Ne ha circa 200 varietà, recuperate (alcune in extremis) nella sua terra, l'Altopiano di Asiago, e in diverse parti d'Italia e del mondo, e poi ripiantate nel suo bellissimo appezzamento dietro casa.
Le mele e le pere antiche di Antonio Cantele sono un catalogo frutticolo a cielo aperto, tanti colori e tante pezzature che colorano il frutteto, rivelando sapori e caratteristiche spesso molto diversi fra di loro, unite tuttavia dalla storicità della presenza e dal fatto che la loro esistenza ha consentito la sopravvivenza di intere generazioni.
"Qui non si mangia solo un frutto, ma vera e propria cultura", dice Antono, uno degli erboristi più apprezzati e preparati del Norditalia. E in effetti girare con lui fra piante che propongono sapori dimenticati, è un'esperienza entusiasmante, soprattutto quando al suo racconto si unisce l'assaggio direttamente dalla pianta.
Ma ancora più affascinante (e gustoso) è ciò che ne ricava, primo fra tutti il succo di mela, dal sapore intenso, dolcissimo, diverso da quello che comunemente si trova in commercio. E poi il sidro, che si ottiene dalla fermentazione controllata del succo, una bevanda piacevole e naturale, che per la sua ricchezza organolettica accompagna perfettamente i pasti, come lui stesso ha sottolineato a pranzo.
Un frutteto che da poco è anche azienda agricola, in cui la figlia Lisa coltiva ortaggi ed erbe aromatiche e medicinali, chiudendo un cerchio affascinante fatto di passione ereditata dal padre e volontà di raccontare il proprio territorio con le essenze che maggiormente lo caratterizzano.
Buona visione!
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8 сен 2024
