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Carl Gustav Jung - Esplorare l'Abisso della conoscenza 

Scorribande filosofiche - Canale didattico
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20 окт 2024

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Комментарии : 24   
@francescamannino-p4s
@francescamannino-p4s 2 месяца назад
Meraviglioso! Grazie 😊
@pieracipriani7829
@pieracipriani7829 2 месяца назад
Una è la Meta , tanti i sentieri. Uno e quello lastricato di Semplicità Purezza e Amore del Cuore. Buona Vita , professore. ❤
@ScorribandeFilosofiche
@ScorribandeFilosofiche 2 месяца назад
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@sergio1395
@sergio1395 2 месяца назад
Stupendo 🎉. Grazie ❤
@AlvaroSerioli
@AlvaroSerioli 2 месяца назад
Grazie.
@mariafantappie8177
@mariafantappie8177 2 месяца назад
Grazie, molto profondo il pensiero di Jung!
@raduclaudiu2345
@raduclaudiu2345 2 месяца назад
Grazie professore
@luciasantonastasi7388
@luciasantonastasi7388 2 месяца назад
Grazie infinite per queste meravigliose esperienze che riesce a trasmettere
@mikelecinto257
@mikelecinto257 2 месяца назад
Un Grazie sincero per il lavoro che fai sul far conoscere Jung ...mi faresti particolarmente felice se realizzassi dei video incentrati sul libro rosso
@ScorribandeFilosofiche
@ScorribandeFilosofiche 2 месяца назад
La ringrazio per la stima. Vedremo con il prossimo anno scolastico. Ad ogni modo, può trovare altre lezioni a partire dalla lettura del Libro rosso nella playlist/podcast dedicato alla filosofia di Jung ru-vid.com/group/PL2DGRTcIxOYjVBJHGQaXLW7KtFj0XCT7R . In particolare si veda: ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-lTLBCoM43-8.html ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-uIDHZINx8go.html Saluti cordiali
@stellaceleste3697
@stellaceleste3697 2 месяца назад
Grazie ❤
@mircabeltrami6679
@mircabeltrami6679 2 месяца назад
Grazie !!!
@mariacappai2847
@mariacappai2847 2 месяца назад
❤ Grazie ❤
@annacalderoni4114
@annacalderoni4114 2 месяца назад
Potente!!!
@mariaoliviero174
@mariaoliviero174 2 месяца назад
GRAZIE DI QUESTA NOBILE LETTURA DI CARL GUSTAV JUNG, E SPLENDIDO COMMENTO ... è qualcosa che contribuisce al profondo benessere di ciascuno .....un caro abbraccio
@ScorribandeFilosofiche
@ScorribandeFilosofiche 2 месяца назад
Grazie a Lei Maria per l'energia positiva. Una splendida serata
@claudiafoglia5236
@claudiafoglia5236 2 месяца назад
@Silviabertoli76
@Silviabertoli76 2 месяца назад
Grazie professore, m'incuriosisce il concetto di Dio per Jung. Secondo Freud è semplice: Dio è la proiezione dell'immagine paterna idealizzata, che si forma nell'inconscio, per trovare una risposta e un senso agli interrogativi esistenziali. Leggendo il "libro rosso", il "Dio che deve ancora venire ", mi pare rappresenti il se' che per Jung è l'anima universale. Un Dio che è dentro di noi, bene e male da scoprire, per rinnovarsi e prendere una posizione etica, un'immagine archetipica dell'inconscio collettivo, quindi sempre un prodotto della psiche?
@ScorribandeFilosofiche
@ScorribandeFilosofiche 2 месяца назад
Buongiorno Silvia. Direi che la Sua considerazione è corretta, per quanto mi risulta. La differenza è che Jung non usa il linguaggio e l'approccio filosofico della tradizione, cioè non produce asserzioni razionali, "metafisiche" (per questo è poco considerato o malvisto dall'accademia, il che è alquanto comprensibile). Il suo discorso rimane quello di uno psicologo, di un indagatore della psiche umana. Dunque, questo è il focus principale. Ecco perché la questione di Dio e del divino non viene affrontata in termini metafisici o ontologici (Dio c'è? si può dimostrare la sua esistenza? ecc.) ma in termini puramente psicologici. La differenza con Freud è chiara: Freud, paradossalmente, invade il campo della metafisica quando afferma che "Dio è solo una invenzione dell'uomo" (il che può anche essere vero dal punto di vista squisitamente psicologico). Jung, mi sembra di poter affermare, rimane all'interno del linguaggio simbolico-archetipico della psiche. Al limite si può fare un accostamento con Nietzsche, il quale afferma (e la sua è una affermazione, a suo modo, "metafisica") che è l'uomo a creare i suoi valori, a generare e produrre simboli, sotto la spinta della vita, in essenza "volontà di potenza". Per altro tutto va visto in termini prospettici. Il divino c'è nella misura in cui gli diamo vita. È un fatto. Il divino si vive, si sente, a prescindere dal fatto che si riesca a dimostrarne l'esistenza in termini razionali. Naturalmente, come Lei ha evidenziato, non si tratta qui del Dio delle religioni rivelate, di questo o quel Dio istituzionalizzato. Il Libro Rosso sotto molteplici punti di vista, a cominciare dallo stile letterario profetico e poetico, richiama lo Zarathustra di Nietzsche. Jung lo afferma compiutamente. Solo una forma di vitalismo? Direi che c'è molto di più nella concezione degli archetipi. L'ambivalenza dei simboli di per sé è folle perché viola il principio di contraddizione (o A o non-A) su cui si fonda il logos filosofico tradizionale. Le consiglio questa intervista se non l'ha già ascoltata: ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-hdEI52GpwAo.html Un saluto cordiale
@Silviabertoli76
@Silviabertoli76 2 месяца назад
​@@ScorribandeFilosofiche Grazie. C'è ancora molto da studiare, purtroppo, a volte, si classifica come folle quello che non conosciamo o non conosciamo ancora. Buona giornata.
