Canto della Decima Legione, ideato per tenere il passo durante le marcie. Il canto è frutto di fantasia, sebbene faccia riferimento ad argomenti cari ai Romani e ai legionari
Si concordiamo anche noi, dopo 5 anni di liceo e 5 di università. Dove è menzionato "miles" al singolare? Il ritornello dice "milites milites ubi sunt hostes?"
Che il canto sia frutto di fantasia è scritto nel primo titolo, se fai bene caso, per il resto potevi risparmarti un commento così becero, è come se io scrivessi "bel nome da cretino ti sei scelto per il tuo profilo!"... Ma che vuol dire?? Ma per piacere...
La pronuncia restituita è una farsa anglosassone, la subiamo perché .. beh, è andata così! Ma se davvero i Romani non avevano il suono dolce della C, come mai nei più antichi alfabeti latini è presente anche la lettera K? Ma davvero crediamo che i nostri padri pronunciassero dulkis parlando alla donna amata? Ma davvero crediamo che alzando gli occhi vedessero il koelus e non questo bel cielo d'Italia? Ma davvero pensiamo che per loro il cibo suonasse kibus? L'unica pronuncia passabilmente sensata per il Latino è la pronuncia italiana, anche se abbiamo perso la guerra, ciò non significa che abbiamo anche perso il diritto alla memoria dei suoni della lingua dei padri. Scusate per l'invasione e l'invettiva, bellissimo video. Grazie.
Personalmente ho delle perplessità sulla restituta che è inutile discutere qui. Ma ammettendo che la restituta sia mai stata parlata, non penso che fosse usata (almeno in epoca tardo repubblicana e imperiale) dai legionari, che molto probabilmente usavano un latino popolare. Latino popolare con una pronuncia che si avvicinava di più a quella ecclesiastica. Ad esempio il tribuno della plebe Publio Clodio (della gens Claudia) volle cambiare nome da Claudio in Clodio per avere il nome con cui veniva chiamato dal popolo. E questo già all'epoca di Giulio Cesare.