Ho esperienza in famiglia di cosa significhi lavorare per la UE .. zero spese per aerei a due piani, per gli studi in scuole ed università americane che costano oltre ai 40mila dollari annuali etc...
Ci vuole una grande marcia umana a casa delle famiglie più ricche e potenti del mondo, la motivazione riprendersi i diritti umani e costituzionali e la sovranità italiana.
VIVA FRANZA, VIVA SPAGNA , PURCHÉ SE MAGNA. Si diceva in Italia, nel '500. Il ritornello È , PURTROPPO, ANCORA IN AUGE, STA SULLE VETTE DELLE CLASSIFICA TUTTORA.
Ancora tagli alla sanità? A questo punto eliminiamola del tutto. Tanto, per come funziona!!! Perché non tagliamo sulle ARMI?! Perché non tagliamo sulla POLITICA?!
Oltretutto dalla Moldavia e Ucraina, entrando a far parte della UE, arriveranno milioni di persone senza nessuna regola e da subito centiania di migliaia di persone a carico dell'INPS...auguri!
Grazie per spiegare la complessa realtà che si affaccia nuvolosa, sui gli ignari purtroppo tanti cittadini che non si informano mai.siperkativa puntata grazie ancora.
Col fatto di far entrare L'ucraina nell'Europa, pericolo...entrerebbe l'america!!! Oppure, Positivamente per far entrare la Russia🙏❤️😘😘😘 infatti ciò che sta dicendo il Signore con gli occhiali meglio uscire noi! Chi paga i casini dell'america sempre noi??... Dobbiamo pagare gli errori degli altri stati??? Basta davvero!!! Grazie Carlo, a Matteo e al dott. Con gli occhiali.😁🙏❤️🌹🌹🌹👋👋👋👌👌👌😊
ottima analisi. ma allora da quando mister Zeleschi si presenta nei parlamenti e a reti unificate e' come se gli USA fossero entrati in Europa. molto chiaro
Gilberto, come vedresti l'autonomia monetaria regionale che sfancula l'euro? Sarebbe molto utile proprio per il Sud. PS: il destino dell'euro è comunque segnato.
Io sono tanto contro le regioni quanto l'unità di taglia 🤬 Per me il siciliano o il campano è straniero quanto il tirolese/sudtirolese o l'albanese! I soldi e i servizi devono essere gestiti 1/3 - 1/3 - 1/3 tra comune regione e stato (non la repubblica italiana) in base al luogo di incasso! Cioè dal comune escono 2/3 dei soldi che vanno in parte uguali alla provincia e allo stato che hanno l'obbligo di utilizzarle per le infrastrutture e i servizi indivisibili ma mai come redistribuzione di soldi!
...e se tagliasimo i 17 miliardi annui che versiamo all'apparato burocratico della UE ? E anche la spesa del 2% alla NATO che a regime saranno circa 40 mld annui?
@@nuncepozzocrede-gw9yt il PIL francese è composto di una parte pubblica improduttiva molto più importante (milioni di statali in più e indennità disoccupazione molto più elevati), dunque è un PIL di "pessimo" valore economico.
Da residente in Südtirol, la cui autonomia è "blindata" da un accordo internazionale (Gruber-Degasperi abkommen) e da una vertenza internazionale presso l'ONU, osservo con interesse questo confronto sull'autonomia dei territori. Qui le due province di Bozen e Trient gestiscono direttamente molti servizi e applicano anche normative ereditate dall'impero d'Austria, di cui hanno fatto parte fino al 1919.
C'e' una raccolta firme per il referendum "" io voglio scegliere" che rivede le regole per i partiti che si candidano, se non ci liberiamo di questi partiti non cambiera' mai nulla
Il Regno delle due Sicilie era lo Stato di gran lunga più ricco della penisola come riconobbe anche Eugenio Scalfari,piemontese,ex direttore di Rebubblica. In un video pubblicato dai Nuovi Vespri affermò:""L' Unità di Italia? Un'occupazione piemontese". E ancora:"Il Regno delle due Sicilie era molto più ricco e potente del Piemonte,l'Unità è stata fatta da persone che parlavano francese, il Regno di Napoli doveva fare l'Unità d'Italia." Il Regno delle due Sicilie era il terzo Stato industriale al mondo ed ebbe un premio per questo all'Esposizione Internazionale di Parigi del 1856. Purtroppo non solo fu totalmente deindustrializzato dai piemontesi ma persino gli operai napoletani a Pietrarsa subirono scioccanti, ferocissime repressioni. ".......esisteva la più grande industria metal-meccanica italiana a PIETRARSA (vicino Napoli). Essa era stata fondata nel 1840 da Ferdinando II di Borbone a seguito dell’inaugurazione della I ferrovia italiana Napoli-Portici. Al momento dell’unificazione italiana lavoravano oltre 1000 operai, un numero enorme per quei tempi e provenienti per lo più dai paesi succitati, con una tecnologia e una produttività assolutamente eccellenti. La politica anti-meridionale del governo italo-piemontese decise il suo declino per proteggere l’ascesa dell’Ansaldo di Genova. Dopo oltre 2 anni di peggioramenti c’erano solo la metà degli addetti con un salario di fame pari alla metà di quello pagato a nord. Il 6 agosto (1863) gli operai di Pietrarsa indissero il primo sciopero della neonata Italia per la difesa dl proprio lavoro a rischio per gli intenti speculativi del padrone milanese. Il questore Nicola Amore rispose alla pacifica e sacrosanta protesta con una violenza inaudita scagliando contro un intero battaglione di bersaglieri in assetto di guerra. Anche aprendo loro i cancelli e non opponendo resistenza, gli operai furono attaccati prima a fucilate e poi a baionettate e caddero a decine, uccisi mentre fuggivano anche via mare. I documenti ufficiali parlano di meno di 10 vittime ma alla riapertura della fabbrica, il 13, mancavano all’appello oltre 200 persone tra morti e feriti… wwwParlamento due Sicilie. Il padrone era piemontese o milanese. Gli operai napoletani volevano conservare il loro posto di lavoro e quindi le accuse ai meridionali di non voler lavorare sono false. Non sono stati gli operai del sud a lavorare per la Fiat e altre fabbriche del nord? Con il loro lavoro hanno contribuito allo sviluppo e alla ricchezza del nord. Sono stati COSTRETTI ad emigrare come milioni di contadini nei primi decenni dell'Unità. Prima del'Unità non c'era emigrazione dal sud.