@AlvaroSerioli
@AlvaroSerioli 2 месяца назад
Grazie.
@giovannicolagrande
@giovannicolagrande 2 месяца назад
La ringrazio di cuore nel dare spazio ad autori come Jung e Steiner che nel secolo scorso hanno rappresentato in modo antitetico e complementare due singolarità completamente inassimilabili al contesto culturale del novecento e che proprio per questo sono così vive e attuali. Sono in gran parte d’accordo con quello che dice , mi permetto tuttavia di fare alcune precisazioni. Risolvere il problema in termini di pura immanenza psicologica penso farebbe letteralmente orrore a Jung. Sono perfettamente d’accordo con lei quando dice che il divino vive in quanto siamo noi a dargli vita, ma devo dissentire quando scrive “al limite si può fare un accostamento con Nietzsche, il quale afferma (e la sua è una affermazione, a suo modo, "metafisica") che è l'uomo a creare i suoi valori, a generare e produrre simboli, sotto la spinta della vita, in essenza "volontà di potenza". A ben vedere a leggere Jung e i suoi lettori più attenti come Hilmann ci si accorge che la psiche non crea proprio nulla, per Jung sono gli archetipi , le forme che ci precedono, ci vivono e non il contrario. Altrove Jung è molto severo nei confronti di Nietsche di cui tratta nel liber secundus, “ la via della croce”, dove si dice “al grande profeta che ha precorso quest’epoca apparvero miserabili e ridicole figure che erano figure della sua stessa natura. Egli non le accettò ma le rinfacciò ad altri. Alla fine si vide costretto a celebrare una Santa Cena con la propria personale miseria e ad accettare quelle figure della sua stessa natura con quella compassione che è precisamente l’accettazione di ciò che di più vile è vivo e presente in noi” Altrove a proposito dello Zarathustra afferma” in quel libro puoi vedere il come ed il perché l’essere umano rifiuta di accostarsi a sé stesso” Il fatto che affrontare il problema in termini puramente filosofici, accademici, come lei correttamente puntualizza, è altamente limitante; c’è sempre di più, molto di più. Il libro rosso nasce proprio dalla necessità di un approccio assolutamente nuovo fuori da tutti gli schemi scientifici e filosofici che hanno dominato e continuano a dominare in forme sempre più deformate e parassitarie la cultura ( se ancora possiamo usare questo termine) del nostro tempo. Quando dopo l’esperienza di pre-morte del 1944 Jung scriverà che “la vita non è che un pregiudizio, un’ipotesi di lavoro, ma non l’esistenza stessa”, ci sta dicendo tutto, al di là delle solite dissertazioni psico- filosofiche che sono la negazione di tutto il suo lavoro. Si ricordi infine che il Dio di cui parla Jung è ABRAXAS, il Dio degli gnostici dove appunto gli opposti coesistono in una dinamica ineffabile, che trascende completamente la psiche umana. Personalmente sono portato a vedere in ABRAXAS non l'accettazione del male implicito in Cristo, come già segnalato da Hilmann, ma come la figura ultima di un processo di autoemanazione-autolimitazione che segna la vita più intima della divinità , la sua più pura essenza non manifestata, l'AIN SOF dei cabalisti, il fondo dell'anima di Meister Eckhart, il "paradosso dei paradossi" della letteratura rabbinica. La ringrazio ancora una volta per la sua attenzione e per i preziosi spunti che il suo canale è in grado di offrire. @@ScorribandeFilosofiche
@alloriko
@alloriko 2 месяца назад
😶‍🌫
@francescamannino-p4s
@francescamannino-p4s 2 месяца назад
Meraviglioso! Grazie 😊
Далее
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