Ciao Marianna, trovo te e tutto il programma un piacevole appuntamento al quale non rinuncio mai , siete tutti e tre ben assortiti che con le vostre differenze caratteriali colmate un vuoto nella televisione italiana. Tanto nessuno vi può imitare siete unici . 🎉🎉🎉🎉🎉🎉
Hanno una bellissima alchimia Mariana, Ida e Gianluca. Mi piace molto Mariana quando ride realmente, trovo esca veramente quel suo lato più sensibile di lei che tende a voler celare per le questioni di cui parla, legato alle difficoltà nel confrontarsi con un ambiente prevalentemente "maschile", non solo nel senso di uomo, ma anche di atteggiamento
Adoro tutti e tre ❤ Si vede la professionalità di Mariana, ci tiene tanto a curare ogni dettaglio è il suo punto di forza 👏 Nella vendita di una casa, bisogna guardare la competenza e non i ritocchini, quindi per me è perfetta così 💪😃 Ida punta sulla complicità e simpatia, a volte butta un po' troppo in caciara, ma è un tratto della sua persona, di sicuro non ci si annoia 😅 Brava e competente anche lei. Gianluca è elegante, educato, simpatico, media e cerca di portare una "coccola" al cliente in base agli interessi. Professionale ma leggero, non è pesante e ci si può rilassare 😊😀
@Luisa Allegri...scrivo qua altrimenti sotto al mio commento non pubblica. Buongiorno. Lo ha dichiarato lei stessa in svariate interviste, ed anche in questa, che le sue insicurezze sul suo aspetto fisico la hanno portata prima a cambiare, poi a combattere contro giudizi negativi sul suo aspetto estetico dopo i ritocchi. Io non sono concorde con il detto "vivi e lascia vivere", essenzialmente per due motivazioni. La prima è che i cittadini non conoscono il proprio utile fino in fondo. Nessuno conosce a pieno la propria mente (basti pensare all'enorme quantità di fattori esperienziali o disturbi che portano le persone a delle scelte, che senza tali influenze sarebbero errate), dunque lasciare un cittadino decidere liberamente non è sicuro, né per il cittadino stesso, né per la società. Un esempio fruibile consiste nelle dipendenze (anche quella da acido ialuronico, fra l'altro, usato spesso nei ritocchi estetici): parliamo della dipendenza da alcool. Mettiamo caso che una persona, sopra i 18 anni non seguita psicanaliticamente, voglia ubriacarsi una sera, dunque acquisti o ordini una sufficiente dose di alcool per poterlo fare. Escludendo i rischi riguardo alla guida ed eventuali restrizioni, la persona ha il diritto di ubriacarsi, nel senso che è maggiore di 18 anni, ed un'ubriacatura non è sufficiente a nuocere ad un organismo sano. Ma il profilo psicologico della persona come è? Sappiamo che determinate combinazioni genetiche rendono un individuo più predisposto a dipendenze, a ciò si aggiungano fattori ambientali ed esperienziali che, come dimostra l'epigenetica, hanno la possibilità di modificare tale predisposizione. Anche a livello intuitivo, una persona isolata sarà (in termini probabilistici) maggiormente portata ad una dipendenza (ci sono specifici disturbi di personalità che agiscono sulla percezione della persona riguardo al proprio isolamento, o direttamente possono generarlo). La stessa persona, specie se ci sono disturbi di mezzo, non riconosce il rischio di entrare nella dipendenza, e dunque non conosce il proprio utile. Tale cittadino deve essere aiutato fin da subito, e deve essere seguito e deve conoscere i rischi che corre con una sola urbiacatura. Questo può essere fatto solo se viene annullata la libertà assoluta, e vigilata da studiosi della mente che possono dire cosa sia giusto, cosa errato o rischioso per noi. In secondo luogo, qualsiasi manuale di sociologia le direbbe che la società è formata da azioni e conseguenze, che a loro volta hanno altre conseguenze e via dicendo. Qualsiasi azione personale ha conseguenze in ambito sociale (per esempio, una persona che cade in dipendenza sarà più portata alla violenza, oppure alla depressione, generando in questo caso enormi preoccupazioni familiari, ma anche casi di cronaca importanti. Ogni azione può essere negativa o positiva per noi stessi, e può consistere in una buona o cattiva influenza sociale (per esempio, materiali vagamente pornografici sono influenti per il problema della violenza, dunque anche guardare materiali simili è un'influenza sociale). C'è un motivo se il liberalismo viene correlato da tanti storici e filosofi ad anticamera dell'anarchia. Dunque non esistono azioni che "non pestano I piedi ad altri" nè che non hanno potenzialità di nuocere, e quindi cade il "vivi e lascia vivere", perché il "lascia vivere" intacca il "vivi". La ragazza ha carattere? Bene, io non sto criticando lei come persona, tantomeno le sue scelte. Dico, però, alla luce di quanto detto perché bisogna lasciare una giovane in preda al problema "insicurezza", non mirando a risolvere quel problema, ma mettendoci solo una pezza con un ritocco?