@@costanzaparaboschi4465 I libri di storia delle scuole non raccontano la verità sui Borbone,sul" Risorgimento" che fu tale solo per il Piemonte ma per il Regno delle due Sicilie fu il crollo. Legga il libro Carnefici di Pino Aprile,il libro dello storico Loreto Giovannone intitolato Cospiratori, esuli. governanti,esuli napoletani e massoni 1859-1860 sui traditori meridionali collaboratori dei piemontesi che trasformarono Il Regno delle due Sicilie da Stato di gran lunga più ricco della penisola nella regione più povera d'Italia. Con i Borbone il Regno delle due Sicilie era il terzo stato industriale al mondo ed ebbe per questo il premio all'Esposizione internazionale di Parigi del 1856, dopo con il "Risorgimento "e "l'Unità" è stato totalmente deindustrializzato dai piemontesi perché volevano favorire le loro industrie al nord. Vedi articolo di Brusadelli intitolato Quel nord predatorio sul sud del Sole 24 ore da me pubblicato in altri miei commenti sotto questo video. "Il Sud imboccò irrimediabilmente la strada del sottosviluppo. Quando l’esercito piemontese ritirò la sua armata, erano passati ormai più di dieci anni di occupazione. Il Nord egemone si pose allora il problema di non far mai più rialzare il capo all’economia delle terre conquistate. “I meridionali non dovranno più essere in grado di intraprendere” diceva Carlo Brombini, governatore della neonata banca d’Italia. E i vincitori capirono che ci voleva un carceriere delle qualità e delle risorse del Sud, un costante alleato dell’ex regno di Sardegna e dell’intero Nord-Italia. Durante la conquista era stata molto attiva, diciamo pure determinante, la criminalità organizzata. Se si legge qualche testo di storia mafiosa, si nota che da allora essa entrò a piè pari nei destini d’Italia marcandone tutte le più importanti svolte civili e politiche. Il carceriere doveva assicurare al padrone la minorità di una popolazione che potesse servire solo per il prelievo fiscale, per il consenso politico, per manodopera a buon mercato, come consumatore manovrabile e silenzioso. " infosannio.com/2021/08/10/storia-ditalia/ La mafia e la camorra sono state istituzionalizzate proprio dai piemontesi. I poliziotti borbonici furono sostituiti dagli uomini della camorra con compiti appunto di polizia per volontà del ministro Liborio Romano che aveva tradito il re Borbone ed era passato dalla parte di Garibaldi e dei piemontesi. I camorristi ebbero pure la pensione dal Regno d'Italia. I mafiosi siciliani aiutarono le truppe garibaldine a sbarcare ma la mafia in Sicilia e la camorra erano poca cosa con i Borbone. Dopo con il nuovo regno acquisirono forza. In youtube ci sono anche i video di Loreto Giovannone ed è doloroso scoprire come furono trattati anche i bambini. Trombetta dopo aver letto questi testi e visto i video si renderebbe conto che non è morale mettere il movimento neoborbonico sullo stesso piano della Lega. Il movimento neoborbonico è quello che rivendica che bisogna commemorare ogni anno i martiri meridionali della feroce conquista piemontese. A Fenestrelle e in altri lager piemontesi morirono migliaia di giovanissimi (17-25 anni) soldati del Regno delle due Sicilie presi prigionieri. Articolo di De Crescenzo su “Storia in Rete” e sul nuovo e “definitivo” libro del prof. Gangemi. In questi anni è in corso un dibattito vivace e molto seguito tra un fronte “neoborbonico-revisionista” e un fronte “risorgimentalista” che segue la scia della storiografia “ufficiale” di impronta liberal-massonica-giacobina nata oltre un secolo e mezzo fa. I numeri, però, sono sempre più impietosi e significativi e basta dare un occhio a post, articoli, video o dirette (spesso con imbarazzanti presenze di 3/4 spettatori e 7/8 relatori) per capire che aveva ragione Ernesto Galli della Loggia: “ormai le tesi [neoborboniche] sono maggioritarie”. E aveva ragione anche il suo collega Luigi Musella: “un errore snobbare i neoborbonici, sul