Noto soprattutto per le immagini evocative della vita nella capitale francese nella prima metà del XX secolo, la sua influenza è profonda, in particolare nel campo della street photography e della fotografia documentaristica ed è celebrato per l'indubbia perizia nel catturare l'essenza della cultura parigina, in particolare gli aspetti notturni e sotterranei.
Più di 200 stampe d’epoca, oltre a sculture, documenti e oggetti appartenuti al fotografo, documentano il lavoro di un osservatore “normale” che ha ritratto la scena parigina a partire dall'epoca in cui alla città confluivano artisti, scrittori intellettuali avventurieri e viveur a vario titolo provenienti per lo più da altre lande di Europa e Stati Uniti.
Il periodo è stato efficacemente descritto da Ernest Hemingway nel romanzo autobiografico A moveable feast (Festa Mobile) che descrive la vita degli espatriati - per lo più anglosassoni - che gravitavano sulla città appartenenti alla generazione perduta della I Guerra mondiale.
La “normalità” di Brassaï (si legge Brassái) parte dalla sua figura di quieto signore, dall'aspetto in qualche maniera “tipico”, e si proietta all'esterno del personaggio che è, nelle sue foto - per lo più stampe originali prodotte personalmente dal fotografo - che ritraggono, quasi casualmente, personaggi comuni intenti alle più varie attività, di lavoro o di svago e inquadrati con scarsa ricercatezza ma spesso con spiccato umorismo. Oppure nelle vedute di Parigi, non raramente nutturne, città rivelata a chiazze dall’illuminazione pubblica, o avvolta nella nebbia o bagnata dalla pioggia.
Una fascinazione per la luce emerge da alcuni scatti notturni che disegnano il profilo dei personaggi ritratti. Scatti lontani dall'estemporaneità e dalla casualità che caratterizza altre circostanze sentimentali o trasgressive della vita parigina della sua epoca, catturate al volo senza la collaborazione dei soggetti.
Arrangamento musicale da Edward Elgar (1854-1934) Imperial March op. 32
5 окт 2024