Dalla quinta edizione della rassegna "Ritratti d'autore", a cura di Gustavo Cicchini. CARLO SINI, considerazioni sul terzo de "Das Kapital" (KARL MARX)
Bravo, complimenti per questo caricamento nell’oceano a volte melmoso del www. Speriamo che la lunghezza del file non scoraggi troppo quelle persone (ahimè tra loro ci sono anche giovani) troppo spesso capaci di stare attenti solo 3 minuti.
Tempo fa sentii il vecchio Sgarbi parlare di una grammatica che è necessario acquisire per una pubblicazione efficace su YT. Considerando anche i molti che postano su questa piattaforma per parlare di filosofia ma scimmiottando lo stilema comunicativo delle Iene (dalla loquela esagitata agli stacchi caratteristici) mi sono convinto della necessità, personalissima, sia chiaro, di fare come faccio. Tra l’altro questi video sono una sorta di diario aperto alla partecipazione... non ho pretese proselitistiche
roscio85 non vorrei essere frainteso. 😊Non stavo criticando la forma e lo stile dei tuoi caricamenti. Al contrario, mi stavo rammaricando (lo riconosco, in modo implicito se non addirittura criptico...) proprio del fatto che altrove si scimmiottano stilemi comunicativi che non sono tanto sicuro comportino l’efficacia trasmissione di ciò che si sta sostenendo (il contenuto del messaggio), ma che assecondano questa atavica tendenza a non volersi impegnare un po’ di più per capire certe cose, le quali sono di per sé complesse e quindi necessitanti di parole e di reti di ragionamento più elaborate e poco consuete. Però, io invece ritengo che certe cose vadano spiegate, chiarite, proprio perché le ritengo vere e quindi in fondo non (mi) nascondo che in me opera il fine di fare proselitismo, che è necessario fare proselitismo, ma un proselitismo non di persone acefale, non pensanti, passivamente aderenti, ma di persone che applicano sempre più frequentemente analisi critica e sforzo creativo di novità che conducano a sviluppi per il benessere di tutti e non solo di pochi.
Marx parla di rivoluzione Ma quale potrebbe essere la rivoluzione che possiamo attuare oggi? Sicuramente non la lotta armata Però bisogna trovare una rivoluzione
Sono andato a spulciare nel canale Ho trovato spunti interessanti Ma di tipo filosofico e non scientifico Io rimango sempre più convinto di una questione Bisogna ripartire da capo ed avere un solo pensiero perché è stato quello più completo e lungimirante Karl Marx E soprattutto la sua opera Il Capitale Dopodiché riadattarlo in alcune questioni ai tempi nostri Ma questioni minime Ma necessarie L unica questione a cui non trovo risposta è quella che ti ho fatto presente prima La rivoluzione è necessaria Ma che rivoluzione possiamo fare oggi? Sicuramente non quella armata Ma altrettanto non quella delle parole Serve qualcosa che possa essere performante. Tu hai qualche suggerimento? Grazie
@@TensioneLeone se hai "spulciato"... ti sarai certo imbattuto nel nome di Walter Benjamin; la scientificità "illuminstica" che vorresti riprodotta in una nuova proposta, è esattamente quanto viene considerato, da alcuni, il limite del disegno marxiano. "Politica" è visione, non certo schema: tantomeno paradigma. Ti consiglio, se ti interessa il tema, la lettura di un certo "M. Löwy", oltre che dello stesso Benjamin... un’altra alternativa? Toni Negri. Tra l'altro, do per scontato tu abbia letto il primo Marx... "Manoscritti economico filosofici" e quant'altro.... Ma anche il Lukacs di "Storia e coscienza di classe"..... una scorsa ai Grundrisse… bisogna leggerli, questi autori, prima di stabilire si sia a corto di suggestioni feconde.... PS: è solo un consiglio spassionato, spero non scambi quanto dico per una “trombonata” altezzosa
@@inoperoscio non vorrei essere frainteso Né passare per uno non aperto al dialogo ed al confronto. Anzi.. Ti ringrazio innanzitutto per aver specificato gli intellettuali, gli storici, i saggisti o semplicemente le persone a cui ti ispiri E ti garantisco che saranno fonte di mia ulteriore approfondimento Tra l altro, va sottolineato, che se 85 del tuo nickname è la tua data di nascita, fa piacere riscontrare che pur essendo 9 anni più giovane di me, appartieni ad un piccolo gruppo di tuoi coetanei che già nella mia generazione stava pian piano estinguendosi Mi faccio risentire dopo aver approfondito i tuoi suggerimenti Buona serata Leone
il secolo futuro giudicherà noi perché il oresentevcrucifigge i suoi benefattori ma pa poi risorgono nel terzo giorno ...il terzo secolo per noi. Tommaso campanella
Professore mi dispiace contraddirla. Le crisi finanziarie risalgono a periodi antecedenti il capitalismo. Si pensi a quella sui tulipani, al sistema di j. Law alla bolla legata alla compagnia delle Indie orientali. L interesse bancario nasce da un differimento del consumo nel tempo. Legato anche al rischio di insolvenza del debitore per cui ė legittima la sua esistenza. Tra i fattori della produzione oltre al lavoro c è anche il capitale e l organizzazione. La teoria del valore lavoro che Marx riprende dai classici ė stata confutata da Piero Sraffa.nel suo produzione di merci a mazzo merci. Spesso i fallimenti promanano da Stati sovrani piuttosto che dal mercato. Siamo condannati a consumare questo è il nostro destino
Il capitale finanziario non ha una regola: allocazione efficiente delle scarse risorse che si reperiscono in natura. il capitalismo e' morto nel 1694 con la creazioni delle banche centrali (la prima quella Inglese,fatta dalle teste che hanno generato Keynes) e con il loro monopolio sulla moneta divenuta fiat in pochi secoli, e' solo capitale fittizio. Oggi i mezzi di produzioni per creare le merci non hanno piu' valore: esistono societa' che valgono 1000 grazie ai vari QE delle banche centrali che non ricavano neanche 20.O che sia privata o che sia pubblica la vera mostruosita' sono la banche centrali che creano moneta fiat (che diventa poi fittizia per rigor di logica)
