Grazie. Prossimamente ci sarà molta carne al fuoco…. Sabato 5 agosto incontrerò una persona molto importante, un punto di riferimento nel suo settore, ed insieme scopriremo un veicolo estremamente raro…. poi ci sarà ovviamente il video dove verrà svelato l’arcano… 😎
Questo camion mi ricorda tante volte i racconti che il mio babbo (classe 1911) faceva a me poco più che bambino. Lui autista nella guerra in Libia all'epoca.
@@pietrobersani3009 pensa che mio papà li avrebbe compiuti il 9 settembre. Il 9 settembre del 1943 è stato preso prigioniero ad Auxa città ora Slovena dai Tedeschi il giorno del suo compleanno 20 anni. Tradotto in Germania a Kassel lavorò nella fabbrica della Continental a fabbricare gomma per i pneumatici degli aerei. Rientrò il 28 luglio 1945.
Video interessantissimo! Nonché ben realizzato , bisognerebbe far vedere i carri rimorchiati a qualche camionista australiano che guida i treni camion, non so bene come si definiscano, cioè una motrice con diversi rimorchi, e dirgli ,vedi noi lo facevano già nei primi del novecento ! Sarebbe interessante pure,ma capisco che si toccano argomenti privati, poter mostrare una foto di questa donna pilota , un saluto.
Grazie per le belle parole!! 😊 Riguardo alla donna pilota grazie per il suggerimento, so che i discendenti hanno una ditta di autotrasporti e magari potrebbero avere anche qualche foto della signora Luisa. Proverò ad informarmi
Non credo che le catene posteriori potessero sostituire il differenziale in quanto la coppia trasmessa è sempre uguale. La mancanza del differenziale è probabilmente da attribuire al fatto che le strade sterrate permettevano alle ruote di slittare e quindi farne a meno.
In realtà il differenziale c’era, ma il movimento alle ruote era trasmesso tramite pignoni, catene e corone dentate. Qui sotto lascio il link per leggere le caratteristiche (cliccando su tecnica): it.m.wikipedia.org/wiki/Fiat_18
@@pietrobersani3009 Probabilmente la trasmissione finale a catena permetteva di ottenere una seconda riduzione oltre quella della coppia pignone-corona del differenziale, con possibilità quindi di far lavorare semiassi, satelliti e planetari con minori sollecitazioni.
@@alfaemme1 Tutti i " pesanti " dell'epoca ( si arriva poi fino agli anni 40 con i Mack e gli Sterling) avevano la stessa tipologia costruttiva: differenziale centrale con i semiassi recanti in testa ingranaggio che con catena andava all'ingranaggio solidale alle motrici. Nessun intento di riduzioni e minori sollecitazioni ma semplicemente "sicurezza". Le motrici erano calettate su robusto ponte portante che non avrebbe mai dato problemi. Un ponte invece portante e trainante doveva ovvio essere cavo per passaggio semiassi. Poi, tipo il 34 e i Ro congegnarono un ponte robusto con robusti semiassi ma che però oltre che dare il moto reggevano pure il doppione. Rottura semiasse = il doppione si staccava ed il camion si sedeva a terra . Poi infine, senza dimenticare il differenziale tipo Isotta F. che diede ottima prova si arrivò a quello attualmente ancora in uso. Ponte munito di canotti portanti e semiassi solo trainanti; il ponte flottante. Tornando al 18 Bl ( ed altri) dalla fine anni 20 i privati adottarono pure lo start a benzina e la marcia a gasolio ma per il fenomeno della diluzione spesso i conti non tornavano.
Le ruote delle auto di oggi non sono così diverse da quelle di qs mezzo centenario ; super ribassate e con i cerchi a razze. Tra poco arriveranno a togliere l aria all interno
Purtroppo alcuni collezionisti, a volte per mancanza di tempo, prediligono l’avviamento ed il funzionamento dei loro mezzi, mettendo in secondo piano l’aspetto estetico e conservativo; questo è uno di quei casi…