Pazza per Dostoevskij. Ho studiato russo pur di poterlo leggere in originale, sono stata 4 volte nel suo ultimo appartamento in San Pietroburgo e sulla sua tomba. Non c'è mai stato un cruccio nella vita che la lettura dei libri di questo uomo straordinario non abbia curato. Immenso.
grusenka76 I miei libri preferiti sono I Demoni e delitto e castigo,molti parlano anche giustamente del filosofo Niestche,ma non l'ho Mai ritenuto vero filosofo piu' un polemico che parlava di filosofia. Dostoevsky lo considero filosoficamente piu' interessante di Niestche.
Che meraviglia e che gioia!! Questo giovane uomo mi apre alla speranza nell'uomo.Grazie all' intelligenza e alla vera cultura riesce a farci capire qual è il vero senso della libertà.L'uomo è davvero dotato di libero arbitrio : può scegliere cosa fare della sua vita.Una grande lezione ,specie perche'nasce da una persona così giovane.
Che lei e una lezione come questa su Dostoevskij siate in grado di raggiungere ognuno di noi è qualcosa per cui non smetterò mai di essere grata a internet .
Dostoevskij❤️il mio scrittore preferito in assoluto. I suoi non sono semplici romanzi ma in tutti i suoi racconti c'è tutta la sua anima. Uomo di grande sensibilità e profondità spirituale
Mamma mia come si vede che è siciliano (di origini "normanne" :-) , come gesticola, come parla, con quale pathos e poi umorismo qua e là, una leggera e bellissima cadenza sicula nei momenti più intensi.... Insomma bello! 👍🌹
Ricordo con “dispiacere” la mia esperienza scolastica; percorso, faticoso, a un liceo classico…ho sempre pensato che mai sarei tornata indietro a quel tempo lì; e oggi, ascoltando Alessandro, rimpiango fortemente la mancanza di un prof. di tal spessore, che sono certa, avrebbe fatto per me, la differenza. Ad ogni modo, anche averlo incontrato da qualche anno, ma in un tempo così lontano dal mio percorso di studio, è comunque, un bellissimo dono.
Averlo scoperto a 19 anni...e aver letto pressoché tutto. Il tuo racconto mi ha ricordato il mio inizio con Le Notti Bianche acquistato ad un mercatino di libri. Gradevole riscoperta e utili messaggi per chi ancora non ha avuto il dono della "bellezza" del Maestro. Complimenti.
Sto cercando Dio.Allora mi sono ricordata di Dostoevskij,del suo primo grande romanzo"Delitto e castigo"letto in età adolescenziale, ma mai dimenticato.Ne avevo già tratto,credo,più o meno consapevolmente ,una grande lezione. È stata quella di cercare di lenire la lama tagliente, dolorosa,di un mio eccesso di razionalismo e cerebralità ,avvicinando persone semplici,ma in intimo ,profondo,istintivo contatto con la vita.Insomma ho cercato spesso Soneka, senza rendermene neanche conto,come via di salvezza.Ho cercati i portatori di verità, le persone che "sono", gli amanti,ossia coloro che sono capaci di amore, e solo ora ,mi rendo conto di quanto abbia agito Sotto l'influsso,apparentemente sfocato e lontano, in realtà inciso in maniera indelebile,della lettura di quel primo romanzo, fra l'altro ripetuta a distanza di breve tempo.
So cosa farò quest’anno, Dostojevski fino all’esaurimento, leggerò e qualcosa rileggerò e per fortuna in originale. Grazie professore per l’ispirazione e motivazione.
