Aspes navaho 50 avrei dato tutto per averla.quando ne incontravo mi fermavo a guardarla sognando di salirci sopra.il suo serbatoio lungo e piatto quel bel codino indimenticabile la marmitta ad espansione bassa a spillo e poi quel rumore spaccaorecchie.che bello essere ancora.bambino😊😊
Ho 71 anni, l'Aspes cross è stato il mio primo "motorino" avevo meno di 14 anni e riuscii a convincere mio papà a comprarmelo, andammo da Italo Milani che a Roma li vendeva ed aveva la scuderia di cross con moto Aspes. Che tempi, ero un ragazzino che stava ore e ore in sella l'Aspes è rimasto nel mio cuore ❤
Chi ha vissuto quegli anni, non può dimenticare o non conoscere cosa era l'Aspes o l'industria motoristica italiana, dispiace che tutto sia andato perduto. Le oltre 300 aziende motoristiche italiane. Ora ci esaltiamo dei prodotti giapponesi o indiani, dimenticandoci che la prima 4 cilindri al mondo era la Rondine 500 1929, o la Guzzi 8 cilindri.
Erano moto bellissime, le 50 cc il sogno di noi quattordicenni negli anni '70. Avevano il nome delle tribù indiane. Le ragazzine impazzivano per chi le possedeva. Poi ad un certo punto sparirono... Fortuna averle viste e desiderate. Grazie per il video. Ogni tanto questi bei ricordi fanno bene.
Sinonimo di un Italia cresciuta dalle mamme arriviste😅😅😅😅 tramandata la zoccolaghine alle figlie e così via....comunque si cognome Sorrentino, calabresi....azienda famigliare che è durata il tempo che è durata,...gli investimenti vanno ripagati con il marketing, ma viaggiare per vendere quando ci si è arricchiti è fatica...
Nel lontano 1973 avevo acquistato un Aspes Navajo bianco, con motore Minarelli 6 marce e carburatore Dell'Orto da 22. Montava copertoni Pirelli Spagna, manopole Magura con doppio filo del gas e avevo fatto verniciare il serbatoio di un bel blu e la cromaticità fu indovinata. All'epoca si faceva notare quando con la compagnia si usciva, per raggiungere i Passi alpini delle valli Bergamasche. Praticando anche il fuori strada, sempre con prudenza e casco. In quegli Anni stupendi. L' Aspes era la moto usata da Felice Agostini nelle gare, che disputò per la Casa di Gallarate. Che bei ricordi della mia Gioventù e di un Epoca indimenticabile. Grazie per il gradito filmato.
Ho avuto ben 3 Juma, uno col cambio corsa. Che motore!!! Delicato quanto si vuole, ma quando entrava in coppia era bestiale, non ce n'era per nessuno. Per strada stracciavo tutti. Che tempo, che ricordi... Grippaggi e sbiellature a non finire, ma il gusto che dava l'Aspes era unico ed impagabile. Ancora oggi i conoscenti mi ricordano come quello dell' Aspes Juma. E Yuma era il mio soprannome dell' epoca.
Storia bellissima di un marchio che ha dato tanto allo sport su due ruote, peccato che oggi nessuno voglia scommettere sulla riproduzione di queste bellissime moto che hanno ancora fascino e quelle linee retrò con un proprio mercato, basta pensare a chi ne acquista e restaura per l'uso quotidiano, tanti marchi famosi costruiscono modelli con queste caratteristiche...
Che bel racconto, mi dispiace molto per i ragazzi di oggi che non hanno avuto, e non avranno mai, le emozioni che abbiamo avuto tra gli anni '60 e '80....motori e musica....bei me temp!!!!!!! 💕💕
Hai ragione, avremmo dovuto intervistare anche altri piloti storici ma alla fine abbiamo fatto soltanto quello che è stato possibile, in condizioni anche piuttosto improvvisate, con sottofondi di camion sgasanti durante le interviste. Non è detto che prima o poi si faccia un vero e proprio documentario approfondito
Ho avuto due aspes..nel 1974 .nero e argento.. poi ho corso 1977 e 78. Arancione.grande grande moto. Che purtroppo vendetti.feci qualche buona gara in Emilia Romagna..numeri di gara 42. E 115. Se trovassi qualche foto ne sarei felice
Aspes un segno indelebile nel motociclismo italiano, erano il sogno dei ragazzi appassionati in quegli anni, mi ri ordo ancora il caratteristico suono del motore ( un gran motore) dato dall' alettatua di raffreddamento, erano bei tempi con tanta produzione made in ITALY. 😊
ASPES........per me che usavo quella di un amico.....sia il 50 cc e il 125 poi resta la miglior moto che ho guidato negli anni 70......."UNA FEMMINA PER VERI MASCHI" !!