piano degli studi è mancata una ricerca rinnovata e si è pensato che tutto fosse stato già detto." E così il prof. Gangemi smantella punto per punto le tesi “riduzioniste o negazioniste” di Fenestrelle dopo anni di ricerche archivistiche attestando diverse migliaia di vittime tra i soldati delle Due Sicilie dall’alto della sua pluridecennale cattedra all’università di Padova (“metodologia della ricerca”). www.neoborbonici.com/2022/06/23/il-massacro-dei-meridionali-a-fenestrelle-e-altrove-dibattito-su-storia-in-rete/ Secondo alcuni studiosi sono morti circa un milione di meridionali. Senza tocco di campane. 1860-1870: le vittime civili taciute della Guerra Meridionale di Giuseppe Gangemi,Professore dell'Università di Padova. " Censimento del Regno d’Italia: i dati ministeriali rivelarono che, nel corso di due anni, di 450.000 persone del napoletano non si aveva più traccia. La spiegazione ufficiale: i Borboni, secondo l’invasore, avevano statistiche sbagliate. Il libro porta evidenze che negano questa ipotesi. La mattanza riprese nel 1862 in Sicilia, a Castellamare del Golfo, proseguì con l’applicazione della legge Pica del 1863 e infine con una sistematica opera di occultamento delle vittime civili. La scoperta delle principali procedure di nascondimento viene illustrata dalle illuminanti indagini di ricercatori non professionisti, che hanno esplorato i documenti di piccoli archivi locali non visitati dagli storici di professione. A ciò si aggiungono le vittime che emergono dall’esplorazione diretta da parte dell’autore degli Archivi di Stato di Livorno e Potenza, e dall’esplorazione sistematica degli Indici Onomastici pubblicati, nel 1998 e nel 2000, dal Ministero per i Beni Culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archeologici." “Un popolo senza memoria e conoscenza della sua storia è un popolo destinato a morire”. www.il Roma news cultura.
OPERAZIONE VERITÀ su Regno delle due Sicilie Il certosino e pertinace lavoro di archivio dell’attuale revisione storica sta invece scoprendo dei primati numerosi oltre ogni previsione e crescenti a seconda dell’avanzamento dei relativi studi. Essi pongono nella giusta e diversa luce anche quelli famosi da tempo poiché mostrano sempre più nitidamente un quadro sistematico di innovazioni e attenzioni verso l’intera comunità, l’intero territorio, l’intera gamma delle scienze e delle arti. Diamo uno sguardo globale a questi primati economici, e a quelli più strettamente legati a essi, per scoprirne alcuni obiettivamente imprevedibili che forniscono l’esatta essenza del governo borbonico. Quelli mondiali sono contrassegnati con M, gli altri sono supremazie italiane. Incominciamo dal Settecento: 1739 Disciplina settore terziario: Tribunale di commercio 1741 Abolizione del feudalesimo (tassazione anche dei beni ecclesiastici) 1743 Leggi igieniche per la prevenzione sanitaria ed ambientale(M) 1751 Assistenza e occupazione persone in difficoltà economiche (Albergo dei Poveri) (M) 1754 Cattedra dì economia con Antonio Genovesi(M) 1755 Leggi a difesa del patrimonio culturale e artistico(M) 1778 Bonifica zone paludose: Tavoliere delle Puglie 1781 Disciplina trasporti: moderno codice marittimo(antico primato amalfitano) (M) 1783 Cantieri navali di Castellammare di Stabia 1783 Ricostruzione zone terremotate con criteri antisismici (Messina e Reggio) (M) 1789 Leggi sociali: Statuto di S. Leucio (M) 1792 Atlante Marittimo: Rizzi-Zannoni(M) 1795 Orto botanico per la fito-medicina : Palermo. Passiamo all’Ottocento: 1806 Telegrafo ad asta: Sicilia 1818 Nave a vapore: Real Ferdinando 1818 Legge sulle monete, sulla finanza e sulla zecca(M) 1820 Codice Militare(M) 1831 Leggi di sostegno all’agricoltura (Accademie agricole e Monti Frumentari) 1831 Leggi di sostegno all’industria (Istituto di Incoraggiamento di Arti e Manifatture) 1832 Ordinanza prefettizia a Napoli per la nettezza urbana(con raccolta differenziata)(M) 1833 Stazione