Il problema è che se sei"bruttina/banale"nn ti calcola nessuno..ma poi se sei "troppo attraente"/ti fai notare,ti valutano solo per quello. Quindi,praticamente,come fai-fai,cmq nn andrà bene a qualcuno, soprat un certi ambienti😒
diciamo che alla fine ci vuole il CARATTERE, però certo non bisogna essere un MOSTRO, perchè lì allora, puoi essere pure col carattere migliore del mondo ma....farai un pò fatica...
Sarebbe utile svolgere inchieste contro i pregiudizi che hanno portato la ragazza a cambiare il proprio aspetto, anzichè appoggiare e dare voce al ritocco, conseguenza di insicurezze e dunque anche di questi stessi pregiudizi.
Noi non sappiamo il perché delle sue scelte e personalmente, pur essendo 7:24 contraria alla chirurgia estetica, penso ch ognuno sia libero di fare ciò che vuole. Lei è una donna bella e gentile, educata e combattiva. Il resto non mi importa e non mi riguarda.
@@user-co8xg5em2m Buongiorno. Lo ha dichiarato lei stessa in svariate interviste, ed anche in questa, che le sue insicurezze sul suo aspetto fisico la hanno portata prima a cambiare, poi a combattere contro giudizi negativi sul suo aspetto estetico dopo i ritocchi. Io non sono concorde con il detto "vivi e lascia vivere", essenzialmente per due motivazioni. La prima è che i cittadini non conoscono il proprio utile fino in fondo. Nessuno conosce a pieno la propria mente (basti pensare all'enorme quantità di fattori esperienziali o disturbi che portano le persone a delle scelte, che senza tali influenze sarebbero errate), dunque lasciare un cittadino decidere liberamente non è sicuro, né per il cittadino stesso, né per la società. Un esempio fruibile consiste nelle dipendenze (anche quella da acido ialuronico, fra l'altro, usato spesso nei ritocchi estetici): parliamo della dipendenza da alcool. Mettiamo caso che una persona, sopra i 18 anni non seguita psicanaliticamente, voglia ubriacarsi una sera, dunque acquisti o ordini una sufficiente dose di alcool per poterlo fare. Escludendo i rischi riguardo alla guida ed eventuali restrizioni, la persona ha il diritto di ubriacarsi, nel senso che è maggiore di 18 anni, ed un'ubriacatura non è sufficiente a nuocere ad un organismo sano. Ma il profilo psicologico della persona come è? Sappiamo che determinate combinazioni genetiche rendono un individuo più predisposto a dipendenze, a ciò si aggiungano fattori ambientali ed esperienziali che, come dimostra l'epigenetica, hanno la possibilità di modificare tale predisposizione. Anche a livello intuitivo, una persona isolata sarà (in termini probabilistici) maggiormente portata ad una dipendenza (ci sono specifici disturbi di personalità che agiscono sulla percezione della persona riguardo al proprio isolamento, o direttamente possono generarlo). La stessa persona, specie se ci sono disturbi di mezzo, non riconosce il rischio di entrare nella dipendenza, e dunque non conosce il proprio utile. Tale cittadino deve essere aiutato fin da subito, e deve essere seguito e deve conoscere i rischi che corre con una sola urbiacatura. Questo può essere fatto solo se viene annullata la libertà assoluta, e vigilata da studiosi della mente che possono dire cosa sia giusto, cosa errato o rischioso per noi. In secondo luogo, qualsiasi manuale di sociologia le direbbe che la società è formata da azioni e conseguenze, che a loro volta hanno altre conseguenze e via dicendo. Qualsiasi azione personale ha conseguenze in ambito sociale. Per esempio, una persona che cade in una dipendenza rischia di essere violento, oppure di cadere in depressione, dunque avere conseguenze per i propri cari (e anche per la cronaca locale). Non ci sono azioni che non hanno conseguenze sociali, dunque le azioni che 'non pestano i piedi al prossimo' non esistono, e dunque cade il detto "finché non invade la tua libertà, un persona è libera". La ragazza ha carattere? Bene, io non la sto criticando, tantomeno lo starei facendo per la persona che è. Però, alla luce di quanto espresso (il liberalismo da filosofi e storici è stato considerato storicamente come una delle peggiori degenerazioni), non sarebbe meglio salvare la ragazza da situazioni di insicurezza mirando sul problema, e non mettendo una pezza con un ritocco?
