Il grande teologo in un passaggio cruciale di uno suo intervento a Romena, nel quale prova a spiegare uno dei punti fondanti del suo pensiero, riassumibile in una frase: "Dio non fa le cose, ma offre alle cose di farsi".
L'esempio che riferisce riguarda il significato della preghiera: "Quando noi preghiamo Dio per una persona malata cosa vuol dire? Non vuol dire che noi diciamo a Dio che sostituisca i medici o le medicine. No, Dio non guarisce nessuno in questo senso...Tutte le dinamiche che costituiscono i processi del cosmo e della storia umana sono dinamiche create, cioè sono dinamiche di creature. Non c’è mai nulla di divino nelle trame della storia umana. L'azione di Dio rende possibile l'azione delle creature ma non sostituisce mai le creature.
Allora quando noi preghiamo per una persona malata vuol dire che ci mettiamo in sintonia profonda con l'azione creatrice di Dio tanto da diventare capaci noi di guarire, di donare vita...".
Il testo integrale di questo e di altri intervento di Molari a Romena, sono stati ripubblicati, a un anno dalla sua scomparsa, nel libro "Lo stupore di esistere", a cura di Massimo Orlandi, con un'ampia introduzione di Vito Mancuso.
Un piccolo libro per un grande uomo di fede, dalle visioni aperte e liberanti: "Il più grande teologo italiano - così lo descrive Mancuso - grande anima, mahatma, amico dolcissimo e luminoso come pochissimi altri".
Il libro "Lo stupore di esistere" è disponibile a questo link:
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20 сен 2024