Che nostalgia di quel tempo sia motoristico che persone avere un 50 era lì massimo com la marmitta a spillo dopo 50 anni di officina rima gono nel cuore bei tempi
Sorprende il pochissimo spazio (...solo una fotografia e zero commenti) per il settore velocità. - Ideato da Michele Verrini, il CRITERIUM ASPES fu il primo e più importante trofeo monomarca italiano. Basti ricordare che nella terza e ultima edizione del 1979 in sella alla veloce JUMA (stradale con pochissime modifiche) correvano insieme Fausto Gresini (poi due volte campione del mondo), Loris Reggiani (più forte, ma anche famoso per la sfortuna, due volte secondo nel mondiale), Davide Tardozzi (vicecampione del mondo Superbike) e altri piloti che avrebbero poi corso anche nel mondiale. - Senza dimenticare le vittorie e i titoli nel Campionato Italiano Formula TT e nell'Italiano Velocità in Salita.
Il mio amico ha praticato motocross agonistico. Gareggiava con Aspes Cross Special 71, poi diventato Navaho. Motore Minarelli V6 con elaborazione Villa !
Allora (sono del 58) non si aspettava altro che avere 14 anni. Quindi dovevi decidere se far parte del "club" Caballero o Navaho. Il Navaho era la scelta più di pancia. Non teneva benzina era spartano...e proprio per questo anche solo andarci a scuola era come scendere in pista. Come dimenticare quella volta in cui comprai l'olio Sachs dal negozio di motoricambi (allora c'erano ancora, con il loro bel magazzino) ed ad ogni stop al semaforo il profumo del ricino bruciato mi faceva sentire un pilota vero. Avevo molti amici con i Caballero ed alcuni avevano il 4 marce...ma non ho mai incontrato un Navaho che non avesse un P6. Noi eravamo una tribù guerriera 😂😂😂❤
A 16 anni ho avuto come prima moto "vera" una vecchia Aspes Yuma 125 del 1974 trovata da dei contadini in un fienile in Val di Non.... consumava come una Ferrari, ma impennava di gas in quarta! Rispetto alle striminzite Honda XL 125, Cagiva Aletta Rossa ecc era una bomba anche se era più vecchia di almeno 10 anni!
Un pomeriggio di autunno andammo in 4 a provare i motorini in collina, eravamo dietro una villetta e avevamo trovato un bel trampolino da saltare. Fu un pomeriggio fantastico, avevo trovato del Castrol e avevo azzeccato la miscela per tutti, saltavamo come stambecchi. La mattina dopo la prof di latino in 1a liceo mi interrogò senza preavviso, mi fece nero e alla fine mi disse : "se invece di fare il teppista con quella moto Navaho, ieri avesse studiato, non sarebbe stato da 4 stamattina". La villetta era casa sua e purtroppo il Navaho in quel liceo di provincia lo avevo solo io ........ Penso di non aver mai più amato un mezzo meccanico come ho amato l'Aspes che mi regalò mio nonno contro il parere di tutta la famiglia.
Nel 1975 ho avuto un Navaho motore minarelli p6 compact system giallo . Elaborato dal mitico Lamberto Tempesti di Prato con cilindro a 6 travasi carburatore dell'orto da 22 e marmitta ad espansione faceva 90km orari . Sembrava di volare . Purtroppo e' andato perduto .Conservo ancora il libretto originale . Pero' nel cuore mi e' sempre rimasto il desiderio di riaverlo e nel 2022 finalmente si e' avverato .Alla Fiera di Reggio Emilia ho ritrovato un esemplare arancio del 1976 in buone condizioni che e' stato restaurato con gli accessori originali dell'epoca . Possiedo altri 5 due ruote ma sicuramente l'Aspes e' il piu' importante .