Meteorologica: Osservatorio Vesuviano(M) 1833 Leggi di sostegno al commercio (incentivi alle linee mercantili import-export) 1834 Incentivi all’edilizia (Costituzione Compagnia Edilizia per il credito urbano a Napoli) 1835 Scuole di Commercio e Agricoltura (Napoli, Barletta, Palermo, Melfi ecc.) 1835 Ponte in ferro sul Garigliano (poi sul Calore) 1836 Tutela industria vinicola (Marchio D.O.C. della società enologica) 1836 Fonderia a Napoli (Lino & Henri) 1836 Compagnia di Assicurazioni Generali (Partenopea Sebezia) 1836 Linea regolare di navigazione marittima nel Mediterraneo 1839 Incentivi all’editoria (Agevolazioni daziarie su libri stranieri esportando libri nazionali) 1839 Ferrovia : Napoli-Portici 1840 Industria metal-meccanica di Pietrarsa-Napoli 1841 Osservatorio sismologico sul Vesuvio (M) 1841 Scuola macchinisti a Pietrarsa 1843 Faro lenticolare nel porto di Napoli 1844 Tutela industria olearia (Marchio D.O.C. per olio d’oliva pugliese) 1852 Bacino di carenaggio in muratura (porto di Napoli) 1852 Telegrafo sottomarino (tra Reggio e Messina) 1852 Telegrafo elettrico a fari lenticolari (tra Napoli, Capua, Gaeta e Caserta) 1854 Rotta transatlantica(piroscafo Sicilia) 1856 Premio quale terza nazione industriale al mondo (Esposizione Internazionale di Parigi) 1858 Galleria ferroviaria (traforo al passo dell’Orco di Nocera Inf.-Salerno)(M) maggior numero amnistiati e minor numero di giustiziati politici; saline (soprattutto pugliesi e siciliane)(M); occupati nelle industrie:Nord-Ovest, 30,05%; Nord-Est, 14,78%; centro, 14,12%; Due Sicilie, 41,04%; minor numero di emigranti; maggior diffusione scuole pubbliche ed ecclesiastiche( in tutti i comuni). Era un sistema pressoché perfetto che consentiva al regno di Napoli un’importanza e un benessere intollerabile per .........(.altri stati pieni di debiti come il Piemonte) Ecco perché il “risorgimento”. di Vincenzo Gulì sul sito Parlamento due Sicilie Il Regno Borbonico è stato il regno della penisola italiana per maggior numero di orfanotrofi, ospizi, collegi, conservatori, strutture di formazione e assistenza, il Regno con la più bassa mortalità infantile e la più alta percentuale di medici. Napoli vanta altri primati illustri: il primo Piano Regolatore in Italia, prima città italiana per numero di Teatri, Tipografie e Pubblicazione di Giornali e Riviste, oltre che quella con maggior numero di Conservatori di Musica. Il regno conservava inoltre nei suoi depositi la maggiore quantità di lire-oro, la più alta quotazione dei Titoli di Stato e il minor carico tributario erariale d’Europa. Francesco Fantini Il Banco delle Due Sicilie, di proprietà pubblica, custodiva riserve auree per un miliardo e 200 milioni di lire contro i 20 milioni del Regno sabaudo. ----------------------------------------------------------------------- ” nelle campagne, i poveri contadini! Se la passavano male come in tutto il mondo e nell’Europa della feroce rivoluzione industriale (basti leggere Dickens, Hugo), ma nel Regno delle Due Sicilie campavano più a lungo e mangiavano meglio e più spesso, se non avevano la diffusione di rachitismo e cretinismo da record mondiale della val Padana. In più, nel Regno delle Due Sicilie si poteva studiare gratis, se bravi ma poveri (borse di studio soppresse appena unificata l’Italia), c’era una promettente industrializzazione, con più addetti che nel resto d’Italia messo insieme (la più grande officina meccanica, i più grandi cantieri navali, il più grande stabilimento siderurgico, la più grande fabbrica di ceramica... La stessa insospettabile Storia d’Italia della Einaudi, dice che fino al 1860 l’emigrazione italiana nelle Americhe era composta pressoché esclusivamente da Liguri e Piemontesi, e cioé guarda caso da sudditi dei Savoia. Mentre la nostra emigrazione fu successiva all’unità d’Italia." Da un testo di Pino Aprile come prefazione al libro di Gennaro De Crescenzo sui Primati del Regno delle due Sicilie.
