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BASILICA SAN GIOVANNI BOSCO ROMA- LA TERZA CUPOLA DI ROMA 

davideperillo
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La Basilica fu costruita agli inizi degli anni cinquanta del Novecento dall'architetto siciliano Gaetano Rapisardi, che vinse il concorso indetto dalla Pontificia commissione centrale per l'arte sacra in Italia per conto dei Salesiani.
Attualmente possiede la terza cupola piu' grande di Roma per diametro, dopo San Pietro ed il Pantheon.
Il 12 settembre 1952 fu posta la prima pietra del nuovo edificio da parte del cardinale vicario Clemente Micara, ma i lavori veri e propri iniziarono circa un anno dopo; la chiesa fu inaugurata il 2 maggio 1959 con solenne consacrazione del cardinale Benedetto Aloisi Masella, protettore della Congregazione Salesiana; buona parte degli interni però era ancora da realizzare, e solo nel 1964 l'edificio fu ultimato secondo i piani originari.
Il giorno successivo alla consacrazione, il 3 maggio, papa Giovanni XXIII venne in visita alla nuova chiesa per pregare davanti alla tomba del santo torinese a cui era intitolato l'edificio sacro e la cui urna, per l'occasione, era stata trasferita da Torino a Roma.
La chiesa è sede parrocchiale, eretta il 7 novembre 1953 con il decreto del cardinale vicario Clemente Micara Pervigili cura, e affidata ai Padri Salesiani, che sono i proprietari della chiesa.
Papa Paolo VI, con la costituzione apostolica Romana haec Sedes del 5 febbraio 1965, la elevò a diaconia cardinalizia, con la denominazione di San Giovanni Bosco in via Tuscolana e, il 20 novembre successivo, la promosse alla dignità di basilica minore con la lettera apostolica Adulescentium patris.
LEsternamente la basilica si presenta compatta e dominata dalle due cupole, di cui la maggiore ha un diametro di circa 40 metri. Nella sua parte terminale è collocata un'opera bronzea di Alessandro Monteleone composta da quattro angeli, di tre metri d'altezza, che sorreggono una corona sormontata da una croce. Nella facciata è inserito un altorilievo, opera di Arturo Dazzi, raffigurante l'Apoteosi di san Giovanni Bosco, sovrastante la dedica della chiesa: Sancto J. Bosco A. D. MCMLVIII.
L'altorilievo è accompagnato, alla sua destra e alla sua sinistra, da 6 statue marmoree, raffiguranti gli arcangeli Michele e Gabriele (di Ercole Drei), i santi Francesco di Sales e Giuseppe Cafasso (di Giovanni Amoroso e Antonio Venditti), ed i papi Pio IX e Pio XI (di Francesco Nagni).
Nella facciata è incluso il portico, con cinque porte bronzee, di cui la centrale e principale, è alta 10 metri. Le due porte mediane sono accompagnate da statue bronzee di angeli, opera di Eugenio De Courten, mentre le due porte esterne sono sormontate da statue bronzee di Attilio Selva, una raffigurante Cristo redentore e l'altra San Giovanni Battista.
La basilica possiede due torri campanarie, su una delle quali sono installate le campane il cui concerto è formato da nove bronzi inceppati a " slancio" in tonalità di Si bemolle2 maggiore (Si b2 - Do 3 - Re 3 - Mi b 3 - Fa 3 - Sol 3 - La 3 - Si b 3 - Do 4), ed è frutto di unica fusione ad opera della fonderia Colbachini di Bassano del Grappa (1957). È uno dei più grandi concerti di campane della Capitale (sia come numero di campane che come tonalità).
L'interno della chiesa è a pianta basilicale a tre navate separate da pilastri, e con transetto.
La navata centrale è illuminata dalla grande cupola, mentre le navate laterali sono illuminate da 32 lampadari in oro e vetro di Murano, fatti a mano con motivi floreali ed angeli. Nei pilastri, che separano fra loro le navate, sono incastonate le formelle in bronzo della Via Crucis di Venanzo Crocetti.
L'interno delle due cupole sono decorate con mosaici di Augusto Ranocchi: i mosaici della cupola minore raffigurano diversi simboli cristiani alternati a scritte in latino; mentre i mosaici della grande cupola rappresentano alcuni sogni che hanno caratterizzato la vita di Giovanni Bosco.
Le vetrate policrome principali si trovano nei tamburi delle due cupole: nel tamburo della cupola maggiore vi sono raffigurate Storie della Bibbia, opera di Marcello Avenali e Lorenzo Bigotti; nel tamburo di quella minore, I sette sacramenti e le Opere di misericordia, di Bruno Saetti. Altre vetrate sparse per la chiesa sono opera di Rolando Monti, Virgilio Guzzi e Luigi Montanarini. L'altare maggiore è un monolito di marmo di Carrara dal peso di 10 tonnellate: nella sua parte frontale esso è scolpito a formare delle rocce che ricordano il monte Calvario, su cui trovò la morte il Cristo; ed inoltre presenta delle fenditure, che richiamano il pane che sull'altare viene spezzato e donato ai fedeli. L'ambone, luogo di lettura della parola di Dio, è anch'esso costituito da un unico blocco di marmo. Dietro l'altare maggiore è collocato il tabernacolo, sormontato da un tronetto a raggiera ed un crocifisso, opera composita di Pericle Fazzini.
La parte di fondo del presbiterio è dominata da un grande mosaico, di 100 metri quadrati, raffigurante la Gloria di san Giovanni Bosco, opera di Giovanni Brancaccio, fiancheggiato da otto bassorilievi.

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2 дек 2019

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