Forse il miglior film di Verdone...Un sensibile equilibrio tra comicità e ricordi adolescenti comuni a tanti di noi. In un quadro poetico di dolce malinconia... Grande Carlo!
Il finale è veramente toccante, ancora una volta Verdone si dimostra un autentico maestro nel coniugare leggerezza e sorrisi con sentimenti malinconici e profonde riflessioni esistenziali (mi viene in mente compagni di scuola, altro suo titolo che amo follemente)
Si è vero. Io, questo film, lo vidi al cinema nel lontano 1993 (quando uscì nelle sale cinematografiche). Mi piacque subito e credo che sia stato il più bel film di Carlo Verdone.
Toccante finale , pura magia cinematografica ; grande interpretazione di Barry Morse , che gia' adoravo sin da bambino come Prof.Victor Bergmann in Spazio 1999.
Forse quei bambini non se ne erano mai andati...erano da sempre dentro di loro. Erano solo un po' nascosti, nella loro anima. Il loro papà, ha saputo guardarvi attraverso...e l'ha trovata...aveva quei volti lì. Sarebbe proprio bello avere la sensibilità di quel papà che riesce a vedere la parte bella in ognuno di noi (e magari sarebbe bello avere anche la sua arte per disegnarla!) Pensa che bello...tu vai lì per farti un ritratto e lui disegna te quando eri un bambino. Chissà...forse è un mestiere che manca a questo mondo...magari anche perché quei bambini dentro di noi spesso facciamo fatica a trovarli anche noi. Li ritroviamo nell'inverno della vita, quando si torna come bambini...bisognosi di tutto, soprattutto d'amore.
Che il papà li vede ancora bambini , forse non solo perché da adulti non li ha potuti conoscere anche perché spesso i genitori vedono i figli come se fossero ancora piccoli .
Qualcuno, tra i commenti, ha interpretato questa sequenza sostenendo che per il padre i figli sono sempre piccoli. E lo condivido. Però io mi spingo oltre, sull'onda della malinconia che mi trasmette il film. Secondo me, il padre ritrae i suoi figli come erano l'ultima volta in cui li ha visti felici, cioè bambini. Così li vuole ricordare. Come erano. Non come sono diventati.
Forse quei bambini non se ne erano mai andati...erano da sempre dentro di loro. Erano solo un po' nascosti, nella loro anima. Il loro papà, ha saputo guardarvi attraverso...e l'ha trovata...aveva quei volti lì. Sarebbe proprio bello avere la sensibilità di quel papà che riesce a vedere la parte bella in ognuno di noi (e magari sarebbe bello avere anche la sua arte per disegnarla!) Pensa che bello...tu vai lì per farti un ritratto e lui disegna te quando eri un bambino. Chissà...forse è un mestiere che manca a questo mondo...magari anche perché quei bambini dentro di noi spesso acciamo fatica a trovarli anche noi. Li ritroviamo nell'inverno della vita, quando si torna come bambini...bisognosi di tutto, soprattutto d'amore.
@@fabriziofaillace7158 Il tuo commento mi ha fatto riflettere. In effetti, il padre è uno scultore e, secondo una nota teoria, la scultura è l'arte del 'togliere'. L'artista con il suo scalpello libera dal marmo in eccesso quella figura che è già formata nella sua mente e le permette di assumere una forma visibile. In questo finale, forse, il padre non fa altro che questo: con una matita 'toglie' dai suoi figli tutto ciò che è in eccesso e permette alla loro vera bellezza di tornare allo scoperto. Attraverso il disegno, si comporta come uno scultore. Chissà che cosa direbbe il grande Carletto di queste nostre osservazioni!
@@marcoproserpio9286 magari le starà leggendo! :oD E forse, chissà ... anche se forse non abbiamo colto proprio il significato profondo e preciso che voleva trasmettere, magari sarà comunque contento che ci abbiamo provato. In ogni caso è riuscito a trasmettere un'emozione bella ... che penso era quello che voleva fare. Forse il piu bel finale di tutti i suoi film. Anzi, senza forse.
il mio pensiero su questo video per me queste immagini hanno una forza incredibile non conosco nulla che riesca a descrivere meglio l'intensità della relazione che si crea tra genitore e figlio certamente in modo del tutto incoscente da parte del figlio per il genitore una relazione così forte che fisserà per sempre il momento in cui si rende conto che deve tutto al proprio figlio e in quel modo lo ricorderà per sempre io rivedo i miei esattamente nello stesso modo, per me è certamente una delle cose per cui vale davvero la pena di vivere
Questo film è stupendo, bellissimo, emozionante ... il mio preferito oltre a Compagni di scuola, Maledetto il giorno ecc. e Perdiamoci di vista . Un Verdone ispiratissimo, molto autobiografico (lo stesso numero e tipo dei fratelli, il rapporto sfuggente ma profondo col padre), insomma il miglior Verdone che sa mixare sapientemente malinconia, amarcod, e comicità . Purtroppo dopo Perdiamoci di vista si è perso, si è commercializzato, tornando alle macchiette degli esordi ... ma quando era giovane avevano un senso e piacevano (anche se il livello dei film era molto sotto a quello di questi già citati) ... ora appaiono insulse, stupide ed anche mal fatte facendo apparire Carlo anche ridicolo ... peccato davvero !
Forse nel nostro inconscio vorremmo che i nostri figli rimanessero sempre bambini per poterli sempre coccolare 😢 poi crescono e vanno via…. Ci lasciano un po’ di vuoto misto a malinconia e e speranza per un lori futuro migliore …. È la vita
1) Da notare che Barry Morse, l'interprete del padre, recitava in italiano ma venne doppiato perché si sarebbe sentito l'accento britannico. 2) Curiosità: Verdone in varie interviste ha rivelato che durante questa scena, lui, gli altri attori e la troupe dovettero combattere contro una violenta tempesta d'aria che si stava scatenando in quei giorni. Verdone ha detto inoltre che Morse non sentendo lo stop, continuò la scena da solo finendo quasi decapitato a causa delle raffiche velocissime che si stavano abbattendo sulla casa che fecero addirittura volare in aria il tetto, e tutti erano usciti fuori a ridere a crepapelle vedendo che la macchina da presa continuava a girare senza che nessuno l'avesse in mano.
La riflessione di questo padre su vita, morte ed eternità, e la conseguente depressione di un artista, ricordano, o forse omaggiano, il grande Vittorio Gassman, caduto appunto in depressione a tarda età dopo essersi reso conto di non essere eterno nel suo mestiere o missione di vita all’interno della recitazione.
Ieri ci ha lasciati il grande doppiatore Franco Zucca che qui doppiava Barry Morse (curiosità: nonostante doppiasse il padre di Verdone, in realtà Zucca era più giovane di lui di 2 anni).
Questa è la scena in cui una tromba d'aria scoperchiò improvvisamente la casa, ma non venne dato lo stop e l'attore inglese continuò a recitare (aneddoto raccontato da Verdone)
Avesse continuato su questa strada, come pensavo avrebbe fatto dopo Perdiamoci di vista, avrebbe avuto un altro valore il suo finale di carriera, invece ha continuato a far lo stupido, solo che non aveva più 30 o 40 anni ma 50-60.. peccato.
Verdone ha sempre raccontato che durante questa scena fuori c'era un vento terribile, e si scoperchio' il tetto della baita durante le riprese :) Raccontata da lui: ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-rOsgFzXR9uA.html