@@costanzaparaboschi4465 I libri di storia delle scuole non dicono la verità sui Borbone e sul Risorgimento. Un popolo senza memoria e conoscenza della sua storia è un popolo destinato a morire”. www.il Roma news cultura. OPERAZIONE VERITÀ su Regno delle due Sicilie Il certosino e pertinace lavoro di archivio dell’attuale revisione storica sta invece scoprendo dei primati numerosi oltre ogni previsione e crescenti a seconda dell’avanzamento dei relativi studi. Essi pongono nella giusta e diversa luce anche quelli famosi da tempo poiché mostrano sempre più nitidamente un quadro sistematico di innovazioni e attenzioni verso l’intera comunità, l’intero territorio, l’intera gamma delle scienze e delle arti. Diamo uno sguardo globale a questi primati economici, e a quelli più strettamente legati a essi, per scoprirne alcuni obiettivamente imprevedibili che forniscono l’esatta essenza del governo borbonico. Quelli mondiali sono contrassegnati con M, gli altri sono supremazie italiane. Incominciamo dal Settecento: 1739 Disciplina settore terziario: Tribunale di commercio 1741 Abolizione del feudalesimo (tassazione anche dei beni ecclesiastici) 1743 Leggi igieniche per la prevenzione sanitaria ed ambientale(M) 1751 Assistenza e occupazione persone in difficoltà economiche (Albergo dei Poveri) (M) 1754 Cattedra dì economia con Antonio Genovesi(M cioè prima al mondo) 1755 Leggi a difesa del patrimonio culturale e artistico(M) 1778 Bonifica zone paludose: Tavoliere delle Puglie 1781 Disciplina trasporti: moderno codice marittimo(antico primato amalfitano) (M) 1783 Cantieri navali di Castellammare di Stabia 1783 Ricostruzione zone terremotate con criteri antisismici (Messina e Reggio) (M) 1789 Leggi sociali: Statuto di S. Leucio (M) 1792 Atlante Marittimo: Rizzi-Zannoni(M) 1795 Orto botanico per la fito-medicina : Palermo. Passiamo all’Ottocento: 1806 Telegrafo ad asta: Sicilia 1818 Nave a vapore: Real Ferdinando 1818 Legge sulle monete, sulla finanza e sulla zecca(M) 1820 Codice Militare(M) 1831 Leggi di sostegno all’agricoltura (Accademie agricole e Monti Frumentari) 1831 Leggi di sostegno all’industria (Istituto di Incoraggiamento di Arti e Manifatture) 1832 Ordinanza prefettizia a Napoli per la nettezza urbana(con raccolta differenziata)(M) 1833 Stazione Meteorologica: Osservatorio Vesuviano(M) 1833 Leggi di sostegno al commercio (incentivi alle linee mercantili import-export) 1834 Incentivi all’edilizia (Costituzione Compagnia Edilizia per il credito urbano a Napoli) 1835 Scuole di Commercio e Agricoltura (Napoli, Barletta, Palermo, Melfi ecc.) 1835 Ponte in ferro sul Garigliano (poi sul Calore) 1836 Tutela industria vinicola (Marchio D.O.C. della società enologica) 1836 Fonderia a Napoli (Lino & Henri) 1836 Compagnia di Assicurazioni Generali (Partenopea Sebezia) 1836 Linea regolare di navigazione marittima nel Mediterraneo 1839 Incentivi all’editoria (Agevolazioni daziarie su libri stranieri esportando libri nazionali) 1839 Ferrovia : Napoli-Portici 1840 Industria metal-meccanica di Pietrarsa-Napoli 1841 Osservatorio sismologico sul Vesuvio (M) 1841 Scuola macchinisti a Pietrarsa 1843 Faro lenticolare nel porto di Napoli 1844 Tutela industria olearia (Marchio D.O.C. per olio d’oliva pugliese) 1852 Bacino di carenaggio in muratura (porto di Napoli) 1852 Telegrafo sottomarino (tra Reggio e Messina) 1852 Telegrafo elettrico a fari lenticolari (tra Napoli, Capua, Gaeta e Caserta) 1854 Rotta transatlantica(piroscafo Sicilia) 1856 Premio quale terza nazione industriale al mondo (Esposizione Internazionale di Parigi) 1858 Galleria ferroviaria (traforo al passo dell’Orco di Nocera Inf.-Salerno)(M) maggior numero amnistiati e minor numero di giustiziati politici; saline (soprattutto pugliesi e siciliane)(M); occupati nelle industrie:Nord-Ovest, 30,05%; Nord-Est, 14,78%; centro, 14,12%; Due Sicilie, 41,04%; minor numero di emigranti; maggior diffusione scuole pubbliche ed ecclesiastiche( in tutti i comuni). Era un sistema pressoché perfetto che consentiva al regno di Napoli un’importanza e un benessere intollerabile per ......... Ecco perché il “risorgimento”. di Vincenzo Gulì sul sito Parlamento due Sicilie --------------------------------------------------------------------------------------------------------- Il Regno Borbonico è stato il regno della penisola italiana per maggior numero di orfanotrofi, ospizi, collegi, conservatori, strutture di formazione e assistenza, il Regno con la più bassa mortalità infantile e la più alta percentuale di medici. Napoli vanta altri primati illustri: il primo Piano Regolatore in Italia, prima città italiana per numero di Teatri, Tipografie e Pubblicazione di Giornali e Riviste, oltre che quella con maggior numero di Conservatori di Musica. Il regno conservava inoltre nei suoi depositi la maggiore quantità di lire-oro, la più alta quotazione dei Titoli di Stato e il minor carico tributario erariale d’Europa. Francesco Fantini Il Banco delle Due Sicilie, di proprietà pubblica, custodiva riserve auree per un miliardo e 200 milioni di lire contro i 20 milioni