Io e mia sorella abbiamo il progetto(non il sogno, il PROGETTO) di vendere tutto (siamo a Milano) comprarci un camper (abbiamo 37 e 46 anni, siamo delle ragazzine!) e girare l'Italia e visitare tutte le sue realtà parallele (ecovillaggi, comunità agricole, ecc) lavorando in giro (work-away e cose simili o fare le stagioni) conoscendo nuove persone, le loro storie, nuove realtà, persone che vibrano alla nostra frequenza. Poi un giorno fermarci e formare la nostra piccola comunità. Cosa ci blocca? Sono 14 mesi che abbiamo messo il nostro bar in vendita ma ancora niente! Noi siamo pronte, abbiamo il fuoco dentro, ma c'è questo "piccolo" ostacolo...
Riguardo il problema di conciliare "cambiamento" e "figli" o altre responsabilità, suggerisco di fare squadra con altri nella comunità che condividono lo stesso problema (e.g. diventa un piccolo asilo nella casa di persone selezionate/fidate) e investire in acquisti all'ingrosso da condividere. Come primi passi le "banche del tempo" e realizzare valute residenziali (e.g. il "susino", "Bristol Pound", "Findhorn pound") per alleviare il peso fiscale euro-burocratico sulla propria comunità + progredire verso "economia del dono", ancor meglio, ma di seguito!
L'intervista è troppo lunga, poche domande strategiche e i contenuti troppo retorici, dopo un'ora e 13 minuti di visione la risposta alla domanda "come si fa?" non c'è semplicemente perché non può esserci. Alla domanda 3 esempi concreti di cambiamento, nessuna risposta. Siamo d'accordo, esistono tanti casi di persone sono fuori dagli schemi tradizionali di lavoro, guadagno, sopravvivenza, ma sono sempre in minoranza soprattutto se si guarda al livello di dignità; insomma anche i senza tetto vanno avanti senza soldi, ma non credo che sia questa ambizione di molti. Affinché questi contenuti abbiano veramente senso ci vorrebbe la pubblicazione delle entrate e delle uscite economiche in un mese/anno... Ma nessuno lo fa e quindi rischia di rimanere tutta una supercazzola.