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Ubicato nel quartiere di Mirafiori sud, verso l’estremo meridionale del territorio della città, era in origine un insediamento rurale fortificato tardomedievale (sorto intorno alla corte quadrata di una più antica villa romana) di proprietà dei Conti di Savoia, che verso il 1233 al Drosso misero i monaci benedettini cistercensi, provenienti dalla già potente Abbazia di Santa Maria di Staffarda, che successivamente lo trasformarono in grangia. Il 21 maggio 1334 l’ Abate di Staffarda vendette la grangia del Drosso e tutti i suoi beni a Corrado di Gorzano di Moncalieri, da lì, la proprietà passò ai conti Vagnone di Trofarello che lo fortificarono, innalzandovi delle robuste torri, così che nel 1361 la grangia prese il nome di Castello (con affiancati una segheria ed un mulino da grano, ed edifici sussidiari annessi oltre il Torrente Sangone). Frazionato in quattro parti, nell’anno 1496 fu condiviso fra più proprietari fino all’anno 1539 quando, il Conte Gugliemo Gromis di Trana, riuscì ad acquisirne la maggior parte. Il castello smise la sua funzione di fortezza per divenire una dimora gentilizia per il soggiorno delle famiglie nobili che frequentavano l’attiguo Ex Castello di Mirafiori. Passato, in seguito, interamente in mano alla Famiglia Gromis di Trana (nell’anno 1860), fu oggetto di un comprensivo progetto di restauro di ispirazione romantica e medievalista: la manica sud venne completamente ristrutturata per formare un ampio porticato al piano terra, sormontato da due spaziose e soleggiate terrazze semicircolari comunicanti, mentre al secondo piano uno stretto loggiato si affaccia verso sud. A pianta quadrata, in mattoni a vista, con tre piani fuori terra, raccolto attorno ad una corte chiusa e completato da quattro torri angolari, gli conferisce il carattere di fortificazione. Prospicente la facciata ovest è rappresentato un giardino all’italiana e della struttura fanno parte anche la Cascina Torta (già Cascina Gromis) e la Cascina Perino (già Cascina Robilant).
All’angolo sud-est della costruzione si erge il Campanile che appartenne a quella che un tempo era la Chiesetta ad uso del Castello.
Negli anni quaranta del XX secolo, durante il secondo conflitto mondiale, la struttura accolse il Comando Torino Sud dell’Esercito Tedesco (la presenza militare lasciò diverse tracce sulle rovine del castello: disegni e graffiti, oltre a tramezzi, impianti idraulici ed elettrici). Il castello è in evidente stato di abbandono, viene spesso visitato da gruppi Urbex, Ghost Hunters e semplici curiosi.
E’ consigliabile NON INTRODURSI al suo interno, vista la pericolosità della struttura.
Così, lentamente il Drosso cade a pezzi, ed i torinesi stessi ignorano la sua esistenza.
23 сен 2024