@@user-co8xg5em2m Buongiorno. Lo ha dichiarato lei stessa in svariate interviste, ed anche in questa, che le sue insicurezze sul suo aspetto fisico la hanno portata prima a cambiare, poi a combattere contro giudizi negativi sul suo aspetto estetico dopo i ritocchi. Io non sono concorde con il detto "vivi e lascia vivere", essenzialmente per due motivazioni. La prima è che i cittadini non conoscono il proprio utile fino in fondo. Nessuno conosce a pieno la propria mente (basti pensare all'enorme quantità di fattori esperienziali o disturbi che portano le persone a delle scelte, che senza tali influenze sarebbero errate), dunque lasciare un cittadino decidere liberamente non è sicuro, né per il cittadino stesso, né per la società. Un esempio fruibile consiste nelle dipendenze (anche quella da acido ialuronico, fra l'altro, usato spesso nei ritocchi estetici): parliamo della dipendenza da alcool. Mettiamo caso che una persona, sopra i 18 anni non seguita psicanaliticamente, voglia ubriacarsi una sera, dunque acquisti o ordini una sufficiente dose di alcool per poterlo fare. Escludendo i rischi riguardo alla guida ed eventuali restrizioni, la persona ha il diritto di ubriacarsi, nel senso che è maggiore di 18 anni, ed un'ubriacatura non è sufficiente a nuocere ad un organismo sano. Ma il profilo psicologico della persona come è? Sappiamo che determinate combinazioni genetiche rendono un individuo più predisposto a dipendenze, a ciò si aggiungano fattori ambientali ed esperienziali che, come dimostra l'epigenetica, hanno la possibilità di modificare tale predisposizione. Anche a livello intuitivo, una persona isolata sarà (in termini probabilistici) maggiormente portata ad una dipendenza (ci sono specifici disturbi di personalità che agiscono sulla percezione della persona riguardo al proprio isolamento, o direttamente possono generarlo). La stessa persona, specie se ci sono disturbi di mezzo, non riconosce il rischio di entrare nella dipendenza, e dunque non conosce il proprio utile. Tale cittadino deve essere aiutato fin da subito, e deve essere seguito e deve conoscere i rischi che corre con una sola urbiacatura. Questo può essere fatto solo se viene annullata la libertà assoluta, e vigilata da studiosi della mente che possono dire cosa sia giusto, cosa errato o rischioso per noi. In secondo luogo, qualsiasi manuale di sociologia le direbbe che la società è formata da azioni e conseguenze, che a loro volta hanno altre conseguenze e via dicendo. Qualsiasi azione personale ha conseguenze in ambito sociale (per esempio, una persona che cade in dipendenza sarà più portata alla violenza, oppure alla depressione, generando in questo caso enormi preoccupazioni familiari, ma anche casi di cronaca importanti. Ogni azione può essere negativa o positiva per noi stessi, e può consistere in una buona o cattiva influenza sociale (per esempio, materiali vagamente pornografici sono influenti per il problema della violenza, dunque anche guardare materiali simili è un'influenza sociale). C'è un motivo se il liberalismo viene correlato da tanti storici e filosofi ad anticamera dell'anarchia. Dunque non esistono azioni che "non pestano I piedi ad altri" nè che non hanno potenzialità di nuocere, e quindi cade il "vivi e lascia vivere", perché il "lascia vivere" intacca il "vivi". La ragazza ha carattere? Bene, io non sto criticando lei come persona, tantomeno le sue scelte. Dico, però, alla luce di quanto detto perché bisogna lasciare una giovane in preda al problema "insicurezza", non mirando a risolvere quel problema, ma mettendoci solo una pezza con un ritocco?