Grazie all'autore del servizio e al Sig. Sorrentino, figlio del papà di Aspes. Nel 1970 avevo 14 anni e dal "Betino a 3 marce" in poi ho vissuto intensamente quel periodo. Ero follemente innamorato del cross e l'Aspes ha rappresentato il Top che economicamente non mi potevo permettere. È stato un sogno tra i tanti, irrealizzato, tuttavia riuscì a provare quello di un amico e porto ancora quel ricordo come fosse ieri, senza rimpianti e con un pizzico di nostalgia rivivo il glorioso marchio italiano.
Ero poco più che un bambino quando da Olgiate Comasco andavamo a vedere le gare a vedano olona,e queste moto mi fanno sognare ancora adesso, Ho ancora nelle orecchie il rumore dei motori Aspes 125, giravano come dei violini
Naqui un anno dopo la fondazione del marchio ASPES, la prima moto cross "1976" delle tante che ebbi fu la NAVAJO ECO P6 50cc COMPACT SISTEM, un a gran moto e dei bellissimi ricordi, un forte abbraccio
Un sogno! Nel 1975 acquistai usato in società con altri 3 amici, un Navaho cross casa preparato dalla Aspes ( accensione elettronica Motoplat, cilindro e testata radiali con le alette scolpite come merli di un castello, carburatore da dell'orto da 27, trasmissione primaria a denti dritti, manopola del gas rapido Tommaselli, espansione Sito, etc.)....Un aeroplano! In breve tempo riuscii a riscattarlo perchè fosse solo mio. Poi mio padre mi costrinse a venderlo in cambio del regalo che mi aveva appena fatto, una Suzuki 400 gs. L'ho sempre rimpianto! Fino a che qualche anno fa ne ho trovato uno simile che comprato e restaurato con passione, .tanto che nella ricerca di ricambi originali ho messo insieme materiale in esubero tale da poterne allestire un secondo. Sarà un lavoro per mio figlio che mi raccomanda sempre: Papà non vendere mai l'Aspes!!
@@francescosola7833 magari se lo avessi indossato, la faccia sì sarebbe salvata. Nonostante avessi un buon integrale (tenendo conto della tecnologia dei caschi di allora), mi si è spaccato un dente. Il telaio del px era da buttare. Il casco lo aprivi con due mani.
Aspes.... quanti ricordi. Gran moto per il cross, meno valida per la regolarità ma nel complessivo una delle moto più interessanti fabbricate interamente in Italia.
Bellissima . Ricordo che le "prendevamo" dove era possibile trovarle (di solito dai meccanici .... a loro insaputa ovviamente) ed insieme alle Simonini , Gori ed Ancillotti le portavano nella "piana" vicino allo stradone , ci mettevamo a circa 200 mt di distanza gli uni di fronte agli altri e poi si partiva a tutta velocità uno contro l'altro , vinceva chi si buttava giù per ultimo lasciando che le moto si disintegrassero una contro l'altra . Non sempre le cose andavano lisce , infatti spesso il "vincitore" finiva "gibollato" insieme alla moto che pilotava ma nel contesto il risultato era molto interessante . Sceglievamo queste "marche" perché erano le più veloci in qualsiasi cilindrata (non le più potenti , anche se queste non scherzavano con la "schiena" ) è inutile dire che i meccanici a cui veniva "soffiata" la moto se la vedevano brutta con i relativi proprietari , infatti dovevamo spostarci spesso anche di molti km . La storia finì la volta che (a differenza del solito) facemmo schiantare 4 kappa 360 con 2 SWM 250 rotax , un Beta 125 del 76 ultimo tipo ed un USQVARNA, non ricordo la cilindrata ma era alta . A differenza del solito quella volta tutto fini in un ROGO il cui fumo ben presto attirò molta gente quindi si decise che da lì in poi era meglio lasciar perdere ..... peccato ..... era divertente.
Il mio motorino si chiamava Totem della Malaguti, ve lo ricordate? Io lo amavo, andavo dappertutto con i primi morosi, aveva 4 marce a pedale e quando lo guidavo mi sentivo la regina del mondo, mi piacerebbe vedere una foto, il mio era rosso.