del Regno sabaudo. ----------------------------------------------------------------------- Lei mi ha chiesto informazioni sui contadini: ” Nelle campagne, i poveri contadini! Se la passavano male come in tutto il mondo e nell’Europa della feroce rivoluzione industriale (basti leggere Dickens, Hugo), ma nel Regno delle Due Sicilie campavano più a lungo e mangiavano meglio e più spesso, se non avevano la diffusione di rachitismo e cretinismo da record mondiale della val Padana. In più, nel Regno delle Due Sicilie si poteva studiare gratis, se bravi ma poveri (borse di studio soppresse appena unificata l’Italia), c’era una promettente industrializzazione, con più addetti che nel resto d’Italia messo insieme (la più grande officina meccanica, i più grandi cantieri navali, il più grande stabilimento siderurgico, la più grande fabbrica di ceramica... La stessa insospettabile Storia d’Italia della Einaudi, dice che fino al 1860 l’emigrazione italiana nelle Americhe era composta pressoché esclusivamente da Liguri e Piemontesi, e cioé guarda caso da sudditi dei Savoia. Mentre la nostra emigrazione fu successiva all’unità d’Italia." Da un testo di Pino Aprile come prefazione al libro di Gennaro De Crescenzo sui Primati del Regno delle due Sicilie. Consiglio di leggere l'intero testo in internet. ----------------------------------------------------------------- Articolo di De Crescenzo su “Storia in Rete” In questi anni è in corso un dibattito vivace e molto seguito tra un fronte “neoborbonico-revisionista” e un fronte “risorgimentalista” che segue la scia della storiografia “ufficiale” di impronta liberal-massonica-giacobina nata oltre un secolo e mezzo fa. I numeri, però, sono sempre più impietosi e significativi e basta dare un occhio a post, articoli, video o dirette (spesso con imbarazzanti presenze di 3/4 spettatori e 7/8 relatori) per capire che aveva ragione Ernesto Galli della Loggia: “ormai le tesi [neoborboniche] sono maggioritarie”. E aveva ragione anche il suo collega Luigi Musella: “un errore snobbare i neoborbonici, sul piano degli studi è mancata una ricerca rinnovata e si è pensato che tutto fosse stato già detto."
BRAVO MATTEO! LA DIFFERENZIATA, È UN'ALTRO GIRO DI MILIARDI A FAVORE DEI MILIARDARI E NOI POLLI SEGUITIAMO ANCORA A LAVORARE PER LORO E NON SOLO; COMPIIAMO IL PRODOTTO E PAGHIAMO! FACCIAMO LA DIFFERENZIATA E È UN'ALTRO LAVORO CHE FACCIAMO PER LORO! TERZO, SCIACQUAMO BOTTIGLIE, LATTINE, E ALTRO , IN PIÙ L'ACQUA CHE PAGHIAMO SALATA !!!! DOVE È IL NOSTRO VANTAGGIO??
Il problema è che le aziende hanno sede al nord, fanno affari nel meridione ma pagano le tasse al nord, banche ,assicurazioni, supermercati, elettricità etc . Ogni azienda dovrebbe pagare nella regione dove produce il reddito, ma è possibile che un concetto così semplice non viene recepito dai pseudo economisti.
Il nord da solo andrebbe fortissimo, purtroppo l'Italia essendo una repubblica centralista con tutti i poteri accentrati su Roma viene fortemente penalizzato da questo. Piena solidarietà ai cittadini del nord Italia che lavorano e si sentono derubati da Roma.
Ma certo l'autonomia regionale non funziona. Basta guardare ai Lender tedeschi, ai Cantoni svizzeri o alle Regioni spagnole, è evidente che non funzionano! (Per i grillini non mettere un like sono ironico). Molto meglio trasferire i poteri a er Gigino il Sindaco di Roccasecca in unione con Piovarolo che lui sì che ci garantisce servizi di alto livello. Le Regioni sono la giusta misura per gestire le risorse in confronto con il territorio. Oppure pensate che il funzionario del ministero delle varie ed eventuali sia attentissimo ai problemi di Rocca Pietore o Montelepre? Penso che almeno uno di voi abbia ricordo della sanità nazionale, e non credo che questo ricordo sia positivo.
Basterebbe smetterla di dare via i soldi carpiti dalle tasse pagate dai cittadini dall'Ucraina e ai clandestini musulmani per ristabilire il bilancio economico nazionale
2016 "Il MoVimento 5 Stelle ha sempre creduto che a dover decidere sulle questioni decisive debba essere il popolo, infatti abbiamo raccolto le firme per il referendum sull'euro per far decidere gli italiani sulla sovranità monetaria". Vi pareva che ce lo lasciavano fare?
Le Regioni erano state istituite (1970?) per eliminare le Provincie, poi sono rimaste entrambe e nel 1992 le Provincie sono aumentate di numero e anche dopo. Negli anni '70 mi pare che le Provincie fossero 90 o 94... ricordo ancora, ero alle elementari, quando venne istituita la Provincia di Oristano... all'epoca avevo l'Atlante "De Agostini" in cui le Provincie della Sardegna erano Cagliari, Nuoro e Sassari... tanto per fare un esempio. Adesso le Provincie in Italia saranno anche oltre 110!
Non capisco perché si lamentino... Alcuni hanno consigliato il non voto... altri sono d'accordo con la riuscita del fallimento di queste ultime votazioni con preferenze... Però come al solito sono a parlare con le folle di decine di persone per spiegare come si fa ad essere schiavi di protesta... risparmiamo il fiato che il popolo è contento così!!!