appena chiudo con la sessione d'esame invernale prendo in mano Dostoevskij!!!Spunti di riflessione davvero profondi! personalmente mi ha molto colpito anche il discorso sull'amore e il controllo! grazie di queste parole :)
Secondo me la chiave per capire il Dostoevkij è la dicotomia tra la ragione ed il capriccio della volontà, spiegato da egli stesso in Memorie dal sottosuolo
Alessandro D'Avenia è una boccata d'ossigeno oggigiorno. Per quanto riguarda Dostojevski, autore che adoro, leggevo che in Russia è un autore divisivo (non solo in Russia in realtà), amato da molti e odiato da alcuni. Ad esempio, Nabokov, nelle sue lezioni di letteratura russa che tenne negli USA, considerava Dostojevski un autore mediocre, che oltre che stilisticamente povero, lo era anche di contenuti, perché parlava solo di malati mentali e le sue storie, sempre per Nabokov, erano banali. Per lui l'unico testo valido sarebbe il sosia. Che, non a caso, secondo me, è il meno "dostojeskiano", infatti risente ancora delle influenze di Gogol (a Dostojevski è attribuita la frase: "Siamo tutti usciti dal cappotto di Gogol"). Ma sono anche altri ad attaccare Dostojevski per lo stile, Hemingway si domandava come uno che scriveva cosî male, potesse essere cosî profondo. Ancora, molti liberali russi lo detestano perché Dostojevski avrebbe, per loro, scritto solo del peggio della Russia, una Russia vecchia. Altri ancora lo criticano per il suo racconto "cristiano". Credo che siano anche critiche fondate, soprattutto sulla scrittura ma che a mio avviso, non colgono la vera essenza e profondità di Dostojevski, uno dei più grandi investigatori delle profonditá dell'animo umano. E nelle profondità ci puoi trovare di tutto e capisco che non tutti vogliano vederlo. Come i positivisti che nel secolo scorso bocciarono Franz Kafka perché descriveva un mondo senza speranza. Detto questo, Tolstoj, che non aveva mai conosciuto di persona Dostojevski, da cui comunque lo divideva lo stile e anche forse il pensiero, dopo la sua morte disse che pur non avendolo mai conosciuto, sentiva che ora gli era venuto a mancare un pilastro morale che lui considera un amico e che era sicuro che prima o poi lo avrebbe conosciuto. Con buona pace di Nabokov e compagnia....Italo Calvino scriveva che non si leggono i classici per dovere, ma per amore. Franz Kafka infine: " Se il libro che stiamo leggendo non ci sveglia come un pugno che ci martella sul cranio, perché dunque lo leggiamo? Buon Dio, saremmo felici anche se non avessimo dei libri, e quei libri che ci rendono felici potremmo, a rigore, scriverli da noi. Ma ciò di cui abbiamo bisogno sono quei libri che ci piombano addosso come la sfortuna, che ci perturbano profondamente come la morte di qualcuno che amiamo più di noi stessi, come un suicidio. Un libro deve essere un'ascia per rompere il mare di ghiaccio che è dentro di noi".
Bella l'idea che per conoscere devi amare. ...e del amare/controllare. Poi mi ha colpito la scelta tra ridurre o ampliare chi hai davanti e che dipenda fa che narrazione hai in mente. ....affascinante vero?
..certo che se Fedor non avesse avuto fretta nel consegnare i suoi lavori al suo aguzzino-editore e se poi non avesse avuto tutti quei debiti,oltre che ad un eccesso di religiosità,forse avremmo avuto dei romanzi ancora più straordinari,se possibile,o forse no senza tutta quella sofferenza non sarebbe riuscito a compenetrare così a fondo l'animo russo...ah saperlo!
Già...peraltro, queste considerazioni sono alla base delle critiche che gli vengono mosse da parte di chi non lo ama, Nabokov in primis...D'altronde, senza l'esilio, Dante avrebbe scritto la Divina Commedia? Bertolt Brecht, se fosse vissuto in un periodo di pace e non avesse attraversato uno dei momenti più bui della umanità, la II guerra mondiale, avrebbe mai scritto "Vita di Galileo"? E Leopardi, se fosse stato bello e aitante? Ecc. ecc. Certo, non è che questo spiega tutto ma è, credo, indicativo, che non di rado, nei momenti peggiori della propria vita o della umanità, siano poi uscite le cose migliori. C'è una famosa battuta di Orson Wells nel suo capolavoro "Il terzo uomo", laddove dice: ""In Italia per 30 anni e sotto i Borgia ci furono guerre, terrore, omicidi, carneficine, ma vennero fuori Michelangelo, Leonardo Da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera non ci fu che amore fraterno, ma in 500 anni di quieto vivere e di pace che cosa ne è venuto fuori? L'orologio a cucù!"
Questa non è retorica è un meraviglioso modo di esprimere al meglio le parole. Forse non siamo più abituati ad ascoltare . O non conosciamo le parole. Lui di più , da alle parole un senso profondo . E per fortuna perché abbiamo tanto bisogno di parole che lascino un segno, come le sue.
Britannici e americani pronunciano anche "eimn" per Amen...Se è per questo, la maggior parte degli italiani sbaglia la dizione in italiano e purtroppo, compresi non pochi personaggi del mondo dello spettacolo. Sentire pronunciare, in tv, "Perché" o "te" aperti, è una stilettata al cuore...Ad ogni modo, all'inizio D'Avenia aveva premesso che non avrebbe pronunciato il nome come si dovrebbe, io ho trovato questa come pronuncia: www.comesipronuncia.it/pronuncia/fedor-dostoevskij-fyodor-dostoyevsky-1689