cioè il 65°, l'altro era esercito con artiglieria contraerea missilistica e facevano riparazioni e rifornimenti
Esatto, anche gli ingressi erano separati Al 65° si entrava poco dopo la Fascia d'Oro, mentre al ReRiMisCa l'ingresso della caserma, Porta Centrale, rimaneva più avanti in curva e dopo qualche km. Vicino c'era e credo ci sia tutt'ora un Hangar, il Saporiti, che fungeva da magazzino e da area di riparazione per i missili Hawk, che nulla avevano a che vedere con quelli dell'Aereonautica i Nike Hercules. Ero al ReRiMisCa 6/79°
Ho fatto li il servizio di naja io ero in autoreparto wuello che avete filmato è solo una parte quello era il lancioci portavo i vam a vigilare io ero corso 157anno 1985💪💪💪💪
Ciao ma la base che stai facendo vedere è quella vicino al fortino dove si trovava l'angar taliedo e saporiti dove adesso c'è l'aeroporto. Si chiamava rep rip rif
@paolonellomaggetti1139, No al Taliedo e al Saporiti non c'erano fortini. Più che Rep.Rip.Rif. la sigla corretta era ReRiMisCa (Reparto Riparazioni Missili C/aerei). I nostri dell'Esercito erano i missili Hawk. Entrando dalla Porta Centrale del ReRiMisCa, ingresso che rimaneva sulla curva lungo la strada che partiva dal bivio Fascia d'oro per congiungersi alla provinciale per Ghedi-Montichiari un Hangar, Saporiti, rimaneva subito sulla sinistra parallelo alla pista mentre il Taliedo rimaneva lontano sulla destra dietro il Corpo Comando. Lui dovrebbe essere oltre la pista nell'area di lancio degli Hercules-Nike. Sia la Caserma Serini del 65° che il ReRiMisCa avevano ingressi separati, e le due caserme erano collegate per vie interne all'aeroporto di Ghedi. Ero al ReRiMisCa. 6°/79
L'aeroporto trae origine dal "Primo circuito aereo internazionale" di Brescia,[16][17][18] ovverosia la prima manifestazione aviatoria italiana,[19][20] svoltasi dall'8 al 20 settembre 1909 ove l'area della brughiera di Montichiari in località Fascia d'Oro, fu recintata e predisposta come aerodromo dotato di aviorimesse, officine oltre alle tribune per l'avvenimento.[21][22] L'aeroporto di Montichiari venne aperto al traffico aereo nel 1915 come base per aerostati; due anni più tardi venne inaugurata la struttura cargo. Nel 1919 fu il turno di un'aerostazione passeggeri. La Luftwaffe tedesca, tramite le organizzazioni Todt e Speer, realizzò nella zona un sistema aeroportuale militare di rilevanti dimensioni, basato sulle basi di Montichiari, Ghedi e Sedena di Lonato, quest'ultima per i reparti da caccia. Presso gli aeroporti di Montichiari e Ghedi furono realizzate piste parallele distanti fra loro circa tre chilometri, corredate da parcheggi e strutture decentrati lungo circa cinquanta chilometri di raccordi. Una volta terminato il conflitto mondiale, terreni e strutture tornarono all'Aeronautica militare italiana e al contempo la presenza di reparti americani sul sedime condusse a un ulteriore potenziamento delle strutture: a Ghedi risorse il 6º Stormo caccia bombardieri con i Diavoli Rossi, mentre a Montichiari iniziò la ricostituzione del 2º Stormo con i Lanceri Neri. Entrambi gli stormi furono forniti di velivoli DH.100 Vampire e F-84G; di conseguenza, la pista di Montichiari fu estesa a 2 990 metri. Gli anni seguenti il 2º Stormo, una volta trasformato in Aerobrigata, fu trasferito a Cameri, mentre presso l'aeroporto di Montichiari - rientrato al demanio aeronautico e impiegato per esigenze della NATO - l'Aeronautica Militare vi installò un reparto missilistico tattico, divenuto successivamente d'addestramento. La 65ª Squadriglia I.T. (Intercettori Teleguidati) rinacque nel 1959 sull'aeroporto dotata di Nike Ajax. Nel 1964 si trasformò in 65º Gruppo IT Nike Hercules fino alla chiusura del 25 febbraio 1999.[senza fonte] Dal dicembre 1963 arriva anche la Scuola Missili Nike che dal 1985 diventa Scuola Sistemi Missilistici con la 765ª Batteria SPADA fino al 25 febbraio 1999.[senza fonte] Nel mese di giugno del 1984, la sede dell'Aero Club fu trasferita dall'Aeroporto di Ghedi a Montichiari.[23] Per anni si trattò dello sviluppo in ambito civile dello scalo bresciano, tuttavia senza realizzarsi nel concreto.[24] Una prima apertura si ebbe verso la metà degli anni settanta, allorquando il sito fu dismesso dall'Aeronautica militare e si formò un consorzio[25] atto alla sua ristrutturazione e riqualificazione;[26] nel maggio 1998, fece seguito la sottoscrizione di un protocollo d'intesa[27] per aprire l'aeroporto al traffico civile. Un'ulteriore contingenza favorevole fu la necessità d'una temporanea chiusura dell'aeroporto di Verona per consentirne la manutenzione e il ripristino della pista, pertanto sopperì a tale funzione l'aeroporto monteclarense debitamente aggiornato con nuove infrastrutture e apparati necessari, quali una nuova torre di controllo, una nuova aerostazione per il traffico dei passeggeri nazionali e internazionali, presidi di polizia di frontiera e antincendio. L'aeroporto aprì al traffico aereo il 16 marzo 1999 e dal giorno successivo subentrò allo scalo veronese accogliendo la totalità dei voli. Dal mese di giugno del 2000, iniziò a operarvi la compagnia aerea Ryanair con scalo all'aeroporto di Londra Stansted, alla quale s'aggiunse Air Dolomiti con voli nazionali
Se si guarda su google map e' evidente la struttura dell'aeroporto di Montichiari costruito con quattro margherite dove sussistevano le piazzole di decentramento per i velivoli. Ognuna di queste ospitava un gruppo volo dell'allora 2^ Aerobrigata (tre in totale) e il quarto era la zona del GEV. In ognuna delle margherite eisteva un hangar. La 2^ Aerobrigata fu spostata a Cameri e sul sedime aeroportuale si insedio una delle unita' di missili antiaerei alle dipendenze della 1^Aerobrigata IT. Con l'arrivo dei missili alcune strutture furono modificate dovendo ospitare ache le nuke dei missili.
Non è che poteva essere un distaccamento dell'aeroporto vicino quello che hai citato ?? essendoci strade larghe, poteva essere un'eventuale pista di atterraggio e decollo ???
E a tutti gli effetti uno dei gruppi degli intercettori teleguidati Però effettivamente ha qualcosa di diverso, chiederò sul forum degli esperti, si chiama guerriero silenzioso
@antoniomozzillo8665 ero di stanza al ReRiMisCa, 6/79 e la pista allora era in perfetto stato di manutenzione, e l'attuale pista ha mantenuto lo stesso orientamento. Se non ricordo male allora era lunga quasi 3 km