Ho avuto nel 1970/71 un Aspes regolarità casa che in pratica era identico al cross special ‘69 con il parafango a becco di pellicano, ma sul librettino riportava regolarità casa , mi è stato purtroppo rubato, negli anni ho cercato di ritrovare delle specifiche di quel motociclo ma non sono mai riuscito a trovare niente , qualcuno potrebbe gentilmente darmi qualche ragguaglio? Grazie e complimenti per l’intervista
Lo Juma lo Juma lo Juma perchè non avete toccato il tema Velocità ....era il Top quel 125 per i campionati Junior di allora... se non ricordo male lo usò oerfino Loris Reggiani mico uno qualsiasi!
Avevano messo troppa carne sul fuoco!!! Forse, col senno di poi, se fosse rimasta nel mondo del cross o nella “regolarità” avrebbe sicuramente prolungato la sua storia. Aspes, insieme ad Ancillotti, erano due marchi ambitissimi per noi giovani di allora. Quando le vedevi passare non potevi che essere un po’ invidioso di chi li possedeva perché non erano per tutte le tasche. Peccato che sia finita così presto, però ora Aspes fa parte della leggenda.
Che meravigliosa storia😊 Mi sbaglio o al minuto 11:04 si vede Luciano Galassetti? Ho fatto il suo aiutante dal concessionario Aspes Di Nunzio e D'Amico a Roma nel 1973...avevo 13 anni e sognavo un Aspes...
gran bel video anche mi sarebbe piaciuto un po' più storiografico del marchio, per nostalgici che come me da ragazzino negli anni '70 mangiavo il panino con la salamella a bordo pista🙂
Come ho già risposto in un altro commento, non è detto che prima o poi non si faccia un vero e proprio documentario su questo marchio leggendario. Questa docu intervista è nata dall'idea di immortalare l'aspen Day ed è stata fortemente voluta dall'amico Renato Manuzzato. Ma da documentarista mi rendo conto che abbiamo soltanto potuto dare un assaggio di questacstoria fantastica !!Grazie mille per averla apprezzata
Avevo un navajo minarelli p6, Compact Sistem, con Dell'Orto 34,comprato con i primi soldi da lavoro, da un ragazzo che faceva gare di non so quale campionato. Oltre il motore elaborato da un preparatore, non so se i componenti erano originali, o se aveva cambiato qualcosa. Montava forcelle Ceriani, amm Marzocchi a gas, cerchi Akron,manubri Tommaselli, leve Domino, gas Magura parafanghi MRobert. Qualcuno lo sa? Non so nemmeno se il telaio era originale, nn aveva i numeri di marticola. E due anni dopo mi è stato rubato.
Mitica Aspes era il sogno di ogni ragazzino. Per la cronaca, a Rescaldina esiste ancora il bosco dei briganti solo che ora si chiama il bosco dello spaccio🤣
Ciao. Quello che non viene detto ed e il segreto di pulcinella, che nel momento storico dell'esplosione del motocross, che surclasso' con dispiacere l'enduro, di cui l'italia, ad esempio vinse parecchi mondiali(GRASSO UNO DEI CAMPIONI INCREDIBILI E LONGEVI), dicevo, molte aziende familiari da costruttori diventarono importatori e concessionari di case straniere. Germania finlandia cecoslovacchia giappone austria etc etc. Perche le materie prime e il petrolio, andarono alle stelle. Titanio vanadio magnesio.... Peggio che comprare l'oro, e poi in italia, c'era l'abitudine di rubarsi meccanici progettisti etc etc. Fino all'utilizzo del 3D.la germania e stata l'ultima naziine a salvare il motocross europeo. L'invasione asiatica a prezzi piu bassi, una grafica di colori incredibili, una pubblicita' impensabile in italia, e il fatto che le aziende asiatiche sono tutt'ora COMPAGNIE DI CAPITALE PUBBLICO, e il CEO e un funzionario governativo esperto del settore. basta vedere l'HRC. se non aveva fondi pubblici, non riusciva certo a fare un modello incomparabile come IL CR500 2 TEMPI. ma e un piccolo esempio. La sachs, da miscredenti teutonici, mezzi teutonici, invece di rifare il 6 marce, inizio a fare il 7 marce. E si affosso' da sola invitando di piu ancora gli asiatici. Ma e un discorso lunghissimo. Sponsor corrotti, sponsor che a meta' stagione sparivano, l'egocentrismo di alcuni costruttori italiani... Non fecero del bene al movimento. Bye. (gran bel ottimo e nostalgico video, grazie, x la passione introdotta)!! ❤❤❤❤❤😂