Buongiorno. La situazione odierna dell’Italia è creatura centralista: Palazzo Chigi, Quirinale e “cupola” UE. Non è certo colpa delle regioni. Si rammenta che il federalismo comunale e non solo regionale, quest’ultimo si palesa come un centralismo minore rispetto a quello di Palazzo Chigi, sarà di ostacolo alla plutocrazia. Si rammenta che l’implementazione della tecnologia 5G, inutile e soprattutto devastante alla vita, ha avuto bisogno dell’intervento di Palazzo Chigi per eliminare le autonomie territoriali dei sindaci per soddisfare le “voglie” plutocratiche. Eliminare le regioni? Non si avvede che corrompere uno sarà più facile, secondo la probabilità, che corrompere più di venti regioni o più di mille Comuni. Non si dimentichi che l’attuale deplorevole situazione italiana è stata causata non dal federalismo ma da Palazzo Chigi. Ovviamente, un federalismo forte nell’unità nazionale con un governo presidenziale eletto direttamente dal popolo sostenuto dal Parlamento che approva o disapprova, come esempio di veda il governo dei sindaci, sarebbe cosa buona e giusta. Poche regole e chiare con ciò, si dovrebbero abrogare innumerevoli leggi, regole, paletti vari che servono solamente a dar da mangiare all’esercito di oltre duecentomila avvocati e magistrati. Cordialità.
cè un degrado in giro per Italia da far paura" sporco...erbacce...rifiuti ovunque....barboni......negozi e attività che chiudono. mamma mia. turismo in calo. stipendi fermi al 2015😢😢😢
Domanda:perchè non vendiamo le tonnellate d'oro che abbiamo a Fort Knox e nella City di Londra,mantenendo quello nella Banca d'Italia,ci ricompriamo il debito e con i soldi recuperati dagli interessi passivi ci ricompriamo l'oro.E' un ragionamento logico? Chiedo
Io so che nella sanità per esempio, le siringhe costavano tre volte tanto, idem per le apparecchiature, dunque nella sanità i soldi si spendono male e poi le persone sono costrette a venire a curarsi al nord
Articolo di Stefano Brusadelli sul Sole 24 ore dell'11 gennaio 2015 intitolato" QUEL NORD PREDATORIO SUL SUD" Brusadelli scrive:"Quando all'indomani dell'unificazione si fece il primo censimento del Regno d'Italia, si registrò nell'ex territorio borbonico un numero complessivo di occupati dell'industria pari a un milione e 189mila. Sommando gli operai di Lombardia, Piemonte e Liguria, non si arrivava che a 810mila. Nell'ex reame delle Due Sicilie, a Pietrarsa, in Campania, e a Mongiana, in Calabria, erano localizzati i due più importanti stabilimenti siderurgici della Penisola. Il solo opificio di Pietrarsa, all'avanguardia europea nelle costruzione ferroviarie, contava il doppio di addetti rispetto agli stabilimenti genovesi dell'Ansaldo. Ma già nel giro di un decennio la situazione si sarebbe più che ribaltata. E tutta l'industria del Mezzogiorno avrebbe conosciuto dapprima un forte ridimensionamento e poi la totale liquidazione. Tra i tanti contributi sul drammatico ritardo del Mezzogiorno rispetto al Settentrione, questo del giornalista campano Riccardo Scarpa si segnala per l'ampiezza di documentazione ...................... precisa scelta di politica economica compiuta dai savoiardi già all'indomani dell'impresa di Garibaldi. In nome di una logica predatoria di sapore coloniale, essi decisero che l'apparato produttivo del Sud, per tanti versi più avanzato e competitivo, andasse smantellato a vantaggio del Nord. I dati raccolti e ordinati da Scarpa sono convincenti....... Il Banco delle Due Sicilie, di proprietà pubblica, custodiva riserve auree per un miliardo e 200 milioni di lire contro i 20 milioni del Regno sabaudo, stremato dalle spese di guerra. Cosicchè alla spoliazione delle fabbriche si aggiunse anche quella finanziaria............................. -------------------------------------------------------- Quando l’esercito piemontese ritirò la sua armata, erano passati ormai più di dieci anni di occupazione. Il Nord egemone si pose allora il problema di non far mai più rialzare il capo all’economia delle terre conquistate. “I meridionali non dovranno più essere in grado di intraprendere” diceva Carlo Brombini, governatore della neonata banca d’Italia. infosannio.com/2021/08/10/storia-ditalia/ Nel dopoguerra i fondi del piano Marshall furono spesi all'87% per il nord. Il ministro Epicarmo Corbino ammise pubblicamente che la Cassa de Mezzogiorno si doveva chiamare in realtà Cassa del Settentrione perché almeno il 70% dei soldi rimbalzava al sud e tornava al nord. "Vale per la sanità, come per l’istruzione, gli asili e le infrastrutture. Basti pensare che ogni giorno il Mezzogiorno “perde” circa 170 milioni. A tanto ammonta, su base giornaliera, il bottino da 62,3 miliardi che ogni anno, dati del Sistema dei conti pubblici territoriali alla mano, viene sottratto al Sud e dirottato verso il Nord. Parliamo di circa 5,2 miliardi al mese di spesa pubblica allargata, non solo statale. Lo ha svelato il nostro giornale con l’Operazione verità, è stato certificato dalla Corte dei Conti, e lo ha ammesso anche la commissione parlamentare d’inchiesta." Può leggere sul Quotidiano del sud, febbraio 2022 l'intero articolo intitolato: Quei 62 miliardi (sottratti ogni anno al sud e) dirottati al Nord che hanno allargato la distanza tra le due Italie.