@@user-co8xg5em2m Buongiorno. Lo ha dichiarato lei stessa in svariate interviste, ed anche in questa, che le sue insicurezze sul suo aspetto fisico la hanno portata prima a cambiare, poi a combattere contro giudizi negativi sul suo aspetto estetico dopo i ritocchi. Io non sono concorde con il detto "vivi e lascia vivere", essenzialmente per due motivazioni. La prima è che i cittadini non conoscono il proprio utile fino in fondo. Nessuno conosce a pieno la propria mente (basti pensare all'enorme quantità di fattori esperienziali o disturbi che portano le persone a delle scelte, che senza tali influenze sarebbero errate), dunque lasciare un cittadino decidere liberamente non è sicuro, né per il cittadino stesso, né per la società. Un esempio fruibile consiste nelle dipendenze (anche quella da acido ialuronico, fra l'altro, usato spesso nei ritocchi estetici): parliamo della dipendenza da alcool. Mettiamo caso che una persona, sopra i 18 anni non seguita psicanaliticamente, voglia ubriacarsi una sera, dunque acquisti o ordini una sufficiente dose di alcool per poterlo fare. Escludendo i rischi riguardo alla guida ed eventuali restrizioni, la persona ha il diritto di ubriacarsi, nel senso che è maggiore di 18 anni, ed un'ubriacatura non è sufficiente a nuocere ad un organismo sano. Ma il profilo psicologico della persona come è? Sappiamo che determinate combinazioni genetiche rendono un individuo più predisposto a dipendenze, a ciò si aggiungano fattori ambientali ed esperienziali che, come dimostra l'epigenetica, hanno la possibilità di modificare tale predisposizione. Anche a livello intuitivo, una persona isolata sarà (in termini probabilistici) maggiormente portata ad una dipendenza (ci sono specifici disturbi di personalità che agiscono sulla percezione della persona riguardo al proprio isolamento, o direttamente possono generarlo).
@@user-co8xg5em2m La stessa persona, specie se ci sono disturbi di mezzo, non riconosce il rischio di entrare nella dipendenza, e dunque non conosce il proprio utile. Tale cittadino deve essere aiutato fin da subito, e deve essere seguito e deve conoscere i rischi che corre con una sola urbiacatura. Questo può essere fatto solo se viene annullata la libertà assoluta, e vigilata da studiosi della mente che possono dire cosa sia giusto, cosa errato o rischioso per noi. In secondo luogo, qualsiasi manuale di sociologia le direbbe che la società è formata da azioni e conseguenze, che a loro volta hanno altre conseguenze e via dicendo. Qualsiasi azione personale ha conseguenze in ambito sociale (per esempio, una persona che cade in dipendenza sarà più portata alla violenza, oppure alla depressione, generando in questo caso enormi preoccupazioni familiari, ma anche casi di cronaca importanti. Ogni azione può essere negativa o positiva per noi stessi, e può consistere in una buona o cattiva influenza sociale (per esempio, materiali vagamente pornografici sono influenti per il problema della violenza, dunque anche guardare materiali simili è un'influenza sociale). C'è un motivo se il liberalismo viene correlato da tanti storici e filosofi ad anticamera dell'anarchia. Dunque non esistono azioni che "non pestano I piedi ad altri" nè che non hanno potenzialità di nuocere, e quindi cade il "vivi e lascia vivere", perché il "lascia vivere" intacca il "vivi". La ragazza ha carattere? Bene, io non sto criticando lei come persona, tantomeno le sue scelte. Dico, però, alla luce di quanto detto perché bisogna lasciare una giovane in preda al problema "insicurezza", non mirando a risolvere quel problema, ma mettendoci solo una pezza con un ritocco?
Mariana hai lo stesso chirurgo plastico di Alba Parietti?ma perché ti sei rovinata?e quelle estensioni ai capelli? Ma hai qualcosa di naturale? Con tutte quelle mosse che fai ? Per non dire del tuo modo di parlare impostato? Latte alle ginocchia perciò saluto Ida.........
Avete solo copiato il format americano dove le age ti immobiliari sono modelle.di victoria secret mancate... la tua presenza c è per un motivo, per fare audience con la.tua bellezza. Non diciamoci balle