Tutto questo se lo si commenta in qualche post....si subisce una aggressione zeppa di insulti da parte degli settentrionali.E prova di stupidità.Oggi viviamo tutti in una nazione che è stata rovinata dagli avi...siamo tutti nella stessa palude creato dagli politici obbedienti all' elitè Rothschild&CO di ieri e di oggi.
@@s.m.7721 Lei ha una bella faccia tosta. In internet sotto i video del Fatto quotidiano (per citare solo un esempio tra i tanti) che riguardano il sud ci sono migliaia di commenti estremamente offensivi,pieni di spaventose calunnie contro i meridionali,senza distinguere tra quelli onesti e quelli disonesti. Con i miei commenti cerco di far capire quali sono le cause per cui il sud è così arretrato rispetto al nord e bisogna necessariamente partire dal 1861 per poi arrivare al presente. Chi nega l'importanza della storia per capire il presente o è un ignorante o è in mala fede.
Il sistema democratico non puo' funzionare se il sistema dell'informazione e' corrotto e al servizio di certi centri di potere. Per cui per poter ripristinare il sistema democratico bisogna prima risolvere il problema dell'informazione.
Se è per l'assorbimento della produzione e conseguentemente la tenuta dell'occupazione del nord, grazie al fatto che vengono perequate le erogazioni erariali, diciamo anche che quella produzione potrebbe essere allocata nella esportazione. Altrimenti facciamo come la propaganda del main stream dando notizie non complete. Invece è assolutamente vero chele regioni meridionali riceverebbero meno erogazioni e le persone si impoverirebbero a vantaggio delle regioni del nord. Quindi è giusto che ci sia questo scontro nord sud perché si tratta di spartirsi le erogazioni dell'erario che verrebbero meno spartite su base nazionale. Il referendum secondo me ci sta, anche perché la quantità di meridionali che dal dopoguerra si sono stabiliti al nord è enorme, e quindi non si tratta di una discriminazione su base antropologica. Io ad esempio vivo in un condominio in cui solo io sono indigeno, ma tutte le altre famiglie sono di provenienza meridionale, e queste ricevono i servizi sociali, qui al nord e non al sud. insomma vediamo chi vince questa sfida perché anche qui in Emilia Romagna è da anni che si taglia in vari modi. Loro la chiamano razionalizzazione della spesa, ma intanto ti sparano ovunque in provincia per fare un esame specialistico o una visita specialistica e per avere un ricovero bisogna vedere se c'è posto, con costi del privato in linea con il costo della vita al nord. vediamo chi vince questa sfida col referendum e poi si farà quello che vuole la maggioranza dei votanti. E poi guardate che qui è pratica diffusa far venire su i parenti dal meridione, fargli prendere la residenza e poi accedere alle cure mediche qui, per poi rispostare la residenza giù risolto il problema medico. Quindi a maggior ragione bisognerebbero che rimanessero più soldi qui, tanto verrebbero su comunque dai parenti per farsi curare dalla sanità pubblica del nord. Lo voglio dire perché sembra che al nord si stia benissimo, e invece qui continuano a tagliare, rivedendo ogni tot mesi la lista dei medicinali sovvenzionati ad esempio, oppure trasferendo gli interventi in day ospital, il che vuol dire che ti operano, ma ti mandano fuori con il drenaggio del sangue che va in una boccetta da tenere in mano.
Ringrazia il tuo compaesano Prodi per aver tradito 3 volte: Trattato di Maastrich, eliminazione della lira e accettazione dell'euro e Trattato di Lisbona Lisbona. Si faccia spiegare cos'è il PSC patto di stabilità e crescita o reg. 1466/97?! E' quest'ultimo che ci condurrà in una schiavitù secolare leggasi debito inestinguibile o meglio art. 81 Costit."obbligo del pareggio di bilancio" e legge 243/12 " obbligo delle AA. PP. a contribuire alla riduzione del debito pubblico...ma quando mai!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Il quotidiano la repubblica dice che bisogna rispettare la Costituzione? Bene. Allora bisogna dare attuazione all'art.116 che prevede l'autonomia delle regioni su diverse materie. Il problema viene dalla riforma del Titolo V del 2001 voluta dalla sinistra.
Preoccuparsi della perdita di sovranità dello Stato italiano perche adotta forme di autonomia ammiinistrative locali, mi sembra veramente ridicolo e fuorviviante nel momento che gran parte della sovranità italiane sono state cedute in organismi sovranazionali.
La storia della Padania e la storia del regno delle due Sicilie è ben diversa. Non è la stessa cosa, non paragoniamo i padani ai neoborbonici. Studiate la storia del regno di Napoli
gilberto che farfugli di pericolo per l'unità nazionale quando non l'Italia non sa nemmeno difendere i suoi confini dato che ogni giorno chiunque entra o sbarca come e quando vuole?